Tutto ciò che che c’è da sapere sugli ETF

Per prendere le decisioni migliori e raggiungere i tuoi obiettivi

Cos’è un ETF?

Infografica con sfondo azzurro e testo blu scuro, intitolata 'Exchange Traded Fund (ETF)'. Definisce un ETF come un fondo che detiene più attività sottostanti, come azioni, obbligazioni o materie prime, consentendo agli investitori di ottenere esposizione a un ampio segmento di mercato con un unico acquisto. A destra, un'illustrazione mostra un carrello della spesa pieno di blocchi etichettati che rappresentano diversi tipi di ETF, tra cui 'EQ', 'TH', 'SEC', 'BO' e 'IDX'. Il logo SAXO con lo slogan 'BE INVESTED' è posizionato in alto a destra.

Un Exchange Traded Fund (ETF) è un fondo di investimento che raggruppa un paniere di asset (come azioni, obbligazioni o materie prime) in un unico strumento, sul quale puoi investire in borsa. Gli ETF consentono di investire con semplicità in un portafoglio diversificato, senza costringere gli investitori ad acquistare singolarmente ognuno degli asset sottostanti.

In sintesi, per ETF si intende dunque quel tipo di fondo che possiede diversi asset sottostanti, e che gli investitori utilizzano per essere esposti a un ampio segmento del mercato con un unico acquisto. Ogni ETF si divide in azioni, possedute dagli azionisti. Sono loro che ricevono i profitti, che siano interessi, dividendi, o l’eventuale valore residuo in caso di liquidazione del fondo.

A differenza dei fondi comuni, il cui prezzo varia una volta al giorno al termine della giornata di trading, gli ETF vengono scambiati in borsa tutto il giorno, e il loro prezzo varia in base a domanda e offerta.

Come funzionano gli ETF?

Gli ETF, acronimo di Exchange Traded Fund, sono panieri di singoli titoli, come azioni, obbligazioni e commodities, raggruppati in un unico fondo.

Il prezzo di un ETF varia nel corso della giornata di trading, e riflette sia la domanda presente sul mercato che il valore degli asset sottostanti che lo compongono. Il prezzo in tempo reale permette agli investitori di rispondere con rapidità ai movimenti di mercato, sfruttando l’occasione di effettuare operazioni strategiche e ribilanciare al momento giusto il proprio portafoglio. Al contrario dei fondi comuni, il cui prezzo varia una volta al giorno, gli ETF consentono di acquistare e vendere posizioni per l’intera sessione di mercato.

Come avviene il trading di ETF?

Gli ETF (Exchange Traded Fund) vengono acquistati e venduti esattamente come le azioni in borsa. Proprio come quello delle azioni, anche il prezzo di un ETF può aumentare o diminuire, e al contrario dei fondi comuni, sui quali è possibile fare trading al termine degli orari di mercato e a un solo prezzo, un ETF può essere scambiato per tutta la giornata di trading.

Un altro risvolto importante del trading di ETF è lo spread bid-ask o comunemente tradotto come denaro-lettera. Per prezzo bid / denaro si intende il prezzo più alto che un trader è disposto a pagare per aprire una posizione di acquisto (long) su un asset. Il prezzo ask / lettera è invece il prezzo più basso al quale un trader è disposto a vendere un asset in un dato momento.

La differenza tra prezzo denaro e prezzo lettera è nota come “spread bid-ask”. Volendo semplificare ulteriormente, è la differenza tra il prezzo più alto che un trader pagherà per acquistare un ETF e il prezzo più basso al quale un venditore cederà l’ETF.

Quali vantaggi offrono gli ETF?

Gli ETF (Exchange Traded Fund) sono diventati uno degli strumenti preferiti sia dai principianti che dai più esperti per i diversi vantaggi che offrono.

Ecco i sei che riteniamo più importanti:

1. Diversificazione ed esposizione

Uno dei principali vantaggi degli ETF è la possibilità di diversificare il proprio portafoglio con un clic. Ti basta investire in un unico ETF per avere esposizione a un’ampia gamma di titoli in diversi settori, paesi e asset class. Questa diversificazione riduce il rischio che corri investendo in singole azioni o obbligazioni.

Un ETF che replica l’indice S&P 500, ad esempio, ti fa ottenere un’esposizione a 500 aziende statunitensi ad ampia capitalizzazione, nei più svariati settori. Allo stesso modo, gli ETF internazionali permettono agli investitori di partecipare a diversi mercati in Europa, USA e Asia o nelle economie emergenti, aumentando la portata dei propri investimenti. Solitamente, gli ETF replicano un certo indice o settore, diversificando l’esposizione su un elevato numero di titoli.

2. Convenienza economica

Grazie al loro approccio gestionale passivo, spesso gli ETF hanno commissioni di gestione inferiori a quelli dei fondi comuni. Più è bassa la commissione, più si alza la percentuale di rendimento che resta nelle tue mani, e si traduce in risparmi notevoli e rendimenti netti superiori.

3. Accessibilità

Un altro vantaggio degli ETF è l’accessibilità: questi strumenti infatti consentono di investire in mercati o settori ai quali sarebbe difficile avere accesso diretto. Sono semplici da acquistare e vendere tramite broker, proprio come le singole azioni, e non prevedono requisiti di investimento minimi se non quelli legati ai prezzi delle azioni. Questo li rende accessibili sia ai principianti che agli esperti. Inoltre, l’ampia scelta di ETF ti permette di trovare sempre un fondo che soddisfi i temi o le strategie di investimento che ti interessano di più.

4. Flessibilità

Dato che gli ETF vengono scambiati come le azioni, gli investitori possono acquistarli e venderli nei consueti orari di mercato, al prezzo disponibile in quel dato momento. La possibilità di fare trading intraday consente agli investitori di reagire con prontezza alle variazioni di mercato, e se necessario ribilanciare il proprio portafoglio.

Al contrario dei fondi comuni, che variano di prezzo solo al termine della sessione di mercato, gli ETF presentano prezzi in tempo reale e la possibilità di usare diversi tipi di ordine, come quelli limite e gli stop-loss. Questa flessibilità è preziosa per i trader attivi e per chi adotta determinate strategie di trading.

5. Liquidità

Solitamente gli ETF offrono una liquidità notevole, utile ad aprire e chiudere posizioni in tutta semplicità. Se la liquidità è elevata, infatti, gli investitori possono acquistare e vendere ETF senza causare variazioni di prezzo significative.

Proprio questa semplicità permette agli investitori di entrare o uscire in modo rapido e a un prezzo di mercato equo. La liquidità è un fattore importante, specialmente quando il mercato è più volatile, ed è necessario che le transazioni vengano eseguite in tempi brevi.

6. Investimento minimo ridotto

Solitamente gli ETF non prevedono requisiti di investimento minimi se non quelli dettati dal prezzo di un singolo titolo. Questa caratteristica riduce la barriera all’ingresso e li rende accessibili anche agli investitori con un capitale relativamente modesto.

Alcuni broker offrono anche azioni frazionarie di ETF, riducendo ulteriormente l’investimento minimo necessario. Tale accessibilità aiuta gli investitori a creare portafogli diversificati anche se sono alle prime armi o hanno fondi limitati.

Quali sono gli svantaggi degli ETF?

Pur offrendo notevoli vantaggi, gli ETF presentano alcuni svantaggi di cui è necessario tenere conto.

1. Mancanza di una gestione attiva

Solitamente, gli ETF sono gestiti in modo passivo, ovvero puntano a replicare un indice, non a superare le sue performance. Questa caratteristica limita la loro capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato.

Gli investitori che cercano un vantaggio rispetto a un indice o benchmark di mercato come un indice azionario, cercando cioè di superarne la performance, non apprezzeranno la natura passiva degli ETF.

2. Eccessiva diversificazione

Per quanto sia un vantaggio, la diversificazione può anche ridurre l’esposizione ai titoli dalle performance maggiori. Gli ETF più ampi possono includere società o interi settori con performance inferiori alla media, limitando così il loro potenziale di crescita.

3. Rischi legati a un settore o una nicchia

Rischio di concentrazione: alcuni ETF che tracciano specifici settori o nicchie di mercato si concentrano su poche società o pochi settori: in caso di performance negative, il rischio degli investitori aumenta.

Rischio di liquidità: gli ETF di nicchia, che si concentrano su mercati poco liquidi o asset esotici, potrebbero avere accesso a volumi di mercato ridotti, che rendono difficile acquistare o vendere azioni senza influenzare il prezzo.

4. Volatilità di mercato

Gli ETF vengono scambiati in borsa come le azioni, quindi i loro prezzi variano tutto il giorno. La volatilità nella singola sessione di mercato può portare a prendere decisioni di trading errate o emotive.

5. Personalizzazione limitata

Al contrario delle singole azioni e dei fondi gestiti in modo attivo, gli ETF non consentono agli investitori di personalizzare le quote di possesso in base alle proprie preferenze, ad esempio escludendo alcuni settori o determinate aziende.

Quali rischi comportano gli ETF?

Pur offrendo numerosi vantaggi, gli ETF (Exchange Traded Fund) presentano dei rischi, che dovrai conoscere per poter adottare strategie di gestione del rischio adeguate. Questi sono i principali rischi degli ETF:

Rischio di mercato

Gli ETF sono soggetti ai rischi di mercato, ovvero il loro valore può cambiare in base alle variazioni delle condizioni complessive del mercato. Dato che la maggior parte degli ETF punta a replicare le performance di un asset (o un asset class) sottostante, si espone agli stessi rischi che caratterizzano quel mercato.

Fattori come gli indicatori economici, i tassi di interesse, gli eventi geopolitici e le variazioni del sentiment degli investitori possono influenzare il valore di un ETF.

Se ad esempio il mercato azionario subisce un calo, molto probabilmente gli ETF che replicano gli indici azionari subiranno un calo simile. Allo stesso modo, gli ETF obbligazionari potrebbero subire gli effetti delle variazioni dei tassi di interesse, o dei rischi di credito. Per investire in ETF, è quindi fondamentale essere preparati alle possibili variazioni dei mercati.

Rischio di concentrazione, o di settore

Gli ETF che si concentrano su un dato settore, campo o tema presentano un rischio di concentrazione: sono vulnerabili a quegli eventi che avrebbero un impatto negativo sulla nicchia nella quale operano. Un ETF che si concentra sul tecnologico, ad esempio, subirebbe pesanti ripercussioni se gli ultimi sviluppi del settore tech fossero negativi.

Gli ETF con un certo tema, come quelli che investono in energie rinnovabili o biotecnologie, potrebbero inoltre essere soggetti a una maggiore volatilità a causa dell’alta specificità che li caratterizza. Se il loro tema presentasse performance negative, o non rientrasse più nelle grazie degli investitori, questi ETF potrebbero perdere molto valore. Diversificare gli investimenti su vari settori e classi di asset può contribuire alla riduzione del rischio di concentrazione.

Rischio di cambio

Se un ETF investe in un mercato estero, le fluttuazioni del tasso di cambio possono aumentare o diminuire il rendimento. Se l’ETF possiede asset denominati in una valuta estera, infatti, la forza della valuta interna può ridurre il valore di tali investimenti al momento del cambio di valuta. Il rischio di cambio aumenta la volatilità delle performance dell’ETF, indipendentemente dalle variazioni di prezzo dell’asset sottostante.

Rischio geopolitico

Se le leggi, regolamentazioni o politiche governative cambiano, il cambiamento potrebbe influenzare il mercato o il settore nel quale l’ETF investe. I cambiamenti regolatori potrebbero far variare l’operatività, lo stato fiscale o il valore dell’asset sottostante all’ETF. Tenersi informati sugli sviluppi normativi è dunque fondamentale, specialmente per gli ETF che investono in mercati emergenti o settori specializzati.

Perché investire in ETF?

Gli ETF sono uno degli strumenti preferiti sia dai principianti che dai trader più esperti. Ecco alcuni dei motivi:

  • Diversificazione. Acquistando un ETF, l’investitore acquista un’esposizione a diversi asset, che riduce il rischio legato al singolo investimento.
  • Commissioni annuali ridotte. Dato che i costi degli ETF sono solitamente inferiori a quelli dei fondi gestiti in modo attivo, i risparmi contribuiscono alla crescita del saldo nel corso del tempo.
  • Trading flessibile. Gli ETF vengono scambiati come le azioni: gli investitori possono acquistarli o venderli in qualsiasi momento a condizione che il mercato sia aperto. Questo li rende un’ottima opzione per chi vuole reagire ai cambiamenti dei mercati o avere la flessibilità di poter gestire i propri investimenti in vari modi a seconda delle necessità.
Infografica con sfondo azzurro e testo blu scuro, intitolata 'Fai trading con gli ETF se vuoi:'. Elenca sei vantaggi del trading di ETF, ciascuno accompagnato da un'icona blu scuro semplice. I vantaggi includono: 'Diversificare il tuo portafoglio' (icona di una mano che tiene un globo), 'Pagare commissioni più basse' (icona di monete impilate con una banconota), 'Accedere ad asset esclusivi' (icona di un lucchetto chiuso), 'Fare trading durante tutte le ore di mercato' (icona di un orologio), 'Entrare o uscire facilmente dalle posizioni' (icona di una porta con una freccia) e 'Investire con requisiti minimi' (icona del simbolo dell'euro con una freccia). Il logo SAXO con lo slogan 'BE INVESTED' appare nell'angolo in basso a destra.

Che differenza c’è tra ETF e fondi comuni?

Prima di poter scegliere qual è il mezzo di investimento più adatto a raggiungere i tuoi obiettivi finanziari, è fondamentale capire le differenze tra ETF (Exchange Traded Fund) e fondi comuni. Entrambi offrono la possibilità di diversificare il tuo portafoglio con panieri di titoli, ma si distinguono per molti fattori fondamentali, tra cui costi, flessibilità, convenienza fiscale e trasparenza.

Rapporto costi e spese

Uno degli elementi che più differenzia ETF e fondi comuni è la rispettiva struttura di costi.

Solitamente, gli ETF hanno rapporti di spesa più bassi dei fondi comuni, specialmente quelli gestiti in modo attivo. Questa convenienza si deve alla gestione passiva della maggior parte degli ETF, che si limita a tracciare un certo indice, senza dover scegliere singole azioni ed effettuare operazioni di frequente.

Al contrario, i fondi comuni propongono spesso costi di gestione più alti, necessari a coprire le spese legate alla gestione attiva del portafoglio. I manager di questi fondi puntano a superare le performance del mercato, scegliendo i titoli che a loro parere offrono i maggiori rendimenti, ma questo comporta costi operativi superiori. Inoltre, alcuni fondi comuni applicano commissioni alla vendita quando acquisti o vendi titoli, che incrementano ulteriormente il costo finale.

Ad esempio, un ETF che traccia l’indice S&P 500 potrebbe avere un rapporto di spesa dello 0,03%, mentre un fondo comune gestito attivamente può raggiungere anche l’1% o più. Nel tempo, queste strutture di commissioni differenti possono avere un impatto notevole sul rendimento del portafoglio.

Flessibilità di trading

Rispetto ai fondi comuni, gli ETF offrono una maggiore flessibilità di trading. Dato che sono negoziati in borsa, gli investitori possono acquistare e vendere azioni al prezzo di mercato per tutta la giornata di trading.

Il trading intraday consente di poter attribuire un prezzo all’ETF in qualsiasi momento e permette di reagire in modo rapido ai movimenti di mercato. Gli investitori possono utilizzare diversi tipi di ordini, da quelli limite agli stop loss, ma anche acquistare ETF con leva o andare short.

Il prezzo dei fondi comuni, invece, varia una sola volta al giorno, dopo la chiusura dei mercati. Tutti gli ordini di vendita e acquisto vengono eseguiti in base al valore netto dell’asset (NAV, Net Asset Value) dopo la fine della sessione di trading.

Gli investitori non possono quindi approfittare delle variazioni di prezzo intraday. Inoltre, i fondi comuni non offrono così tanti tipi di ordini e spesso prevedono un minimo di investimento, che può renderli inaccessibili per alcuni investitori.

Un diagramma di Venn che confronta gli ETF (Exchange-Traded Funds) e i fondi comuni di investimento. Il cerchio a sinistra rappresenta gli ETF, indicando che vengono acquistati e venduti con prezzi che variano durante la giornata, sono gestiti passivamente e negoziati in borsa. Il cerchio a destra rappresenta i fondi comuni di investimento, evidenziando che vengono acquistati e venduti a un prezzo fisso una volta al giorno, sono gestiti attivamente e la maggior parte non viene negoziata in borsa ma over-the-counter (OTC). La sezione centrale mostra le caratteristiche comuni: entrambi raccolgono denaro da diversi investitori per acquistare investimenti, offrono diversificazione e includono una vasta gamma di investimenti diversi. L'infografica ha uno sfondo azzurro con testo blu scuro e bianco e il logo SAXO con lo slogan BE INVESTED appare nell'angolo in basso a destra

Quali fattori considerare per scegliere un ETF

Per scegliere l’ETF più adatto al tuo portafoglio, segui sempre i tuoi obiettivi finanziari. Mettili nero su bianco, articolando ad esempio i motivi che ti spingono a investire: che sia breve o lungo termine, è fondamentale che ogni ETF che scegli sia allineato al tuo orizzonte temporale.

Considerando il tuo obiettivo e l’orizzonte temporale che più ti interessa, inoltre, potrai determinare meglio la tua tolleranza al rischio. Se investi per un obiettivo a lungo termine, come la retta dell’università per i tuoi figli, o una futura pensione aggiuntiva, avrai una tolleranza al rischio più alta: la liquidità ti servirà solamente molto più avanti nel tempo. Se invece hai un obiettivo a breve termine, come una vacanza o l’anticipo per acquistare casa, probabilmente la tua tolleranza al rischio sarà più bassa.

Una volta considerati obiettivi, arco temporale e tolleranza al rischio, potrai finalmente iniziare a cercare l’ETF che fa più al caso tuo. Ne esistono così tanti tipi che inizialmente potresti sentirti confuso, ma con una scelta così ampia troverai sempre un ETF che si allinea perfettamente con il tuo profilo di investimento.

Ecco alcuni fattori da considerare per scegliere un ETF:

  • Asset class. Su quali asset class si concentra l’ETF? Gli ETF più comuni contengono azioni e obbligazioni, ma alcuni possiedono anche valute, commodities e tipi di asset alternativi. Alcuni ETF, infine, includono un mix di tutti questi asset.
  • Valuta. Per scegliere un ETF, è fondamentale sapere se la valuta alla quale è legato l’asset sottostante è diversa dalla valuta del conto. Se ad esempio fai trading su un conto denominato in EUR e acquisti un ETF che traccia un indice statunitense, le variazioni dell’EUR/USD potrebbero influenzare i rendimenti.
  • Costi. Anche se i costi sono solitamente ridotti, alcuni ETF presentano rapporti di spesa che nel tempo possono diventare significativi. Potrebbero inoltre esserci dei costi di gestione: assicurati di consultare i costi annuali di detenzione dell’ETF.
  • Asset detenuti. Prima di scegliere un ETF, analizza quale benchmark traccia: un indice come l’S&P 500, una commodity, un indice legato al reddito fisso (come l’indice Bloomberg U.S. Aggregate Bond). Solo tenendo conto dei benchmark potrai valutare le performance dell’ETF nel tempo e capire se è adatto alla tua tolleranza al rischio.
  • Rating. Il rating di un ETF indica il suo livello di rischio su una scala da 1 a 7, in cui 7 è il livello di rischio più alto.
Infografica in formato checklist con il titolo "Checklist: Cosa considerare nella scelta di un ETF", con sfondo azzurro e testo blu scuro. Descrive cinque fattori chiave da valutare quando si sceglie un ETF, ciascuno accompagnato da un'icona e una breve spiegazione:  CLASSE DI ATTIVI – Comprendere se l’ETF investe in azioni, obbligazioni, materie prime o una combinazione di esse. Questo determina il focus dell’investimento e i potenziali rendimenti del fondo. VALUTA – Prestare attenzione ai rischi valutari se gli asset sottostanti dell’ETF sono denominati in una valuta diversa da quella del proprio conto, poiché le fluttuazioni possono influire sui rendimenti. COSTI – Considerare il rapporto di spesa dell’ETF e le commissioni di gestione, poiché questi costi ricorrenti possono ridurre i guadagni complessivi nel tempo. COMPONENTI – Analizzare il benchmark dell’ETF (ad esempio, S&P 500) per comprendere la strategia d’investimento e le prestazioni. Valutare se il livello di rischio è in linea con la propria tolleranza al rischio. RATING – Il rating dell’ETF indica il livello di rischio su una scala (ad esempio, 1-7), dove numeri più alti rappresentano una maggiore volatilità e una potenziale perdita.

I diversi tipi di ETF

Gli ETF presentano diverse sfumature, ognuna delle quali è pensata per soddisfare obiettivi di investimento e strategie differenti. Comprendere i diversi tipi di ETF può aiutarti a scegliere quelli che più si adattano ai tuoi obiettivi finanziari.

Di seguito troverai maggiori informazioni sui tipi di ETF più comuni: azionari, obbligazionari e legati a commodities.

ETF azionari

Gli ETF azionari investono principalmente in azioni che seguono l’andamento di un dato indice azionario o paniere di azioni. Questi ETF ti permettono di avere esposizione a un’ampia gamma di società all’interno di un certo mercato o settore.

Tra i vantaggi di questi ETF troviamo la diversificazione tra più società, l’accesso a mercati interni e internazionali, e il potenziale di apprezzamento del capitale e reddito da dividendi. Gli ETF azionari possono a loro volta essere raggruppati in sottocategorie, come quelle degli ETF di settore o degli ETF a tema.

Diamo un’occhiata più da vicino a due dei tipi più comuni di ETF azionari:

  • ETF di settore. Gli ETF di settore sono composti da azioni di società che si concentrano su specifici settori dell’economia, come quello tecnologico, sanitario o delle energie. Ti consentono di possedere azioni di società che operano in settori che a tuo parere potranno superare il rendimento medio del mercato. Tra i tipi di ETF di settore più comuni troviamo, tra gli altri, quelli che si concentrano su sanità, immobiliare, energie, tecnologia e fornitura di servizi fondamentali. I vantaggi includono una maggiore concentrazione dell’esposizione a un dato settore, l’opportunità di monetizzare la crescita di un certo campo e la diversificazione all’interno di una nicchia.
  • ETF tematici. Gli ETF tematici investono sulla base di temi e trend specifici, come energie rinnovabili, intelligenza artificiale e sicurezza informatica. Questi ETF ti consentono di concentrarti su aree emergenti con un alto potenziale di crescita. Tra i loro vantaggi troviamo l’esposizione a settori innovativi e ad alta crescita, un’omogeneità tra gli interessi di investimento personali e lo strumento e il potenziale di ottenere rendimenti significativi sul lungo periodo se il tema avrà successo.

ETF obbligazionari (a reddito fisso)

Gli ETF obbligazionari investono in titoli a reddito fisso, come titoli di stato e obbligazioni aziendali e di enti locali. Sono pensati per offrire un reddito fisso e diversificare il tuo portafoglio con una volatilità più bassa di quella che caratterizza le azioni.

I vantaggi degli ETF obbligazionari includono un reddito fisso grazie al pagamento degli interessi, rischi inferiori a quelli degli ETF azionari e la diversificazione su diversi tipi di obbligazioni e società emittenti.

ETF legati a materie prime

Gli ETF legati a materie ti permettono di ottenere un’esposizione sulle materie prime come oro, petrolio e prodotti agricoli senza dover possedere fisicamente gli asset. Questi ETF seguono l’andamento del prezzo di una singola commodity o di un paniere di commodities.

In Europa questi ETF sono spesso chiamati ETC (Exchange Traded Commodities), e i termini sono spesso usati con lo stesso significato.

Tra i vantaggi degli ETF legati alle materie prime troviamo la diversificazione anche al di là delle asset class tradizionali, la possibilità di coprirsi contro l’inflazione e le fluttuazioni del tasso di cambio e l’accesso ai mercati sulle materie prime senza doversi occupare di come riceverli e conservarli.

Infografica intitolata 'Tipi di ETF' con sfondo azzurro e testo blu scuro. Al centro, un’icona di un carrello della spesa da cui si diramano cinque tipi di ETF, ciascuno con un'abbreviazione e una breve descrizione:  BO - ETF obbligazionari (etichetta rosa chiaro): Investono in titoli a reddito fisso, come obbligazioni governative, societarie e municipali. EQ - ETF azionari (etichetta blu scuro): Investono in azioni che seguono un indice o un paniere specifico. SEC - ETF settoriali e industriali (etichetta rossa): Si concentrano su azioni di settori economici specifici, come tecnologia e sanità. TH - ETF tematici (etichetta viola): Investono basandosi su tendenze specifiche, come energia rinnovabile e intelligenza artificiale (IA). COM - ETF sulle materie prime (etichetta verde): Offrono esposizione a materie prime come oro, petrolio e agricoltura senza possesso fisico.

Come investire in ETF

Gli ETF possono costituire un veicolo di investimento relativamente semplice, ma per essere certo che l’investimento sia conforme ai tuoi obiettivi finanziari e alla tua tolleranza al rischio, devi seguire dei passaggi fondamentali.

1. Scegli il broker

Per prima cosa dovrai scegliere il broker. I broker forniscono la piattaforma che utilizzerai per acquistare e vendere l’ETF: è dunque fondamentale considerare fattori come le commissioni, gli strumenti di trading e l’esperienza complessiva dell’utente.

Per capire meglio se fa al caso tuo, ti consigliamo fortemente di provare la piattaforma demo prima di iniziare.

Diamo un’occhiata ai fattori da considerare per scegliere il tuo broker:

  • Oneri e commissioni. Cerca un broker che offra commissioni ridotte sugli ETF. Assicurati di comprendere i costi di gestione del conto e gli eventuali altri oneri (ad esempio i costi impliciti, derivanti dallo spread bid-ask) che nel tempo potrebbero erodere il rendimento.
  • Strumenti di trading. Un broker con strumenti di ricerca solidi, dati in tempo reali e risorse utili alla tua formazione può migliorare notevolmente la tua esperienza di investimento. Questi strumenti ti aiutano a comprendere meglio le performance dell’ETF e i trend del mercato, così puoi sempre prendere decisioni di investimento consapevoli.
  • Interfaccia utente.  Con una piattaforma intuitiva e a misura di utente, fare trading sarà molto più semplice! Assicurati che l’interfaccia soddisfi le tue necessità, sia su desktop che su dispositivi mobili.

Confrontando broker diversi in base a questi criteri, potrai scegliere quello che soddisfa meglio i tuoi requisiti di investimento.

2. Educati e studia gli ETF

Per scegliere un ETF adatto ai tuoi obiettivi di investimento, è fondamentale studiare a fondo le varie alternative.

Ecco alcuni fattori fondamentali per studiare un ETF:

  • Tipo di ETF e asset class. In base ai tuoi obiettivi di investimento, scegli su quali ETF è preferibile investire: ETF azionari, obbligazionari, legati a materie prime o di altri tipi.
  • Asset nel portafoglio e diversificazione. Analizza il portafoglio dell’ETF per capire che sottostante possiede e assicurati che la diversificazione sia adatta alla tua tolleranza al rischio.
  • Storico delle performance. Studia le performance passate dell’ETF, tenendo però a mente che non garantiscono in alcun modo risultati futuri. Analizza il rendimento su diversi archi temporali.
  • Errori di tracciamento. Valuta con che precisione l’ETF traccia l’indice sottostante. Più è bassa la percentuale di errore nel tracciamento, meglio l’ETF replica l’indice.
  • Reputazione del gestore. Considera la credibilità e la stabilità del provider dell’ETF. Più è solida la società, più affidabile sarà l’ETF.
3. Valuta oneri e commissioni dell’ETF

Per massimizzare il ritorno sull’investimento è fondamentale capire bene quali sono i costi dell’ETF. Il rapporto di spesa e le commissioni di gestione possono variare notevolmente da un ETF all’altro, e avere un impatto profondo sul rendimento complessivo.

Componenti fondamentali dei costi:

  • Oneri periodici. Per coprire le spese di gestione del fondo, gli ETF applicano una commissione annuale pari a una determinata percentuale dell’investimento. Un rapporto di spesa più basso è solitamente più favorevole all’investitore, specialmente sul lungo periodo.
  • Costi di gestione. Alcuni ETF applicano ulteriori commissioni per i servizi di gestione del portafoglio. La maggior parte degli ETF viene gestita passivamente, ma i fondi gestiti in modo attivo possono avere commissioni più alte.
  • Spread bid-ask. La differenza tra il prezzo di acquisto (ask/lettera) e il prezzo di vendita (bid/denaro) ha un impatto profondo sul costo delle transazioni. Solitamente, più è alto il volume di trading di un ETF, più basso è lo spread, riducendo così i costi complessivi.
  • Commissioni di trading. Molti broker consentono di fare trading sugli ETF senza commissioni, ma è fondamentale confermare quali altri oneri possono applicare.

Per valutare i costi, confronta i rapporti di spesa di vari ETF che tracciano lo stesso indice. Nel tempo, una piccola differenza tra le varie commissioni può arrivare ad assumere proporzioni rilevanti. Considera poi il costo totale della proprietà, inclusi rapporto di spesa e commissioni di trading. Infine, e specialmente nel caso dei fondi gestiti attivamente e di quelli specializzati, valuta se il rendimento dell’ETF giustifica le ulteriori spese.

4. Crea il tuo portafoglio

Un portafoglio di ETF diversificato deve allinearsi con gli obiettivi finanziari, l’arco di tempo e la tolleranza al rischio che reputi adatti.

Ecco come crearne uno:

  • Definisci i tuoi obiettivi di investimento. Decidi se vuoi far crescere il tuo capitale, generare un’entrata o preservare il patrimonio.
  • Valuta la tua tolleranza al rischio. Scegli il livello di rischio che sei disposto ad assumerti. La decisione determinerà i tipi di ETF da acquistare: azionari per avere un potenziale di crescita maggiore, obbligazionari per garantire stabilità.
  • Stabilisci le proporzioni tra le varie classi di asset. Scegli che peso percentuale avranno le varie classi di asset nel tuo portafoglio. Un approccio comune prevede di diversificare tra varie azioni, obbligazioni e altri asset.
  • Scegli alcuni ETF per ogni categoria. Scegli degli ETF specifici che si adattino alle proporzioni stabilite per le varie classi di asset. Ad esempio potresti selezionare un ETF azionario che traccia un mercato molto ampio, uno obbligazionario e uno legato a commodities.
  • Ribilancia le proporzioni periodicamente. Analizza il tuo portafoglio e ribilancialo periodicamente per conservare le stesse proporzioni, specialmente se i movimenti del mercato hanno portato a un equilibrio diverso da quello che avevi creato inizialmente.

Esempi di strategie:

  • Portafoglio conservativo. Dà la priorità alla stabilità con ETF obbligazionari e a quelli azionari che elargiscono dividendi.
  • Portafoglio bilanciato. Unisce investimenti che puntano alla crescita ad altri che si focalizzano sulle entrate, distribuendo gli asset tra ETF azionari e altri a reddito fisso.
  • Portafoglio aggressivo. Portafoglio aggressivo.

Come investire in ETF con BG SAXO

Gli ETF sono un modo semplice per ottenere un’esposizione diversificata a un’ampia gamma di asset, settori o mercati con un singolo investimento. Come qualsiasi altro investimento, tuttavia, implicano dei rischi che è importante tenere a mente.

Se sei pronto a investire, puoi usare la piattaforma BG SAXO, che ti offre tutto il necessario per acquistare il tuo primo ETF. Ti basta effettuare l’accesso, usare lo strumento di ricerca per trovare l’ETF adatto ai tuoi obiettivi di investimento e inserire il codice ISIN per effettuare un investimento. BG SAXO ti offre anche strumenti di ricerca e risorse che ti aiuteranno a scegliere l’ETF giusto per il tuo portafoglio.

Un rapporto con BG SAXO ti permette di acquistare un’ampia gamma di ETF, tra cui alcuni dei più richiesti, come quelli che seguono l’S&P 500 o il Vanguard S&P 500. Puoi scoprire tutti gli ETF che offriamo prima ancora di aprire un conto.

Perché investire in ETF con BG SAXO

I nostri prodotti e le piattaforme che offriamo ci hanno permesso di vincere diversi premi. Ma il vero motivo per cui gli investitori scelgono di lavorare con noi è l’offerta sicura e trasparente che abbiamo creato, che consente a chiunque di investire con grande flessibilità.

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Crediti e Disclaimer

Nessuna delle informazioni e analisi qui contenute costituisce un consiglio di investimento o un'offerta o sollecitazione ad acquistare o vendere qualsiasi valuta, prodotto o strumento finanziario, effettuare investimenti o partecipare a una particolare strategia di trading. Invitiamo gli utenti ad approfondire attentamente le proprie conoscenze e a comprendere appieno le caratteristiche e i rischi degli strumenti con cui operano prima di fare trading. Il trading può generare sia profitti che perdite. L'investitore si assume la responsabilità di valutare, in modo indipendente, la precisione e la completezza delle informazioni e il relativo utilizzo. La presente comunicazione di marketing non è assimilabile ad alcuna forma di produzione o diffusione di ricerca in materia di investimenti e pertanto non è stata preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l'indipendenza della ricerca. Eventuali informazioni riportate che si riferiscano a rendimenti, non devono essere interpretate come indicazioni di rendimenti futuri o di garanzia di conservazione del capitale investito ma come indicazioni di rendimenti realizzati in passato. Con strumenti finanziari "più negoziati in piattaforma" si fa riferimento al controvalore nominale negoziato su tutte le piattaforme del Gruppo Saxo.