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Rapida panoramica del mercato – 7 ottobre 2025

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Rapida panoramica del mercato – 7 ottobre 2025


Driver e catalizzatori di mercato

  • Azioni: Nuovi massimi negli Stati Uniti grazie al rally sull’IA; Europa piatta; Asia mista
  • Volatilità: VIX in calo, rischi legati ai titoli, bias stagionale
  • Asset digitali: Bitcoin vicino al record, ETH +3,7%, afflussi negli ETF, vigilanza MiCA
  • Valute: JPY ancora debole ma non estende le perdite di lunedì
  • Materie prime: Continua la corsa all’oro, il rame scambia vicino ai massimi storici
  • Obbligazioni: Forte asta di JGB a 30 anni riduce parte del rialzo dei rendimenti di lunedì. Spread sui rendimenti Francia-Germania ai massimi da gennaio, complice l’instabilità politica francese.
  • Eventi macro: Calendario economico scarno a causa della chiusura del governo USA

Notizie macroeconomiche

  • La spesa delle famiglie in Giappone è aumentata del 2,3% ad agosto 2025, superando la previsione dell’1,2% e l’aumento dell’1,4% di luglio. Si tratta del quarto mese consecutivo di crescita, sostenuta da misure governative. Gli aumenti hanno riguardato voci come carburante ed educazione, mentre si è speso meno per alimentari e abitazioni. Su base mensile, la spesa è salita dello 0,6%, sopra la previsione dello 0,1%, ma al di sotto del 1,7% registrato a luglio.
  • Le dimissioni del Primo Ministro francese hanno sollevato preoccupazioni sulla gestione dei disavanzi fiscali. In Giappone, lo yen si è indebolito dopo l’elezione di Sanae Takaichi come leader del LDP, alimentando aspettative di nuovi stimoli fiscali. Intanto, negli Stati Uniti la chiusura del governo è proseguita poiché il Senato non è riuscito a far passare un piano di spesa. Un nuovo voto sui finanziamenti è previsto per lunedì.
  • La fiducia dei consumatori australiani è scesa ai minimi da sei mesi in ottobre, poiché l’inflazione elevata ha ridotto le speranze di un taglio dei tassi; l’indice Westpac è sceso del 3,5% a 92,1, segnando il 44° mese consecutivo sotto quota 100, con più pessimisti che ottimisti.
  • Trump ha dichiarato che negozierà con i Democratici sui sussidi sanitari, un’iniziativa che potrebbe aprire la strada alla risoluzione della chiusura del governo, ma solo dopo la sua riapertura.

Eventi macroeconomici in evidenza (orari in GMT)

I dati governativi statunitensi sono influenzati dalla chiusura e potrebbero subire ritardi
0800 – Germania, ordini industriali di agosto

Trimestrali della settimana

  • Giovedì: Pepsico, Progressive Corporation, Delta
  • Venerdì: Blackrock
 

Azioni

  • USA: L’S&P 500 è salito dello 0,4% e il Nasdaq ha guadagnato lo 0,7% raggiungendo nuovi massimi, mentre il Dow ha perso lo 0,1%, con il rally trainato dall’IA che ha prevalso sulla cautela generale. Advanced Micro Devices è balzata del 24,9% grazie a un accordo pluriennale con OpenAI, che include anche una potenziale partecipazione azionaria, trainando il settore AI. Tesla ha guadagnato il 5,5% in vista di un evento legato a un nuovo modello a basso costo. Verizon ha perso il 5,1% dopo aver nominato Dan Schulman nuovo CEO, mentre AppLovin è crollata del 14,0% in seguito a un’indagine della SEC. Il focus si sposta ora sui dati mancanti legati alla chiusura del governo e sulle previsioni degli utili.
  • Europa: Lo STOXX 600 ha chiuso invariato (−0,0%) grazie al rimbalzo dei titoli tecnologici, che ha compensato la debolezza francese; il CAC 40 è sceso dell’1,4% a causa delle tensioni politiche, il DAX è rimasto stabile e il FTSE 100 ha perso lo 0,1%. ASML è salita insieme ai semiconduttori dopo la notizia su AMD e OpenAI, ma Mondi è crollata del 15,4% a causa di un profit warning che ha colpito il settore dell’imballaggio. Le banche e il lusso francesi sono scesi mentre i rendimenti aumentavano e il sentiment peggiorava. Il mercato attende nuovi segnali macroeconomici, mentre i ritardi dovuti alla chiusura statunitense oscurano il flusso di dati.
  • Asia: Tono misto con focus su driver locali. Il Nikkei 225 giapponese è salito dello 0,8% mentre gli investitori hanno prezzato segnali pro-crescita dopo i cambiamenti nella leadership del LDP, mantenendo debole lo yen e sostenendo i titoli ciclici. L’ASX 200 australiano ha perso lo 0,3% a causa di un calo generalizzato dei settori, nonostante il sentiment positivo sulla tecnologia globale. L’Hang Seng di Hong Kong ha chiuso ieri a −0,7% con tecnologia e immobili in calo; la sessione odierna ha registrato flussi altalenanti legati alle festività in Cina. L’attenzione nella regione resta concentrata sui segnali della BoJ e sugli sviluppi politici cinesi post-festività.

Volatilità

  • Il VIX è sceso a circa 16,37 mentre l’S&P 500 è salito dello 0,36%. La volatilità implicita prevede movimenti giornalieri dello SPX di ±0,32%. La calma di mercato persiste nonostante l’incertezza macro. Rischi legati a titoli (chiusura USA, politica europea, mosse delle banche centrali) potrebbero riaccendere la volatilità. Storicamente, ottobre vede un aumento della volatilità verso novembre. Attenzione a interventi della Fed, dati USA e rendimenti del Tesoro.

Asset digitali

  • Bitcoin è rimasto appena sotto un nuovo record (~$125–126k) dopo aver superato i $126k nel weekend. Gli ETF spot su Bitcoin hanno registrato afflussi per circa 3,2 miliardi di USD la scorsa settimana, trainati da IBIT di BlackRock, che si avvicina ai 100 miliardi di USD in AUM. Ether ha sovraperformato con un +3,7%, sostenuto dai forti afflussi su ETHA, mentre Solana e XRP hanno registrato guadagni più modesti. Afflussi record nei fondi cripto (~5,95 miliardi di USD) evidenziano una domanda persistente nonostante la chiusura del governo USA. La narrativa del “denaro duro” e il tono politico favorevole a Washington restano driver chiave. In Europa, l’iniziativa dell’ESMA per centralizzare la vigilanza crypto nell’ambito del MiCA potrebbe trasformare la supervisione di borse e broker.

Obbligazioni

  • I rendimenti dei Treasury USA si sono mossi lateralmente o leggermente al ribasso: i tassi sono saliti ieri ma hanno ritracciato nella notte. Il rendimento del Treasury a 2 anni si attesta questa mattina intorno al 3,58%, mentre il decennale è al 4,15%, dopo un massimo di 4,166% ieri.
  • Un’asta di obbligazioni governative giapponesi a 30 anni ha calmato il mercato dei JGB dopo che il rendimento benchmark aveva toccato un nuovo massimo ciclico al 3,35%, per poi scendere di dieci punti base al 3,25%.
  • Lo spread dei rendimenti dei titoli di Stato Francia-Germania si è ampliato ieri fino a superare il massimo dell’anno: lo spread decennale ha toccato un massimo intraday di 89 punti base, chiudendo però a 85 punti base, il livello di chiusura più ampio da gennaio.

Materie prime

  • La moderna corsa all’oro continua senza sosta, con il livello psicologico chiave di 4.000 USD sempre più vicino. La forte domanda di ETF, alimentata dal FOMO e dalla crescente sfiducia nei tradizionali beni rifugio, insieme alla domanda delle banche centrali e a costi di finanziamento più bassi, ha spinto Goldman Sachs ad alzare la previsione per dicembre 2026 a 4.900 USD. A breve termine, il focus resta sulla chiusura del governo USA e sulla crisi politica francese.
  • Il petrolio si è stabilizzato dopo due giorni di rialzi, con l’OPEC+ che ha approvato un modesto aumento di 137.000 barili al giorno, e l’Arabia Saudita che ha mantenuto invariati i prezzi per il suo principale tipo di greggio destinato all’Asia, sorprendendo i trader e segnalando una domanda solida. Il Brent è rimasto sopra i 65 USD, senza pressioni a coprire posizioni corte recenti, mentre la curva dei future ha indicato condizioni più deboli in avanti.
  • Il rame LME ha raggiunto lunedì un massimo di 17 mesi, scambiando a meno del 3% dal record di 11.100 USD per tonnellata registrato a maggio dello scorso anno, mentre il NY high grade  influenzato dalle speculazioni su tariffe nella prima metà del 2025  è scambiato sopra i 5 USD per libbra. Il mercato è sostenuto dalle difficoltà sul lato dell’offerta (incidenti minerari recenti) e da una domanda strutturalmente crescente legata a infrastrutture elettriche e reti, trainata dalla continua spesa sull’IA.

Valute

  • Lo yen giapponese resta debole dopo la vittoria a sorpresa nel fine settimana di Sanae Takaichi come nuovo leader del LDP e prossimo primo ministro del Giappone. Un consigliere di Takaichi ha dichiarato ieri che un USDJPY sopra 150,00 è “un po’ troppo” e che una valuta troppo debole manterrà alta l’inflazione. Ha inoltre affermato che un rialzo dei tassi da parte della BoJ a ottobre è “difficile”, ma non ha escluso un rialzo a dicembre. Il USDJPY ha toccato un nuovo massimo a 150,62 durante la notte, mentre le altre coppie JPY non hanno esteso il rally, chiudendo piatte o leggermente in calo rispetto a ieri.
  • Altrove, il dollaro USA ha tentato un parziale recupero dopo che il rally di ieri è stato fortemente invertito in alcune aree. L’EURUSD, ad esempio, ha toccato un minimo sotto 1,1660 dopo la notizia delle dimissioni del Primo Ministro francese, per poi rimbalzare fino a 1,1720 e scendere infine a 1,1690 verso la fine della sessione asiatica.

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