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Rapida panoramica del mercato – 16 ottobre 2025

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Rapida panoramica del mercato – 16 ottobre 2025


Fattori trainanti e catalizzatori del mercato

  • Azionario: Banche e semiconduttori sostengono gli USA; l’Europa rimbalza grazie al lusso dopo LVMH; l’Asia più tonica con venti favorevoli dall’AI e aspettative di stimoli
  • Volatilità: VIX stabile intorno a 20,6. Curva invertita. Focus su trimestrali, tensioni commerciali e interventi della Fed
  • Digital Assets: Proseguono i deflussi da ETHA. IBIT attrae nuovi flussi. Altcoin contrastati. L’attenzione si sposta su flussi ETF e rischi macro
  • Obbligazioni: Mercati dei Treasury USA tranquilli. Spread delle obbligazioni societarie high yield in forte calo ieri
  • Valute: USD in leggero indebolimento. AUD debole dopo il balzo del tasso di disoccupazione
  • Materie prime: Il petrolio sale dopo l’impegno dell’India a ridurre le importazioni dalla Russia; oro a nuovi massimi storici
  • Eventi macro: Indice NAHB sul mercato immobiliare USA di ottobre, Indagine della Fed di Philadelphia per ottobre

Notizie macroeconomiche principali

  • Il Segretario al Tesoro USA Scott Bessent ha dichiarato di auspicare che Stati Uniti e Cina possano lavorare verso una tregua commerciale di lungo termine prima di un possibile incontro tra Xi e Trump previsto teoricamente in Corea del Sud a fine mese, in vista della scadenza del 1° novembre per la sospensione attuale dei dazi USA. Bessent ha affermato che gli Stati Uniti potrebbero ritardare ulteriormente l’aumento dei dazi se la Cina sospenderà i suoi piani per il controllo delle esportazioni di terre rare. Separatamente, Bloomberg ha riferito che i Paesi del G7 stanno pianificando una risposta coordinata alla politica cinese sulle terre rare.
  • Il tasso di disoccupazione in Australia è salito inaspettatamente di 0,2% al 4,5% a settembre, rispetto a un tasso rivisto al rialzo dello 0,1% (4,3%) in agosto. Parte di questo aumento è attribuibile all’aumento del tasso di partecipazione, rivisto anch’esso di +0,1% in agosto e salito ancora dello 0,1% a settembre, raggiungendo il 67,0%.
  • L’Empire State Manufacturing Index è salito di 19,4 punti a 10,7 in ottobre 2025, superando le attese e indicando una crescita moderata. Ordini e spedizioni sono rimbalzati, i tempi di consegna si sono allungati e la disponibilità di forniture è peggiorata. L’occupazione è aumentata nonostante una settimana lavorativa più corta, mentre costi e prezzi sono cresciuti più rapidamente. Quasi la metà delle imprese si mostra ottimista su miglioramenti nel breve termine.
  • Gli ordini core di macchinari in Giappone sono diminuiti dello 0,9% mese su mese ad agosto 2025, migliorando rispetto al calo del 4,6% di luglio ma sotto il +0,4% previsto. Gli ordini dal settore non manifatturiero sono calati del 6,4%, mentre quelli dal settore manifatturiero sono scesi del 2,4%. Forti cali sono stati registrati in leasing di beni, chimica, carta, attrezzature di trasporto e altri settori non manifatturieri. Su base annua, gli ordini del settore privato sono aumentati dell’1,6%, sotto le attese del 4,8%. Questi ordini rappresentano un indicatore anticipatore volatile della spesa in conto capitale nei successivi sei-nove mesi.

In evidenza nel calendario macro (orari in GMT)

I dati governativi USA potrebbero subire ritardi a causa dello shutdown
12:30 – Indagine Fed di Philadelphia (ottobre, USA)
13:00 – Interventi di Miran e Waller (Fed, USA)
14:00 – Indice NAHB sul mercato immobiliare USA (ottobre)
14:30 – Scorte settimanali di gas naturale EIA

Trimestrali della settimana

  • Oggi: TSMC, Charles Schwab, Interactive Brokers, ABB, CSX Corporation
  • Venerdì: American Express, Reliance Industries, Volvo
 

Azionario

  • USA: S&P 500 +0,4%, Nasdaq 100 +0,7%, Dow invariato, con buone performance bancarie e rimbalzo nei semiconduttori che hanno compensato le incertezze legate ai dazi e un calendario dati scarno per via dello shutdown. Morgan Stanley +4,7% grazie a operazioni record, Bank of America +4,4% con commissioni e margine d’interesse netti in crescita. Male le assicurazioni: Progressive -5,8% per delusione sugli utili, e il settore sanitario con Abbott -2,4% per diagnostica debole. I semiconduttori più forti grazie agli ordini sopra le attese di ASML che hanno sostenuto l’AI; focus ora sui risultati TSMC e sul Beige Book della Fed.
  • Europa: STOXX 50 +1,0%, STOXX 600 +0,6%, CAC 40 +2% trainato dal lusso dopo i solidi risultati di LVMH nel Q3. LVMH +12,2% con effetto positivo sui titoli simili; Kering +5%. Il tech resta supportato con ASML +3,1%. FTSE 100 -0,3% con il Regno Unito in ritardo rispetto al resto d’Europa. Il rischio politico in Francia si riduce dopo che il premier Sébastien Lecornu ha sospeso la riforma delle pensioni fino al 2027; dichiarazioni dagli USA suggeriscono possibile proroga della pausa sui dazi, attenuando i rischi di titoli negativi.
  • Asia: Clima migliorato in vista di eventi politici. Nikkei 225 +1,8% con supporto dai semiconduttori e da uno yen più stabile. Hang Seng +1,8% a 25.911 con tecnologia e consumi in testa. SoftBank +5,1% assieme ai titoli legati all’AI, SenseTime +5,0% grazie a una nuova partnership sull’AI; Xuanzhu Biopharma +167% al debutto. Attese per una svolta nei consumi in Cina e gli ordini ASML alimentano la catena di fornitura AI in attesa dei risultati di TSMC oggi.

Volatilità

  • La volatilità resta elevata dopo gli ultimi shock macro. Il VIX ha chiuso a 20,64 (-0,82%) mercoledì, con il VVIX sopra 120, indicando una forte domanda di copertura tramite opzioni VIX. Ieri, la curva dei futures VIX si è invertita, segnale classico di stress a breve termine, nonostante un modesto rialzo dell’S&P 500. L’inversione riflette la cautela degli investitori di fronte alle tensioni commerciali USA-Cina e alla sensibilità agli utili e alle notizie geopolitiche. Sebbene la volatilità azionaria si sia lievemente attenuata dalla fiammata della scorsa settimana, i mercati restano reattivi. L’indice manifatturiero della Fed di Philadelphia sarà pubblicato oggi e potrebbe generare nuovi movimenti.
  • Movimento atteso (SPX oggi): ±48–49 punti (~0,73%), secondo i prezzi delle opzioni.

Digital Assets

  • I mercati crypto continuano a digerire gli shock recenti. Bitcoin si aggira intorno ai $111.000, in leggero rialzo ma ancora nervoso dopo il flash crash della scorsa settimana e $16 miliardi di liquidazioni. ETH resta vicino ai $4.000, con flussi ETF contrastanti: IBIT registra lievi afflussi (+0,16%) mentre ETHA subisce un nuovo forte deflusso (-2,29%). In generale, l’attenzione degli investitori si sta spostando dai movimenti di breve ai flussi di fondi, che restano l’indicatore più chiaro dell’interesse istituzionale.
  • Gli altcoin restano contrastati con SOL invariato, XRP leggermente positivo. Il sentiment nel comparto resta in “territorio di paura”, con le tensioni macro e le azioni del DOJ a pesare sulla fiducia.

Obbligazioni

  • I Treasury USA hanno vissuto una seduta tranquilla ieri, con un lieve indebolimento dei prezzi che ha tenuto i rendimenti lontani dai minimi recenti.
  • I titoli di Stato europei sono tornati a salire con forza ieri, con i titoli francesi (OAT) al centro dell’attenzione in vista del voto di fiducia sul nuovo governo guidato da Lecornu. Il Partito Socialista ha annunciato che non voterà contro l’esecutivo dopo la sospensione della riforma pensionistica da parte del presidente Macron. Lo spread a 10 anni Germania-Francia è sceso di qualche punto base a 77 bps, minimo delle ultime settimane.
  • Gli spread del credito high yield USA sono crollati ieri, con l’indice Bloomberg che misura lo spread tra obbligazioni high yield e Treasury USA in calo di 16 punti base a 282 bps.

Materie prime

  • Il petrolio è rimbalzato dai minimi a cinque mesi dopo che Trump ha dichiarato che il Primo Ministro indiano Modi si è impegnato a interrompere gli acquisti di greggio russo, riducendo l’attenzione su un potenziale eccesso di offerta legato all’aumento produttivo dell’OPEC+. Il rimbalzo resta contenuto con il Brent intorno a 62,5, sotto la resistenza chiave in area 64.
  • L’oro ha raggiunto un nuovo massimo storico a 4.242 USD, sostenuto dalle crescenti tensioni USA–Cina, dallo shutdown prolungato del governo USA che evidenzia la disfunzione politica a Washington, e dalle attese di ulteriori tagli Fed entro fine anno.
  • L’argento ha superato i $53 prima di correggere leggermente nella sessione europea. Si prevedono forti oscillazioni giornaliere finché non si allenterà la tensione sul mercato fisico di Londra.

Valute

  • Il dollaro USA è leggermente indebolito, con EURUSD tornato sopra 1,1650 per la prima volta in una settimana, mentre USDJPY è rimbalzato dai minimi locali vicino a 150,50, con attenzione ora rivolta al livello chiave di 150,00.
  • Il dollaro australiano si è indebolito in seguito all’aumento inaspettato del tasso di disoccupazione, che ha raggiunto i massimi da fine 2021. AUDNZD ha toccato un nuovo minimo locale sotto 1,1300 nella notte, prima di trovare supporto.

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