Rapida panoramica del mercato – 23 ottobre 2025

BG SAXO
Rapida panoramica del mercato – 23 ottobre 2025
Driver e catalizzatori di mercato
- Azioni: USA in calo a causa di nuove notizie su restrizioni verso la Cina e debolezza nei chip. Europa mista. Asia più debole con Hong Kong e Cina in ribasso
- Volatilità: VIX stabile nella fascia alta della media adolescenziale. Trimestrali in primo piano in attesa del CPI di venerdì
- Asset digitali: Bitcoin ed Ether tengono bene. I flussi degli ETF si stabilizzano con ETHA stabile e IBIT misto
- Obbligazioni: rendimenti poco mossi in attesa del CPI statunitense di domani
- Valute: USD laterale mentre lo JPY si indebolisce nuovamente in modo generalizzato
- Materie prime: il petrolio schizza in alto mentre gli Stati Uniti aumentano la pressione sulla Russia; l’oro si mantiene sopra i 4.000 dollari, la stretta sull’offerta fa salire il platino
- Eventi macro: CPI nazionale giapponese di settembre
Notizie macro
- L'amministrazione Trump sta valutando restrizioni all’export verso la Cina di prodotti che utilizzano software statunitense, come laptop e motori a reazione, a seguito delle limitazioni cinesi sulle terre rare, secondo quanto riportato da Reuters. Questa proposta è in linea con la minaccia del 10 ottobre da parte di Trump di imporre tariffe del 100% e controlli sul "software critico". Nel frattempo, Pechino sta interrogando le aziende americane di semiconduttori sulle loro attività in Cina, concentrandosi su prezzi e profitti, come riportato da Bloomberg News.
- L’amministrazione Trump ha imposto sanzioni contro le compagnie petrolifere russe Rosneft e Lukoil per aumentare la pressione su Mosca al fine di fermare la guerra in Ucraina. Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha chiesto un cessate il fuoco, sottolineando il ruolo delle aziende nel finanziamento del conflitto. La mossa, che include anche le controllate, rappresenta la prima volta che l’amministrazione Trump impone sanzioni dirette alla Russia per l’aggressione in Ucraina.
- Secondo un’esclusiva del WSJ, alcune aziende di quantum computing sono in trattative con l’amministrazione Trump per la possibilità che il governo USA entri nel loro capitale. Rigetti Computing, D-Wave Quantum e IonQ sarebbero coinvolte in discussioni su una partecipazione governativa in cambio di finanziamenti per la ricerca.
- Secondo Wasson di Bloomberg, il presidente della Commissione Ways and Means della Camera USA, Smith, ha dichiarato che i legislatori stanno valutando una legge ponte valida fino a dicembre 2026.
Prossimi eventi macro (orari in GMT)
I dati ufficiali degli Stati Uniti potrebbero subire ritardi a causa delle chiusure del governo
11:00 – Annuncio sui tassi della banca centrale della Turchia
12:30 – Vendite al dettaglio in Canada (agosto)
15:00 – Attività manifatturiera Fed Kansas City (ottobre)
23:30 – CPI nazionale del Giappone (settembre)
Trimestrali
- Oggi prima dell’apertura dei mercati: Atlas Copco, Dassault Systèmes, DSV, Lloyds, T-Mobile US, Blackstone, Union Pacific, Freeport McMoRan, Valero, Honeywell
- Oggi dopo la chiusura (after hours): Intel, Newmont Mining, Ford, Norfolk Southern
- Punti salienti della settimana: Gio: T-Mobile, Intel, Unilever; Ven: Procter & Gamble
Azioni
- USA: i titoli sono scesi a causa del rischio politico che ha colpito il settore tecnologico. S&P 500 -0,5%, Nasdaq 100 -1%, Dow -0,7% dopo le indiscrezioni secondo cui la Casa Bianca potrebbe limitare le esportazioni verso la Cina legate al software statunitense. Netflix -10,1% per il problema fiscale in Brasile. Texas Instruments -5,6% per guidance debole ha trascinato anche i concorrenti: Intel -3,2% e AMD -3,3%. In controtendenza, Raytheon +2,9% su Q3 forte e stime riviste al rialzo, mentre Intuitive Surgical +13,9% su risultati solidi. Ora l’attenzione si concentra sul ritmo delle trimestrali e su un possibile inasprimento dei controlli USA-Cina.
- Europa: i listini hanno chiuso in lieve calo con i chip sotto pressione, mentre il Regno Unito ha sovraperformato. Euro Stoxx 50 -0,8% e Stoxx 600 -0,2%. FTSE 100 +0,9% grazie alle speranze di tagli ai tassi e a un buyback che ha spinto le banche, con Barclays +4,3%. Infineon -2,9% per effetto domino da Texas Instruments. Adidas -2,9% nonostante i preliminari solidi, con attenzione su FX e margini; SAP -1,5% in attesa dei risultati. Gli investitori osservano tono della guidance e sensibilità ai titoli USA-Cina.
- Asia: chiusure precedenti miste o deboli. Il Nikkei 225 è rimasto invariato dopo i recenti record, mentre l’Hang Seng -0,9% e CSI 300 -0,3% con tech e consumi in ritardo. Tencent -1,1% e Alibaba -1,9% in calo, riflettendo la debolezza globale del tech e la fase di sconti del Singles’ Day; SMIC +1,1% in controtendenza. A Taiwan, TSMC -1,4% dopo un aggiornamento che ha confermato capex elevato. I segnali politici sugli export e le trimestrali dei chipmaker regionali restano fattori determinanti.
Volatilità
- I mercati restano in allerta ma non in panico. Il rischio odierno ruota attorno alle richieste di sussidio USA e ai dati sulle vendite di case esistenti (se pubblicati, a causa dello shutdown governativo), con qualche intervento della Fed qua e là, brevi controlli del polso prima della prossima ondata di trimestrali. Il VIX è fermo nella fascia alta dei “teen”, zona di “osservazione” che segnala coperture ma non timori di shock. Energia e geopolitica fanno da sottofondo; il driver principale è se i dati sulla crescita rallentano abbastanza da alimentare speranze di tagli senza far temere una recessione.
- Le opzioni sull’SPX prezzano un movimento atteso di circa ±37 punti (~0,55%) entro la chiusura di oggi.
Asset digitali
- Il mondo cripto sembra più stabile dopo un periodo turbolento. Bitcoin si aggira intorno a ~$109k ed Ether intorno a ~$3,85k, seguendo il sentiment del rischio più che le dinamiche on-chain. Dopo diverse sessioni deboli, gli ETF su Bitcoin spot USA mostrano segni di stabilizzazione nei flussi, mentre quelli su Ether attirano interesse selettivo, IBIT altalenante; ETHA relativamente più stabile.
- Per gli investitori, il messaggio è chiaro: è il macro a guidare la direzione (tassi, crescita, dollaro). Da tenere d’occhio i titoli del weekend e possibili scosse dal settore bancario, questi sono stati i catalizzatori più rapidi per i movimenti cripto questo mese.
Obbligazioni
- I rendimenti dei Treasury USA sono rimasti sostanzialmente invariati ieri, con i titoli a breve in calo di un punto base e quelli a lunga scadenza in rialzo di un punto base dopo un’asta solida di titoli a 20 anni e in attesa del dato CPI USA di settembre, atteso per venerdì (con possibile ritardo).
- Il debito high-yield USA ha subito pressioni ieri in un contesto di sentiment difensivo, con l’indice Bloomberg degli spread high yield rispetto ai Treasury in aumento di 3 punti base a quota 291 pb.
Materie prime
- I prezzi del greggio sono saliti dopo che gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni ai principali produttori petroliferi russi, un cambio di rotta politico mirato a soffocare le entrate di due delle principali fonti di cassa del Cremlino. Le raffinerie in Cina e India dovranno ora cercare fornitori alternativi per evitare l’esclusione dal sistema bancario occidentale e dall’accesso al dollaro. Anche prima di questa mossa, i trader avevano iniziato a mettere in discussione la narrativa dell’eccesso di offerta, e con il sentiment in evoluzione, le posizioni short recentemente aperte potrebbero essere a rischio se il Brent supera i 65 USD.
- L’oro continua a consolidare, con supporto intorno ai 4.000 USD, mentre i rischi geopolitici compensano la ritrovata forza del dollaro. La correzione di lunedì ha innescato il più grande deflusso giornaliero dagli ETF garantiti da oro dal mese di maggio. L’argento rimane supportato sopra i 47,80 USD, mentre il platino ha registrato il maggior guadagno giornaliero a Londra dal 2020, seguendo il recente squeeze dell’argento in un contesto di offerta più stretta.
- Le esportazioni di soia USA verso la Cina si sono praticamente fermate, con nessuna nuova vendita o spedizione prevista nelle prossime settimane, secondo fonti di settore. I fagioli appena raccolti vengono dirottati verso lo stoccaggio anziché verso i porti di esportazione, mentre la Cina continua a preferire i fornitori sudamericani in mezzo alle tensioni commerciali in corso con Washington. Molto dipenderà ora dall’esito dei prossimi colloqui USA-Cina: un blocco prolungato dell’export rischia di mettere in difficoltà finanziaria alcuni agricoltori americani.
Valute
- Il dollaro USA è poco mosso dopo il rialzo di ieri parzialmente respinto, scambiando vicino a 1,1600, mentre USDJPY è tornato ben sopra quota 152,00 in mezzo a una generale debolezza dello yen, scambia a 152,32 dopo un picco notturno a 152,57, in attesa del CPI giapponese di settembre atteso nella sessione asiatica di venerdì (2330 GMT).
- EURNOK ha continuato a scendere ieri con l’aumento dei prezzi del petrolio, e stamattina scambia intorno a 11,62, puntando al minimo di inizio mese a 11,59 e poi al minimo da giugno sotto quota 11,54.