Rapida panoramica del mercato – 21 novembre 2025
BG SAXO
Rapida panoramica del mercato – 21 novembre 2025
Fattori trainanti e catalizzatori del mercato
- Azioni: Gli Stati Uniti scivolano ai minimi di un mese mentre i titoli AI correggono i guadagni post-Nvidia; l’Europa avanza leggermente, l’Asia resta cauta con Hong Kong piatta
- Volatilità: Il VIX balza a 26, l’S&P 500 perde l’1,6%; oggi scadenza delle opzioni, lo skew favorisce le put; il tono della Fed divide i mercati
- Asset digitali: BTC sotto $86.000; ETH sotto $2.800, deflussi dagli ETF per $900 milioni
- Obbligazioni: I rendimenti dei Treasury USA calano per effetto della ricerca di beni rifugio. I rendimenti dei JGB giapponesi scendono dopo i recenti rialzi marcati.
- Valute: Lo JPY trova un modesto supporto dai minimi
- Materie prime: Oro stabile, argento in calo sotto il livello chiave dei 50, petrolio debole
- Eventi macro: PMI manifatturieri e dei servizi flash di novembre per Eurozona, Regno Unito e Stati Uniti
Notizie macro principali
- I nuovi occupati non agricoli USA sono aumentati di 119.000 a settembre 2025, superando le stime di 50.000 e rimbalzando da un calo di 4.000 ad agosto. I settori trainanti sono stati sanità (+43.000) e ristorazione (+37.000), mentre i cali si sono registrati nei trasporti (-25.000) e nella manifattura (-6.000). Il tasso di disoccupazione è salito al 4,4% dal 4,3%.
- Il Giappone ha annunciato un pacchetto fiscale da 21,3 trilioni di JPY (135 miliardi di USD, circa il 3% del PIL), il più grande dalla pandemia, superando i 13,9 trilioni del 2024. Gran parte dei fondi sarà destinata a sussidi per gas ed elettricità, bonus per figli e aiuti ai governi locali.
- L’inflazione annua giapponese è salita al 3,0% a ottobre 2025, come previsto, rispetto al 2,9% di settembre, segnando il valore più alto da luglio. Anche l’inflazione core ha toccato il 3,0%. L’indice CPI mensile è aumentato dello 0,4%, massimo da gennaio.
- Le richieste continuative di sussidio di disoccupazione USA sono salite a 1,974 milioni nella settimana conclusa l’8 novembre 2025, ai massimi dal 2021, segnalando un rallentamento dell’occupazione. Le richieste iniziali sono diminuite di 8.000 a 220.000 nella settimana conclusa il 15 novembre. L’aumento riflette un calo delle assunzioni piuttosto che un’ondata di licenziamenti. Le richieste da parte dei lavoratori federali sono salite a 38.867, +400% rispetto ai livelli pre-blocco di ottobre.
- Trump ha rimosso i dazi del 40% sui prodotti alimentari brasiliani, inclusi manzo e caffè, inizialmente imposti come ritorsione per il processo contro Bolsonaro. Questa decisione, analoga a una presa la scorsa settimana, mira a ridurre i costi alimentari negli USA. Effettiva dal 13 novembre, potrebbe implicare rimborsi per i dazi già riscossi. Il Brasile fornisce un terzo del caffè USA ed è un fornitore chiave di carne bovina per hamburger.
Prossimi eventi macroeconomici (orari in GMT)
I dati del governo USA sono soggetti a ritardi a causa degli shutdown
07:00 – Vendite al dettaglio UK (ottobre)
08:15 – PMI manifatturiero e dei servizi flash Francia (novembre)
08:30 – PMI manifatturiero e dei servizi flash Germania (novembre)
09:00 – PMI manifatturiero e dei servizi flash Eurozona (novembre)
09:30 – PMI manifatturiero e dei servizi flash UK (novembre)
13:30 – Intervento di Miran (Fed) su Bloomberg TV
13:30 – Vendite al dettaglio Canada (settembre)
14:45 – PMI manifatturiero e dei servizi flash USA (novembre)
15:00 – Indice finale fiducia consumatori Università del Michigan (novembre)
Trimestrali
- Lunedì: Prosus, Naspers, Alimentation Couche Tard, Agilent
- Martedì: Analog Devices, Dell Technologies, Autodesk, Workday, Compass Group, Zscaler
- Mercoledì: Deere
Azioni
- USA: I titoli statunitensi sono scesi ai minimi di un mese giovedì a causa delle valutazioni AI e delle preoccupazioni sui tassi. Il Nasdaq 100 ha perso il 2,4%, l’S&P 500 l’1,6% e il Dow lo 0,8% dopo che i dati sull’occupazione hanno mostrato una crescita più solida, rafforzando l’ipotesi di tassi invariati da parte della Fed a dicembre. Nvidia ha chiuso in calo di oltre il 3% dopo un’inversione rispetto all’iniziale slancio. L’intero comparto AI è stato colpito: AMD -7,8%, Micron -10,9%, Oracle -6,6% per prese di profitto su titoli molto sovraffollati. Walmart si è distinta con un balzo del 6% grazie a utili superiori alle attese e guidance rialzata, tenendo alta l’attenzione sui consumi e sul prossimo meeting della Fed.
- Europa: Le borse europee hanno interrotto la serie negativa grazie all’outlook positivo di Nvidia, che ha smorzato i timori di bolla AI. L’Euro Stoxx 50 è salito dello 0,5% e lo Stoxx 600 dello 0,4%, sostenuti da interesse per data center ed elettrificazione: Siemens +1,1%, Schneider Electric +0,5%. BNP Paribas ha guadagnato il 4,4% dopo aver alzato l’obiettivo di CET1 al 13% entro il 2027 e annunciato un buyback da 1,15 miliardi di euro. Novartis ha invece perso l’1,8% nonostante abbia alzato le previsioni di crescita delle vendite per il periodo 2025–2030, segno di un mercato sempre più esigente verso la “quality growth” nel pharma.
- Asia: Mercati asiatici cauti con il venir meno dell’effetto Nvidia. L’Hang Seng ha chiuso piatto attorno a 25.800 punti: forza nei finanziari ma debolezza in tech, real estate e beni di consumo. La PBoC ha mantenuto i tassi di prestito ai minimi storici per la sesta volta consecutiva, segnalando sostegno ma nessuno stimolo importante. Techtronic e KE Holdings +4–5%, segnale di speranze su supporti mirati e ripresa immobiliare. Xiaomi -2,9%, Zijin Mining -1%, con i timori su crescita cinese e domanda di metalli ancora presenti. L’intera regione resta in attesa di segnali più chiari su tassi USA, misure cinesi per il real estate e spesa AI oltre Nvidia.
Volatilità
- Il VIX è salito bruscamente chiudendo a 26,42 (+2,76), mentre l’SPX ha perso l’1,56% dopo un forte reversal intraday. La scadenza odierna delle opzioni potrebbe aumentare la volatilità, in particolare verso il close. Le opzioni settimanali sull’SPX prezzano un movimento di ±1,3%, in linea con la volatilità recente. Dopo un avvio ottimista sui risultati di Nvidia, il mercato ha invertito rotta e chiuso in rosso. Le dichiarazioni della Fed hanno aumentato l’incertezza, smorzando le aspettative di tagli aggressivi ai tassi.
- L’indicatore di skew mostra una persistente preferenza per la protezione al ribasso, con le put ancora scambiate a premio rispetto alle call.
Asset digitali
- Selloff sulle criptovalute accelera tra deflussi dagli ETF e dubbi sui tassi. Bitcoin scende sotto gli $86.000 (-6,8%), portando le perdite settimanali oltre l’8%. Ethereum cala a $2.800 (-8,3%) e le principali altcoin perdono tra il 7% e il 10%. Le vendite sono state innescate da deflussi per quasi $900 milioni dagli ETF su bitcoin spot, guidati da IBIT. ETHA estende le perdite YTD, mentre le azioni blockchain come MSTR cedono oltre il 5%.
- Incertezza sulla politica della Fed, dati sul lavoro contrastanti e bassa liquidità nel mercato crypto contribuiscono alla pressione. Nonostante l’interesse retail per token come $TRUMP e meme coin, i flussi istituzionali restano deboli. Il breakout ribassista di Bitcoin sotto la media mobile a 365 giorni e i flussi netti negativi negli ETF (-52% rispetto allo scorso anno) sono segnali ribassisti chiave. MSTR potrebbe anche essere esclusa dagli indici a causa di pressioni sulle valutazioni.
Obbligazioni
- I Treasury USA sono saliti ieri grazie al deterioramento del sentiment di rischio, con il rendimento del 2 anni passato da un massimo di 3,62% a 3,53%, e scambiato questa mattina a 3,54%. Il decennale è sceso di quattro punti base al 4,09%.
- Lo spread tra i rendimenti delle obbligazioni high yield USA e i Treasury si è leggermente allargato nonostante il contesto di avversione al rischio: il nostro indicatore Bloomberg ha mostrato un allargamento di 2 punti base a 302, vicino ai massimi a 5 mesi.
- I rendimenti giapponesi sono tornati a scendere dopo i recenti massimi post-crisi. Il rendimento del JGB decennale è sceso di quattro punti base a 1,785%, mentre il trentennale ha perso sei punti base, attestandosi al 3,326% negli scambi pomeridiani a Tokyo.
Materie prime
- Prezzi del petrolio sotto pressione mentre gli Stati Uniti spingono l’Ucraina ad accettare un piano negoziato con la Russia per porre fine alla guerra, nonostante le sanzioni in arrivo su Rosneft e Lukoil. Il Brent gennaio scambia vicino al minimo di range a 62,34, con prossimo supporto a 60,00 dollari/barile. Il presidente ucraino Zelenskiy sta valutando il piano.
- L’oro oscilla in modo laterale ed è sotto pressione moderata in Asia, vicino a USD 4.050 l’oncia. L’argento è più debole e minaccia il supporto di breve a 49,50 dopo aver toccato ieri 51,86.
Valute
- Lo JPY ha finalmente interrotto la fase di indebolimento dopo un picco USDJPY a 157,89 ieri, con una modesta fase di consolidamento nella sessione asiatica, in seguito all’annuncio del maxi pacchetto di stimoli da parte del governo Takaichi, in linea con la bozza anticipata da Reuters. Il governatore della BoJ Ueda è intervenuto con commenti verbali, dichiarando di monitorare attentamente il mercato valutario. Il nuovo ministro delle finanze Katayama ha affermato che l’intervento sul mercato è un’opzione possibile per frenare la debolezza dello yen.
- Altrove, il dollaro USA ha mostrato poca volatilità, mentre le valute pro-cicliche come AUD, CAD e NZD sono rimaste sotto moderata pressione.