La svolta della difesa europea: dai discorsi agli ordini firmati

Ruben Dalfovo
Investment Strategist
Punti chiave
- In aumento i budget, con investimenti sempre più diversificati nell’arsenale e nell’industria della difesa in tutta Europa.
- La difesa richiede approvvigionamenti rapidi; i benefici indiretti favoriscono l’ammodernamento delle infrastrutture e la sicurezza energetica.
- Le spinte politiche riducono la burocrazia e co-finanziano la capacità produttiva, ma i rischi restano sull’esecuzione e sulle valutazioni di mercato.
Il contesto: perché ora più difesa
Il tono e la percezione del rischio sono cambiati. Il presidente Trump ha adottato una posizione più chiara a favore dell’Ucraina, pur sollecitando l’Europa a spendere di più e a ridurre la dipendenza dal petrolio russo. Il mercato interpreta questo come un sostegno condizionato. Il 25 settembre 2025, la Danimarca ha chiuso temporaneamente gli aeroporti di Aalborg e Billund, alzando l’allerta in altri siti, dopo che droni non autorizzati sono entrati nello spazio aereo civile e militare.
Un evento che rende il rischio tangibile e mette in evidenza le lacune nei sistemi di rilevamento, disturbo e difesa ravvicinata attorno a infrastrutture civili. Di conseguenza, i bilanci della difesa stanno crescendo: per la prima volta, tutti i membri della NATO dovrebbero raggiungere l’obiettivo del 2% del PIL nel 2025, con l’ambizione di arrivare al 3,5% entro il 2035. Le promesse politiche si stanno traducendo in ordini effettivi.
Il mercato si sta allargando. L’Europa accelera gli acquisti congiunti nel settore della difesa aerea tramite l’European Sky Shield Initiative (ESSI). Bruxelles ha proposto il European Defence Industrial Programme (EDIP) per co-finanziare la capacità produttiva e semplificare le normative. Nuove quotazioni in Borsa e ristrutturazioni offrono ulteriori catalizzatori: il produttore europeo di carri armati KNDS si sta preparando per una possibile IPO, mentre gli azionisti di Thyssenkrupp hanno approvato lo spin-off della divisione navale TKMS.
I pilastri: una mappa sintetica per gli investitori
Queste sono le quattro direttrici di spesa che guidano gli ordini:
1) Munizioni e difesa aerea
Gli arsenali vanno ricostituiti e mantenuti nel tempo. I colli di bottiglia riguardano componenti di base: munizioni, propellenti e detonatori. La difesa aerea ha ora la priorità, dalle armi portatili (MANPADS) ai sistemi a lungo raggio come i Patriot. L’impegno della Germania per acquisire nuovi sistemi e l’ESSI indicano acquisti congiunti e formazione condivisa: maggiore scala in tempi più rapidi.
2) Droni, sensori e sistemi anti-UAS
I droni sono economici e ormai onnipresenti. I sistemi anti-UAS integrano radar, sensori a radiofrequenza, contromisure elettroniche e intercettori. Le infrastrutture civili—aeroporti, porti, reti energetiche—richiedono lo stesso tipo di protezione. Si prevede una domanda costante di sensori, sistemi di disturbo e difesa aerea a corto raggio.
3) Logistica sicura e infrastrutture resilienti
L’Europa sta rafforzando ferrovie, ponti, depositi, impianti elettrici e reti di comando, per garantire la continuità operativa anche sotto stress. I bilanci includono sempre più spesso infrastrutture a doppio uso e resilienza cibernetica-fisica come parte della spesa per la difesa. Questo allarga l’universo investibile oltre le pure aziende del settore militare, includendo fornitori strategici e integratori di sistema.
4) Politiche e appalti
Le politiche pubbliche giocano un ruolo centrale. Il programma EDIP mira a co-finanziare la capacità produttiva, semplificare le autorizzazioni e fornire indicazioni di domanda su base pluriennale. I quadri normativi nazionali e gli impegni NATO trasformano poi queste indicazioni in contratti e anticipi. Gli investitori dovrebbero monitorare il passaggio dai testi normativi agli ordini firmati.
Chi offre esposizione al settore
Questa lista è illustrativa, non esaustiva. Per ulteriori spunti, consulta il tema Difesa di Saxo.
Ruolo in portafoglio e rischi
La difesa si inserisce come componente di crescita, non come operazione speculativa a breve termine. Può rappresentare una piccola parte di un portafoglio orientato a una crescita costante, sostenuta da domanda di lungo periodo e ordini pluriennali, spesso supportati dalle politiche pubbliche. In molti casi, può anche fungere da elemento di diversificazione, poiché i suoi driver sono diversi da quelli del settore tecnologico o dei consumi. Qui contano budget, gare d’appalto e consegne, più che clic pubblicitari o spese natalizie.
I rischi sono chiari e concreti. Rischio operativo: le aziende devono aumentare la produzione, approvvigionarsi di componenti e rispettare le tempistiche, altrimenti rischiano margini e reputazione. Rischio politico: elezioni, cambi di governo, restrizioni all’export o una pace più rapida del previsto possono rallentare gli ordini. Rischio di programma: i tempi si allungano, le specifiche cambiano o i clienti modificano le priorità. Gli appalti pubblici sono discontinui, quindi i risultati trimestrali possono essere molto variabili.
Valutazioni: la ripresa del settore è ormai ampiamente riconosciuta. Molti titoli già riflettono aspettative di crescita accelerata e ordini arretrati consistenti. Questo è un rischio. Un approccio prudente può essere quello di entrare gradualmente, mantenere dimensioni contenute delle posizioni e confrontare le indicazioni delle aziende con la loro capacità reale e i progressi nelle consegne.
Strategia per l’investitore
Crea una watchlist basata sui quattro pilastri: munizioni e difesa aerea, droni e sistemi anti-UAS, infrastrutture e logistica sicura, politiche favorevoli. Il tema Difesa di Saxo include una selezione esemplificativa in ciascuna area (solo a scopo informativo).
Segui l’evoluzione delle politiche in ordini concreti: monitora i progressi del programma EDIP, gli acquisti congiunti ESSI e i contratti nazionali con relativi anticipi.
Controlla le guidance rispetto alla capacità produttiva: privilegia aziende con piani di consegna visibili e ordini già finanziati, piuttosto che solo annunci o promesse.
Entra gradualmente e mantieni dimensioni contenute: molte valutazioni riflettono già un rimbalzo del settore.
Monitora le operazioni societarie e le reazioni di mercato: andamento verso la quotazione di KNDS e spin-off di TKMS.
La difesa europea passa dai titoli agli ordini
I budget aumentano, le regole si allentano e i droni stanno imponendo aggiornamenti rapidi nei sensori e nella difesa aerea. L’universo investibile si espande, ma salgono anche le aspettative su esecuzione e valutazioni. Il vero vantaggio per l’investitore sta nel seguire dove le politiche si trasformano in ordini finanziati e dove i fornitori riescono a crescere senza compromettere i margini.
Nel breve termine, tutto dipende dal ritmo dei contratti e dalla capacità di produzione. I prossimi appuntamenti da seguire: il vertice dei Ministri della Difesa della NATO a Bruxelles, il 15 ottobre 2025, e le decisioni dell’UE sull’uso dei beni russi congelati per il sostegno all’Ucraina nei prossimi incontri guidati dalla Danimarca. La difesa è uscita dalle pagine di opinione ed è entrata nei libri ordini, meglio seguire le consegne che i discorsi.