Rapida panoramica del mercato – 18 novembre 2025
BG SAXO
Rapida panoramica del mercato – 18 novembre 2025
Fattori e catalizzatori di mercato
- Azioni: I titoli statunitensi sono scesi poiché i leader dell’AI e le speranze di un taglio dei tassi sono stati messi alla prova; l’Europa ha esteso le perdite; l’Asia si è indebolita a causa dei dati cinesi e della pressione su Hong Kong
- Volatilità: VIX elevato, atteso movimento dell’S&P 500 di circa ±2% questa settimana, skew delle call leggermente rialzista
- Asset digitali: Bitcoin intorno a 90.000 USD, Ethereum sotto i 3.000 USD, pressioni su trust istituzionali (IBIT/ETHA)
- Obbligazioni: Domanda su Treasury USA durante la notte mentre peggiora il sentiment sul rischio
- Valute: Lo JPY resta debole. Valute pro-cicliche dall’AUD alle scandinave più deboli per il deterioramento del sentiment
- Materie prime: Il risk-off e la volatilità in aumento penalizzano i recenti vincitori
- Eventi macro: Variazione settimanale dell’ADP Payrolls USA, Indice NAHB sul mercato immobiliare USA di ottobre
Titoli macro
- Dopo settimane di blackout, gli investitori otterranno finalmente letture attese da tempo sulla solidità dell’economia statunitense, poiché le agenzie governative riprendono la pubblicazione di indicatori chiave, a partire dai dati sull’occupazione di settembre, previsti per giovedì
- Il vicepresidente della Fed Philip Jefferson ha affermato che vede rischi per il mercato del lavoro orientati al ribasso, ma ha avvertito che i policymaker devono agire con cautela, mentre Waller sostiene l’idea di proseguire con i tagli dei tassi, appoggiando un taglio di 25 punti base a dicembre per sostenere un mercato del lavoro che considera debole. L’inflazione USA è allineata all’obiettivo del 2% e le aspettative restano ancorate. I dazi sono considerati uno shock una tantum. La crescita del PIL degli Stati Uniti è rallentata nella seconda metà del 2025, con un calo della fiducia dei consumatori e problemi di accessibilità che influenzano la spesa. Waller ritiene che nessun dato in uscita, incluso il report sull’occupazione, cambierà la sua opinione sulla necessità di un ulteriore taglio dei tassi.
- L’inflazione in Canada è scesa al 2,2% in ottobre 2025 dal 2,4% di settembre, avvicinandosi all’obiettivo del 2% della Bank of Canada. I prezzi della benzina sono diminuiti del 9,4%, rallentando l’inflazione dei trasporti allo 0,7%. L’inflazione per alimentari e abitazioni si è attenuata, mentre i servizi di telefonia mobile sono aumentati del 7,7% a causa di significativi rialzi dei prezzi. Il tasso d’inflazione core trimmed-mean è sceso al 3%.
- La spesa per costruzioni negli USA è aumentata dello 0,2% su base mensile in agosto 2025, eguagliando il dato rivisto di luglio e superando le attese di un calo dello 0,1%. La spesa residenziale è salita dello 0,8%, compensando un calo dello 0,2% nel segmento non residenziale. La spesa privata è cresciuta dello 0,3%, mentre quella pubblica è rimasta invariata. Su base annua, la spesa per costruzioni è calata dell’1,6%, con i primi otto mesi del 2025 che totalizzano 1.438 miliardi USD, l’1,8% in meno rispetto al 2024.
- L’indice NY Empire State Manufacturing è salito a 18,7 a novembre 2025 rispetto a 10,7 di ottobre, superando le previsioni di 6. L’attività manifatturiera è cresciuta fortemente, con aumenti significativi nei nuovi ordini e nelle spedizioni. I tempi di consegna si sono leggermente allungati, la disponibilità di forniture è peggiorata e le scorte sono aumentate. L’occupazione è cresciuta leggermente e le ore lavorative si sono allungate. I prezzi sono rimasti elevati, ma il ritmo è rallentato. L’ottimismo sulle condizioni future è calato, con l’indice in discesa a 19,1 da 30,3.
- La Commissione Europea ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita dell’Eurozona per il 2025 portandole all’1,3% dallo 0,9%, con stime dell’1,2% per il 2026 e dell’1,4% per il 2027, spinte da esportazioni e investimenti. La Germania dovrebbe crescere dello 0,2% nel 2025 e dell’1,2% successivamente. La Francia crescerà dello 0,7% nel 2025, poi 0,9% e 1,1%. La Spagna sarà in testa con una crescita del 2,9% nel 2025, seguita da 2,3% e 2,0%. L’Italia crescerà dello 0,4% nel 2025 e dello 0,8% negli anni successivi.
Eventi macro principali (orari in GMT)
I dati del governo USA sono impattati da shutdown e potrebbero subire ritardi
13:15 – ADP Payrolls settimanale (USA)
15:00 – Indice NAHB sul mercato immobiliare (USA, ottobre)
Trimestrali della settimana
- Oggi: Home Depot, PDD Holdings, Medtronic
- Mercoledì: Nvidia, Palo Alto Networks, Deere & Company, Lowe's, Target
- Giovedì: Walmart, Intuit
Azioni
- USA: I titoli USA hanno iniziato la settimana in calo, con gli investitori in attesa di dati ritardati e una pesante stagione di trimestrali tech. Il Dow è sceso di circa l’1,2%, mentre S&P 500 e Nasdaq hanno perso rispettivamente lo 0,9% e lo 0,8%, con le attese per un taglio della Fed a dicembre ridotte a una probabilità del 50%. I leader dell’intelligenza artificiale erano sotto i riflettori: Nvidia ha perso circa l’1,9% in vista dei risultati di mercoledì, considerati un test in tempo reale per le valutazioni AI. Alphabet ha guadagnato circa il 3,1% dopo la rivelazione di una partecipazione miliardaria di Berkshire Hathaway, segnalando che gli investitori selezionano ancora titoli di qualità anche in un contesto di debolezza. L’attenzione è ora rivolta alla guidance di Nvidia e ai dati sul lavoro in uscita.
- Europa: Le azioni europee hanno esteso il calo della scorsa settimana, con l’Euro Stoxx 50 in calo di circa lo 0,9% e lo Stoxx 600 in ribasso dello 0,5%, seguendo Wall Street e in attesa delle trimestrali di Nvidia e dei dati USA. I settori finanziario e dei pagamenti sono stati tra i più deboli: Worldline ha perso circa il 5%, mentre Adyen è calata del 3%, penalizzata da rendimenti più alti e preoccupazioni aziendali persistenti. I titoli del lusso e del comparto discrezionale hanno contribuito al ribasso, con Burberry giù del 6,6% circa e LVMH più debole, riflettendo la cautela dei consumatori verso valutazioni elevate. Il settore difesa ha rappresentato una rara nota positiva: Saab è salita del 2,5% circa grazie a un contratto da 3,1 miliardi di euro con la Colombia, mentre Airbus ha guadagnato lo 0,4% grazie al continuo slancio degli ordini.
- Asia: I mercati asiatici hanno aperto la settimana in calo a causa di dati cinesi deboli e del sell-off globale nel tech. Il Nikkei 225 del Giappone ha registrato un lieve calo, mentre il CSI 300 è sceso di circa lo 0,7% e l’Hang Seng di Hong Kong ha perso lo 0,7% fino a circa 26.400 punti dopo che i dati di ottobre hanno mostrato la crescita più lenta di produzione industriale e vendite al dettaglio da circa 14 mesi, nonostante i tassi d’interesse ai minimi storici mantenuti dalla PBoC. Il sentiment sull’elettrico è peggiorato, nonostante la crescita dei volumi: le azioni USA di Xpeng hanno perso l’8% dopo una guidance trimestrale deludente. Gli investitori attendono ora i risultati di Nvidia e nuovi segnali politici da Pechino per valutare la durata dell’attuale fase di avversione al rischio.
Volatilità
- La volatilità sta aumentando mentre il mercato si prepara a dati chiave e trimestrali, con il VIX (indicatore della volatilità implicita a 30 giorni sull’S&P 500) a circa 22,38, in salita da circa 19,8 di ieri. Questo livello segnala una moderata tensione tra gli investitori, ma il movimento verso l’alto indica che i mercati non presuppongono più una situazione di calma. I prezzi delle opzioni suggeriscono un possibile movimento di circa ±2% per l’S&P 500 questa settimana (cioè circa ±130 punti dai livelli attuali), quindi è opportuno restare vigili. L’analisi dello skew rivela una leggera prevalenza di call rispetto alle put in scadenza il 21 novembre, suggerendo che alcuni si stanno posizionando per un rimbalzo piuttosto che per una correzione marcata.
- Principali fattori: il sentiment è stato indebolito dai ritardi nei dati macro USA, dall’incertezza sui tassi della Fed e da nuove preoccupazioni su commercio e crescita globale.
Asset digitali
- I mercati crypto sono sotto forte pressione. Il Bitcoin scambia intorno ai 90.000 USD, in calo di oltre il 30% rispetto al picco di ottobre, toccando i livelli più bassi da aprile. Anche Ethereum è sceso sotto i 3.000 USD, seguendo il sentiment generale risk-off.
- I trust istituzionali come IBIT restano i principali veicoli d’accesso all’esposizione su Bitcoin. I deflussi sono stati modesti ma presenti. Secondo alcune fonti, IBIT detiene circa 790.000 BTC (~70 miliardi USD), ma i flussi recenti sono stati più cauti che drammatici. Debolezza anche per il trust ETHA a metà settimana, scambiato vicino a 22–23 USD, penalizzato dalla debolezza di Ethereum e da un raffreddamento dell’entusiasmo per gli ETF. Tra gli altcoin principali, Solana e XRP mostrano una certa resilienza (Solana intorno ai 130 USD, XRP vicino a 2,15 USD), ma il trend generale rimane prudente, con una liquidità in calo.
Obbligazioni
- I Treasury statunitensi sono saliti ieri, offrendo un moderato rifugio sicuro mentre le azioni sono tornate in territorio negativo a Wall Street. Il rendimento del decennale è sceso dall’area del 4,15% e ha toccato il 4,10% durante la notte.
- Lo spread tra i rendimenti delle obbligazioni high yield statunitensi e quelli dei Treasury USA si è nuovamente ampliato ieri, con la misura tracciata da Bloomberg in aumento di cinque punti base a 296 punti base, eguagliando i massimi dell’ultimo mese.
- I Gilt britannici sono rimbalzati dopo il forte sell-off di venerdì, recuperando circa quattro dei quattordici punti base persi nel decennale, che ha chiuso ieri al 4,535%. L’attenzione nel Regno Unito è ora sull’Autumn Budget Statement del 26 novembre.
- I rendimenti lunghi del Giappone sono nuovamente saliti, presumibilmente a causa di timori legati al prossimo annuncio fiscale del nuovo Primo Ministro Takaichi, che ha affermato che il pacchetto fiscale è diventato "finora abbastanza ampio". Il rendimento del JGB decennale ha toccato un nuovo massimo post-2008 dell’1,76% prima che gli acquisti lo riportassero all’1,74% nel finale di seduta a Tokyo.
Materie prime
- I prezzi del petrolio sono tornati a scendere dopo il rimbalzo di lunedì, penalizzati dal generale risk-off mentre i trader valutano l’impatto di un surplus globale in aumento e delle sanzioni statunitensi contro la Russia, che hanno portato il greggio russo a uno sconto marcato di 23,5 USD rispetto al Brent. Il tempismo accresce la volatilità, a pochi giorni dall’entrata in vigore delle sanzioni contro Rosneft PJSC e Lukoil PJSC. Si osservano anche gli sviluppi tra USA e Venezuela.
- L’oro è sceso per la quarta sessione consecutiva, avvicinandosi di nuovo ai 4.000 USD, mentre l’argento è scivolato sotto i 50 USD. Entrambi i metalli restano sotto pressione per l’avversione al rischio legata alle azioni e per il deleveraging delle posizioni speculative. Inoltre, il calo delle aspettative per un nuovo taglio dei tassi USA il mese prossimo pesa ulteriormente sul sentiment.
Valute
- Movimenti molto contenuti nei mercati valutari, con valute pro-cicliche come AUD, NOK e SEK in calo, mentre il dollaro USA ha registrato un leggero rafforzamento, in particolare contro lo yen giapponese, su cui pesano i timori fiscali legati al nuovo governo guidato da Takaichi. USDJPY è salito sopra 155,00 con volatilità, mentre EURJPY ha toccato un nuovo massimo storico a 180,00.