Rapida panoramica del mercato – 17 novembre 2025
BG SAXO
Rapida panoramica del mercato – 17 novembre 2025
Fattori trainanti e catalizzatori di mercato
- Azioni: Wall Street ha chiuso mista, l’Europa è arretrata per il secondo giorno consecutivo con banche e tecnologia sotto pressione, Asia in calo
- Volatilità: indice elevato / settimana densa di dati / movimento atteso di ±1,9% / inclinazione al ribasso
- Asset digitali: Bitcoin sotto i $95.000 / debolezza diffusa tra gli altcoin / IBIT ed ETHA sotto pressione / revisione del sentiment
- Obbligazioni: i rendimenti dei Treasury USA sono aumentati venerdì, mentre i rendimenti decennali giapponesi hanno toccato un nuovo massimo da 17 anni. I rendimenti UK sono balzati per preoccupazioni fiscali.
- Valute: il dollaro USA si riprende dai minimi di fine settimana scorsa. Lo yen giapponese resta debole.
- Materie prime: il petrolio cala con la ripresa dei flussi russi, i cereali in calo dopo i dati USDA.
- Eventi macro: interventi della Fed e Empire Manufacturing statunitense
Notizie macro principali
- Dopo settimane di blackout, gli investitori riceveranno finalmente dati a lungo attesi sulla solidità dell’economia statunitense, con la ripresa della pubblicazione degli indicatori chiave da parte delle agenzie governative, inclusi i dati sull’occupazione. Queste pubblicazioni forniranno indicazioni più chiare sul percorso della politica della Federal Reserve, mentre il persistente entusiasmo per i titoli legati all’IA continua a sostenere il sentiment più ampio del mercato.
- Insieme ai dati, gli utili di Nvidia attesi mercoledì attireranno grande attenzione. Sebbene si preveda un altro risultato superiore alle attese, crescono i timori per le valutazioni elevate legate all’IA. L’azienda dovrà affrontare anche domande sulle recenti riduzioni di partecipazioni da parte di investitori istituzionali, aumentando le preoccupazioni su possibili flussi di capitale “circolari” all’interno dell’ecosistema IA che potrebbero gonfiare una bolla.
- Il PIL del Giappone si è contratto dello 0,4% nel terzo trimestre 2025, con un -1,8% annualizzato, invertendo l’aumento dello 0,6% del secondo trimestre, ma leggermente meglio rispetto al -0,6% atteso. Si tratta della prima contrazione dal Q1 2024, causata da investimenti residenziali privati e esportazioni deboli che hanno pesato sulla produzione complessiva.
- Secondo Nikkei, il governo giapponese starebbe considerando un pacchetto di stimoli per circa 17.000 miliardi di yen, con un bilancio supplementare previsto intorno ai 14.000 miliardi.
- Il governo svizzero ha finalizzato un accordo tariffario al 15% con l’amministrazione Trump, ponendo fine alla disputa iniziata ad agosto sulle tariffe aumentate sulle esportazioni svizzere.
- Trump ha dichiarato che non sono necessari ulteriori tagli tariffari. Alti funzionari statunitensi hanno incontrato le controparti cinesi venerdì, e secondo Reuters sta discutendo di soia con la Cina.
Evidenze dal calendario macro (orari in GMT)
I dati governativi USA sono influenzati dagli shutdown e potrebbero subire ritardi
13:30 – Empire Manufacturing USA di novembre
Interventi Fed: Williams (14:00), Kashkari (18:00)
Trimestrali della settimana
- Oggi:
- Giovedì: Walmart, Intuit
Azioni
- USA: i titoli statunitensi hanno chiuso in modo contrastante venerdì, mentre gli investitori hanno rivalutato la probabilità di un taglio dei tassi a dicembre. Lo S&P 500 ha perso lo 0,1%, il Nasdaq ha guadagnato lo 0,1% e il Dow è sceso dello 0,7%. La fine dello shutdown ha rimosso un’incertezza, ma ha lasciato i dati macro ancora ritardati. I titoli legati all’IA hanno recuperato moderatamente dopo il crollo di giovedì: Nvidia +1,8%, Microsoft +1,4%, Oracle +2,4% e Palantir +1,1%, con acquirenti in anticipo sui risultati di Nvidia attesi la prossima settimana. I difensivi hanno sottoperformato: UnitedHealth -3,2%, Home Depot -1,5%. L’ampiezza di mercato è rimasta debole, con valutazioni dell’IA tese e minori aspettative di allentamento che penalizzano i titoli minori.
- Europa: i mercati europei hanno ceduto terreno per la seconda sessione consecutiva, restituendo parte dei massimi storici toccati in settimana. Lo STOXX 50 ha perso lo 0,9%, lo STOXX 600 l’1%, il FTSE 100 l’1,1% e il DAX tedesco lo 0,7%, con i rendimenti obbligazionari in aumento e un cambio di tono da parte della Fed che ha frenato l’appetito per il rischio. Banche dell’Eurozona e UK in calo: UniCredit -4,5%, Intesa Sanpaolo -3,1%, Santander -2,7% e BBVA -2,6%. La tecnologia ha replicato la debolezza USA: SAP -3,2%, Prosus -2,3%, Infineon -1,6%, Nokia -2,5%. In controtendenza Richemont, +5,9% su vendite forti in USA e Cina, e Allianz, +1,2% dopo risultati record nei primi nove mesi.
- Asia: i mercati asiatici hanno rispecchiato le preoccupazioni globali su IA e tassi, con la maggior parte degli indici principali in calo venerdì. Il Nikkei 225 ha perso circa l’1,8%, il CSI 300 l’1,6% e l’Hang Seng l’1,9% a 26.572 punti, segnando la peggior seduta da metà ottobre. L’indice MSCI Asia ex-Japan ha perso quasi l’1,8%. Il calo di Hong Kong è seguito alla debolezza tech di Wall Street, aggravato da dati deludenti in Cina: produzione industriale e vendite al dettaglio ai minimi da 14 mesi, investimenti in immobilizzazioni in calo dell’1,7% su base annua. In forte calo i titoli tech e consumer: SMIC -2,7%, XPeng -6,9%, Kuaishou -2,9%.
Volatilità
- La volatilità implicita sull’azionario resta elevata, ma lontana dai livelli di panico: il VIX dello S&P 500 ha chiuso a 19,8, in rialzo dai 17 di inizio mese. Settimana di svolta per i mercati, con dati interni (PMI, trimestrali) e le minute della Fed in uscita. L’attenzione si sposta dal “quando taglierà la Fed” al “resterà in pausa”. Questa incertezza mantiene viva la volatilità.
- I prezzi delle opzioni SPX indicano un movimento di circa ±1,9% questa settimana (±130 punti da ~6.730), segnalando attese di movimenti significativi.
- La skew rimane sbilanciata: le opzioni put sono più costose delle call, segno di una domanda di copertura più forte rispetto a scommesse speculative al rialzo. In sintesi: il mercato non è “calmo”, ma nemmeno in panico (è in modalità attesa) e questo genera sia opportunità che rischi.
Asset digitali
- I mercati crypto sono sotto pressione evidente. Il bitcoin è sceso sotto i $95.000, minimo a sei mesi, a fronte del calo delle aspettative di tagli da parte della Fed e della riduzione dell’appetito per il rischio. Ethereum scambia intorno a $3.100, mentre altcoin come Solana (~$140) e XRP (~$2,2) segnano perdite più ampie, segnalando una debolezza generalizzata nel settore.
- I due ETF spot da monitorare: IBIT a ~$53,5 (-3,8%) e ETHA appena sotto i ~$24, entrambi sotto pressione. Riflettono sia flussi strutturali che domanda speculativa.
- Messaggio chiave per gli investitori: non è ancora uno scenario da "buy the dip"; il mercato si sta riassestando. Conta di più la gestione del rischio, la disciplina e una visione di lungo periodo rispetto a inseguire rimbalzi tattici a breve termine.
Obbligazioni
- I Treasury USA hanno registrato vendite venerdì, con rendimenti in crescita verso la parte alta del range recente. Il rendimento del Treasury a 2 anni è salito di un punto base al 3,60%, mentre il 10 anni ha toccato il 4,15%, massimo di un mese, prima di ripiegare leggermente.
- I Gilt britannici hanno subito forti vendite venerdì per timori fiscali, dopo che un articolo del FT ha suggerito che il Cancelliere Reeves e il Primo Ministro Starmer potrebbero rinunciare a introdurre nuove imposte sul reddito. Il rendimento del Gilt a 2 anni è salito di 8 pb al 3,84%, mentre il 10 anni ha guadagnato 14 pb al 4,57%.
- I rendimenti del decennale giapponese (JGB) continuano a catalizzare l’attenzione, con un incremento di 2 pb a un nuovo massimo post-2008, appena sopra l’1,73%.
Materie prime
- Il petrolio è sceso dopo il balzo di venerdì, in seguito alla ripresa dei carichi nel porto russo di Novorossiysk sul Mar Nero, interrotti da un attacco ucraino. Brent e WTI restano in range, con l’interruzione delle forniture russe che compensa parzialmente l’aumento dell’offerta OPEC+.
- L’oro scambia in calo per il terzo giorno consecutivo intorno a USD 4.060, ma ben sopra il supporto a USD 4.024. Gli operatori osservano le fluttuazioni del mercato azionario USA, una raffica di dati macro e l’attenuarsi delle speranze di taglio dei tassi da parte della Fed. L’argento ha trovato supporto vicino ai USD 50 dopo una correzione a fine settimana.
- I Future sui cereali di Chicago sono scesi venerdì dopo che il report USDA ha indicato rese solide per mais e soia, portando a scorte finali superiori alle attese. I dati aggiornati sulle esportazioni hanno accentuato la pressione, con acquisti cinesi modesti di soia statunitense, ben inferiori a quanto suggerito dalla Casa Bianca.
Valute
- Il dollaro USA ha recuperato terreno dopo la debolezza di fine settimana scorsa: EURUSD ha chiuso venerdì a 1,1620 dopo un massimo di 1,1654, scendendo poi in area 1,1600 overnight. USDJPY è salito leggermente da quota 153,62 a 154,70 tra le turbolenze degli asset rischiosi.
- La sterlina si è stabilizzata venerdì dopo un breve sell-off in seguito alla notizia che Reeves e Starmer potrebbero rinunciare all’aumento delle imposte sul reddito nella prossima legge di bilancio (26 novembre). Tale cambio di rotta sarebbe stato motivato da previsioni più ottimistiche dell’Office for Budget Responsibility, che consentirebbero meno austerità.