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Rapida panoramica del mercato – 18 settembre 2025

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Rapida panoramica del mercato – 18 settembre 2025


Catalizzatori di mercato

  • Azioni: Il taglio della Fed lascia gli USA misti mentre i titoli tecnologici scendono; l’Europa resta stabile in attesa di Fed e BoE; l’Asia in rialzo con Hong Kong ai massimi da 4 anni
  • Volatilità: La Fed taglia di 25bps; il VIX scende; movimento atteso per SPX ±38pt; in arrivo la scadenza trimestrale
  • Asset digitali: BTC stabile a $117k; afflussi su ETHA; la SEC allenta le regole sugli ETF; titoli cripto in rosso
  • Obbligazioni: I rendimenti dei Treasury risalgono dai minimi dopo la riunione FOMC, già scontata dal mercato
  • Valute: Il dollaro USA rimbalza bruscamente dopo la riunione FOMC, dopo una prima fase di vendite
  • Materie prime: Oro e argento in netta inversione con il rally del dollaro dopo la Fed
  • Eventi macro: Annuncio dei tassi della Norvegia, annuncio dei tassi della Bank of England, richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli USA, CPI giapponese, riunione della Bank of Japan

Notizie macro principali

  • La Fed ha tagliato i tassi di 25 punti base al 4,00–4,25%, come previsto, citando un cambiamento nell’equilibrio dei rischi. Undici membri votanti della Fed, inclusi i candidati nominati da Trump nel suo primo mandato, Bowman e Waller, hanno sostenuto la mossa, mentre la nuova Governatrice Miran ha votato contro, preferendo un taglio da 50 punti base. Le proiezioni mediane indicano altri due tagli nel 2025, ma molti previsori della Fed non vedono ulteriori cambiamenti nei tassi quest’anno. La Fed ha inoltre rivisto al ribasso la propria valutazione del mercato del lavoro, evidenziando una crescita occupazionale più lenta e un lieve aumento della disoccupazione, mentre l’inflazione resta elevata.
  • La Bank of Canada ha tagliato i tassi di interesse di 25bps al 2,50%, citando un’economia più debole e minori rischi inflazionistici, con la disoccupazione al 7,1%. Il Governatore Macklem ha indicato possibili futuri tagli, dati i segnali di indebolimento del mercato del lavoro e l’attenuarsi delle pressioni inflazionistiche, sottolineando però la necessità di una valutazione attenta dei rischi legati al commercio globale.
  • Il tasso di disoccupazione di agosto in Australia è rimasto stabile al 4,2%, come previsto, mentre l’occupazione a tempo pieno è diminuita di -41mila unità e quella part-time è aumentata di 35,5mila. Il tasso di partecipazione è sceso dello 0,2% al 66,8%.
  • L’economia della Nuova Zelanda si è contratta dello 0,6% su base annua nel secondo trimestre 2025, a causa di un calo del 4,7% nei settori produttivi. I servizi sono cresciuti dello 0,5% e i settori primari dello 0,1%. Il PIL trimestrale è sceso dello 0,9%, annullando la crescita del primo trimestre.
  • La Cina ha ordinato alle sue aziende tecnologiche di interrompere l’acquisto del chip AI RTX Pro 6000D di Nvidia e di annullare tutti gli ordini esistenti in vista dell’incontro Trump-Xi di venerdì.

Evidenze dal calendario macro (orari GMT)

0800 – Annuncio tassi della Norges Bank (Norvegia)
1100 – Annuncio tassi della Bank of England (Regno Unito)
1230 – Richieste settimanali iniziali e continue di sussidi di disoccupazione USA
1230 – Indice Philly Fed di settembre (USA)
1400 – Indice anticipatore USA di agosto
1430 – Variazione settimanale delle scorte di gas naturale USA
2301 – Fiducia dei consumatori GfK Regno Unito di settembre
2330 – CPI nazionale del Giappone di agosto

Trimestrali della settimana

  • Oggi: FedEx, Lennar, Darden Restaurants, Next PLC
  • Giovedì:
 

Azioni

  • USA: S&P 500 −0,1%, Nasdaq −0,3%, Dow +0,6% dopo il taglio Fed di 25bps e l’indicazione di altri due tagli previsti per quest’anno, mantenendo tuttavia un atteggiamento cauto per il periodo successivo al 2025. I tecnologici hanno sottoperformato per le voci su nuove restrizioni dalla Cina: Nvidia −2,6% e Broadcom −3,8% in calo dopo che Pechino avrebbe ordinato lo stop all’acquisto dei chip Nvidia. I settori difensivi e i titoli del Dow hanno stabilizzato l’andamento, con American Express +2,7% e Procter & Gamble +1,4%, in un contesto di rendimenti in aumento e miglioramento della partecipazione fuori dai mega tech. Il focus si sposta ora sulle trimestrali di domani e sulla possibile stabilizzazione dei chip.
  • Europa: STOXX 50 invariato (−0,1% a 5.370) e STOXX 600 piatto (−0,0% a 550,5) con i trader che hanno ridotto il rischio in attesa di Fed e BoE. L’inflazione UK resta al 3,8% a/a, mantenendo le aspettative di tagli prudenti; FTSE 100 +0,1%. I movimenti sono stati trainati da singoli titoli: PostNL ha guadagnato grazie a un nuovo piano al 2028 che prevede la separazione dei pacchi in E-commerce e Piattaforme, mentre Novo Nordisk è salita dopo un upgrade da parte di un broker. Energia e beni di consumo misti in un contesto influenzato da tassi e FX, in attesa della BoE.
  • Asia: Tono regionale migliorato grazie a maggiore chiarezza sulle politiche. L’Hang Seng di Hong Kong +1,8% mercoledì a 26.908 grazie all’entusiasmo per l’AI e segnali di distensione tra USA e Cina; la Cina continentale è salita moderatamente. Baidu è balzata del +15,7% dopo un upgrade di Arete legato alla sua iniziativa nei chip AI, Nio +11% grazie a solide vendite e un nuovo SUV, Shandong Hi-Speed +17,6% su buyback; in rialzo anche SMIC, Meituan e Tencent.

Volatilità

  • La volatilità si è ridotta moderatamente dopo il taglio Fed di 25bp, con il VIX chiuso a 15,72 (−3,91%) e il VIX1D in netto calo di oltre l’8,7%. Il movimento riflette l’assorbimento post-FOMC da parte dei mercati, che già scontavano ulteriori allentamenti quest’anno. Nonostante il clima più calmo, il mercato delle opzioni segnala ancora rischi latenti: con la scadenza trimestrale in arrivo venerdì, il posizionamento dei dealer potrebbe amplificare eventuali shock macro. Da monitorare oggi le richieste di sussidi e l’indice Philly Fed per nuove indicazioni. S&P 500 ha chiuso a 6.600,35, in calo dello −0,1%.
    Movimento atteso per SPX oggi: ±38 punti (~0,57%), secondo la valutazione delle opzioni ATM.

Asset digitali

  • I prezzi delle criptovalute sono rimasti stabili dopo il taglio dei tassi della Fed, con BTC a $117k e ETH a $4,6k, mentre la politica monetaria più accomodante ha riacceso l’appetito per il rischio. IBIT in calo del −1,05% nonostante afflussi per $150 milioni, mentre ETHA ha guadagnato +0,53% grazie a nuovi capitali per $25,9 milioni. La SEC ha approvato nuove regole per la quotazione, semplificando il lancio di ETF spot su crypto—visti come catalizzatori per monete come SOL ($245) e XRP ($3,09). I titoli legati alle criptovalute hanno sottoperformato, con COIN −2,24%, MSTR −1,61% e MARA −1,08%, nonostante il contesto di lungo periodo favorevole grazie ai tagli e al momentum degli ETF.

Obbligazioni

  • Dopo la riunione del FOMC, i Treasury USA hanno inizialmente recuperato testando i minimi di periodo, per poi invertire bruscamente. L’intera curva dei rendimenti è salita di qualche punto base rispetto alla chiusura del giorno precedente, salvo poi ritracciare parzialmente nella notte dopo una reazione volatile. Questa mattina, il rendimento del Treasury a 2 anni è di 3,53%, circa tre punti base sopra il livello pre-FOMC, mentre il rendimento del 10 anni è al 4,06%, anch’esso in rialzo di tre punti base.
  • In attesa del dato CPI dal Giappone e della riunione della Bank of Japan di stanotte, i rendimenti a breve termine giapponesi restano sui massimi di ciclo, vicino allo 0,88%.

Materie prime

  • Oro e argento hanno corretto verso il basso dopo una breve fase di rialzo seguita alla pubblicazione del comunicato FOMC nella serata di ieri, con l’oro che questa mattina quota USD 3.650/oncia dopo aver toccato i 3.700, e l’argento in calo a 41,33 dopo aver tentato un ritorno sopra i 42,00/oncia.

Valute

  • Il dollaro USA ha inizialmente perso terreno dopo la pubblicazione del nuovo comunicato di politica monetaria e delle proiezioni della Fed, per poi rimbalzare durante la conferenza stampa del Presidente Powell, segno che il percorso atteso dei tassi era già scontato prima della riunione. L’EURUSD questa mattina è tornato sotto 1,1800 dopo aver superato brevemente 1,1900 ieri sera, mentre USDJPY ha rimbalzato con forza da un minimo di 145,49 fino a 147,25 questa mattina.
  • L’AUD è salito nonostante un rapporto sull’occupazione debole in Australia. AUDNZD ha superato 1,1200 per la prima volta dalla fine del 2022, grazie anche al dato negativo sul PIL neozelandese del Q2.

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