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Rapida panoramica del mercato – 26 novembre 2025

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Rapida panoramica del mercato – 26 novembre 2025


Fattori trainanti e catalizzatori di mercato

  • Azionario: I titoli azionari statunitensi ed europei hanno esteso il rimbalzo legato alle aspettative di un taglio dei tassi da parte della Fed, con i leader dell'IA in divergenza; l'Asia ha seguito Wall Street, con una Cina più solida.
  • Volatilità: VIX in calo – tono più tranquillo, focus sui dati macro, incertezza sulla Fed, SPX ±50pt
  • Asset digitali: BTC stabile tra 87–88k, afflussi su IBIT, ETHA si stabilizza, alt-coin con performance contrastanti
  • Obbligazioni: I rendimenti dei Treasury USA scendono su dati macro deboli. I rendimenti dei Gilt in calo in attesa dell'annuncio del bilancio del Regno Unito di oggi
  • Valute: USD e JPY più deboli, la sterlina incerta dopo il rafforzamento pre-bilancio, NZD in forte rialzo dopo la riunione della RBNZ
  • Materie prime: Oro e argento in lieve aumento. Il petrolio rimbalza dopo un nuovo test dei minimi recenti
  • Eventi macro: Annuncio del bilancio UK, richieste settimanali di sussidi di disoccupazione USA, Beige Book della Fed

Notizie macroeconomiche principali

  • Kevin Hassett sarebbe il principale candidato per la presidenza della Fed alla scadenza del mandato di Jerome Powell nel maggio 2026, secondo fonti Bloomberg. Hassett sarebbe allineato all’approccio di Trump favorevole a tagli dei tassi. Tuttavia, le decisioni di Trump cambiano spesso in modo imprevedibile, quindi la nomina non è confermata finché non sarà ufficialmente annunciata.
  • Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate dello 0,2% a settembre 2025, il rialzo più contenuto degli ultimi quattro mesi, sotto il +0,4% atteso. Aumenti significativi per i rivenditori vari (+2,9%) e le stazioni di servizio (+2%). Calo nelle attrezzature sportive (-2,5%), abbigliamento (-0,7%) ed elettronica (-0,5%). Le vendite al netto dei settori chiave per il PIL sono scese dello 0,1% rispetto al +0,6% di agosto.
  • I prezzi alla produzione USA sono saliti dello 0,3% a settembre, dopo un calo dello 0,1% in agosto, in linea con le attese. I prezzi alimentari sono aumentati dell’1,1% (trainati dalla carne), mentre l’energia è salita del 3,5%, spingendo l’inflazione sui beni allo 0,9%, massimo da oltre un anno. I prezzi dei servizi sono rimasti invariati. L’inflazione annua alla produzione resta stabile al 2,7%.
  • I datori di lavoro privati USA hanno tagliato 13.500 posti settimanali nelle quattro settimane fino all’8 novembre 2025, rispetto ai 2.500 della settimana precedente, secondo ADP Research. Il calo occupazionale è accelerato a causa di licenziamenti di massa da parte di aziende come Amazon e Target. Il rapporto sull’occupazione di novembre sarà pubblicato il 3 dicembre.
  • La fiducia dei consumatori USA si è indebolita a novembre a causa di crescenti timori legati al mercato del lavoro e all’economia. Le aspettative hanno toccato il livello più basso da aprile, le condizioni attuali sono scese ai minimi da oltre un anno e la quota di persone che prevede un aumento dei redditi nei prossimi sei mesi è ai minimi da febbraio 2023. Peggiora anche la percezione delle condizioni economiche attuali e future.

Principali eventi macro in calendario (orari GMT)

12:30 – Annuncio del bilancio UK
13:30 – Richieste iniziali di sussidi di disoccupazione USA
13:30 – Ordini di beni durevoli USA (settembre)
14:45 – Chicago PMI USA (novembre)
19:00 – Beige Book della Fed USA

Trimestrali di questa settimana

  • Oggi: Deere and Company
 

Azionario

  • USA: I titoli statunitensi hanno chiuso nuovamente in rialzo: S&P 500 +0,9%, Dow +1,4% (circa 700 punti), Nasdaq +0,7%. I dati macro deboli hanno rafforzato le attese di un taglio dei tassi a dicembre, facendo scendere i rendimenti dei Treasury. I settori comunicazioni e sanità hanno guidato i guadagni, mentre i titoli legati all’IA hanno mostrato andamenti contrastanti: Alphabet +1,5%, Meta +3,8% grazie all’ottimismo su chip AI e cloud, mentre Nvidia ha perso il 2,6% e AMD il 4,1% su valutazioni elevate e concorrenza crescente. Le prospettive di un dollaro più debole, secondo JPMorgan, sostengono l’appetito per il rischio. Ora l’attenzione si concentra sui prossimi dati su inflazione e occupazione, cruciali per il timing della Fed.
  • Europa: Le borse europee hanno chiuso in rialzo: STOXX 50 +0,8%, STOXX 600 +0,9%, sostenute dai dati USA più deboli che rafforzano le scommesse su tagli dei tassi. Le banche hanno sovraperformato, sostenute da aspettative di politiche monetarie più accomodanti e piani di ritorno del capitale: Société Générale e UniCredit +2% entrambe, ABN AMRO +6,5% dopo l’annuncio di tagli al personale. RWE e SAP in calo dell’1%, Beazley -9% dopo una revisione al ribasso sulla crescita dei premi. Kingfisher +6% dopo l’aggiornamento positivo sulle previsioni di utile. Focus ora sui dati dell’inflazione dell’area euro e comunicazioni BCE per segnali concreti di allentamento.
  • Asia: Mercati asiatici in recupero, con Hang Seng +1% e CSI 300 in rialzo grazie al rimbalzo di Wall Street e alle attese di tagli da parte della Fed. Nikkei -0,9% per prese di profitto. A Hong Kong e in Cina, focus su tech e IA: Xiaomi +5% grazie agli acquisti del fondatore e ai buyback, Suzhou Novosense +5% con un nuovo piano di riacquisto. Il sentiment sulla Cina migliora dopo una telefonata tra Trump e Xi che lascia intravedere relazioni più distese, e attese per un’iniezione di liquidità da parte della PBoC tramite un prestito a medio termine da 1.000 miliardi di yuan. Titoli Alibaba in calo del 2,3% negli USA dopo trimestrale con cash flow debole.

Volatilità

  • La volatilità ha continuato a diminuire martedì, con il VIX vicino a quota 18, riflettendo la stabilizzazione dei mercati azionari. Anche gli indicatori a breve termine (VIX1D, VIX9D) sono scesi bruscamente, segnalando una minore preoccupazione degli investitori per shock improvvisi. L’attenzione resta sui dati USA odierni – ordini di beni durevoli, sussidi di disoccupazione, vendite di nuove abitazioni – in vista della riunione della Fed del 9–10 dicembre. Tuttavia, l’incertezza politica resta, tra voci di una possibile nomina del nuovo presidente della Fed da parte di Trump entro Natale.
  • Per gli investitori di lungo periodo, il contesto è molto più tranquillo rispetto alla scorsa settimana. La volatilità si muove lateralmente, senza picchi. Le opzioni sugli indici mostrano una domanda costante di protezione, ma nessun segnale di stress di mercato.
  • Movimento atteso per l’SPX (secondo il pricing delle opzioni): circa ±50 punti, ovvero circa lo 0,7% per il resto della settimana.
  • Indicatore skew (scadenza odierna): generalmente neutrale – lieve preferenza per put downside rispetto alle call equivalenti.

Asset digitali

  • I mercati crypto restano calmi ma più stabili, con bitcoin intorno a 87–88k e scarsi movimenti. L’ondata di vendite precedente sembra essersi esaurita. Le aspettative di tagli dei tassi e la possibilità di un nuovo presidente della Fed influenzano ora l’appetito per il rischio anche sugli asset digitali.
  • Afflussi in crescita verso gli ETF crypto: IBIT registra un altro giorno di flussi positivi, migliorando il sentiment dopo i deflussi di novembre. Anche ETHA ha registrato afflussi, mantenendo ethereum sopra quota 3.000 USD. Le alt-coin sono miste ma in recupero: solana vicino a 140 USD, XRP a 2,20 USD, dogecoin a 0,15 USD.
  • L’attenzione resta sulle novità regolatorie: la CFTC avanza nuove iniziative e anche altri regolatori globali, in particolare negli Emirati Arabi Uniti, intensificano il monitoraggio su DeFi e Web3 – temi sempre più rilevanti per gli investitori di lungo termine.

Obbligazioni

  • I Treasury USA hanno esteso il rally sulla scia di dati macro deboli, in particolare l’ADP e la fiducia dei consumatori. Il rendimento del 2 anni USA è sceso fino al 3,45%, poi leggermente risalito, mentre il 10 anni ha testato quota sotto il 4% per la prima volta da fine ottobre, per poi risalire leggermente sopra il 4% durante la notte.
  • Obbligazioni giapponesi sotto pressione, con il rendimento del 2 anni JGB vicino al massimo del ciclo post-crisi sopra 0,97%, e il 10 anni leggermente in rialzo.
  • I rendimenti dei Gilt UK in calo in attesa del bilancio, con il 10 anni sceso di 4 punti base a 4,49%.

Materie prime

  • Oro e argento in leggero rialzo ieri e ancora più in alto durante la notte, con l’oro respinto appena sotto la resistenza tecnica a 4.175 e l’argento che ha testato temporaneamente i 52 USD, rimanendo sotto la resistenza locale a 52,46.
  • Prezzi del petrolio in recupero dai minimi recenti, con chiusura di giornata sostanzialmente invariata.

Valute

  • Il dollaro USA si è indebolito, con EURUSD risalito verso 1,1600 (senza superarlo) per effetto dei dati macro USA e delle maggiori aspettative di un taglio dei tassi a dicembre.
  • La sterlina si è rafforzata verso livelli chiave in vista del bilancio UK, con GBPUSD che ha testato la resistenza a 1,3216 e EURGBP il supporto in area 0,8770 prima di rimbalzare.
  • JPY ancora in calo dopo una breve fase di consolidamento.
  • NZD in forte rialzo dopo la riunione della RBNZ, percepita come un “taglio hawkish”: la banca ha indicato che non ci saranno altri tagli fino al 2026. NZDUSD è salito di oltre l’1% a 0,5686 da valori sotto 0,5600. AUDNZD in netto calo fino a 1,1400 nonostante il CPI australiano più caldo del previsto abbia sostenuto l’AUD altrove prima della decisione della RBNZ.

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