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Rapida panoramica del mercato – 28 novembre 2025

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Rapida panoramica del mercato – 28 novembre 2025


Fattori trainanti e catalizzatori di mercato

  • Azionario: la Festa del Ringraziamento ha chiuso i mercati USA, mentre l’Europa ha guadagnato terreno su aspettative di taglio dei tassi e segnali di pace e l’Asia è rimasta solida
  • Volatilità: VIX tornato vicino a 17, skew ribassista moderato, volumi bassi per via delle festività
  • Asset digitali: BTC stabile sopra quota 91.000 con modesti afflussi negli ETF, ETH/ETHA e le principali altcoin si stabilizzano
  • Obbligazioni: differenze nell’outlook sui tassi tra Stati Uniti e Giappone sotto i riflettori
  • Valute: il dollaro mantiene le perdite settimanali a causa dell’attenzione sui tagli dei tassi
  • Materie prime: argento e platino guidano i forti guadagni settimanali nel comparto metalli
  • Eventi macro: PIL Q3 Francia e Germania, aspettative di inflazione BCE

Notizie macroeconomiche principali

  • Interrotti gli scambi di Future e opzioni sulla Chicago Mercantile Exchange (CME), una delle maggiori borse mondiali, durante le prime contrattazioni di venerdì, a causa di un problema di raffreddamento nei data center CyrusOne. Lo stop ha coinvolto contratti su materie prime chiave, Treasury e future sull’S&P 500.
  • Tensione dopo la pubblicazione anticipata del rapporto dell’Office for Budget Responsibility britannico, che ha mostrato previsioni di crescita più debole e inflazione più alta. Gli investitori hanno accolto positivamente l’aumento del buffer fiscale a £22 miliardi annunciato dalla Cancelliera Rachel Reeves e un’emissione di titoli inferiore alle attese a £303,7 miliardi. Nonostante le preoccupazioni per un ritardo nella stretta fiscale, il pacchetto è stato considerato meno severo del previsto.
  • I prezzi core al consumo di Tokyo sono saliti del 2,8% su base annua a novembre, leggermente oltre le attese, alimentando ipotesi di un rialzo dei tassi a dicembre da parte della Bank of Japan in un contesto di inflazione persistente e yen debole. Tuttavia, il governatore Kazuo Ueda avverte che la volatilità del commercio globale potrebbe influenzare la crescita, lasciando incerta la tempistica di un’eventuale mossa.
  • L’Indicatore GfK sul clima dei consumatori in Germania è salito a -23,2 per dicembre 2025 da -24,1. Migliora la propensione all’acquisto, mentre cala quella al risparmio. Aspettative economiche e reddituali sono entrambe in calo. Il sentiment dei consumatori è stabile rispetto allo scorso anno, suggerendo buone vendite natalizie, ma senza segnali di ripresa nel breve termine.
  • Durante il meeting del 29-30 ottobre, i responsabili politici della BCE hanno deciso di mantenere invariati i tassi per via dell’incertezza. Alcuni membri hanno ritenuto che non sia necessario un ulteriore allentamento. La politica è stata considerata adeguata grazie alla solidità economica e all’inflazione vicina all’obiettivo. Il tasso sui depositi al 2% è stato definito sufficientemente robusto per gestire eventuali shock. Alcuni hanno ipotizzato la fine del ciclo di tagli, altri hanno invitato a mantenere flessibilità per il futuro.
  • L’Indicatore del Sentiment Economico dell’Eurozona è salito a 97,0 a novembre 2025 da 96,8 di ottobre. Fiducia in crescita nei servizi, commercio al dettaglio e costruzioni, in calo nel manifatturiero, stabile tra i consumatori. Le aspettative di inflazione sono aumentate: +1,2 punti tra i consumatori a 23,1 e +2,1 punti tra i produttori a 9,9. L’indice è migliorato in Spagna, Italia e Francia, stabile in Germania e Paesi Bassi.

Principali eventi macro in calendario (orari GMT)

CPI di novembre: Francia (07:45), Spagna (08:00), Italia (10:00), Germania (13:00)
PIL Q3: Francia (07:45), Italia (09:00), Canada (13:30)
09:00 – Aspettative di inflazione BCE

Trimestrali

  • Oggi: Unibail-Rodamco 

Azionario

  • USA: i listini statunitensi sono rimasti invariati giovedì con NYSE e Nasdaq chiusi per il Ringraziamento.
  • Europa: le borse europee hanno esteso i guadagni in una sessione caratterizzata da volumi ridotti per la chiusura dei mercati USA. Lo Stoxx 600 ha chiuso in rialzo dello 0,1% a circa 575, il DAX tedesco è salito dello 0,2% verso quota 23.800 e il FTSE 100 è rimasto piatto. Le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Fed a dicembre e progressi verso un accordo di pace in Ucraina hanno sostenuto l’appetito per il rischio. A livello settoriale, bene i finanziari e le borse valori: Deutsche Börse ha beneficiato di un upgrade da JPMorgan. Infineon e Siemens Energy hanno sostenuto il DAX. Puma ha brillato con un balzo in doppia cifra dopo indiscrezioni su un interesse da parte di Anta Sports e altri potenziali acquirenti cinesi, con gli investitori ora in attesa di un’offerta formale o reazioni regolamentari.
  • Asia: i listini asiatici hanno chiuso positivi, guidati dal Giappone, mentre Hong Kong ha segnato un lieve rialzo. Il Nikkei 225 ha guadagnato circa l’1,2% raggiungendo quota 50.200, sostenuto dai guadagni tech a Wall Street e dal piano giapponese di emissioni obbligazionarie per circa ¥11,5 trilioni a supporto dell’economia. L’Hang Seng ha chiuso in rialzo dello 0,1% a 25.946, quarta seduta consecutiva positiva, trainato dai finanziari e dalle misure cinesi per stimolare i consumi, nonostante profitti industriali deboli a ottobre e timori riemersi sul settore immobiliare dopo che China Vanke ha rinviato un pagamento obbligazionario. Tra i titoli più forti: Pop Mart International (+6,8%), Smoore Holdings (+4,5%), Laopu Gold (+4,5%) e Akeso (+4,2%). Gli operatori guardano ora ai prossimi dati sull’attività economica cinese e a potenziali nuove misure di stimolo da parte di Pechino.

Volatilità

  • La volatilità continua a diminuire in vista della pausa festiva del Ringraziamento. Il VIX è sceso a circa 17 dopo aver superato quota 25 la settimana scorsa, mentre il VIX1D è attorno a 15, segnalando aspettative di oscillazioni giornaliere più contenute mentre l’S&P 500 consolida intorno a 6.800 punti. Con i mercati USA chiusi ieri e una chiusura anticipata prevista oggi, i volumi sono esigui, ma eventuali sorprese dal CPI tedesco o dal Chicago PMI potrebbero comunque muovere i prezzi. Le opzioni SPX attualmente prezzano un range di oscillazione settimanale di circa ±160 punti (~2,4%) intorno al livello attuale.
  • Lo skew rimane orientato al ribasso: la scadenza del 28 novembre sull’SPX mostra ancora put fuori dal denaro più costose delle call equivalenti, a segnalare che gli investitori stanno assicurandosi contro shock piuttosto che scommettere su un crollo improvviso. Insieme alla curva dei Future sul VIX, attualmente sopra il valore spot, questo conferma un regime “più calmo ma ancora instabile” dove cattive notizie potrebbero far impennare rapidamente la volatilità.

Asset digitali

  • I mercati crypto si stanno stabilizzando dopo un novembre difficile. Bitcoin è tornato sopra USD 91.000, in rialzo di circa l’8% sulla settimana dopo un calo temporaneo sotto quota 80.000, ma ancora circa il 30% sotto i massimi di ottobre – rendendo questo uno dei peggiori mesi di novembre dal 2019. Le crescenti aspettative di un taglio dei tassi Fed a dicembre (prezzi di mercato intorno all’85–90% di probabilità per un taglio di 25 punti base) stanno sostenendo l’appetito per il rischio. Gli ETF spot su bitcoin sono tornati in territorio positivo, con afflussi netti per circa USD 20 milioni il 26 novembre, trainati da circa USD 40 milioni in IBIT dopo le precedenti forti uscite.
  • Ethereum si muove vicino a USD 3.000 e il NAV di ETHA è salito di circa il 3% a metà settimana, segnalando che gli investitori ETF stanno ricostruendo con cautela l’esposizione a ETH, mentre le posizioni sui derivati si riposizionano. Le principali altcoin come solana, XRP, Cardano e Polygon si muovono in range ristretti, con alcune che restituiscono parte del rimbalzo settimanale. La sicurezza resta un tema centrale: l’exchange coreano Upbit ha sospeso i depositi di Solana dopo un attacco da USD 36 milioni, mentre il protocollo DeFi Balancer lavora su un piano di rimborso da USD 8 milioni dopo un exploit di novembre.
  • Per gli investitori di lungo periodo, questo scenario suggerisce un mercato in cui la leva finanziaria è stata eliminata, ma i rischi legati alle piattaforme e le oscillazioni guidate dalle notizie impongono un approccio graduale piuttosto che un market timing aggressivo.

Obbligazioni

  • I rendimenti dei Treasury USA a 10 anni restano vicino ai minimi di un mese, attorno al 4%, con i trader sempre più convinti di un possibile taglio dei tassi a dicembre da parte della Fed.
  • Il rendimento del decennale giapponese è stabile sopra l’1,8%, un massimo da 17 anni, con le aspettative di un rialzo dei tassi a dicembre da parte della Bank of Japan in crescita per via dell’inflazione elevata e dello yen debole. I funzionari della BOJ e il governatore Ueda hanno sottolineato le pressioni inflazionistiche e la necessità di ulteriori dati sulla crescita salariale.
  • Il recente Budget del governo britannico ha alzato leggermente l’obiettivo di emissione di gilt a £303,7 miliardi per l’anno fiscale 2025/26, un dato inferiore alle attese del mercato che ha generato una reazione positiva. I rendimenti dei gilt decennali erano aumentati prima dell’annuncio, ma sono successivamente scesi, chiudendo giovedì al 4,45% dal 4,61% pre-budget.

Materie prime

  • Il Bloomberg Commodity Index era ben posizionato per una settimana forte prima del blocco ai future sul CME, con guadagni in quasi tutti i comparti tranne l’energia, dove i prezzi del diesel sono calati a causa dell’attenuarsi dei timori sull’offerta russa. L’indice è in rialzo dell’1,4% nella settimana e del 15% da inizio anno, sostenuto in particolare dai metalli: argento, oro e rame hanno registrato solidi aumenti. Il platino, pur non incluso nell’indice, è stato il miglior performer dopo l’avvio del trading sui future in Cina, che ha rafforzato la domanda di metalli PGM. Anche l’agricoltura ha guadagnato (+1,1%) grazie a un’ampia forza nei cereali e soft commodities.
  • I prezzi del greggio si avviano verso la peggiore serie di perdite mensili dal 2023, penalizzati dall’aumento dell’offerta sia da parte dei produttori non-OPEC+ sia da alcuni membri del cartello. Le speranze di un accordo di pace Russia-Ucraina hanno pesato sul sentiment, anche se l’ipotesi si è rapidamente attenuata. WTI e Brent restano in range, con quest’ultimo bloccato nella fascia USD 60–67.
  • Argento e platino stanno offrendo una performance settimanale solida, con l’argento che si attesta poco sotto USD 54,50 – livello che ha rappresentato una resistenza chiave in due rally precedenti – dopo aver recuperato completamente il calo del 16% di ottobre. Il platino è balzato dopo l’introduzione in Cina di un nuovo contratto future destinato a investitori retail e istituzionali, aumentando la partecipazione in un mercato già caratterizzato da offerta limitata.

Valute

  • Il dollaro si muove vicino ai minimi di due settimane, con il DXY attorno a 99,5, mentre il mercato continua a scontare un’alta probabilità di taglio dei tassi da parte della Fed. Il sentiment è stato rafforzato dalla candidatura di Kevin Hassett alla guida della Fed, in linea con le preferenze dell’amministrazione Trump per tassi più bassi. Le valute più forti della settimana sono state dollaro australiano e neozelandese, valute scandinave e sterlina.
  • Lo yen si è indebolito oltre quota 156 contro il dollaro, nonostante le crescenti attese di un rialzo anticipato dei tassi da parte della Bank of Japan, sulla scia di un aumento del 2,8% dell’inflazione core a Tokyo e di vendite al dettaglio in accelerazione a ottobre.
  • AUDUSD ha toccato quota 0,6530, massimo di due settimane, dopo un’inflazione più alta delle attese che ha spinto gli operatori a prezzare una posizione più aggressiva della RBA. L’inflazione headline di ottobre è salita al 3,8%, quella “trimmed mean” al 3,3%, entrambe sopra le previsioni. Un mercato del lavoro precedentemente rigido aveva consentito alla RBA di mantenere i tassi invariati, ma i dati recenti aumentano le pressioni per ulteriori strette monetarie.

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