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Rapida panoramica del mercato – 20 novembre 2025

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Rapida panoramica del mercato – 20 novembre 2025


Fattori trainanti e catalizzatori di mercato

  • Azioni: Indici statunitensi in rialzo, mentre l’Europa è rimasta sostanzialmente invariata; cautela in Asia con Hong Kong in calo a causa delle preoccupazioni legate alla Cina e alle politiche economiche
  • Volatilità: Volatilità elevata ma sotto controllo, con l’attenzione rivolta ai dati macroeconomici odierni
  • Asset digitali: BTC rimbalza attorno ai 92.000 USD nonostante i continui deflussi da IBIT/ETHA, l’accumulo da parte dei miner e il supporto crescente sugli alt-coin
  • Obbligazioni: I rendimenti dei titoli di Stato giapponesi aumentano bruscamente in vista di un ampio pacchetto fiscale atteso
  • Valute: JPY in caduta libera a causa delle preoccupazioni legate alla dinamica fiscale; USD generalmente solido
  • Materie prime: L’oro si indebolisce per via della cautela della Fed; il greggio si stabilizza mentre gli operatori valutano le imminenti sanzioni statunitensi
  • Eventi macroeconomici: Rapporto sull’occupazione statunitense di settembre posticipato, survey della Fed di Filadelfia di novembre, CPI nazionale giapponese di ottobre

Notizie macro principali

  • Le azioni Nvidia sono salite di oltre il 5% nell’after hours dopo la pubblicazione di solidi risultati, ricavi e una previsione ottimistica per il quarto trimestre. Il CEO Jensen Huang ha dichiarato che la domanda per i chip Blackwell è “fuori scala”.
  • I funzionari della Federal Reserve erano divisi sulla riduzione del tasso sui federal funds in ottobre. La maggioranza era favorevole a ulteriori tagli a dicembre, anche se alcuni restano scettici su un ulteriore taglio di 25 punti base. A ottobre, la Fed ha ridotto il tasso di 25 punti base portandolo al 3,75%–4,00%.
  • Il Giappone prevede di varare venerdì un pacchetto economico del valore di oltre 20.000 miliardi di yen (129 miliardi di USD, circa il 3% del PIL e il più grande dall’epoca pandemica) per contrastare il caro vita, nonostante la debolezza dello yen alimenti i rischi inflazionistici. Lo riporta una bozza del piano visionata da Reuters.
  • Il Bureau of Labor Statistics (BLS) posticiperà il report sull’occupazione di novembre fino a dopo la riunione della Fed di dicembre, aumentando l’incertezza sulle politiche e le probabilità di una pausa nei tagli. Il report di ottobre è stato cancellato.
  • Il Vice Governatore della Bank of Canada Vincent ha affermato che la bassa produttività canadese è un problema sistemico che richiede un approccio coordinato, ostacolando la capacità di rispondere agli shock economici. Secondo quanto riportato da Reuters, ha sottolineato il legame tra l’aumento del costo del lavoro e la produttività nelle valutazioni sull’inflazione.
  • L’inflazione nel Regno Unito è scesa al 3,6% in ottobre 2025, minimo da quattro mesi, seppur leggermente al di sopra delle attese (3,5%). Prezzi in rallentamento in abitazioni e utilities per effetto dei tetti ai costi energetici. L’inflazione nel settore trasporti è rimasta al 3,8%, mentre alimentari e tempo libero sono aumentati. Il CPI mensile è salito dello 0,4%, l’inflazione core è scesa al 3,4% (minimo da sei mesi), in linea con le attese, mentre i servizi sono aumentati del 4,5% contro il 4,6% previsto.
  • Ad agosto 2025, le esportazioni statunitensi sono aumentate di 0,2 miliardi di USD arrivando a 280,8 miliardi, nonostante l’incertezza sulle politiche commerciali. I servizi sono aumentati di 0,8 miliardi, mentre le merci sono calate di 0,5 miliardi, trainate da beni di consumo, materiali industriali e auto. Un incremento di 2,4 miliardi nei beni capitali, in particolare computer, ha compensato in parte.

Evidenze dal calendario macro (orari in GMT)

I dati pubblici USA sono influenzati dagli shutdown e potrebbero subire ritardi
13:30 – Richieste iniziali settimanali di sussidi di disoccupazione USA (ritardo?)
13:30 – Variazione occupazionale non agricola USA settembre
13:30 – Tasso di disoccupazione USA settembre
13:30 – Salari orari medi USA settembre
13:30 – Indice Fed di Filadelfia USA novembre
23:30 – CPI nazionale Giappone ottobre

Trimestrali

  • Oggi: Walmart, Intuit
 

Azioni

  • USA: I mercati azionari statunitensi hanno interrotto una serie negativa di quattro giorni mercoledì: S&P 500 in rialzo dello 0,4%, Nasdaq 100 +0,6%, Dow +0,1%. Gli investitori hanno reagito alle minute della Fed e ai risultati Nvidia. Nvidia è salita del 2,9% in chiusura, per poi balzare ulteriormente nell’after hours grazie a risultati solidi e prospettive positive per il Q4; il CEO Huang ha descritto la domanda per i chip Blackwell come “fuori scala”. Broadcom ha guadagnato il 4,1%, mentre AMD e Micron sono scese rispettivamente del 2,9% e 1,1%, segnalando selettività nel settore AI. I retailer sono risultati contrastati: Target -2,8%, Lowe’s +4,0%, TJX +0,2%, grazie alla tenuta della domanda per il risparmio e il miglioramento domestico. Il prossimo movimento del mercato dipenderà molto dalle indicazioni di Nvidia per l’intero comparto AI.
  • Europa: Le azioni europee hanno registrato un lieve rialzo con tono cauto, bilanciando valutazioni tech elevate con la prospettiva di un rallentamento nell’allentamento monetario. Stoxx 50 +0,1%, Stoxx 600 stabile attorno a 561,7, FTSE 100 -0,5% su timori legati a tassi e valute. ASML +2,4% grazie a nuovo interesse per l’infrastruttura AI, Infineon -0,6%, segnale di selettività nei semiconduttori. Nokia -7% dopo aver annunciato lo spin-off della divisione AI networking, con un investimento da 1 miliardo USD di Nvidia e nuovi ambiziosi obiettivi di profitto che hanno generato dubbi tra gli investitori. I titoli difensivi hanno compensato: Roche +1,2%, Novo Nordisk +1,9%, riflettendo la preferenza per la resilienza degli utili in attesa di conferme sull’AI in un contesto europeo di tassi più alti più a lungo.
  • Asia: In Asia il sentiment è rimasto debole, con l’indice Hang Seng di Hong Kong in calo dello 0,4% a 25.831 punti, al quarto giorno consecutivo di flessione, in vista dei risultati Nvidia, delle minute Fed e dei dati sul lavoro USA. Tech e immobiliari hanno guidato il calo: Xiaomi -4,7% per via dei costi crescenti dei chip, Pop Mart -2,4%, SMIC -1,2%, riflettendo la persistente cautela sulla Cina. Le tensioni politiche non hanno aiutato, tra timori che ulteriori stimoli fiscali USA legati al calo di consensi per Trump possano riaccendere l’inflazione, mentre la notizia di un maggiore controllo sui crediti deteriorati da parte dell’autorità monetaria di Hong Kong ha pesato sui titoli finanziari. Giappone e Cina continentale sono risultati più misti, ma con Hong Kong a dettare il ritmo, l’Asia appare sensibile a eventuali svolte post-Nvidia sull’appetito globale per rischio, AI e Cina.

Volatilità

  • La volatilità azionaria resta elevata ma ordinata, mentre i mercati assimilano i risultati di Nvidia e tornano a concentrarsi sui fondamentali macroeconomici. Il VIX ha chiuso a 23,66; i parametri di breve periodo mostrano una dinamica simile: VIX1D a 26,9 (+29%) e VIX9D a 23,1 (-8%). Questo mix indica cautela da parte degli investitori in vista dei dati USA odierni, ma meno timori per i rischi della prossima settimana.
  • Il calendario macro di oggi è denso di potenziali catalizzatori di volatilità: richieste di sussidi di disoccupazione, revisioni dell’occupazione di settembre, dati salariali e vendite di case esistenti. Con il blocco amministrativo che ha ritardato diverse pubblicazioni, gli investitori si preparano a un possibile effetto di recupero. Nel frattempo, gli indici europei continuano a muoversi nervosamente sullo sfondo delle preoccupazioni per la crescita, e il promemoria di Goldman sull’evoluzione del rapporto tra il dollaro e la volatilità aggiunge una dimensione ulteriore al sentiment cross-asset.
  • Movimento atteso sull'SPX: in base alla volatilità implicita nelle opzioni, il mercato prezza un movimento atteso di ±85 punti (±1,3%) fino alla scadenza di venerdì.
  • Indicatore di skew: le opzioni settimanali sull’SPX mostrano uno skew moderato a favore delle call. Le opzioni at-the-money in scadenza il 21 novembre sono prezzate leggermente più care rispetto alle put, indicando un certo interesse per una partecipazione al rialzo, qualora l’ottimismo su Nvidia si estendesse al mercato nel suo complesso.

Asset digitali

  • I mercati crypto si stanno stabilizzando dopo una settimana volatile, sostenuti in parte dal rally dei titoli tecnologici in scia ai risultati di Nvidia. Bitcoin scambia intorno ai 92.000 USD, in recupero dal calo sotto i 90.000 USD di ieri, mentre Ethereum si mantiene vicino ai 3.000 USD dopo due settimane difficili. Il sentiment resta fragile, ma la pressione da vendite forzate sembra attenuarsi.
  • I flussi sugli ETF restano un fattore determinante: IBIT ha perso il 3,7% ieri e continua a registrare deflussi significativi dopo i 523 milioni USD di riscatti di martedì. ETHA è in calo del 6–7%, riflettendo debolezza più ampia nei prodotti legati a Ether. Questi flussi rappresentano un importante indicatore dell’appetito istituzionale per il rischio. I dati on-chain mostrano che i miner di BTC stanno passando da venditori netti ad accumulatori netti negli ultimi sette giorni, storicamente un segnale costruttivo nei momenti di ricerca di un minimo.
  • I principali alt-coin seguono un pattern simile: forti correzioni seguite da timidi rimbalzi. Solana scambia intorno a 143 USD (+4,6%), XRP è stabile vicino a 2,13 USD, mentre le proxy azionarie del comparto crypto (COIN, MSTR, MARA, RIOT) restano sotto pressione nonostante il rimbalzo del Bitcoin. Per gli investitori di lungo termine, la diversificazione e la dimensione delle posizioni contano più delle oscillazioni intraday.

Obbligazioni

  • I Treasury USA hanno registrato vendite dopo i segnali di una Fed più cauta sul possibile allentamento a dicembre e in seguito al miglioramento del sentiment sul rischio innescato dai risultati Nvidia. Il rendimento del 2 anni di riferimento è salito di alcuni punti base verso l’area del 3,60%, mentre il rendimento del 10 anni è salito di tre punti base fino al 4,14%, restando comunque sotto la soglia tecnica chiave del 4,15-4,20%.
  • Lo spread tra i rendimenti delle obbligazioni societarie high yield USA e i Treasury si è ristretto ieri: la misura Bloomberg che monitoriamo ha segnato un restringimento di 4 punti base a 300 punti base, dopo aver toccato il giorno prima il livello più alto da giugno.
  • I rendimenti giapponesi sono balzati sulla scia delle indiscrezioni sull’ampiezza del pacchetto fiscale che sarà annunciato domani dal nuovo governo guidato dal Primo Ministro Takaichi (vedi sopra), e a seguito dei commenti di un membro della Bank of Japan secondo cui è necessario “procedere con la normalizzazione dei tassi” a causa dei “livelli reali significativamente bassi”. Tuttavia, le probabilità di un rialzo della BoJ nella riunione del 19 dicembre restano basse: sono prezzati solo 5 punti base di rialzo, e solo 20 punti base in più fino alla riunione del 23 gennaio. Il rendimento del JGB a 2 anni è salito di 2,5 punti base a 0,956%, dopo aver toccato un massimo di 0,969% nella sessione. Il rendimento del JGB a 10 anni ha raggiunto nuovi massimi post-crisi finanziaria, toccando l’1,845% nella notte, circa 7 punti base sopra la chiusura precedente, prima di ripiegare all’1,81% in mattinata in Europa.

Materie prime

  • Il petrolio ha vissuto una seduta vivace ma alla fine in range. Le notizie su una potenziale iniziativa di pace mediata dagli USA tra Russia e Ucraina hanno inizialmente spinto i prezzi al ribasso, ma il mercato è rimbalzato mentre i trader rivalutavano l’impatto delle imminenti sanzioni USA sulle principali compagnie energetiche russe, in vigore da venerdì. Un report contrastante sulle scorte statunitensi ha aggiunto volatilità: le scorte di greggio sono calate, ma quelle di prodotti raffinati sono aumentate per la prima volta in un mese.
  • L’oro ha esteso il suo recupero, superando brevemente i 4.132 USD prima di ritracciare con il rafforzamento del dollaro e dei rendimenti dei Treasury, dopo le minute FOMC che hanno segnalato uno scarso interesse per un taglio dei tassi a dicembre. Nonostante il ritracciamento, l’oro resta in fase di consolidamento dopo un +50% da inizio anno, sostenuto da driver macro e strutturali in vista del 2026.

Valute

  • Lo yen giapponese è in forte calo per via dei timori sull’insostenibilità della dinamica fiscale del Giappone, mentre i rendimenti giapponesi tornano a salire soprattutto sul tratto lungo della curva. Il cambio USDJPY è salito bruscamente fino all’area 157,50, mentre EURJPY ha toccato nuovi massimi da quando è stato introdotto l’euro, raggiungendo quota 181,44 nella notte.
  • Il dollaro USA si conferma solido, in particolare rispetto al JPY in forte calo, ma anche contro l’euro: EURUSD è sceso bruscamente sotto 1,1550 ieri, toccando un minimo a 1,1510 nella notte, mentre GBPUSD ha toccato quota 1,3038, vicino ai minimi di range e al livello chiave di 1,3000.

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