Rapida panoramica del mercato – 3 novembre 2025
BG SAXO
Rapida panoramica del mercato – 3 novembre 2025
Fattori trainanti e catalizzatori di mercato
- Azioni: Gli USA in lieve rialzo grazie alla forza tech guidata da AWS, l’Europa in calo su utili contrastanti, l’Asia mista: Giappone ai massimi storici, Cina/HK in ribasso
- Volatilità: vigilanza costante, SPX ±1,4%, skew leggermente orientato alle call, attenzione ai dati macro
- Asset digitali: BTC/ETH in fase di consolidamento, piccoli afflussi in IBIT ed ETHA, le altcoin seguono andamento macro/liquidità
- Valute: Il dollaro USA e la sterlina si sono rafforzati contro un euro più debole
- Materie prime: L’oro si mantiene sopra i 4000 USD, il greggio sostenuto dai vincoli OPEC+
- Obbligazioni: I rendimenti dei Treasury USA sono leggermente calati dopo il rialzo ispirato dal FOMC a inizio settimana
Notizie macro principali
- Sabato la Casa Bianca ha annunciato che la Cina rimuoverà i controlli alle esportazioni di terre rare e terminerà le indagini sulle aziende semiconduttori USA in base a un nuovo accordo commerciale. La Cina emetterà licenze generali per materiali chiave, annullando le restrizioni precedenti. In cambio, gli Stati Uniti sospenderanno alcuni dazi e cancelleranno un’imposta pianificata su beni cinesi. La Cina porrà fine ai vincoli sui magneti di terre rare, mentre gli USA allenteranno alcune restrizioni sulle imprese cinesi. Inoltre, Pechino ha promesso di acquistare 12 milioni di tonnellate di soia quest’anno e 25 milioni di tonnellate all’anno per tre anni. L’accordo mira a ridurre le tensioni commerciali che influenzano i mercati globali. Trump ha detto a Xi che le vendite di chip sono “tra te e Nvidia”.
- Venerdì, il Chicago PMI Business Barometer è salito a 43,8 da 40,6, superando le attese. Sebbene sotto quota 50 per il 23º mese consecutivo, ha segnalato la contrazione più lieve in tre mesi, sostenuta dal rimbalzo dei nuovi ordini e miglioramenti nella produzione e negli arretrati. La crescita dell’occupazione ha toccato il minimo da febbraio.
- Nel settembre 2025, il PIL canadese è cresciuto dello 0,1%, indicando un aumento simile nel terzo trimestre secondo una stima flash. Questo rialzo segue una revisione al ribasso dello 0,3% in agosto, il calo mensile più marcato da dicembre 2022, dovuto alla guerra commerciale Canada-USA e agli alti tassi della BoC. I settori manifatturieri sono calati dello 0,6%, in particolare i servizi pubblici (-2,3%) e l’estrazione mineraria (-0,7%) a causa della diminuzione dei prezzi globali. I servizi sono scesi dello 0,1%, con trasporti e magazzinaggio a -1,7% e commercio all’ingrosso a -1,2%, nonostante il +0,9% del commercio al dettaglio. Su base annua, il PIL è cresciuto dello 0,7% in agosto.
- L’inflazione al consumo nell’area euro è scesa al 2,1% nella stima flash dell’IPC di ottobre 2025, avvicinandosi all’obiettivo del 2% della BCE e in linea con le attese. I prezzi di alimentari, alcol e tabacco sono aumentati del 2,5% rispetto al 3,0% di settembre. L’inflazione dei beni non energetici è scesa allo 0,6%, mentre i costi energetici sono diminuiti dell’1,0%. Nel frattempo, l’inflazione dei servizi è salita al 3,4%, il livello più alto da aprile, mentre l’inflazione core (esclusi energia e alimentari) è rimasta stabile al 2,4%.
Eventi macro principali (orari in GMT)
I dati del governo USA sono influenzati dai blocchi amministrativi e potrebbero subire ritardi
07:30 – Svizzera IPC ottobre
15:00 – USA ISM manifatturiero ottobre (in forse ritardi)
03:30 – Australia: annuncio tasso ufficiale RBA
Trimestrali
- Oggi: Palantir, Vertex Pharmaceuticals
- Martedì: AMD, Shopify, Arista, Uber, Amgen, Eaton, Pfizer, Spotify, Ferrari
- Mercoledì: Toyota, Novo Nordisk, McDonalds, AppLovin, Qualcomm, Robinhood, DoorDash
- Giovedì: AstraZeneca, Rheinmetall
- Venerdì: Constellation Energy, ConocoPhillips, KKR
Azioni
- USA: L’S&P 500 è salito dello 0,3%, il Nasdaq Composite dello 0,6% e il Dow dello 0,1% grazie alla sovraperformance dei titoli megacap tech a fine mese. Amazon +9,6% ha guidato il rialzo grazie a solidi risultati nel cloud, rafforzando la fiducia nei carichi di lavoro AI e nei margini. Netflix +2,7% in rialzo dopo l’approvazione di uno split azionario 10:1. Il settore energetico è stato misto: Chevron +2,7% in salita sui risultati, Exxon Mobil -0,3% in calo per utili più deboli. AbbVie -4,5% in discesa a causa di notizie su prezzi dei farmaci e spese, nonostante la revisione al rialzo delle previsioni. L’attenzione si sposta sull’ISM servizi e sul report occupazionale di venerdì come prossimi segnali macro.
- Europa: Le azioni europee hanno perso terreno: Euro Stoxx 50 -0,7% e Stoxx 600 -0,5% a causa di utili deludenti, inflazione stabile e BCE ferma. Linde -2,9% in calo per guidance cauta sul Q4; AXA -4,4% ha ceduto su tendenze miste in vita/asset; Saint-Gobain -3,6% ha corretto dopo l’aggiornamento; mentre Danske Bank +3,1% è salita grazie a utili superiori alle attese e guidance nella parte alta. Su base mensile, gli indici europei restano in positivo, sostenuti dalle aspettative di tagli ai tassi.
- Asia: Tono divergente nella regione. Il Giappone ha registrato nuovi record con il Nikkei 225 a +2,1% e il Topix a +0,9% grazie al rally di tech ed esportatori. Cina/Hong Kong in calo per i deboli PMI ufficiali – Hang Seng -1,4% a 25.907 e CSI 300 -1,5% – con pressione sui titoli tech: Tencent -2,4% e SMIC -3,6%. L’attenzione macro resta su quanto il supporto politico di Pechino riuscirà a compensare la contrazione manifatturiera, mentre i servizi restano stagnanti.
Volatilità
- La volatilità si è stabilizzata su livelli moderati mentre i mercati attendono nuovi dati piuttosto che shock globali. Il movimento implicito dell’SPX per questa settimana è di circa ±96 punti (~1,4%), in base ai prezzi delle opzioni attuali. Con il VIX a ~17,4 ben al di sotto dei livelli di stress ma ancora elevato a sufficienza da segnalare cautela, gli investitori restano in modalità “vigilanza costante”.
- I principali catalizzatori in arrivo includono l’indice ISM manifatturiero USA, il sentiment dell’Università del Michigan e le offerte di lavoro JOLTS. Un risultato superiore alle attese potrebbe risvegliare la volatilità, mentre dati più deboli manterrebbero i mercati tranquilli, anche se il rischio è la compiacenza.
- Per quanto riguarda lo skew, la scadenza di questa settimana mostra una lieve inclinazione alle call (valutazione implicita leggermente più alta rispetto alle put), suggerendo che il mercato non si sta preparando aggressivamente per ribassi marcati — anche se una sorpresa potrebbe comunque scatenarli.
Asset digitali
- Il mercato crypto resta in fase laterale, riflettendo il sentiment generale più che una dinamica autonoma. Bitcoin è scambiato poco sopra i ~$107k ed Ether attorno ai ~$3,7k, entrambi in calo del 2-5% nella giornata. I flussi sugli ETF spot restano negativi: il fondo IBIT ha registrato un piccolo afflusso (~+3,1%) venerdì, a fronte di forti deflussi all’inizio della settimana, mentre il fondo ETHA mostra un movimento di ~+5,5% (in termini assoluti ancora modesto). Questo potrebbe indicare i primi segnali di stabilizzazione o semplice volatilità intra-settimanale.
- Oltre a BTC/ETH, si guarda a Solana, XRP e altre altcoin principali, che tendono ad amplificare le direzioni dettate dai flussi e dal contesto macro. Se l’appetito per il rischio torna (es. via inflazione moderata o calo dei rendimenti), le crypto potrebbero beneficiarne; in caso contrario, un contesto macro forte o un dollaro in rafforzamento potrebbe penalizzare ancora il settore.
Obbligazioni
- I rendimenti dei Treasury USA sono calati venerdì, con il rendimento del Treasury a 2 anni in flessione di alcuni punti base al 3,57% e il rendimento a 10 anni in calo di due punti base al 4,08%.
- Gli spread dei bond high yield USA si sono ulteriormente ampliati, con l’indice Bloomberg che monitoriamo, che misura lo spread tra Treasury USA e bond high yield, in rialzo di 3 punti base, chiudendo sui massimi settimanali a 281 punti base.
Materie prime
- L’oro resta in un range attorno a 4.000 USD, con la decisione della Cina di terminare i rimborsi fiscali per alcuni rivenditori di gioielli che ha avuto un impatto limitato, poiché l’oro da investimento, inclusi ETF e lingotti, resta esente. Il supporto si conferma attorno ai 3.840 USD, sostenuto da timori su squilibri fiscali USA, inflazione persistente, svalutazione valutaria, domanda costante da parte delle banche centrali e aspettative di ulteriori tagli dei tassi USA entro il 2026.
- Il petrolio è salito dopo che l’OPEC+ ha annunciato una pausa negli aumenti produttivi per il primo trimestre, successivamente a un incremento modesto di 137 kb/g previsto per dicembre. Il Brent ha superato i 65 USD/barile, mentre il WTI è scambiato attorno ai 61 USD. La crescita effettiva dell’offerta del gruppo resta ben al di sotto dei 2,2 mb/g annunciati per l’anno, poiché alcuni membri compensano eccessi precedenti e altri affrontano vincoli di capacità. I trader attendono i commenti dalla conferenza ADIPEC, che inizia oggi ad Abu Dhabi.
- Il rame ha esteso il calo venerdì, poiché i trader ritengono che i fondamentali attuali non giustifichino prezzi sopra i massimi storici dell’LME dello scorso anno. Il calo è stato causato da dati economici deludenti dalla Cina, rinnovate preoccupazioni sulla domanda, tono prudente di Powell sui tagli a dicembre e un accordo commerciale USA-Cina che non affronta questioni strutturali chiave.
Valute
- Il dollaro USA si è rafforzato ancora venerdì, anche se con volatilità contenuta: EURUSD ha toccato nuovi minimi da inizio agosto, scendendo sotto il precedente minimo di 1,1542 fino a 1,1522, per poi stabilizzarsi. L’USDJPY si è mosso lateralmente poco sopra 154,00 dopo il forte movimento post-Bank of Japan.
- La sterlina si è rafforzata nettamente venerdì dopo la debolezza di inizio settimana, con un tentativo di superare i massimi di EURGBP sopra 0,8818 respinto. La coppia è scesa a 0,8775, restando appena sopra l’area 0,8750-60 che ha più volte frenato il tasso di cambio dal 2023. Occhi puntati sulla decisione della Bank of England di giovedì.
- Il dollaro australiano si è rafforzato nella notte in vista della riunione RBA di martedì, da cui non si attendono cambiamenti. L’Aussie ha toccato nuovi massimi a tre anni contro il dollaro neozelandese sopra 1,1450, con AUDNZD che punta ai livelli più alti dal 2013 (1,1491 da fine 2022).