Rapida panoramica del mercato – 5 novembre 2025
BG SAXO
Rapida panoramica del mercato – 5 novembre 2025
Principali driver e catalizzatori di mercato
- Azionario: Vendite guidate dal tech negli Stati Uniti, Europa debole con i titoli ciclici in ritardo, Asia più debole con tecnologia di Hong Kong sotto pressione
- Volatilità: Rischio dati elevato questa settimana, ampio divario tra volatilità implicita e realizzata, skew in aumento
- Asset digitali: Flussi su Bitcoin deboli, Ethereum sotto pressione, le alt-coin seguono l’andamento generale
- Valute: La forza del dollaro USA e dello yen giapponese si è attenuata durante la notte, la sterlina in calo dopo il briefing pre-budget ambiguo del Cancelliere Reeves
- Materie prime: L’oro rimbalza prima dei dati ADP, aumento delle scorte statunitensi pesa sul greggio
- Obbligazioni: Modesto rialzo dei Treasury USA, sostenuti dal sentiment negativo verso gli asset rischiosi. Gli spread delle obbligazioni societarie high yield si sono ampliati bruscamente
- Eventi macro: Variazione ADP dell’occupazione USA di ottobre e annuncio trimestrale del piano di rifinanziamento del Tesoro USA
Notizie macroeconomiche principali
- La Casa Bianca ha dichiarato di non avere attualmente interesse a vendere i chip Blackwell di NVIDIA (NVDA) alla Cina.
- L’indice di ottimismo economico RealClearMarkets/TIPP è sceso del 9,1% a 43,9 a novembre 2025, mancando le attese e toccando il livello più basso da giugno 2024. È il terzo mese consecutivo sotto la soglia neutra di 50. La fiducia degli investitori è scesa del 3,1% a 58,6, mentre il sentimento dei non-investitori è calato del 10,4% a 38,0, ampliando il divario a 20,6 punti. Le prospettive economiche, finanziarie personali e di politica federale si sono tutte indebolite, mentre l’indice dello stress finanziario è salito del 3% a 65,2, indicando un’elevata tensione finanziaria. Inflazione persistente, prezzi alimentari elevati, timori sui dazi e una politica monetaria prudente sono i principali fattori che influenzano il sentiment.
- Il deficit commerciale USA è aumentato a 78,3 miliardi di dollari a luglio 2025, il più ampio degli ultimi quattro mesi, “normalizzandosi” dopo gli effetti delle tariffe, e superando sia i 75,7 miliardi previsti sia i 59,1 miliardi di giugno. Le esportazioni sono aumentate dello 0,3% a 280,5 miliardi, spinte da oro non monetario e aerei civili, mentre le importazioni sono salite del 5,9% a 358,8 miliardi, trainate da oro non monetario e apparecchiature di telecomunicazione. I deficit maggiori si sono registrati con Messico (16,6 mld), Vietnam (16,1 mld), Cina (14,7 mld) e Taiwan (13,5 mld). I deficit con UE, India e Canada sono stati rispettivamente di 8,6 mld, 5,5 mld e 5,4 mld.
- L’indice LMI (Logistics Manager’s Index) degli Stati Uniti è rimasto stabile a 57,4 in ottobre 2025, riflettendo una crescita continua del settore. I livelli di inventario sono diminuiti (-5,6 a 49,5) e l’utilizzo dei magazzini ha rallentato (-8,8 a 56,5), probabilmente segnalando l’inizio delle vendite natalizie, che riducono la pressione sugli spazi di stoccaggio e aumentano l’attività nei trasporti.
- Zohran Mamdani, un socialista democratico, ha vinto le elezioni per il sindaco di New York con la promessa di affrontare la crisi dell’accessibilità abitativa nella città. L’affluenza elettorale è stata la più alta dal 1969. I Democratici hanno ottenuto le loro vittorie politiche più significative dalla sconfitta contro Donald Trump un anno fa, conquistando anche Virginia, New Jersey e California.
Eventi macroeconomici principali (orari in GMT)
I dati del governo USA sono influenzati dagli shutdown e potrebbero subire ritardi
07:00 – Ordini industriali Germania (settembre)
07:45 – Produzione industriale Francia (settembre)
08:30 – Decisione sui tassi della Riksbank svedese
13:15 – Variazione ADP occupazione USA (ottobre)
13:30 – Annuncio trimestrale rifinanziamento Tesoro USA
15:00 – ISM Servizi USA (ottobre)
15:30 – Rapporto settimanale EIA su scorte greggio e carburanti
Trimestrali
- Oggi: Toyota, Novo Nordisk, McDonalds, AppLovin, Qualcomm, Robinhood, DoorDash
- Giovedì: AstraZeneca, Rheinmetall
- Venerdì: Constellation Energy, ConocoPhillips, KKR
Mercato Azionario
- USA: L’S&P 500 ha perso l’1,2%, il Nasdaq Composite è sceso del 2,0% e il Dow ha perso lo 0,5% a causa di avvertimenti sulle valutazioni e stanchezza nei confronti dell’AI, che hanno colpito i titoli tech a megacapitalizzazione. Palantir è scesa del 7,9% nonostante l’aumento delle previsioni di fatturato annuo a circa 4,4 miliardi USD, poiché gli investitori mettono in dubbio i multipli elevati. Nvidia ha perso il 4,0% insieme ai titoli chip, mentre AMD ha perso il 3,7% prima della trimestrale; nel dopo mercato ha indicato un fatturato di 9,6 miliardi per il Q4 e ha stimato che i ricavi dall’AI potrebbero raggiungere le “decine di miliardi” entro il 2027, con il titolo in calo in after hours. Tono difensivo evidente in Berkshire Hathaway (+2,7%) e Coca-Cola (+1,0%). L’attenzione è ora rivolta alla conference call di AMD e alle notizie sui chip USA–Cina.
- Europa: L’Euro Stoxx 50 ha perso lo 0,3% a 5.660 e lo Stoxx 600 ha chiuso in calo dello 0,3% a 570,6, penalizzati da tecnologia e materie prime; il FTSE 100 ha chiuso in lieve rialzo (+0,1%), sovraperformando. ASML ha perso lo 0,9% per timori sulla spesa in semiconduttori, Nokia ha ceduto il 3,3% dopo una seduta debole per le telecomunicazioni. Associated British Foods è scesa del 3% dopo i risultati e voci su una possibile separazione di Primark. Ferrari ha guadagnato il 3,2% dopo aver battuto le attese del Q3 e confermato la guidance, sostenuta dal potere di pricing. Il momentum degli utili nelle large cap resta il fattore determinante.
- Asia: Il sentiment risk-off ha dominato nella regione. Il Nikkei 225 ha perso l’1,8% per debolezza del tech nonostante il supporto dello yen, l’Hang Seng ha perso lo 0,8% a 25.952 con l’Hang Seng Tech Index in calo dell’1,8% e il CSI 300 ha perso lo 0,8%. La tecnologia di Hong Kong ha ceduto dopo che la Casa Bianca ha confermato che i chip Blackwell di Nvidia non saranno venduti alla Cina; Alibaba -2,6%, Xiaomi -2,7%. Persistono le preoccupazioni sul settore immobiliare: New World ha lanciato un debt swap da 1,9 miliardi USD, mentre Vanke affronta condizioni più stringenti per prestiti di salvataggio. L’attenzione si sposta ora su eventuali nuovi interventi di politica e su un possibile irrigidimento delle regole per l’export di chip.
Volatilità
- La volatilità azionaria è in aumento, ma non ha ancora registrato impennate: l’indice VIX sull’S&P 500 è attorno a quota 19, in rialzo rispetto alla media recente intorno ai 15.
- Ci sono alcuni fattori da tenere a mente: dati chiave in uscita questa settimana come la variazione ADP sull’occupazione, l’ISM servizi e i non-farm payrolls di venerdì potrebbero innescare movimenti bruschi. Inoltre, il divario tra volatilità implicita e realizzata rimane ampio, segnalando che gli investitori stanno pagando di più per protezione nonostante i movimenti reali siano stati contenuti.
- In questo contesto, le opzioni implicano una variazione di circa ±0,7% sull’S&P 500 per oggi e di circa ±1,2% entro la fine della settimana, ovvero circa ±46 punti oggi e ±82 punti entro venerdì (in base ai contratti attuali). È presente uno skew moderato verso le put: le opzioni put fuori dal denaro costano più delle call comparabili, segnalando che molti si stanno coprendo contro ribassi.
- In sintesi: la situazione appare ancora ordinata, ma la configurazione è sensibile, sorprese nei dati o nella politica potrebbero far salire rapidamente la volatilità.
Asset digitali
- Il comparto crypto resta sotto pressione. Il Bitcoin è appena sopra quota 100.000 USD, ma i flussi verso gli ETF spot su bitcoin e le posizioni degli investitori istituzionali sembrano indebolirsi, segnalando che il supporto strutturale potrebbe vacillare. Ethereum e il relativo ETF (es. ETHA) mostrano segnali di stress ancora più evidenti, con significativi deflussi. Tra le alt-coin, Solana, XRP e Cardano seguono il trend discendente: si nota una perdita di slancio speculativo.
- Per gli investitori ciò significa che siamo in una fase di attesa: se bitcoin/ethereum si stabilizzano e i flussi migliorano, la propensione al rischio potrebbe tornare; in caso contrario, il mercato potrebbe continuare a scendere, soprattutto a fronte di rischi macro (forza del dollaro, rialzi dei tassi, notizie regolatorie).
- Occhi puntati in particolare sui flussi istituzionali in strumenti come IBIT, eventuali variazioni avranno probabilmente effetto su tutto il comparto crypto.
Obbligazioni
- I future sui Treasury hanno chiuso in lieve rialzo martedì, sostenuti dalla debolezza dell’azionario USA, con alcuni executive che hanno preannunciato un rallentamento e con il greggio in calo dello 0,8%. Gli scambi sono rimasti in range ristretto, mentre sulle opzioni SOFR si è registrata domanda per coperture verso l’alto legate a maggiori aspettative di allentamento da parte della Fed.
- Il debito societario high yield è finito sotto pressione ieri, in un contesto di avversione diffusa al rischio, con l’indice Bloomberg che monitoriamo sugli spread high yield rispetto ai Treasury USA in aumento di 10 punti base a 296 pb, a soli 8 pb dal massimo di ottobre (304 pb), che a sua volta era il livello più ampio da giugno.
Materie prime
- L’oro ha rimbalzato in Asia dopo aver trovato ancora supporto intorno a 3.930 USD, in seguito al maggior calo giornaliero in una settimana, causato dalla salita del dollaro ai massimi di diversi mesi e da una revisione delle aspettative sulla politica Fed. La fase di consolidamento in corso continua a essere influenzata dal rally più lungo del dollaro dal luglio scorso, che ha messo pressione sulle commodity denominate in dollari. Tuttavia, il calo dell’appetito per il rischio legato ai timori di valutazione sull’AI potrebbe sostenere l’oro nel breve, in vista dei dati ADP USA di oggi.
- Il rame ha esteso il calo rispetto al massimo storico della scorsa settimana, perdendo l’1,8% a causa della forza del dollaro, che rende i metalli più costosi per gli acquirenti non statunitensi. I timori sull’offerta si sono attenuati dopo che Codelco ha dichiarato che la sua produzione quest’anno e il prossimo supererà i livelli del 2024.
- Il petrolio ha chiuso in calo per la seconda seduta consecutiva martedì dopo che i dati API hanno mostrato il maggior incremento delle scorte USA di greggio in oltre tre mesi, con un aumento settimanale di 6,5 milioni di barili. Se confermato oggi dall’EIA, si tratterebbe del maggior incremento dalla fine di luglio. L’attenzione del mercato resta anche sugli attacchi crescenti alle infrastrutture energetiche russe, con le esportazioni marittime di ottobre scese ai minimi da gennaio 2024.
Valute
- L’indice del dollaro è salito sopra quota 100 per la prima volta da maggio, spinto dal sentiment risk-off sull’azionario USA e da preoccupazioni sulla liquidità globale. Con uno shutdown del governo USA durato 35 giorni, i dati ADP di oggi dovrebbero mostrare un aumento di 30.000 posti di lavoro a ottobre, dopo il calo di 32.000 a settembre.
- L’AUD è salito ai massimi da 12 anni contro il NZD, con l’AUDNZD sopra 1,1500 prima di ritracciare. Il rally è stato guidato da politiche monetarie divergenti: la RBNZ ha tagliato i tassi a fronte di una disoccupazione in crescita, mentre la RBA ha mantenuto invariati i tassi questa settimana, sostenuta da prezzi delle materie prime solidi.
- La sterlina ha perso terreno dopo il briefing pre-budget ambiguo del Cancelliere Reeves, spingendo GBPUSD vicino a 1,3000 prima di trovare supporto, il livello più basso da aprile. La sterlina è scesa anche a nuovi minimi contro l’euro, con EURGBP che ha chiuso ieri ai massimi da inizio 2023 a 0,8818.
- Lo yen giapponese ha sovraperformato grazie alla domanda di beni rifugio e voci di intervento FX, spingendo USDJPY fino a minimi di 152,96, anche se la forza dello yen si è attenuata durante la notte, con USDJPY rimbalzato a 153,70 nelle prime ore europee di oggi.