Previsioni Oltraggiose
Oro alla patria? No, questa volta oro ai cittadini
Ruben Dalfovo
Investment Strategist
Fixed Income Strategist
Riassunto: riteniamo che la Federal Reserve manterrà il suo piano di rialzo o diventerà ancora più aggressiva poiché l'economia rimane forte, ma persistono elevate pressioni inflazionistiche. Pertanto, continua ad esserci spazio per un appiattimento ribassista della curva dei rendimenti USA. Sebbene i rendimenti a 2 anni stiano attualmente scontando i rialzi dei tassi per l'intero anno, potrebbero continuare a salire al 2,5%. In questo contesto, è improbabile che i rendimenti a lungo termine scendano fino a quando non ci saranno chiari segnali di stagnazione. Le cose potrebbero cambiare durante la seconda metà dell'anno se le probabilità di una contrazione aumentano.
Gli incontri di politica monetaria delle banche centrali della scorsa settimana hanno lasciato il mercato a rivalutare i rischi inflazionistici e le prospettive di crescita.
I tassi breakeven sono aumentati notevolmente, con il tasso di pareggio a 5 anni che è salito al 3,67% venerdì, il più alto mai registrato.
La curva dei rendimenti USA ha continuato ad appiattirsi con lo spread 3s10s che si è invertito per la prima volta dal 2007. La mossa indica che gli investitori obbligazionari sono sempre più preoccupati che le politiche monetarie aggressive della Federal Reserve contribuiranno a un notevole rallentamento della crescita.
Tuttavia, la Fed ha completamente respinto queste preoccupazioni. Nelle sue proiezioni economiche aggiornate, infatti, la crescita viene valutata al di sopra del 2% fino al 2024. Il tasso di disoccupazione si manterrà sostanzialmente stabile, aumentando nel 2024 solo dal 3,5% al 3,6%.
Sebbene sia difficile prevedere le prospettive economiche a causa dell'evoluzione della situazione in Ucraina, è lecito presumere che la Fed si atterrà al suo piano di rialzo per combattere l'inflazione.
Supponiamo che la banca centrale sia preoccupata per un rallentamento della crescita. In tal caso, quest'anno cercherà di anticipare gli aumenti dei tassi di interesse poiché l'economia rimane forte e la scelta di combattere l'inflazione rimane popolare. Pertanto, è lecito aspettarsi che la curva dei rendimenti continui ad appiattirsi al ribasso.
Dalla scorsa settimana, i rendimenti dei Treasury statunitensi a due anni hanno testato una forte resistenza al 2%, un livello precedentemente visto a maggio 2019, quando il tasso del Fed fund era del 2,5%. La Fed sta cercando di portare il tasso di riferimento al 2% entro la fine dell'anno e al 2,75% nel 2023. Supponiamo che i mercati ritengano realistico questo percorso di crescita. In tal caso, c'è sicuramente spazio per i rendimenti dei Treasury statunitensi a 2 anni per iniziare a valutare i rialzi dei tassi per il 2023 durante tutto l'anno. Tuttavia, i rialzi dei tassi per quest'anno sono già stati ampiamente prezzati nella parte anteriore della curva dei rendimenti. Pertanto, sono possibili due scenari: o la crescita economica rimane sostenuta per tutto l'anno, dando il via libera alla Fed per aumentare i tassi come pianificato, oppure la crescita subirà un duro colpo nella seconda metà dell'anno, costringendo il mercato a riconsiderare i rialzi dei tassi per il 2023. Nel primo scenario vedremmo probabilmente i rendimenti a 2 anni muoversi verso il 2,5%. Nel secondo scenario, la parte anteriore della curva dei rendimenti rimarrebbe attorno ai valori che vediamo oggi.
Riteniamo che ci sia una maggiore possibilità di vedere i rendimenti a 2 anni superare il 2% a breve termine e rimanere sostenuti al di sopra di questo livello fino all'estate, poiché il linguaggio della banca centrale è chiaramente aggressivo. Tuttavia, man mano che le prospettive macroeconomiche diventano più chiare, è probabile che il mercato inizi a temere una recessione. In tal caso, i rendimenti a 2 anni rimarrebbero sui livelli che stiamo attualmente vedendo.
Allo stesso modo, non crediamo che i rendimenti a lungo termine precipiteranno, a meno che non ci siano chiari segnali di stagnazione, che potrebbero non emergere fino alla seconda metà dell'anno.
Il focus di questa settimana è sui discorsi dei funzionari della Fed, a partire da oggi con Powell che commenta le prospettive economiche alla conferenza annuale della National Association for Business Economics. Powell parlerà anche mercoledì davanti alla Bank for International Settlements. Sentiremo anche Williams, Daly, Mester, Kashkari, Waller ed Evans.
Anche le aste di titoli del Tesoro USA a 2 e 20 anni di mercoledì saranno al centro dell'attenzione. Sarà fondamentale vedere come si posizioneranno gli investitori nel breve termine rispetto al lungo termine della curva dei rendimenti alla luce della riunione del FOMC della scorsa settimana.
Cosa sta succedendo fuori dagli Stati Uniti?
In Europa, il focus sarà sui dati PMI e sui funzionari della BCE che parleranno.
Lagarde interviene oggi e domani.
Anche se la scorsa settimana la Russia ha evitato il default, ma è solo questione di tempo. Purtroppo, la società ucraina MHP che produce pollame, grano e carne è la prima azienda ucraina a non pagare interesssi sul debito in dollari USA a causa della guerra.
In Venezuela, le obbligazioni governative e PDVSA sono balzate da 6 a 10 centesimi sul dollaro mentre gli investitori speculano su un accordo statunitense.
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