Le banche sono il nuovo asset difensivo?

Charu Chanana
Market Strategist
Punti chiave:
- Forti guadagni per il 2024: banche come JPMorgan Chase e Bank of America hanno riportato solidi utili grazie alla tenuta dell'economia statunitense, all'aumento dell'attività dei consumatori e delle imprese e al mercato che ha incrementato i ricavi da trading.
- Prospettive positive: si prevede che le banche beneficeranno di una curva dei rendimenti più ripida, della potenziale deregolamentazione e delle valutazioni dell'alta tecnologia che spingono gli investimenti nei settori finanziari, oltre a un aumento delle attività di fusione e acquisizione per incrementare i flussi di reddito. Questo dato spicca soprattutto perché la maggior parte degli altri settori sta affrontando la minaccia di tariffe e riallineamenti commerciali.
- Opportunità e rischi di investimento: mentre le grandi banche offrono valutazioni e dividendi interessanti, le banche regionali presentano sia opportunità che sfide, con rischi legati alla sensibilità economica e alla concorrenza. Gli ETFche replicano questo settore offrono diversificazione, ma gli investitori devono considerare i rischi economici e geopolitici.
Le banche sono sotto i riflettori dopo una serie di solide relazioni sugli utili 2024 da parte degli operatori principali. JPMorgan Chase, Bank of America, Wells Fargo, Goldman Sachs e Citigroup hanno registrato risultati solidi la scorsa settimana, beneficiando di una serie di fattori. Con le banche che dimostrano ancora una volta la loro resistenza dopo anni di pressioni normative, vale la pena chiedersi: stanno diventando un asset difensivo nel mercato incerto di oggi?
Perché le banche hanno fatto bene nel 2024?
Economia resiliente
Le condizioni economiche sono rimaste stabili negli Stati Uniti, con un aumento dell'attività dei consumatori e delle imprese. La crescita dei prestiti è aumentata, rafforzando il reddito da interessi e la redditività complessiva delle banche. L'elevato utilizzo delle carte di credito ha anche favorito il reddito da interessi e le commissioni delle banche, nonostante le preoccupazioni per l'aumento delle insolvenze delle carte di credito.
La rinascita di Wall Street
L'ottimismo delle imprese è aumentato, portando a un incremento delle emissioni di debito e delle attività obbligazionarie. Questa impennata è stata particolarmente evidente nel periodo delle elezioni presidenziali e dopo la vittoria del presidente Trump, quando le aziende hanno cercato di sfruttare le condizioni di mercato favorevoli.
Guadagni da trading
La volatilità di mercato, influenzata da vari indicatori economici, ha incrementato i ricavi dei trading desk delle banche. Istituti come Bank of America e Citigroup hanno registrato un notevole aumento dei ricavi da trading grazie alla maggiore attività di mercato.
Crescita della gestione patrimoniale
La salute dei mercati finanziari e l'espansione della base clienti hanno incrementato i ricavi da commissioni per i servizi di gestione patrimoniale, contribuendo alla redditività complessiva delle banche principali.
Quali banche sono in testa al gruppo?
I grandi nomi mostrano forza in diverse linee di business, ma alcuni superano gli altri in aree specifiche:
JPMorgan Chase (JPM)
Conosciuta come la best-in-class tra le megabanche, JPMorgan continua a eccellere nell'investment banking e nel trading. Le attività di trading sull'obbligazionario e azionario della banca hanno superato i rivali, generando miliardi di commissioni grazie all'aumento dell'attività dei clienti. Anche la divisione consumer banking ha registrato una robusta crescita dei prestiti e delle carte di credito, a testimonianza della fiducia dei consumatori statunitensi. L'amministratore delegato Jamie Dimon è interessato alle acquisizioni, e le recenti operazioni e gli sforzi organici indicano l'espansione del Regno Unito come nuovo canale di crescita al dettaglio oltre gli Stati Uniti. Sebbene gli interrogativi sulla successione del CEO rimangano, un team di leadership e una cultura aziendale forti riducono il rischio.
Bank of America (BAC)
BofA è in testa quando si tratta di interessi netti (NIM), beneficiando del suo forte esposizione al consumer banking. Con l'abbassamento dei tassi di interesse, l'attività principale della banca, ossia i prestiti a famiglie e imprese, ha registrato guadagni notevoli.
Goldman Sachs (GS)
Il re delle transazioni di Wall Street, Goldman, ha registrato un altro trimestre stellare per quanto riguarda le commissioni di investment banking. Una raffica di fusioni, IPO e sottoscrizioni obbligazionarie ha contribuito a far lievitare i ricavi, e anche le speranze di deregolamentazione stanno portando in alto il Azione.
Wells Fargo (WFC)
Dopo anni di problemi normativi, Wells Fargo sta cambiando le cose. L'attività di prestito principale della banca mostra segni di ripresa, soprattutto per quanto riguarda i mutui. Tuttavia, la sua forte dipendenza dal credito al consumo significa che potrebbe essere più vulnerabile in caso di rallentamento dell'economia, e l'efficienza delle spese sarà un'area di attenzione fondamentale per gli investitori nel 2025.
Citigroup (C)
Citi ha registrato solidi guadagni nei mercati internazionali, sfruttando la sua presenza globale per ottenere risultati migliori in aree come il trading sui cambi e i servizi di tesoreria. Ha inoltre annunciato un programma di riacquisto di $20 miliardi di azioni, incrementando i rendimenti per gli azionisti. Tuttavia, la banca continua a dover affrontare interrogativi sulla sua direzione strategica e sulla sua efficienza rispetto ai colleghi.
Morgan Stanley (MS)
Morgan Stanley ha brillato nella gestione patrimoniale e degli asset, che ora costituiscono la maggior parte dei suoi ricavi.
Perché le prospettive sono rosee?
L'economia statunitense rimane solida e i mercati continuano a essere vivaci nonostante il cambiamento politico in corso. Inoltre, i seguenti fattori possono sostenere gli utili delle banche statunitensi nei prossimi trimestri:
Curva dei rendimenti più ripida
Poiché si prevede che la Fed taglierà ancora i tassi, i rendimenti a breve termine dovrebbero scendere, mentre quelli a lungo termine potrebbero continuare a salire in risposta alle politiche fiscali allentate, dando luogo a una curva dei rendimenti più ripida, in cui i tassi a lungo termine sono più alti di quelli a breve termine. Questo continua ad avvantaggiare le banche, in quanto consente loro di contrarre prestiti a basso costo nel periodo breve e di concedere prestiti a tassi più elevati per mutui e prestiti alle imprese, ampliando i loro margini di profitto.
Deregolamentazione e aspettative di M&A
La nuova amministrazione Trump si è impegnata a dare priorità alla deregolamentazione, che potrebbe significare un alleggerimento dei requisiti patrimoniali e una riduzione delle norme restrittive sulle banche, consentendo di liberare maggiori risorse per i prestiti, gli investimenti e i rendimenti degli azionisti. Inoltre, è probabile che le attività di fusione e acquisizione (M&A) aumentino, il che è di buon auspicio per i volumi e le commissioni di sottoscrizione e consulenza delle banche, che l'aumento delle IPO favorisca il volume sul mercato secondario.
Le valutazioni dell'high tech guidano i flussi
Con il settore tecnologico che ha raggiunto valutazioni altissime, alcuni investitori stanno abbandonando i titoli growth per passare ai titoli finanziari, dove le valutazioni appaiono più ragionevoli.
Nessun rischio tariffario
Le banche non sono direttamente minacciate dalle misure tariffarie del Presidente Trump, anche se si possono prevedere effetti di secondo impatto in caso di riaccensione dell'inflazione.
Banche regionali: Gemme nascoste o scommesse più rischiose?
Le banche regionali hanno storicamente offerto agli investitori esposizione ai mercati locali dei prestiti e dei depositi, spesso con rendimenti da dividendi più elevati e valutazioni più basse rispetto alle grandi banche nazionali. Tuttavia, nell'attuale contesto, si trovano ad affrontare sfide e opportunità uniche. Ecco una panoramica dei pro e dei contro dell'investimento in banche regionali oggi:
Pro:
- Forza del mercato locale: le banche regionali sono spesso profondamente radicate nelle loro comunità, beneficiando di stretti rapporti con le piccole imprese e i privati. Molte banche in aree in rapida crescita, come la Sun Belt, sono ben posizionate per capitalizzare la crescita economica locale.
- Valutazione e rendimento: le banche regionali spesso scambiano con rapporti prezzo/utili inferiori rispetto alle loro controparti più grandi. Inoltre, spesso offrono rendimenti da dividendo compresi tra il 3,5% e il 5%, il che li rende interessanti per gli investitori orientati al reddito.
- Iniziative di ristrutturazione: alcune banche regionali stanno perseguendo in modo aggressivo la riduzione dei costi e il miglioramento dell'efficienza, che potrebbero aumentare la redditività nel tempo. Il consolidamento all'interno dello spazio bancario regionale può anche creare opportunità di crescita e di scala.
- Investimenti in intelligenza artificiale e aggiornamenti tecnologici: per rimanere competitive, le banche regionali stanno iniziando a investire nell'intelligenza artificiale (AI) e nelle piattaforme bancarie digitali, consentendo loro di migliorare l'esperienza dei clienti e ridurre i costi. Questi aggiornamenti tecnologici possono aiutare a colmare il divario con le istituzioni più grandi.
Contro:
- Sensibilità economica: le banche regionali, che si basano in larga misura sui prestiti tradizionali e sono meno diversificate rispetto alle banche più grandi, sono più vulnerabili alle flessioni economiche locali. Il rallentamento dell'attività delle piccole imprese o l'indebolimento della domanda dei consumatori possono avere un rapido impatto sui loro profitti. Le minori aspettative di taglio dei tassi da parte della Fed, di conseguenza, hanno pesato maggiormente sulle banche regionali rispetto alle large cap.
- Scarsa qualità degli asset: molte banche regionali sono alle prese con il deterioramento della qualità degli attivi a causa dell'aumento dei prestiti ai beni immobili commerciali (CRE) e dei prestiti in sofferenza. Ciò potrebbe costringere alcune banche ad aumentare gli accantonamenti per le perdite sui prestiti, riducendo la redditività.
- La concorrenza delle banche più grandi: banche nazionali come JPMorgan e Bank of America stanno invadendo sempre più i mercati delle banche regionali con offerte digitali competitive e reti di filiali più grandi.
- AI e spesa tecnologica: gli investimenti tecnologici sono necessari, ma richiedono una spesa anticipata significativa. Per le banche più piccole, questi costi possono essere difficili da assorbire e possono pesare sugli utili a breve termine.
- Rischi della ristrutturazione: sebbene le iniziative di ristrutturazione e di riduzione dei costi offrano benefici a lungo termine, spesso comportano spese a breve termine e potenziali licenziamenti, che potrebbero interrompere le attività o danneggiare la soddisfazione dei clienti.
Rischi da considerare
Sebbene le banche stiano dando prova di resilienza, non sono esenti da rischi:
- Economia statunitense e forza dei consumatori: le banche contano su un'economia solida per promuovere i prestiti, la spesa con le carte di credito e la fiducia dei consumatori. Un rallentamento potrebbe portare a un indebolimento degli utili e a un aumento dei tassi di insolvenza.
- La deregolamentazione ritarda: se le iniziative di deregolamentazione vengono rinviate o non si concretizzano, le banche potrebbero avere difficoltà a liberare capitale e ad espandersi con profitto.
- Tariffe e rischi fiscali: Le controversie commerciali, i dazi e l'incertezza fiscale potrebbero mettere sotto pressione i mercati e ridurre i ricavi dell'investment banking. Il reddito dei mercati dei capitali, un fattore chiave per megabanche come Goldman Sachs e JPMorgan, potrebbe subire un colpo in caso di escalation delle tensioni economiche o geopolitiche.
Valutazioni: C'è ancora spazio per correre?
I titoli bancari sono attualmente scambiati a valutazioni interessanti rispetto al mercato più ampio:
- Rapporti prezzo/utili: la maggior parte delle grandi banche tratta con rapporti P/E compresi tra 10x e 16x, rispetto alla media dell'S&P 500 di 21x e al di sotto del P/E ponderato dell'S&P 500 di 17,5x.
- Rapporti prezzo/valore contabile: molte banche ora scambiano al di sopra del valore contabile, il che suggerisce che il mercato non vede l'aumento dei ricavi da trading come un rischio.
- Rendimenti dei dividendi: con rendimenti compresi tra l'1,5% e il 3%, le banche offrono un forte potenziale di reddito, che le rende un'opzione interessante per gli investitori orientati ai dividendi.
Le valutazioni appaiono ricche ma attraenti e forse non riflettono appieno i rischi associati al settore, compresa la sensibilità all'economia e ai cambiamenti esposizione. Gli investitori dovrebbero soppesare il potenziale di rialzo rispetto a questi rischi quando allocano il capitale ai titoli finanziari.
Le banche appaiono sempre più come la nuova strategia difensiva per gli investitori. Con dividendi solidi, valutazioni interessanti e catalizzatori di crescita all'orizzonte, potrebbero fornire un mix equilibrato di stabilità e opportunità in un portafoglio.