Previsioni Oltraggiose
Oro alla patria? No, questa volta oro ai cittadini
Ruben Dalfovo
Investment Strategist
08:00 – Attese sull’inflazione (CPI) dell’area euro, giugno
08:30 – Approvazioni mutui e credito al consumo UK
12:30 – Bilancia commerciale beni USA (stima giugno)
13:00 – S&P CoreLogic Home Price Index USA (maggio)
14:00 – JOLTS Job Openings USA (giugno)
14:00 – Consumer Confidence USA (luglio)
17:00 – Asta Treasury USA, titoli a 7 anni
01:30 – CPI Australia (giugno e Q2)
(Le date di pubblicazione possono cambiare senza preavviso. Verificare con altre fonti le conferme.)
Oggi: Visa, Procter & Gamble, UnitedHealth, L’Oréal, AstraZeneca, Merck, Booking Holdings, Boeing, Spotify, Air Liquide, Starbucks, Rio Tinto, Mondelez, Keyence, Royal Caribbean Cruises, UPS, Southern Copper, PayPal
Mercoledì: Microsoft, Meta, HSBC, Qualcomm, Airbus, Lam Research, Automatic Data Processing, UBS Group, Hermès, Trane Technologies, Robinhood Markets, BAE Systems, Ford
Giovedì: Apple, Amazon, Mastercard, AbbVie, Samsung Electronics, Shell, Schneider Electric, Safran, Ferrari, MercadoLibre, KLA Tencor, MicroStrategy, Rolls Royce Holdings, The Southern Company, Coinbase, Tokyo Electron, Roblox, Cloudflare, BMW, Mercedes Benz
Venerdì: ExxonMobil, Chevron, Linde, Nintendo
USA: lunedì i listini USA sono rimasti piatti mentre gli investitori valutavano il nuovo accordo commerciale USA-UE e attendevano una settimana ricca di trimestrali e dati economici. S&P 500 e Nasdaq hanno chiuso su nuovi massimi storici, mentre il Dow Jones è sceso dello 0,14%. L’energia ha guidato i rialzi con Exxon Mobil (+1%) e Chevron (+0,9%), mentre i materiali hanno sottoperformato. I trader guardano alle trimestrali di Meta, Microsoft, Apple e Amazon e alla riunione Fed di mercoledì, con il mercato in cerca di segnali su un possibile taglio dei tassi a settembre.
Europa: i mercati europei hanno invertito i guadagni iniziali mentre l’ottimismo per l’accordo USA-UE svaniva. DAX -1,0%, CAC 40 -0,4%, STOXX 50 -0,3%. Gli automobilisti hanno guidato le perdite dopo un rally iniziale – Porsche -4,3%, Volkswagen -3,9%, Rheinmetall -3,6%. L’accordo prevede un dazio del 15% sulla maggior parte dei beni UE e grandi acquisti europei di energia e attrezzature militari dagli USA. Pur evitando dazi peggiori, rimangono dubbi sull’impatto su crescita e margini.
UK: FTSE 100 -0,4% a 9.081 punti. Perdite guidate da BT (-5,4%), BAE Systems (-2,6%) e Marks & Spencer (-2,4%), parzialmente compensate da BP (+2,2%) e Airtel Africa (+1,6%). Gli investitori UK attendono oggi i dati su prestiti e offerta di moneta di giugno, seguiti da prezzi delle case e PMI nel corso della settimana.
Asia: listini asiatici in calo per prese di profitto dopo i recenti rialzi. Hang Seng -1,1%, Nikkei 225 -0,9%, CSI 300 invariato. Dati commerciali deboli di Hong Kong hanno pesato sul sentiment, mentre il KOSPI sudcoreano +0,6% ha beneficiato delle speranze di termini commerciali favorevoli con gli USA. Cautela in vista dei colloqui commerciali USA-Cina e delle riunioni della Fed e della BoJ.
Il VIX è salito leggermente a 15,03; VIX1D a 7,93 (-10,9%) e VIX9D a 13,37 (+4,2%). Le opzioni implicano movimenti SPX di ±21 punti (0,33%) giornaliero e ±53 punti (0,8%) settimanale. Nonostante le numerose trimestrali e la riunione Fed, i premi bassi indicano che i trader considerano le attuali politiche e notizie commerciali a basso rischio.
Bitcoin stabile vicino a 118.800 USD (+0,6%) dopo il rally della scorsa settimana, mentre Ether scambia a 3.800 USD (+0,2%). L’ETF IBIT di BlackRock +1,1% grazie a nuovi afflussi; ETHA +4,4% sulle speranze di approvazione dello staking. Le altcoin consolidano (Solana +0,9%, XRP +0,7%). Titoli crypto misti – Coinbase -3,1%, Marathon Digital -0,5%, CleanSpark +1,8%. La domanda istituzionale tramite ETF come IBIT rimane un fattore chiave, contribuendo a ridurre la volatilità.
I rendimenti dei Treasury USA restano vicini alla parte alta del range recente dopo aste tranquille di titoli a 2 e 5 anni. Il FOMC si riunisce domani.
I rendimenti europei sono crollati ieri dopo l’impennata di fine settimana scorsa, poiché l’accordo commerciale USA-UE potrebbe frenare le prospettive di espansione fiscale UE; relazioni più distese, seppur con dazi più alti, potrebbero significare venti contrari per la crescita.
L’oro è sceso verso i minimi del range, complice il rafforzamento del dollaro USA. Il prossimo livello chiave è vicino a 3.250 USD/oncia, già toccato due volte come minimo dalla forte fase di consolidamento di maggio.
L’argento ha respinto il tentativo di rompere i minimi intorno a 38 USD/oncia; il prossimo supporto è a 37,50-37,25 in caso di nuovo test dei minimi.
I principali benchmark petroliferi hanno registrato un rialzo, ma nel quadro generale restano in range ristretti: Brent intorno a 70 USD/barile e WTI intorno a 67 USD/barile. Serve un movimento direzionale di +2 USD o -4 USD per mettere in discussione il range.
Il dollaro USA e soprattutto lo yen giapponese si sono rafforzati ieri, in particolare contro l’euro, indebolito dopo l’accordo commerciale USA-UE.
EURUSD è sceso fino a 1,1575 nella notte, circa 200 pips sotto il massimo di lunedì, già vicino al range dal 30 giugno (1,1557). Una rottura decisa sotto 1,1500-1,1450 potrebbe aprire la strada verso il precedente massimo rilevante di 1,1214 (fine 2024). L’euro è rimasto debole su tutte le valute.