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Rapida panoramica del mercato – 21 marzo 2025

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BG SAXO

Rapida panoramica del mercato – 21 marzo 2025



Fattori trainanti e catalizzatori di mercato

• Azioni: cautela sulle azioni statunitensi; forti ribassi in Europa; i timori legati ai dazi dominano il sentiment
• Volatilità: calma prima della tripla scadenza; volumi record sulle opzioni 0DTE
• Asset digitali: Bitcoin stabile; altcoin in calo; reazione contenuta al discorso di Trump sulle criptovalute
• Valute: il dollaro USA si avvia verso un modesto guadagno settimanale
• Obbligazioni: i rendimenti dei Treasury si ammorbidiscono dopo la posizione accomodante della Fed
• Materie prime: l’argento trascina l’oro al ribasso, il petrolio sale per i rischi legati alle sanzioni
• Eventi macro: fiducia dei consumatori dell’Eurozona

BG SAXO Colazione con i mercati è una panoramica concisa sui mercati finanziari, con riferimenti alle principali notizie ed eventi.


Dati macroeconomici e notizie principali

• Il tasso d’inflazione del Giappone è sceso al 3,7% a febbraio 2025 dal 4,0% di gennaio. L’inflazione core è diminuita al 3,0%, al di sopra della previsione del 2,9%, rallentando dal 3,2% registrato a gennaio, mantenendosi sopra l’obiettivo del 2% della BoJ per il 35° mese consecutivo, a sostegno di una graduale traiettoria di rialzo dei tassi.
• La BoE ha votato con un risultato di 8 a 1 per mantenere il tasso ufficiale al 4,5% a marzo, citando un’inflazione persistente e incertezze globali. La banca ha sottolineato un approccio graduale nella normalizzazione della politica monetaria.
• La presidente della BCE Lagarde ha avvertito che eventuali ritorsioni dell’UE contro i dazi statunitensi potrebbero indebolire la crescita, pur ridimensionando i rischi inflazionistici. Un dazio USA del 25% potrebbe ridurre la crescita dell’area euro di 0,3 punti percentuali, con contromisure che potrebbero peggiorarla fino a 0,5 pp. L’impatto iniziale sarebbe il più forte, con pressioni inflazionistiche in calo, suggerendo che non vi sarebbero motivi per ulteriori rialzi dei tassi.
• La BNS ha tagliato il suo tasso di riferimento allo 0,25%, il livello più basso dal settembre 2022. Sebbene attesa, la decisione non è stata accompagnata da un’indicazione precisa sulla futura direzione della politica. La banca ha affermato che costi di finanziamento più bassi sono coerenti con le attuali deboli pressioni inflazionistiche.
• Il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per rafforzare la capacità degli Stati Uniti di produrre minerali critici, potenzialmente inclusi anche il carbone, al fine di ridurre la dipendenza dalle importazioni di almeno 15 minerali critici, dei quali il 70% proviene attualmente dalla Cina.


Eventi macro in agenda (orari GMT)

07:45 – Francia: fiducia manifatturiera (marzo)
12:30 – Canada: vendite al dettaglio (gennaio)
15:00 – Eurozona: fiducia dei consumatori (marzo)

Trimestrali

• Venerdì: Carnival Cruise
• Settimana prossima: Dollar Tree, Lululemon Athletica, Walgreen Boots


Azioni

USA: Le azioni statunitensi hanno chiuso in leggero calo giovedì, arretrando dopo il rally di mercoledì, mentre i mercati hanno soppesato i dati economici rispetto alla politica della Fed. L’S&P 500 ha perso lo 0,22%, il Nasdaq lo 0,33%, e il Dow è sceso marginalmente dello 0,03%. La cautela degli investitori è rimasta alta dopo che la Fed ha mantenuto i tassi d'interesse invariati, ma ha rivisto al rialzo le previsioni di inflazione e al ribasso quelle di crescita. Broadcom (-2%) ha guidato le perdite del settore tech; Accenture ha perso il 7,4% a seguito di cancellazioni contrattuali; Nike e FedEx sono scese di circa il 5% in after hours per via di trimestrali deludenti. I future sugli indici USA hanno aperto in rialzo, ma si sono poi appiattiti o leggermente negativi, suggerendo un avvio prudente oggi, mentre l’S&P 500 tenta di chiudere la sua prima settimana positiva dopo quattro settimane consecutive di ribasso.
Europa: Le azioni europee sono crollate giovedì, interrompendo un rally di quattro giorni, mentre gli investitori hanno digerito le ultime indicazioni di politica monetaria e gli avvertimenti della BCE sui dazi USA. Lo STOXX 50 ha perso l’1%, lo STOXX 600 lo 0,4%. Il DAX (-1,2%) e il CAC 40 (-0,95%) sono arretrati, penalizzati dalla cautela espressa da Christine Lagarde, secondo cui i dazi USA potrebbero ridurre la crescita dell’Eurozona fino a 0,5 punti percentuali. I titoli bancari hanno guidato le perdite, in particolare Intesa Sanpaolo, BNP Paribas e BBVA (-3%). Tra i titoli industriali, Schneider Electric, Airbus e Stellantis sono scesi tra l’1,7% e il 3%. In controtendenza Eurofins Scientific, che ha guadagnato il 6,7% dopo l’annuncio di un programma di buyback.
Asia: I mercati asiatici si sono indeboliti venerdì, tra timori legati ai dazi e prese di profitto. L’Hang Seng di Hong Kong è crollato del 2,2% giovedì e ha proseguito la discesa oggi, con forti vendite su Tencent, Xiaomi e Alibaba a causa delle prese di beneficio. Il CSI 300 cinese ha perso l’1,6%. Il Nikkei giapponese è rimasto stabile (+0,1%), sostenuto da dati sull’inflazione leggermente migliori delle attese. Il KOSPI della Corea del Sud è sceso leggermente (-0,11%) per il calo dei titoli dei settori batterie e acciaio, ma i colossi dei semiconduttori Samsung (+2%) e SK Hynix (+4%) hanno registrato buoni guadagni.
I mercati australiani sono saliti leggermente dello 0,4%.


Volatilità

La volatilità è rimasta relativamente contenuta giovedì, con il VIX in lieve calo a 19,80, nonostante il modesto ribasso dell’indice SPX. L’attenzione del mercato resta focalizzata su notizie macroeconomiche e geopolitiche, con la tripla scadenza di oggi — in cui scadono contemporaneamente opzioni su azioni, opzioni su indici e futures — che potrebbe generare un picco di volatilità, soprattutto verso la chiusura di giornata. Nel frattempo, i volumi sulle opzioni 0DTE (zero day to expiration) sono aumentati in modo significativo a marzo, riflettendo un'intensificazione delle coperture da parte dei trader e un posizionamento speculativo crescente in un contesto di volatilità guidata dai dazi.


Asset digitali

Le criptovalute hanno registrato un leggero calo venerdì, in un contesto di persistenti incertezze economiche e commerciali. Il Bitcoin si è mantenuto intorno agli 84.180 dollari, Ethereum è sceso sotto i 2.000 dollari (-0,5%), mentre XRP ha perso l’1,15%. Nonostante la posizione favorevole espressa da Trump al Blockworks Digital Asset Summit, i mercati hanno reagito negativamente all’assenza di annunci significativi a favore del settore crypto. I titoli legati alle criptovalute hanno avuto performance miste: Coinbase ha guadagnato leggermente (+0,33%), mentre i miner Marathon, Riot e CleanSpark hanno registrato perdite contenute.


Obbligazioni

• I rendimenti dei Treasury USA si avviano verso un modesto calo settimanale, con un movimento che riflette la continuazione del trend di pentificazione della curva post-Fed, che ha visto lo spread tra i titoli a 2 e 10 anni allargarsi fino a 28 punti base, grazie alla sovraperformance della parte breve della curva dovuta all’orientamento più accomodante della Fed. Nel complesso, il rendimento decennale si è stabilizzato in un range attorno al 4,25%.


Materie prime

• Il rame HG a New York è in calo, ma resta in crescita di oltre il 4% su base settimanale, mentre i prezzi a Londra sono scesi di nuovo sotto i 10.000 USD per tonnellata. In generale, il mercato rimane in una fase di instabilità, con la minaccia di nuovi dazi sulle importazioni statunitensi che spinge i trader ad anticipare le spedizioni di rame verso gli USA, con conseguente inasprimento dell’offerta nel resto del mondo.
• Un nuovo crollo dell’argento, dopo l’ennesimo tentativo fallito di superare i 34 USD l’oncia, ha trascinato al ribasso anche l’oro, con gli operatori che sembrano voler tirare il fiato dopo una settimana in cui i prezzi avevano superato i 3.000 USD l’oncia. Nonostante una correzione fosse attesa da tempo, trader e investitori continuano a cercare asset rifugio, preoccupati per il rallentamento della crescita e le pressioni inflazionistiche legate ai dazi.
• I prezzi del petrolio sono saliti ai massimi di quasi tre settimane dopo che gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a una raffineria cinese accusata di aver acquistato petrolio iraniano. Complessivamente, il rischio di rallentamento economico continua a essere bilanciato dai timori per l’offerta proveniente dai Paesi sanzionati dagli USA.


Valute

• Il dollaro USA si avvia verso un moderato guadagno settimanale, in recupero da un minimo di cinque mesi, scambiando in rafforzamento contro la maggior parte delle principali valute, in particolare contro MXN e JPY, mentre alcune eccezioni che mostrano forza sono il CAD e la NOK.
• L’EURUSD ha brevemente scambiato sotto 1,0850, in calo rispetto al massimo di quasi cinque mesi a 1,0955 toccato il 18 marzo, dopo che la presidente della BCE Lagarde ha avvertito di un possibile rallentamento della crescita, ridimensionando però i rischi inflazionistici derivanti da eventuali ritorsioni dell’UE sui dazi USA. Ha indicato che un dazio del 25% da parte degli Stati Uniti potrebbe ridurre la crescita dell’Eurozona di 0,3 punti percentuali, fino a 0,5 pp in caso di contromisure.
• Il GBPUSD è sceso sotto 1,30, in calo rispetto al massimo di quattro mesi, dopo che la Bank of England ha mantenuto i tassi al 4,5% e segnalato un approccio cauto nella futura normalizzazione monetaria. Nonostante i progressi nella disinflazione, l’incertezza sul commercio è aumentata a causa dei dazi statunitensi, che potrebbero incrementare le pressioni sui prezzi.
• L’USDCAD è sceso leggermente a 1,4325 dopo un picco temporaneo a 1,44 giovedì, a seguito di indiscrezioni secondo cui il primo ministro Carney potrebbe annunciare elezioni anticipate.

Crediti e Disclaimer

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