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Rapida panoramica del mercato – 8 luglio 2025

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Rapida panoramica del mercato – 8 luglio 2025


Outlook macro Q3-2025: Meno caos e, si spera, un po’ più di chiarezza

Fattori di mercato e catalizzatori


Azioni: i dazi di Trump scuotono i mercati; Tesla crolla; banche e dati tedeschi sostengono le borse UE
Volatilità: il VIX balza in alto; la volatilità a breve termine segnala nervosismo nel breve periodo; l’SPX prezza un movimento atteso di ±0,51%
Asset digitali: Bitcoin stabile; forti afflussi negli ETF; asset di ETHA sopra i 4,5 miliardi di USD
Obbligazioni: i rendimenti dei Treasury USA salgono tra minacce di dazi e aste chiave imminenti
Valute: il dollaro australiano balza dopo che la RBA lascia i tassi invariati
Materie prime: il petrolio ignora l’aumento OPEC grazie a fondamentali solidi; l’oro trova supporto su rischi daziari, restando in un range definito
Eventi macro: asta del Treasury USA a 3 anni


Dati macro e notizie principali

Il Presidente Donald Trump ha reso pubbliche lettere in cui minaccia l’imposizione di dazi del 25% su partner commerciali chiave, tra cui Giappone e Corea del Sud, con scadenza almeno al 1° agosto. Tuttavia, nel consueto stile TACO, ha dichiarato di essere aperto a ulteriori negoziati e che la scadenza “non è al 100% definitiva”, indicando che guarderebbe con favore a concessioni da parte dei paesi interessati. Dazi aggiuntivi tra il 25% e il 40% sono stati imposti a 14 paesi, tra cui Sudafrica e Thailandia. Il Segretario al Tesoro Bessent ha annunciato ulteriori comunicazioni commerciali entro la scadenza di mercoledì.

La Reserve Bank of Australia (RBA) ha sorpreso il mercato mantenendo i tassi d’interesse invariati al 3,85%, dichiarando di voler attendere “ancora qualche informazione per confermare che l’inflazione è sulla buona strada per raggiungere il 2,5% in modo sostenibile”, in un contesto di incertezza legata ai piani tariffari degli Stati Uniti e al loro impatto.


Calendario macro – eventi principali (orari in GMT)

06:00 – Germania, bilancia commerciale di maggio
06:45 – Francia, bilancia commerciale di maggio
17:00 – USA, asta di Treasury a 3 anni per USD 58 miliardi
19:00 – USA, credito al consumo di maggio

Trimestrali


Giovedì: The Progressive Corporation, Fast Retailing, Cintas Corporation, Kongsberg, Delta Airlines


Outlook Q3-2025 per gli investitori: Oltre i confini americani – perché la diversificazione è il tuo alleato più forte

Azioni


USA: i titoli statunitensi sono scesi dopo che Trump ha riacceso le tensioni commerciali annunciando nuovi dazi su 14 paesi, con aliquote fino al 40%, in vigore dal 1° agosto. L’S&P 500 ha perso lo 0,79%, il Dow lo 0,94% e il Nasdaq lo 0,91%, con cali guidati dai settori beni discrezionali e tecnologia. Tesla è crollata del 6,8% dopo che Elon Musk ha annunciato la creazione di un partito politico, spaventando gli investitori. Mentre i trader speravano che il rischio daziario fosse ormai alle spalle, i mercati stanno rivalutando l’impatto economico delle nuove misure, in particolare per aziende come Apple, AMD e Toyota.

Europa: le borse europee hanno chiuso contrastate lunedì, con i rialzi delle banche e i dati industriali positivi dalla Germania che hanno controbilanciato i timori commerciali. Il DAX ha guadagnato l’1,2%, sostenuto da Siemens Energy e Rheinmetall, mentre il CAC 40 ha aggiunto lo 0,35%, con SocGen (+3,6%) e Safran (+2,0%) in testa. Tuttavia, Shell (-1,6%) e Capgemini (-5,8%) hanno pesato sul sentiment. I negoziati commerciali tra UE e USA proseguono tra timori per dazi generalizzati. Lo Stoxx 600 ha chiuso in rialzo dello 0,4%, ma prevale la cautela in vista della stagione delle trimestrali.

UK: il FTSE 100 ha perso lo 0,2%, appesantito da Shell (-2,85%) dopo un debole aggiornamento sul Q2 e dal calo dei prezzi del greggio. Anche BP è scesa del 2%. L’incertezza generale sulla scadenza imposta da Trump ha avuto un impatto, mentre il Regno Unito cerca di evitare un dazio del 50% sulle esportazioni di acciaio. I titoli minerari hanno sottoperformato a causa dei ribassi di rame e oro, nonostante i dati Halifax sul mercato immobiliare mostrino una stabilizzazione. Gli investitori restano focalizzati sulla finalizzazione di un accordo commerciale con gli USA prima del 1° agosto.

Asia: le borse asiatiche hanno ignorato parzialmente l’ansia da dazi, sostenute dalla speranza che Trump possa rimanere aperto al dialogo. Il KOSPI della Corea del Sud è salito dell’1,77%, trainato da SK Hynix (+4,6%), mentre il Nikkei ha aggiunto lo 0,3%. L’ASX 200 australiano ha sottoperformato (-0,2%) dopo che la RBA ha lasciato invariati i tassi. L’Hang Seng di Hong Kong ha rimbalzato dello 0,6% dopo tre sedute negative, con Xiaomi e Kuaishou in rialzo. I mercati cinesi sono saliti leggermente, mentre Malesia e Indonesia hanno registrato performance inferiori a causa del rischio diretto legato ai dazi.


Volatilità


La volatilità è aumentata lunedì, con il VIX salito a 17,79 (+1,77%), un incremento chiaro, seppur non drammatico, rispetto ai livelli della scorsa settimana vicini a 16. La volatilità a breve termine è balzata, con il VIX9D in rialzo del 22,26%, riflettendo l’inquietudine legata ai dazi. Tuttavia, il timore a brevissimo termine resta contenuto: il VIX1D è sceso di quasi il 20%. I trader sembrano attenti, ma non in preda al panico. Le opzioni sull’SPX per oggi prezzano un movimento atteso di ±31,7 punti (≈0,51%), indicando attese per sedute agitate, ma non caotiche.


Asset digitali


Bitcoin è rimasto stabile intorno ai 108.015 USD (-0,24%) ed Ethereum a 2.546 USD (+0,16%), nonostante le crescenti tensioni macro. Degno di nota, l’IBIT di BlackRock è sceso dell’1,27% a 61,40 USD ma detiene ora 75 miliardi di USD in AUM. ETHA ha perso l’1,18% a 19,26 USD, ma ha registrato afflussi per 52 milioni di USD, portando l’AUM sopra i 4,5 miliardi di USD. I dati suggeriscono che le istituzioni stanno utilizzando questi ETF per costruire esposizione long di lungo termine, anche in giornate di prezzi piatti. I titoli legati alle criptovalute hanno sottoperformato: MicroStrategy -2,06%, Marathon -5,1%, CleanSpark -7,5%.


Obbligazioni


I Treasury USA sono scesi in attesa dell’imminente offerta, che inizia oggi con l’asta a 3 anni, nonché per effetto delle lettere di Trump sui dazi e in vista dei verbali del FOMC. I rendimenti dei titoli a 2 e 10 anni si attestano vicino ai massimi delle ultime due settimane, rispettivamente al 3,90% e 4,40%, in rialzo di 10 e 20 punti base dai recenti minimi.
I titoli giapponesi a lunghissima scadenza hanno esteso le perdite martedì, con il rendimento del trentennale che si avvicina a un massimo storico sopra il 3%, in un contesto di persistente incertezza politica sui mercati finanziari del paese.
Il rendimento del decennale australiano è salito di 9 punti base, vicino ai massimi mensili al 4,27%, in seguito alla decisione della RBA di lasciare invariati i tassi.


Materie prime


• I prezzi del greggio hanno registrato un forte rally lunedì dopo che i trader hanno concluso che le attuali condizioni di mercato possono assorbire l’aumento di produzione OPEC+ superiore alle attese, grazie a una maggiore conformità dei paesi sovraproduttori che ne limita l’impatto effettivo. Il Brent è salito vicino ai 70 USD, sostenuto dal rally dei futures sul gasolio in un mercato diesel molto ristretto, per poi subire una leggera correzione sulle rinnovate preoccupazioni daziarie.
• L’oro continua la sua fase di consolidamento durata 12 settimane, con i prezzi che rimbalzano ancora dal supporto a 3.300 USD – con un livello chiave successivo a 3.245 USD, grazie alle minacce di dazi di Trump che compensano l’impatto negativo del dollaro forte e dei rendimenti obbligazionari in rialzo.


Valute


• L’AUD ha registrato un forte rialzo, toccando quota 0,6558 durante la notte dopo che la RBA ha sorpreso il mercato mantenendo invariati i tassi d’interesse, recuperando così quasi tutte le perdite di lunedì, restando comunque in un range ristretto sotto la resistenza a 0,66.
• Il dollaro USA ha trovato supporto mentre Trump intensificava le minacce tariffarie, salvo poi indebolirsi quando si è mostrato aperto al negoziato prima della scadenza del 1° agosto. Complessivamente, il Bloomberg Dollar Index è salito dello 0,4% nella settimana, con i maggiori guadagni contro lo yen giapponese, in un contesto di incertezza politica e daziaria che ha spinto USDJPY sopra quota 146 per il secondo giorno consecutivo.


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