Rapida panoramica del mercato – 23 maggio 2025

BG SAXO
Rapida panoramica del mercato – 23 maggio 2025
Fattori trainanti del mercato e catalizzatori
• Azioni: Stati Uniti stabili; Europa/Regno Unito in calo; preoccupazioni fiscali; tecnologia e crypto in rialzo; solare e auto in discesa
• Volatilità: VIX in calo; Future stabili; acquisti di call a lunga scadenza; SKEW in aumento; opzioni robuste
• Asset digitali: BTC ai massimi storici; afflussi su IBIT; le banche osservano le stablecoin; movimenti di whale; COIN e altcoin in rialzo
• Obbligazioni: i rendimenti dei Treasury USA a lunga scadenza si sono stabilizzati dopo l'impennata di ieri che non ha tenuto.
• Valute: il rally del USD di ieri sera è stato annullato durante la notte. NOK miglior performer della settimana tra le valute G10.
• Materie prime: metalli da investimento e cereali i vincitori della settimana
• Eventi macro: vendite di nuove abitazioni USA – aprile
Dati macroeconomici e titoli principali
• Il tasso d'inflazione annuo del Giappone è rimasto stabile al 3,6% in aprile 2025, invariato per il secondo mese consecutivo, eguagliando il livello più basso da dicembre. L'inflazione core è salita al 3,5% dal 3,2%, superando le aspettative e segnando il valore più alto da gennaio 2023.
• Le recenti dispute commerciali e i dazi statunitensi potrebbero influenzare la crescita economica, ma i funzionari della BCE si aspettano che nel breve periodo prevalgano le forze disinflazionistiche, a beneficio della stabilità dei prezzi. Tuttavia, alcuni avvertono che una guerra commerciale prolungata potrebbe causare effetti inflazionistici a lungo termine, danneggiando le catene di approvvigionamento globali.
• Waller della Fed ha evidenziato le preoccupazioni del mercato riguardo la politica fiscale, affermando che la Fed non acquisterà obbligazioni nelle aste primarie. Ha sottolineato la buona tenuta dell’economia con un impatto minimo dei dazi, e ha suggerito potenziali tagli dei tassi in futuro, qualora i dazi si riducessero e si mantenessero intorno al 10%.
• Il PMI composito USA S&P Global è salito a 52,1 a maggio da 50,6 in aprile, indicando una crescita modesta, la più rapida da marzo ma ancora storicamente debole. L’ottimismo aziendale è migliorato leggermente nonostante i dazi abbiano colpito domanda, catene di fornitura e prezzi. Gli ordini all’export sono diminuiti, soprattutto nei servizi, e si sono aggravati i ritardi nelle supply chain.
• Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono scese di 2.000 unità a 227.000 nella settimana terminata il 17 maggio, al di sotto delle attese (230.000), segnalando solidità nel mercato del lavoro nonostante i tassi elevati. Le richieste continuative sono aumentate di 36.000 unità a 1.903.000, superando le attese (1.890.000), riflettendo difficoltà nel trovare occupazione.
• I negoziatori commerciali statunitensi stanno spingendo l’UE a ridurre unilateralmente i dazi sulle merci USA, minacciando “dazi reciproci” del 20%, secondo il FT. Gli USA non sono soddisfatti delle sole riduzioni reciproche proposte dall’UE e non accettano l’esclusione della digital tax dal negoziato.
• Pechino e Washington hanno mantenuto contatti di alto livello, con una telefonata giovedì tra funzionari senior, segno della prosecuzione del dialogo dopo la tregua commerciale di inizio mese. Intanto il principale negoziatore giapponese è atteso oggi a Washington per un terzo round di colloqui, con l'obiettivo di evitare dazi sull’industria automobilistica, settore chiave per il Giappone.
Calendario macro (orari in GMT)
06:00 – Vendite al dettaglio Regno Unito (aprile)
14:00 – Vendite di nuove abitazioni USA (aprile)
Interventi Fed: Goolsbee (12:30), Musalem & Schmid (13:35), Cook (16:00)
Trimestrali
Prossima settimana
• Martedì: Xiaomi
• Mercoledì: Nvidia, Salesforce, Synopsys, Veeva Systems, Agilent, HP
• Giovedì: Dell, Marvell Technology, Lululemon, Zscaler, Netapp
• Venerdì: Costco
Azioni
• Stati Uniti: le azioni USA hanno chiuso invariate o leggermente in calo giovedì, mentre gli investitori valutavano il nuovo disegno di legge fiscale del presidente Trump e il suo impatto sulla stabilità fiscale. S&P 500 e Dow Jones sono scesi marginalmente (SPX -0,04%, DJI quasi invariato), mentre il Nasdaq 100 è salito dello 0,15%. Il declassamento del rating creditizio USA da parte di Moody’s ad Aa1, a causa dei disavanzi, ha alimentato la cautela. I rendimenti dei Treasury hanno toccato brevemente i massimi post-2023 prima di ritirarsi. Utility, sanità ed energia in calo, mentre la tecnologia ha sovraperformato, con COIN (+5%) in testa all’S&P grazie all’ottimismo sulle crypto. Le azioni del settore solare sono crollate per i tagli ai sussidi contenuti nel disegno di legge. Nessuna trimestrale rilevante oggi; l’attenzione si sposta sui dati macro e gli sviluppi fiscali.
• Europa: i mercati azionari europei sono scesi bruscamente giovedì (STOXX 50 -0,55%, DAX -0,51%, CAC 40 -0,58%, FTSE 100 -0,54%) a causa delle preoccupazioni fiscali statunitensi, di un deficit più ampio nel Regno Unito e di un PMI dell’Eurozona in contrazione. Il clima economico tedesco misurato dall’ifo è migliorato, ma l’attività del settore privato è tornata in territorio negativo, specialmente nei servizi. Azioni del settore auto e beni di lusso in forte calo; Porsche (-4,2%), Merck (-2,9%) e ArcelorMittal (-3,8%) tra i peggiori. In Svizzera, Sandoz ha chiuso in lieve calo per timori sulla valutazione, nonostante guidance positiva. In UK, il calo dei titoli industriali e immobiliari, assieme a dati PMI deludenti, ha penalizzato l’azionario.
• Regno Unito: il FTSE 100 ha chiuso in calo dello 0,54% giovedì, penalizzato dai settori immobiliare e industriale, e da un deficit governativo più ampio. EasyJet (-2,6%) in calo dopo una perdita semestrale più profonda, mentre BT (+2,9%) ha guadagnato grazie all’aumento dei profitti e al taglio dei costi. I dati PMI sono stati contrastanti: rimbalzo nei servizi, ma contrazione record nella manifattura. Gli investitori restano cauti per il deterioramento delle finanze pubbliche e l’indebolimento dell’appetito globale per il rischio.
• Asia: mercati asiatici misti. Il Nikkei giapponese è salito dello 0,8% grazie ai forti dati CPI, segnale di una domanda in crescita che ha rafforzato lo yen e i rendimenti obbligazionari. Le azioni cinesi (CSI300 +0,9% nella settimana) hanno sovraperformato grazie all’ottimismo sulla de-escalation dei dazi USA e nuovi stimoli. L’Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato lo 0,5% venerdì mattina, avviandosi alla striscia vincente più lunga da febbraio, trainato da tech e finanziari. BYD ha toccato un record, superando Tesla in Europa. Tuttavia, i listini asiatici in generale registrano perdite settimanali, frenati dalle preoccupazioni fiscali USA.
Volatilità
Il VIX è sceso del 2,8% a 20,28, indicando una minore volatilità azionaria nonostante il flusso intenso di notizie macro. Gli indicatori a breve termine come VIX1D e VIX9D sono calati ulteriormente. L’attività sulle opzioni è rimasta sostenuta, segnalata da acquisti di call su azioni USA a lunga scadenza per 3 miliardi USD, soprattutto su big tech, indicando investitori con alta disponibilità di capitale in cerca di esposizione al rialzo e alla volatilità. Lo SKEW è salito dell’1,3%, segnalando coperture per rischi di coda più elevati, ma la calma tra spot e future indica una pausa nei mercati dopo i recenti movimenti. Nessun evento importante di volatilità previsto oggi.
Asset digitali
Bitcoin ha raggiunto un nuovo massimo storico sopra i 111.000 USD prima di scendere leggermente a 110.631 USD (-1%) per prese di profitto. Anche Ether (+0,15%) e Solana (+0,6%) sono avanzati. L’ETF IBIT di BlackRock è salito del 2,3%, attirando afflussi netti per 530 milioni USD, il massimo in due settimane, senza deflussi da aprile, sostenendo il rally di BTC guidato dal mercato spot. Le banche USA avrebbero discusso una stablecoin comune, alimentando l’ottimismo regolamentare. Maggior attività on-chain per i trasferimenti di whale e il Bitcoin Pizza Day, ma impatto sui prezzi limitato. Altcoin per lo più in rialzo; COIN +5% grazie al sentiment positivo sulle crypto.
Obbligazioni
• I rendimenti dei Treasury USA a lunga scadenza sono balzati ulteriormente ieri, toccando nuovi massimi di ciclo, prima di ritirarsi. Il disegno di legge repubblicano per tagli fiscali e spese è stato approvato alla Camera con un solo voto di scarto. Ora il testo passa al Senato, che potrebbe proporre una propria versione, o dividerlo in due parti. L’esito finale è ancora incerto. Il Treasury decennale stamattina rende il 4,54% dopo aver superato il 4,60% ieri; il trentennale rende 5,05% dopo un picco intraday del 5,15%.
• In Giappone, i rendimenti delle obbligazioni governative a lunga scadenza hanno trovato supporto notturno, con il 30 anni JGB in calo di alcuni punti base, dopo che un’asta debole di titoli a 20 anni ha acceso l’attenzione sul mercato obbligazionario, spingendo i rendimenti ai massimi da 25 anni.
• Negli Stati Uniti, gli spread del credito high yield si sono ampliati ulteriormente, con lo spread Bloomberg tra obbligazioni high yield e Treasury che è salito di 4 punti base a 323.
Materie prime
• Il Bloomberg Commodity Index, in range ristretto da sei settimane, si avvia a un rialzo settimanale dell’1,3% (+5,2% YTD), sostenuto da metalli preziosi e cereali, solo in parte compensato da perdite in energia e soft commodities. Tra i migliori: platino (+11,5%), mais CBOT (+4,7%), oro (+4,6%). Tra i peggiori: cacao (-5,6%), gasolio, WTI e Brent (tutti circa -1,8%).
• L’oro si avvia alla miglior settimana da un mese, spinto dalle preoccupazioni sul debito fiscale USA dopo l’aumento dei rendimenti a lunga scadenza, conseguente al disegno di legge fiscale di Trump. Anche un dollaro più debole ha contribuito al mantenimento dei livelli sopra i 3.300 USD.
• Il platino, migliore asset della settimana, ha toccato un nuovo massimo annuale vicino ai picchi del 2024 a 1.096 USD, sostenuto da acquirenti tecnici in un contesto di offerta limitata. L’argento ha invece subito un’altra brusca correzione dopo il quarto rifiuto consecutivo della resistenza a 33,70 USD, complici anche le forti vendite sul rame (-3,7% intraday), prima di recuperare durante la sessione asiatica.
• I prezzi del greggio si avviano a un primo calo settimanale, seppur moderato, da tre settimane, a causa delle voci su un possibile ulteriore aumento produttivo di 411.000 b/g da parte di otto produttori OPEC+ a luglio, il terzo consecutivo. L’obiettivo sarebbe far scendere i prezzi per recuperare quote di mercato a scapito dei produttori ad alto costo, soprattutto negli Stati Uniti.
Valute
• Il dollaro USA ha mostrato resistenza nella sessione americana di ieri, con USDJPY salito fino a 144,32 prima di ridiscendere sotto 143,50 nella sessione asiatica di venerdì. L’EURUSD si attesta a 1,1320 dopo un calo fino a 1,1256 nella serata di ieri.
• La corona norvegese è stata la valuta G10 più forte della settimana, in rialzo rispetto a tutti i suoi omologhi. USDNOK è a 10,16 questa mattina, vicino ai minimi dal 2023 (10,05). Il NOK potrebbe rafforzarsi ulteriormente se il mercato continua a valutare come incoerente la sua debolezza di lungo periodo, vista la forte posizione netta di investimenti internazionali (NIIP) della Norvegia, in particolare se il governo o il fondo pensione sovrano decidesse di aumentare la spesa interna.