Dimensioni personalizzate 1920x1280 px

Rapida panoramica del mercato – 25 marzo 2025

Macro 3 minutes to read
bgsaxo square no frame2
BG SAXO

Rapida panoramica del mercato – 25 marzo 2025


Fattori trainanti e catalizzatori di mercato

• Azioni: i titoli azionari salgono sull’ottimismo legato ai dazi; rally del settore tech; i future restano cauti in attesa dei dati
• Volatilità: il VIX scende; il VVIX ai minimi da luglio; ritorna una cautela moderata
• Asset digitali: Bitcoin in lieve calo; rally dei titoli crypto; attenzione ai trasferimenti legati a Mt. Gox
• Valute: il dollaro mostra una forza generalizzata
• Obbligazioni: i Treasury scendono per la minore domanda di beni rifugio e l’aumento dell’emissione corporate
• Materie prime: l’oro si mantiene sopra i 3000 USD; il greggio ai massimi delle ultime tre settimane
• Eventi macro: IFO tedesco, vendite di nuove case USA e fiducia dei consumatori USA

BG SAXO Colazione con i mercati è una panoramica concisa sui mercati finanziari, con riferimenti alle principali notizie ed eventi.


Dati macroeconomici e notizie

• Il presidente Trump ha imposto un dazio secondario del 25% ai Paesi che acquistano petrolio o gas dal Venezuela, a causa della mancanza di progressi da parte di Maduro sulle riforme, ma ha esteso il termine per il ritiro di Chevron dal Venezuela, alleggerendo la pressione dopo l’ordine iniziale di uscita in 30 giorni.
• L’indice PMI manifatturiero USA di S&P Global è sceso a 49,8 a marzo 2025 da 52,7 a febbraio, sotto le attese di 51,8, mentre il PMI dei servizi è risultato molto migliore, a 54,3 rispetto alla stima di 50,8. La produzione è calata dopo l’impennata di febbraio, con minore impulso dai dazi e una crescita degli ordini quasi ferma.
• A marzo 2025, l’HCOB PMI manifatturiero dell’Eurozona è salito a 48,7, il livello più alto degli ultimi 26 mesi, da 47,6, superando le attese. La produzione manifatturiera è cresciuta per la prima volta in due anni. Il PMI composito è aumentato a 50,4 da 50,2, al di sotto delle previsioni. Crescita manifatturiera in espansione, rallentamento dei servizi, ordini in calo, occupazione stabile, inflazione ai minimi e fiducia delle imprese ai livelli più bassi da novembre.
• Raphael Bostic della Fed ha dichiarato di attendersi ora un solo taglio dei tassi quest’anno, invece dei due previsti in precedenza. Ha anche affermato a Bloomberg che non è chiaro se i dazi avranno un impatto una tantum o persistente sui prezzi.


Principali eventi macro in calendario (orari GMT)

0900 – Indagine IFO Germania marzo
1400 – Vendite di nuove case USA febbraio
1400 – Fiducia dei consumatori USA (Conference Board) marzo
1400 – Indice manifatturiero Fed di Richmond

Trimestrali

• Martedì: McCormick & Co
• Mercoledì: Paychex, Cintas, Exor, Dollar Tree
• Giovedì: Lululemon, Hennes & Mauritz


Azioni

USA: Le azioni statunitensi sono salite lunedì, spinte dall’ottimismo degli investitori riguardo a potenziali misure tariffarie mirate da parte dell’amministrazione Trump. L’S&P 500 è balzato dell’1,76%, il Nasdaq è schizzato del 2,27%, e il Dow Jones ha guadagnato l’1,42%. Il settore tech ha guidato i rialzi, con Tesla (+11,9%), AMD (+7%), Nvidia (+3,2%) e Amazon (+3,6%) in forte rally. I solidi dati PMI preliminari hanno mostrato una crescita robusta nei servizi, nonostante una contrazione nel manifatturiero. Tuttavia, i future di martedì segnalano un tono più cauto, indicando un leggero ritracciamento dopo il rally, in attesa dei dati chiave su fiducia dei consumatori e mercato immobiliare.
Europa: Le borse europee hanno invertito i guadagni iniziali per chiudere poco mosse o in leggero calo lunedì, con il DAX (-0,32%) e il CAC 40 (-0,28%) in ribasso a causa dell’indebolimento dell’ottimismo sui dazi. Il PMI tedesco ha mostrato la crescita economica più forte degli ultimi dieci mesi, ma Bayer è crollata del 6,9% dopo una sentenza legale da 2,1 miliardi di dollari. Il FTSE 100 britannico ha perso marginalmente (-0,10%) in un contesto di dati macroeconomici contrastanti. Gli investitori restano prudenti in quanto i dettagli sulle tariffe mirate proposte da Trump rimangono incerti.
Asia: I mercati asiatici hanno registrato risultati misti martedì, influenzati da prese di profitto e incertezze sui dazi. L’Hang Seng di Hong Kong è sceso del 2,03%, penalizzato dai titoli tech e del settore EV, in particolare Xiaomi (-5,4%) dopo un aumento dell’offerta di azioni. Anche gli indici cinesi hanno chiuso in leggero calo per via di preoccupazioni sulle valutazioni. Al contrario, il Nikkei giapponese ha guadagnato lo 0,7%, sostenuto dai titoli esportatori, mentre l’ASX 200 australiano è salito modestamente (+0,4%). Il sentiment nella regione resta cauto, nonostante la possibile flessibilità sulle tariffe da parte di Trump.


Volatilità

La volatilità si è ridotta in modo significativo lunedì, grazie al rally azionario, con il VIX sceso a 17,48 (-9,34%), segnalando un calo dell’ansia tra gli investitori. Il VVIX, ovvero la “volatilità della volatilità”, è crollato toccando il livello più basso da luglio 2024, riflettendo aspettative di minori scosse di mercato nel breve termine. Martedì mattina permane una cautela moderata, con i future su S&P e Nasdaq leggermente negativi in vista dei dati su fiducia dei consumatori e mercato immobiliare, anche se i future sul VIX mostrano un lieve orientamento rialzista.


Asset digitali

Il Bitcoin è sceso leggermente (-1,03%) a circa 86.592 USD martedì, dopo alcuni importanti trasferimenti legati alla defunta piattaforma Mt. Gox, che hanno generato qualche preoccupazione. I titoli legati alle crypto sono saliti con forza: MicroStrategy (+10,43%), Coinbase (+6,94%) e Marathon (+18%) hanno sovraperformato grazie a un sentiment positivo degli investitori. Ethereum ha perso leggermente, scendendo a 2.054,07 USD (-1,31%), mentre XRP e Solana sono rimasti pressoché stabili. I piani di Trump per un possibile ridimensionamento delle tariffe hanno inizialmente sostenuto i mercati crypto, ma la volatilità persiste.


Obbligazioni


I rendimenti dei Treasury statunitensi sono saliti a causa della minore domanda di asset rifugio, dopo che Trump ha lasciato intendere un possibile alleggerimento delle tariffe per molti Paesi. Il movimento è stato amplificato da operazioni sui future in blocco e da emissioni obbligazionarie corporate, con 16 aziende che hanno raccolto quasi 25 miliardi di dollari. I rendimenti sono aumentati di 6-9 punti base lungo tutta la curva, con un restringimento degli spread 2s10s e 5s30s. I rendimenti dei Treasury USA a 10 anni si attestano al 4,327%, in rialzo di 8 punti base rispetto alla chiusura di venerdì.


Materie prime

• I prezzi del greggio sono saliti ai massimi delle ultime tre settimane, sostenuti da un miglioramento del sentiment di rischio e dopo che Trump ha minacciato di imporre un dazio del 25% ai Paesi che acquistano petrolio dal Venezuela. I riflettori sono puntati sui 74 USD del Brent, il minimo di febbraio prima della caduta dei prezzi.
• L’oro è sceso poiché azioni, rendimenti dei Treasury e dollaro sono saliti in seguito a dati economici USA migliori del previsto, e in scia alle speculazioni secondo cui l’attacco tariffario previsto da Trump per il 2 aprile potrebbe essere più mirato, riducendo così l’impatto sull’economia. Tuttavia, anche stavolta il supporto si è confermato sopra i 3000 USD, un livello tecnico e psicologico sempre più importante.
• I prezzi del grano a Chicago e Parigi sono calati lunedì, mentre i trader monitorano le notizie provenienti dall’Ucraina e prevedono condizioni meteo più favorevoli in alcune aree di coltivazione a livello globale, in particolare in Francia.
• Il rame HG è sceso dopo aver trovato resistenza poco sotto i 5,20 USD, massimo storico dell’anno scorso, con il premio rispetto al prezzo di Londra ridotto al 13%, mentre i trader continuano a valutare il possibile livello delle tariffe in arrivo sulle importazioni USA di rame.


Valute

• Il dollaro USA ha toccato un massimo di tre settimane dopo il sorprendente balzo del PMI dei servizi di marzo, che ha compensato la contrazione del manifatturiero. Trump prevede nuove tariffe su auto, legname e semiconduttori, con possibili esenzioni per alcuni Paesi.
• L’euro è sceso sotto quota 1,08 a causa di prese di profitto e delle minacce di dazi imminenti, in un contesto di dati PMI contrastanti nell’Eurozona.
• Lo yen ha continuato a indebolirsi, con il cambio USDJPY che ha esteso il rally recente fino a sfiorare quota 151, sostenuto dall’aumento dei rendimenti USA e da un maggiore appetito per il rischio.
• La lira turca (TRY) ha toccato nuovi minimi storici contro il dollaro, mantenendosi invece stabile rispetto all’euro. La banca centrale della Turchia ha alzato i tassi di interesse di 200 punti base al 46%, per cercare di stabilizzare i mercati in mezzo al perdurare delle tensioni politiche.

Crediti e Disclaimer

Nessuna delle informazioni e analisi qui contenute costituisce un consiglio di investimento o un'offerta o sollecitazione ad acquistare o vendere qualsiasi valuta, prodotto o strumento finanziario, effettuare investimenti o partecipare a una particolare strategia di trading. Invitiamo gli utenti ad approfondire attentamente le proprie conoscenze e a comprendere appieno le caratteristiche e i rischi degli strumenti con cui operano prima di fare trading. Il trading può generare sia profitti che perdite. L'investitore si assume la responsabilità di valutare, in modo indipendente, la precisione e la completezza delle informazioni e il relativo utilizzo. La presente comunicazione di marketing non è assimilabile ad alcuna forma di produzione o diffusione di ricerca in materia di investimenti e pertanto non è stata preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l'indipendenza della ricerca. Eventuali informazioni riportate che si riferiscano a rendimenti, non devono essere interpretate come indicazioni di rendimenti futuri o di garanzia di conservazione del capitale investito ma come indicazioni di rendimenti realizzati in passato. Con strumenti finanziari "più negoziati in piattaforma" si fa riferimento al controvalore nominale negoziato su tutte le piattaforme del Gruppo Saxo.