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Rapida panoramica del mercato – 28 marzo 2025

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BG SAXO

Rapida panoramica del mercato – 28 marzo 2025



Fattori trainanti e catalizzatori di mercato

Azioni: I dazi statunitensi sul settore auto pesano sui mercati; GM e Ford crollano; Tesla mostra resilienza; colpito il comparto automobilistico europeo; mercati asiatici cauti in attesa del PMI cinese
Volatilità: Il VIX sale; i dazi alimentano l’incertezza; volatilità implicita elevata; attenzione concentrata sull’inflazione PCE
Asset digitali: Il Bitcoin scende a 85.000 USD; forte calo degli altcoin; scadenza delle opzioni BTC cruciale oggi; le tensioni commerciali riducono l’appetito per il rischio
Valute: Il dollaro USA si indebolisce a causa dei dazi sull’auto e di dati macro contrastanti
Obbligazioni: I rendimenti dei Treasury a 10 anni invertano la rotta al ribasso dopo aver toccato il massimo di un mese
Materie prime: L’oro balza a un nuovo massimo storico per timori legati alla guerra commerciale e spinta di momentum
Eventi macroeconomici: Indice dei Prezzi PCE negli USA, fiducia dell’Università del Michigan

BG SAXO Colazione con i mercati è una panoramica concisa sui mercati finanziari, con riferimenti alle principali notizie ed eventi.


Dati macroeconomici e notizie principali

  • Il PIL USA del quarto trimestre (su base trimestrale) è stato rivisto al rialzo al 2,4%, sopra la stima del 2,3%, mentre il dato core dell’indice PCE è risultato leggermente inferiore alle attese, al 2,6% contro il 2,7% previsto.
  • Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono rimaste stabili a 224.000, con la media mobile su 4 settimane in calo a 224.000. Nonostante le tempeste, le richieste restano contenute, ma Pantheon Macroeconomics prevede un aumento a causa delle tendenze nei processi di assunzione e licenziamento. Le richieste continuative sono scese a 1,856 milioni, suggerendo un possibile calo del tasso di disoccupazione al 4,0%.
  • Il costo della vita a Tokyo è aumentato più del previsto rispetto al mese precedente, sostenendo le aspettative di ulteriori rialzi dei tassi da parte della Banca del Giappone. I prezzi al consumo al netto degli alimenti freschi sono saliti del 2,4% a marzo, mentre l’inflazione complessiva è aumentata al 2,9% rispetto al 2,8% di febbraio.
  • Gli investitori e i trader stanno riducendo l’esposizione al rischio in vista dell’annuncio previsto per il 2 aprile da parte del presidente Donald Trump sui cosiddetti “dazi reciproci”, dopo l’imposizione di tariffe su tutte le importazioni di automobili. Il mercato si interroga sull’impatto che tali misure avranno su inflazione e crescita nell’economia statunitense.

Principali appuntamenti macroeconomici (orari GMT)

0700 – Regno Unito: Bilancia commerciale di gennaio e vendite al dettaglio di febbraio
1000 – Area Euro: Fiducia dei consumatori di marzo
1230 – Stati Uniti: Reddito e spesa personale di febbraio
1230 – Stati Uniti: Indice dei Prezzi PCE di febbraio
1400 – Stati Uniti: Fiducia dell’Università del Michigan

Interventi Fed: Barr (16:15) e Bostic (19:45)

Trimestrali

• La prossima settimana: Constellation Brands, Conagra Brands, Lamb Weston Holdings


Azioni

  • Stati Uniti: Le borse statunitensi hanno chiuso in calo giovedì dopo che i nuovi dazi del 25% annunciati dal presidente Trump sulle auto importate hanno riacceso i timori legati alla guerra commerciale. L’S&P 500 (-0,33%), il Dow Jones (-0,37%) e il Nasdaq (-0,53%) sono arretrati, con perdite diffuse guidate dal comparto automobilistico; General Motors (-7,3%) e Ford (-3,9%) sono crollate, mentre Tesla (+0,4%) ha chiuso in lieve rialzo, beneficiando della produzione domestica. I dati economici hanno fornito segnali contrastanti: la crescita del PIL del quarto trimestre è stata rivista leggermente al rialzo al 2,4% e le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono rimaste stabili, ma un deficit commerciale superiore alle attese ha alimentato l’incertezza. I future indicano un'apertura leggermente negativa oggi, con gli investitori in attesa dei dati critici sull'inflazione PCE.
  • Europa: I mercati europei sono scesi giovedì dopo l’annuncio dei dazi sull’auto da parte di Trump, colpendo in modo significativo i titoli del settore. Il DAX (-0,7%) ha chiuso al livello più basso da metà marzo, penalizzato dai ribassi di Mercedes-Benz (-2,7%), BMW (-2,6%), Volkswagen (-1,5%) e Stellantis (-4,6%). Anche gli indici europei più ampi sono scesi, con lo STOXX 600 (-0,4%) e il CAC 40 (-0,5%) in calo a causa delle tensioni commerciali e del rischio di dazi reciproci. A livello settoriale, i minerari e il comparto auto sono stati i più deboli, mentre il settore retail ha registrato guadagni grazie a Next Plc, sostenuta da una guidance positiva. I mercati restano prudenti in vista di ulteriori sviluppi sui dazi attesi per la prossima settimana.
  • Asia: Le borse asiatiche sono scese venerdì, estendendo le perdite in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e partner asiatici. Il Nikkei giapponese è crollato di oltre il 2%, appesantito da un’inflazione superiore alle attese che ha alimentato le speculazioni su un possibile rialzo dei tassi da parte della BOJ. Toyota e Honda (-5% ciascuna) hanno guidato i ribassi tra le case automobilistiche. Il KOSPI della Corea del Sud è sceso dell’1,7%, penalizzato dalla debolezza dei settori tech e auto, mentre l’Hang Seng di Hong Kong (-0,9%) ha perso terreno per le preoccupazioni commerciali, nonostante il miglioramento dell’outlook da parte di Morgan Stanley. Anche l’indice cinese CSI300 (-0,6%) e lo Shanghai Composite (-0,7%) hanno chiuso in calo. Gli investitori restano cauti in attesa della pubblicazione dei dati PMI in Cina.

Volatilità

La volatilità è in aumento, con l’indice VIX che ha chiuso a 18,69 (+1,96%), riflettendo l’ansia crescente per i nuovi dazi sull’auto e l’incertezza legata ai possibili dazi reciproci previsti dal 2 aprile. Gli indicatori di volatilità di breve periodo, come il VIX1D (+6,09%), segnalano una persistente cautela sul mercato. La volatilità implicita resta elevata, con gli IV rank dei principali indici intorno al 50%, suggerendo un sentiment di rischio ancora presente. I mercati oggi guardano con attenzione al report sull’inflazione PCE negli Stati Uniti per trovare indicazioni sulla direzione futura.


Asset digitali

Il Bitcoin e gli altcoin sono scesi venerdì, a causa delle crescenti tensioni commerciali e del sentiment risk-off innescato dai dazi sulle auto imposti da Trump. Il Bitcoin ha perso l’1,8% scendendo a 85.690 USD, mentre Ethereum è crollato del 4,4% a 1.916 USD. Anche XRP e Solana hanno registrato cali superiori al 3%. Le azioni legate alle criptovalute hanno seguito l’andamento ribassista, con Coinbase in calo del 2,8% e Marathon Digital dell’1,1%. Gli investitori attendono con attenzione la scadenza odierna delle opzioni su Bitcoin per un valore di 16,5 miliardi di USD, evento che potrebbe influenzare significativamente la direzione del mercato, soprattutto se i rialzisti punteranno a superare la soglia chiave dei 90.000 USD.


Obbligazioni

  • I rendimenti dei Treasury USA a 10 anni sono saliti giovedì ai massimi da un mese, mentre il mercato si preparava all’impatto dei dazi sull’inflazione e sulla crescita, per poi invertire la rotta al ribasso trovando acquirenti intorno al 4,4%. Il rendimento del titolo a 2 anni è rimasto stabile attorno al 4%, facendo sì che lo spread 2s10s si appiattisse di quattro punti base a 34. In vista degli annunci tariffari della prossima settimana, i trader concentreranno l’attenzione sui dati core PCE di oggi — il parametro preferito dalla Fed per misurare l’inflazione — e sull’indice di fiducia dell’Università del Michigan.

Materie prime

  • Il Bloomberg Commodity Index si avvia a chiudere la settimana con un modesto guadagno dello 0,3%, portando la performance da inizio anno a +8%, trainato dal forte rialzo del comparto dei metalli preziosi (+3,3%) e, in misura minore, dal settore energetico, che ha compensato le perdite diffuse nel settore agricolo e nei metalli industriali. A livello di singole materie prime, i migliori performer sono l’argento (+6%), l’oro (+2,2%), il petrolio WTI e Brent (+2,2%) e la benzina (+2,6%).
  •  L’oro scambia su nuovi massimi storici sopra i 3.080 USD, sostenuto dal momentum e dalla continua domanda da parte degli investitori in cerca di protezione dai potenziali danni economici derivanti dall’escalation della guerra commerciale. L’argento è in rialzo dopo aver superato la resistenza a 34 USD, risultando attualmente la materia prima con la miglior performance settimanale, mentre il platino, che resta in una fase laterale, continua ad ampliare il proprio sconto rispetto all’oro, raggiungendo un livello record di 2.100 USD.
  • Il petrolio si avvia verso la terza settimana consecutiva di rialzi, con l’impatto economico negativo della guerra commerciale compensato dalle sanzioni che minacciano l’offerta da Iran e Venezuela. Inoltre, gli Stati Uniti hanno significativamente aumentato la propria presenza militare in Medio Oriente, trasferendo diversi bombardieri stealth B-2 a Diego Garcia.
  • I prezzi del rame sono finalmente scesi, con ribassi sia a New York sia a Londra, mentre si chiude la finestra di arbitraggio tra i due mercati future. Il calo è alimentato dalle speculazioni secondo cui l’amministrazione USA sarebbe pronta a introdurre nuovi dazi nelle prossime settimane.

Valute

  • Il dollaro USA è rimasto pressoché invariato su base settimanale, con i guadagni sullo yen giapponese (JPY) — sostenuti dall’aumento dei differenziali di rendimento —, sul peso messicano (MXN) e sull’euro (EUR), compensati dalle perdite contro il dollaro australiano (AUD), canadese (CAD) e la sterlina britannica (GBP). Giovedì, il dollaro si è indebolito dopo la conferma da parte del presidente Trump dell’entrata in vigore dei dazi sull’auto a partire dal 2 aprile. I dati economici si sono rivelati contrastanti, con revisioni al rialzo per il PIL del T4 e le vendite, ma al ribasso per i prezzi core PCE, il deflatore del PIL e i consumi delle famiglie. L’attenzione si sposta ora sui dati mensili core PCE.
  • L’euro si è rafforzato, raggiungendo brevemente quota 1,08 contro un dollaro più debole. Il tema dei dazi è stato centrale, con un portavoce della Commissione Europea che ha dichiarato che l’UE sta preparando una risposta tempestiva, robusta e ben calibrata ai nuovi dazi sulle importazioni, pur senza indicare una tempistica precisa.
  • La sterlina britannica ha guadagnato terreno, poiché il Regno Unito è percepito come meno esposto agli effetti dei dazi. Tuttavia, il cambio GBP/USD ha incontrato una resistenza significativa in prossimità del livello di 1,30.
  • Il cambio USD/JPY ha temporaneamente superato quota 151 con l’indebolimento dello yen giapponese, causato dall’ampliamento del differenziale di rendimento con i Treasury USA. Successivamente, lo yen ha recuperato leggermente terreno grazie a un dato CPI di Tokyo superiore alle attese, rafforzando le aspettative di ulteriori rialzi dei tassi da parte della Banca del Giappone.

Crediti e Disclaimer

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