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Rapida panoramica del mercato – 31 marzo 2025

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BG SAXO

Rapida panoramica del mercato – 31 marzo 2025

Fattori trainanti e catalizzatori di mercato

Azioni: i Future statunitensi in calo; dazi in arrivo; timori per l’inflazione; borse europee e asiatiche in forte ribasso
Volatilità: il VIX registra un balzo significativo; forte nervosismo in vista dei dazi di Trump e di importanti dati macro
Asset digitali: criptovalute leggermente in calo; XRP particolarmente debole; sentiment cauto tra gli investitori; emergono segnali di accumulo
Valute: con il nuovo crollo dei rendimenti globali, lo JPY si rafforza rispetto alle altre valute
Obbligazioni: i rendimenti globali scendono bruscamente per via di una riduzione dell’appetito per il rischio in attesa degli annunci sui dazi da parte di Trump
Materie prime: il rally dell’oro prosegue oltre i 3100 USD; i trader di cereali attendono il rapporto chiave sulla semina
Eventi macro: stima flash dell’inflazione CPI tedesca di marzo, PMI di Chicago (marzo, USA)

BG SAXO Colazione con i mercati è una panoramica concisa sui mercati finanziari, con riferimenti alle principali notizie ed eventi.


Dati macro e principali notizie

• Il presidente Trump ha dichiarato di voler avviare una campagna di dazi reciproci con tutti i principali partner commerciali, riducendo così le speculazioni secondo cui le recenti turbolenze di mercato avrebbero limitato la portata iniziale dei dazi che verranno annunciati mercoledì 2 aprile.
Il dato finale dell’Università del Michigan sulla fiducia dei consumatori di marzo è sceso a 57,0 a causa di crescenti preoccupazioni economiche. Le aspettative d’inflazione sono aumentate: al 5,0% su base annua e al 4,1% nel lungo termine. La fiducia dei consumatori resta fragile a causa dell’incertezza legata ai dazi e al peggioramento delle prospettive sul mercato del lavoro, con le aspettative future in calo fino al minimo dal 2022, a 52,6.
I consumi delle famiglie statunitensi a febbraio sono risultati più deboli delle attese, mentre il principale indicatore d’inflazione della Fed è salito dello 0,4% rispetto a gennaio. L’indice dei prezzi PCE core è aumentato del 2,8% su base annua, contro un’attesa del 2,7%.
L’attività manifatturiera in Cina è cresciuta a marzo, con l’indice PMI ufficiale a 50,5. I settori costruzioni e servizi sono saliti a 50,8, oltre le stime che indicavano 50,6.
Goldman Sachs prevede che la Fed e la BCE effettueranno altri tre tagli dei tassi quest’anno, a causa dell’impatto negativo dei dazi di Trump sulla crescita economica. La Fed dovrebbe tagliare i tassi a luglio, settembre e novembre, mentre la BCE lo farebbe ad aprile, giugno e luglio.


Eventi macroeconomici in evidenza (orari in GMT)

• 06:00 – Germania: Prezzi all’import e vendite al dettaglio (febbraio)
• 08:30 – Regno Unito: Approvazioni mutui (febbraio)
• 12:00 – Germania: Stima flash CPI (marzo)
• 13:45 – USA: MNI Chicago PMI
• 16:00 – USA: Rapporto USDA sulle intenzioni di semina e scorte trimestrali
• 23:30 – Giappone: Tasso di disoccupazione (febbraio)
• 23:50 – Giappone: Sondaggi Tankan su manifattura e servizi (Q1)

Trimestrali

Giovedì: Constellation Brands, Conagra Brands, Lamb Weston Holdings


Azioni

USA: i Future statunitensi sono scesi lunedì, estendendo le forti perdite della scorsa settimana, mentre i mercati si preparano alla “Giornata della Liberazione” del presidente Trump, il 2 aprile, quando entreranno in vigore dazi del 25% sulle auto importate e misure commerciali reciproche. Venerdì, l’S&P 500 ha chiuso a -1,97% a quota 5.580,94, registrando il calo giornaliero più ampio dal 10 marzo. Le preoccupazioni sull’inflazione persistono, con i prezzi PCE core in rialzo oltre le attese (+2,8%) e le aspettative d’inflazione dei consumatori ai massimi pluriennali. I titoli tecnologici principali, in particolare Amazon (-4,3%) e Microsoft (-3,0%), hanno trascinato il mercato verso il basso. Questa settimana l’attenzione si concentra sulle trimestrali di PVH, Restoration Hardware e Constellation Brands.

Europa: i mercati europei si preparano ad aprire in forte calo lunedì, in un contesto di crescenti tensioni commerciali in vista dei dazi di Trump. Le attese indicano un FTSE 100 in calo di -41 punti, DAX -141 punti, CAC 40 -54 punti e FTSE MIB -371 punti. Venerdì, il DAX ha chiuso a -0,96%, penalizzato da deboli dati sul mercato del lavoro tedesco. Il CAC 40 ha terminato a -0,93%, trascinato al ribasso dai titoli automobilistici (Stellantis -3,79%, Renault -3,75%). I dati sull’inflazione provenienti da Spagna e Francia si sono leggermente ammorbiditi, ma le preoccupazioni legate ai dazi continuano a dominare il sentiment degli investitori in Europa.

Asia: i mercati asiatici hanno registrato forti cali lunedì, a causa dell’escalation delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e dei timori legati a dazi più ampi. Il Nikkei 225 giapponese è crollato del -3,9%, il KOSPI sudcoreano del -2,6% e l’ASX 200 australiano ha perso -1,6%. L’Hang Seng di Hong Kong è sceso del -1,75%, nonostante dati PMI cinesi solidi. I titoli tecnologici e automobilistici hanno subito pesanti ribassi, proseguendo il trend negativo della scorsa settimana. Gli indici CSI300 e Shanghai Composite hanno perso entrambi circa -1%, appesantiti dalle persistenti preoccupazioni sui dazi reciproci attesi da Trump.


Volatilità

La volatilità di mercato è aumentata bruscamente, con il VIX che è balzato di quasi il 16% venerdì, chiudendo a 21,65, spinto dalla crescente ansia per l’annuncio dei dazi di Trump e dai dati d’inflazione ostinati. I Future sul VIX (VX1!) sono aumentati significativamente (+5,81% a 22,20), segnalando ulteriore turbolenza attesa in una settimana ricca di dati e alla vigilia della “Giornata della Liberazione” di Trump. Gli indicatori di volatilità a breve termine restano elevati (VIX1D +49%, VIX9D +13,28%), evidenziando una marcata cautela tra gli investitori.


Asset digitali

Il mercato delle criptovalute si è indebolito, con i trader che restano prudenti in vista dell’introduzione dei dazi di Trump. Il Bitcoin è sceso leggermente a 82.102 USD (-0,3%), l’Ethereum a 1.805 USD (-0,1%) e XRP ha registrato un calo più marcato del -2,14%. Anche i titoli legati alle criptovalute hanno sofferto: Coinbase ha perso -7,8%, Marathon Digital -8,58% e MicroStrategy -10,8%. Gli analisti hanno osservato che gli operatori più esperti stanno passando dalla vendita all’accumulazione, segnalando un sentiment positivo nel medio termine nonostante le difficoltà di breve periodo.


Obbligazioni

I rendimenti dei Treasury statunitensi sono crollati su tutta la curva venerdì, nonostante i dati PCE core di febbraio superiori alle attese, a causa di un’ondata di avversione al rischio che ha colpito i mercati. I rendimenti sono ulteriormente diminuiti nella sessione asiatica all’inizio della settimana, poiché il mercato teme l’impatto degli annunci sui dazi di Trump previsti nei prossimi giorni. Il Treasury a 2 anni statunitense si attesta questa mattina al 3,85%, vicino ai minimi da ottobre scorso, dopo aver superato il 4,0% a metà della scorsa settimana, mentre il rendimento del decennale USA è sceso di circa 20 punti base rispetto al massimo delle ultime settimane registrato giovedì, attestandosi ora al 4,20%.
I rendimenti obbligazionari giapponesi sono scesi bruscamente nella notte, con il benchmark JGB a 10 anni in calo di circa 4,5 punti base, ai minimi di un mese intorno all’1,50%, dopo un’altra forte discesa già osservata venerdì. Anche le prospettive di crescita del Giappone sono sotto pressione a causa dei dazi minacciati da Trump.


Materie prime

• Il petrolio scambia in calo, nonostante Trump abbia minacciato “dazi secondari” sugli acquirenti di petrolio russo nel caso in cui Putin rifiutasse un cessate il fuoco con l’Ucraina. Tuttavia, l’attenzione del mercato si concentra sull’impatto potenzialmente negativo sulla domanda derivante da una guerra commerciale globale.
• Il continuo rally dell’oro evidenzia le persistenti preoccupazioni nei mercati finanziari globali. Durante la notte il metallo ha superato i 3.100 USD, sostenuto dal crollo dei rendimenti dei Treasury (vedi sopra), raggiungendo un rialzo del 18% da inizio anno. Le società minerarie aurifere, che offrono leva operativa rispetto all’aumento del prezzo dell’oro, sono tra i top performer del 2025, con un ETF che replica i principali produttori in rialzo del 35% da inizio anno.
• La performance dell’argento da inizio anno rimane in linea con quella dell’oro, con il metallo bianco che continua a essere considerato un’alternativa, nonostante segnali di debolezza nei metalli industriali, in particolare il rame, che ha invertito bruscamente la rotta al ribasso dopo la corsa all’esportazione verso gli Stati Uniti in vista di possibili dazi.
• I trader di cereali e soia sono in attesa dei report USDA sulle intenzioni di semina e scorte trimestrali, attesi oggi. Il mais è sceso venerdì ai minimi di tre mesi a causa delle aspettative di un aumento delle superfici coltivate, mentre il grano è crollato ai minimi di quasi otto mesi a causa della domanda debole.


Valute

Con il crollo dei rendimenti obbligazionari a livello globale venerdì e anche oggi all’apertura della settimana, non sorprende che lo yen giapponese, valuta a basso rendimento, si sia rafforzato. Il cambio USDJPY è sceso fino a 149,00, dopo essere brevemente passato al di sotto di questo livello nella notte. Questo dopo il massimo intraday di venerdì a 151,21, ma comunque lontano dal minimo di marzo a 146,54.
Anche il dollaro USA ha perso terreno contro l’euro rispetto al minimo di 1,0733 toccato giovedì scorso, con l’EURUSD che ha chiuso la settimana a 1,0828, registrando un ulteriore lieve rialzo durante la sessione asiatica.
Il sentiment di rischio debole sta penalizzando molte valute pro-cicliche, dai cosiddetti “dollari delle materie prime” come CAD, AUD e NZD, fino al peso messicano, che guarda con preoccupazione agli effetti dei dazi in arrivo annunciati da Trump.

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