Come la correlazione influisce sulla diversificazione

BG SAXO
Investire significa bilanciare le opportunità di crescita con i rischi intrinseci dei mercati finanziari.
Una delle strategie più efficaci per raggiungere questo equilibrio è la diversificazione, che riduce l’impatto della performance di un singolo investimento sull’intero portafoglio grazie alla combinazione di asset differenti. Al centro di questo approccio si trova il concetto di correlazione, che descrive il modo in cui gli asset si influenzano reciprocamente.
Comprendere la relazione tra correlazione e diversificazione è fondamentale per creare un portafoglio in grado di affrontare le sfide di mercato cogliendo al contempo nuove opportunità.
Che cos’è la correlazione?
La correlazione è una misura statistica che descrive come due variabili si muovono in relazione l’una all’altra. Nel contesto degli investimenti, valuta la relazione tra i movimenti di prezzo di diversi asset all’interno di un portafoglio. La correlazione viene espressa su una scala da -1,0 a +1,0:
- +1,0. Correlazione positiva perfetta. Gli asset si muovono nella stessa direzione con la stessa intensità.
- 0. Nessuna correlazione. Il movimento di un asset non influisce sull’altro.
- -1,0. Correlazione negativa perfetta. Gli asset si muovono in direzioni completamente opposte.
Queste relazioni sono fondamentali per una diversificazione efficace del portafoglio. Ad esempio:
- Asset positivamente correlati. Le azioni di settori simili tendono a muoversi insieme, amplificando guadagni e perdite.
- Asset negativamente correlati. Le azioni e alcune obbligazioni spesso si muovono in direzioni opposte, contribuendo a ridurre la volatilità.
- Asset a correlazione zero o debole. Combinare azioni con materie prime o immobili introduce elementi meno correlati, riducendo l’esposizione a rischi concentrati.
Negli ultimi 18/24 mesi, la correlazione tra asset finanziari ha mostrato un aumento significativo rispetto ai valori storici degli ultimi 10 anni, con implicazioni importanti per la diversificazione dei portafogli.
Possiamo sintetizzare in questo modo le tendenze recenti (2024–2025)
Correlazione più alta tra azioni e obbligazioni: storicamente decorrelate, queste due asset class hanno mostrato movimenti più sincronizzati, soprattutto in risposta a politiche monetarie e shock macroeconomici.
Diminuzione delle asset class decorrelate: nel 2021 si registravano 28 casi di correlazioni negative tra categorie Morningstar, mentre nel 2022 e 2023 solo uno. Questo trend è proseguito nel 2024 e 2025.
Fondi obbligazionari high yield e diversificati in dollari: tra i pochi a mantenere una bassa correlazione con le azioni europee (es. -0,07 con fondi azionari large-cap Eurozona).
Cosa emerge dal confronto con il decennio precedente (2010-2020)
Correlazioni più stabili e prevedibili: tra il 2010 e il 2020, le correlazioni tra asset erano più coerenti e offrivano maggiori opportunità di diversificazione.
Effetto delle politiche monetarie ultra-accomodanti: ha contribuito a mantenere decorrelazioni tra asset rischiosi e rifugio.
Dal 2022 in poi: l’aumento dell’inflazione e la normalizzazione dei tassi hanno ridotto la capacità di compensazione tra asset.
A cosa imputare quanto osservato di recente in tema di correlazione?
Inflazione persistente e rialzo dei tassi hanno alterato le dinamiche storiche.
Geopolitica instabile e shock energetici hanno aumentato la correlazione tra asset rischiosi e rifugio.
Tecnologia e AI hanno influenzato in modo trasversale più asset class, riducendo la dispersione dei rendimenti.
Quali sono le implicazioni per gli investitori?
Diversificare è più difficile: trovare asset decorrelati richiede analisi più sofisticate.
Ribilanciamento più frequente: per mantenere un profilo di rischio coerente.
Focus su asset alternativi e strategie multi-asset: per compensare la perdita di efficacia della tradizionale allocazione 60/40 tra obbligazioni e azioni.
Misurare la correlazione: strumenti e formule
La correlazione è fondamentale per valutare le relazioni tra gli asset e permette agli investitori di costruire portafogli diversificati in modo efficace. Diversi strumenti e metodi consentono di misurare la correlazione, fornendo indicazioni quantitative per orientare le decisioni di portafoglio.
Formula della correlazione
La formula della correlazione quantifica la relazione lineare tra due variabili, ad esempio i rendimenti di due asset. Si esprime come segue:
Dove:
- Cov(X, Y). Covarianza tra le variabili X e Y.
- σX * σY. Deviazioni standard di XXX e YYY.
Questa formula genera un valore compreso tra -1,0 e +1,0:
- +1,0: Relazione positiva intensa (gli asset si muovono nella stessa direzione).
- -1,0: Relazione inversa intensa (gli asset si muovono in direzioni opposte).
- 0,0: Nessuna relazione lineare.
Concetto di correlazione di portafoglio
Nella gestione del portafoglio, la correlazione tra gli asset è essenziale per la diversificazione. Le correlazioni dei singoli asset e i relativi pesi incidono sulla correlazione complessiva del portafoglio. Sebbene non esista una singola “formula di correlazione di portafoglio”, si possono calcolare i contributi ponderati delle correlazioni tra coppie di asset per determinare i benefici complessivi della diversificazione.
Matrice di correlazione
Una matrice di correlazione è una tabella che mostra i coefficienti di correlazione tra più coppie di asset. Questo strumento aiuta a identificare le relazioni in un ampio spettro di asset. Ad esempio, correlazioni deboli o negative tra azioni e obbligazioni possono evidenziare opportunità di diversificazione.
Vale la pena ricordare ancora una volta che le correlazioni non sono statiche. Eventi economici, cicli di mercato o cambiamenti nella politica monetaria modificano le relazioni tra gli asset. Aggiornare regolarmente i dati sulla correlazione assicura che le strategie di diversificazione restino efficaci e in linea con le dinamiche di mercato del momento.
La correlazione nella gestione del rischio di portafoglio
La correlazione gioca un ruolo importante nella gestione del rischio di portafoglio, in quanto evidenzia come gli asset interagiscono influenzando la volatilità complessiva. Questa comprensione consente di creare portafogli bilanciati e resilienti agli cambiamenti di mercato.
Il rischio di portafoglio può essere suddiviso in due categorie: rischio sistematico e rischio non sistematico.
- Rischio sistematico (rischio di mercato). Questo tipo di rischio impatta tutti gli asset a causa di fattori macroeconomici, come recessioni globali o instabilità geopolitica. Non può essere eliminato con la diversificazione.
- Rischio non sistematico. È il rischio specifico di determinati settori o società. La diversificazione tra asset non correlati o negativamente correlati può ridurne l’impatto.
La relazione tra correlazione e deviazione standard del portafoglio è determinante per la gestione del rischio complessivo. La deviazione standard misura la variabilità dei rendimenti del portafoglio e la correlazione influisce direttamente su questa variabilità. Quando si combinano asset con correlazioni basse o negative, le oscillazioni complessive diminuiscono, contribuendo a una performance più stabile.
Ad esempio, azioni e obbligazioni presentano spesso correlazioni deboli. In periodi di ribassi di mercato, la performance delle obbligazioni può compensare le perdite delle azioni, contribuendo così a contenere la volatilità del portafoglio e a ridurre il rischio complessivo.