Rapida panoramica del mercato – 24 novembre 2025
BG SAXO
Rapida panoramica del mercato – 24 novembre 2025
Fattori trainanti e catalizzatori di mercato
- Azioni: Wall Street è rimbalzata grazie all’aumento delle probabilità di un taglio dei tassi a dicembre, l’Europa ha chiuso ancora in calo con vendite su tecnologia e difesa, l’Asia ha terminato la settimana in debolezza
- Volatilità: VIX in calo, settimana con forte focus macro, movimento settimanale SPX di circa ±135 punti
- Asset digitali: BTC si stabilizza, persistono i deflussi dagli ETF, ETH più tonico, alt-coin caute
- Valute: JPY nuovamente in calo dopo il forte recupero di venerdì. USD stabile, la sterlina si rafforza in attesa della dichiarazione di bilancio.
- Materie prime: perdite diffuse la scorsa settimana guidate dall’energia in seguito ai colloqui di pace; l’oro tiene sopra il supporto.
- Obbligazioni: rendimenti USA in lieve calo con l’aumento delle probabilità di un taglio dei tassi a dicembre
- Eventi macro: indice IFO tedesco sulla fiducia delle imprese di novembre e Attività manifatturiera della Fed di Dallas
Notizie macro principali
- Il presidente della Fed di New York, John Williams, ha indicato la possibilità di tagliare i tassi nel breve periodo alla luce dell’indebolimento del mercato del lavoro, citando crescenti rischi occupazionali, allentamento delle pressioni inflazionistiche e una politica solo moderatamente restrittiva. Gli investitori ora stimano una probabilità di taglio a dicembre intorno al 70%, in netto aumento rispetto al 35% precedente.
- Il sentiment dei consumatori USA ha toccato nuovi minimi a novembre, secondo la lettura finale dell’indice di fiducia dell’Università del Michigan, anche se leggermente migliore rispetto alla stima preliminare. Tuttavia, le condizioni attuali restano ai minimi storici e le finanze personali ai livelli peggiori dal 2009, in un contesto segnato da prezzi elevati, redditi in calo e aumento del rischio di perdita del lavoro (al livello più alto da luglio 2020).
- Funzionari statunitensi stanno valutando la possibilità di autorizzare Nvidia alla vendita di chip AI H200 alla Cina. Non è ancora stata presa alcuna decisione e servono autorizzazioni formali. Alcuni esponenti dell’amministrazione Trump vedono la misura come una concessione a Pechino che potrebbe incontrare forte opposizione da parte dei fautori di una linea dura verso la Cina.
- I colloqui USA–Ucraina a Ginevra hanno compiuto progressi verso un accordo, con le parti al lavoro su una “cornice di pace aggiornata e perfezionata” e l’impegno a proseguire con proposte congiunte. Il Segretario di Stato USA Rubio ha dichiarato che la scadenza del 27 novembre proposta da Trump per ottenere l’appoggio ucraino a un piano di pace sostenuto dagli USA non è definitiva.
Prossimi eventi macroeconomici (orari in GMT)
I dati governativi USA potrebbero subire ritardi a causa di blocchi amministrativi
09:00 – Indice IFO tedesco sulla fiducia delle imprese di novembre
15:30 – Attività manifatturiera Fed di Dallas (novembre)
Trimestrali
- Oggi: Prosus, Naspers, Alimentation Couche Tard, Agilent
- Martedì: Analog Devices, Dell Technologies, Autodesk, Workday, Compass Group, Zscaler
- Mercoledì: Deere
Azioni
- USA: le azioni statunitensi sono rimbalzate venerdì grazie alla speranza di un taglio dei tassi, che ha prevalso sulle persistenti preoccupazioni per le valutazioni elevate dei titoli AI. Il Dow è salito dell’1,1%, l’S&P 500 dell’1,0% e il Nasdaq dello 0,9% dopo che John Williams (Fed NY) ha affermato che la politica monetaria si sta avvicinando alla neutralità e i futures prezzano una probabilità di taglio a dicembre vicina al 70%. Alphabet è balzata di circa il 3,5% grazie all’entusiasmo per il modello AI Gemini 3 e agli investimenti nei data center. Intuit e Ross Stores sono salite rispettivamente del 4,0% e dell’8,4% dopo i risultati trimestrali. Tuttavia, nella seconda parte della sessione, gli investitori hanno venduto nuovamente i titoli hardware AI: Nvidia ha perso l’1,0% e Oracle il 5,7% per timori sulle valutazioni, anche se Nvidia è salita nell’after hours in seguito a indiscrezioni su una possibile autorizzazione alla vendita dei chip H200 in Cina.
- Europa: i mercati europei hanno chiuso in ribasso venerdì: l’Euro Stoxx 50 ha perso l’1,0% e lo Stoxx 600 ha esteso il calo settimanale più ampio da inizio anno. I timori sulle valutazioni di AI e tech hanno colpito i titoli ciclici: ASML ha ceduto circa il 6% e Infineon il 3,7% in un contesto di debolezza generalizzata nel settore chip. I titoli della difesa sono crollati dopo le notizie su una possibile cornice di pace sostenuta dagli USA per l’Ucraina: Rheinmetall -7,4%, Leonardo -6,2% e BAE Systems -2,4%. Gli indici PMI flash mostrano che i servizi dell’area euro continuano a espandersi ma a ritmo rallentato, mentre l’industria tedesca resta in contrazione, rafforzando il tono prudente in vista della riunione BCE di dicembre.
- Asia: i mercati asiatici hanno chiuso la settimana con tono debole, influenzati dalle preoccupazioni globali sul settore AI. Il Nikkei 225 giapponese è sceso del 2,4% venerdì e del 3,5% su base settimanale, penalizzato dal crollo del 10,9% di SoftBank e dalle vendite nei semiconduttori. In Cina, l’indice CSI 300 ha perso il 2,4% a causa dei timori sulla crescita e sulle difficoltà del settore immobiliare. L’Hang Seng di Hong Kong ha chiuso in calo del 2,4% a 25.220 punti, -5,1% settimanale, con il sottoindice tecnologico in calo di oltre il 3%. Tra i principali ribassi: JD Health (-8,5%), SMIC (-6,3%) e Galaxy Entertainment (-4,3%), con gli investitori che riducono il rischio in vista di una settimana ricca di eventi macro e di politica monetaria.
Volatilità
- La volatilità è diminuita a inizio settimana, con il VIX in calo a 23,4 (-11%), mentre anche le misure a breve termine (VIX1D e VIX9D) si sono ridotte sensibilmente. Il movimento riflette un contesto più stabile dopo gli ampi movimenti della scorsa settimana, sostenuto da una chiusura positiva venerdì e da un avvio tranquillo sui mercati asiatici ed europei questa mattina. L’attenzione degli investitori si concentra ora su un fitto calendario macro: fiducia dei consumatori USA martedì, seguiti da PIL, inflazione PCE, richieste di disoccupazione e beni durevoli mercoledì, prima della pausa del Thanksgiving. Questi dati saranno cruciali per le attese sul prossimo meeting della Fed di dicembre, dove il mercato sconta ancora un taglio nonostante segnali contrastanti.
- La volatilità implicita per la scadenza SPX di venerdì indica un movimento atteso di circa ±135 punti (≈2%) dai 6.600 punti.
- Indicatore skew giornaliero: le call intorno a 6.600 mostrano ancora una volatilità implicita leggermente superiore rispetto alle put (~25% vs ~21%), riflettendo una domanda cauta di esposizione al rialzo dopo l’inversione della scorsa settimana.
Asset digitali
- I mercati crypto iniziano la settimana con tono misto ma in stabilizzazione. Bitcoin è scambiato vicino a 86.900 USD, invariato nella notte ma ben al di sotto dei massimi di inizio novembre dopo una correzione marcata. I flussi negli ETF restano il principale elemento di pressione: gli ETF spot su bitcoin negli USA hanno registrato deflussi netti per la quarta settimana consecutiva, per oltre 4 miliardi di USD, con IBIT in testa ai ritiri. Il sentiment resta fragile, con gli investitori divisi tra chi vede questi flussi come una capitolazione e chi come una pausa nella domanda istituzionale.
- Ethereum scambia intorno a 2.835 USD, sovraperformando BTC oggi, mentre ETHA continua a registrare flussi deboli ed è sceso di oltre il 3% nella sessione di venerdì. Tra le principali alt-coin, XRP e Solana mostrano lievi rialzi ma restano all’interno di un range dopo i recenti cali. Il sentiment generale del settore crypto continua a seguire l’appetito per il rischio globale, rendendo i dati USA su inflazione e crescita di questa settimana particolarmente rilevanti per la direzione nel breve termine.
Obbligazioni
- I Treasury USA sono saliti grazie all’aumento delle probabilità di un taglio dei tassi a dicembre (ora al 65% circa rispetto a meno del 30% in precedenza) dopo i commenti di alcuni membri della Fed venerdì. Il rendimento del Treasury a 2 anni è sceso di oltre 2 punti base a poco sotto il 3,51%, il livello più basso da fine ottobre, mentre il rendimento del decennale è calato anch’esso di circa 2 punti base, chiudendo al 4,063%.
Materie prime
- Il Bloomberg Commodity Total Return Index ha perso l’1,4% la scorsa settimana, segnando il primo calo in sei settimane, in un contesto di minore appetito per il rischio. L’energia ha guidato il ribasso, con petrolio e prodotti raffinati sotto pressione per i possibili effetti di un accordo di pace tra Ucraina e Russia che potrebbe aumentare l’offerta in un mercato già ben rifornito. I metalli si sono comportati meglio: rame, argento e oro hanno registrato solo cali modesti, con l’oro che resta sopra i 4.000 USD e il rame HG sopra i 5 USD. L’agricoltura è scesa dello 0,7%, penalizzata da cacao, bovini, mais e caffè.
- L’oro si è stabilizzato mentre gli investitori valutano la possibilità di un nuovo taglio dei tassi da parte della Fed, dopo che John Williams (Fed NY) ha segnalato che potrebbe esserci spazio per ridurre il costo del denaro in un contesto di mercato del lavoro in raffreddamento, anche se altri membri hanno mantenuto un tono più prudente. Il trend rialzista dai minimi di ottobre continua a offrire supporto intorno ai 4.030 USD. L’argento scambia a metà range intorno a 50 USD, con un outlook tecnico di breve termine limitato da una doppia resistenza vicino a 54,50 USD.
- I prezzi di petrolio e carburanti hanno continuato a scendere la scorsa settimana, anche a causa delle prospettive, seppur deboli, di un accordo di pace tra Ucraina e Russia che aumenterebbe l’offerta in un mercato già saturo. Questo avviene proprio mentre entrano in vigore le sanzioni USA contro Rosneft e Lukoil, che di recente avevano contribuito a restringere il mercato dei prodotti raffinati, in particolare il diesel. Nel complesso, il Brent resta sotto la soglia dei 65 USD, con gli operatori long ancora in difficoltà a costruire una narrativa convincente per un rialzo dei prezzi nel breve termine.
Valute
- Lo JPY ha recuperato terreno venerdì, invertendo parte del recente indebolimento prima del weekend lungo in Giappone (mercati chiusi oggi). USDJPY è sceso fino a 156,20 dopo il picco di 157,89 di giovedì, mentre EURJPY ha toccato livelli sotto 180 prima di risalire verso 180,50 nella sessione asiatica di oggi.
- Altrove, il dollaro USA ha mostrato poca volatilità, con un timido tentativo di superare i recenti massimi nell’indice del dollaro (e una discesa sotto 1,1500 in EURUSD) respinto venerdì in un contesto di scambi laterali.
- La sterlina si è leggermente rafforzata in attesa della dichiarazione di bilancio autunnale prevista per mercoledì, in un contesto di crescenti voci su una possibile sfida alla leadership di Starmer nel partito laburista, in calo nei sondaggi al di sotto del 20%. I livelli EURGBP di 0,8750 e 0,8840 saranno da monitorare dopo l’annuncio, poiché il mercato si concentrerà sul grado di fiducia nel mercato dei gilt UK mentre il Cancelliere Reeves cerca di ridurre l’ampio deficit fiscale del paese.