Commodities ai massimi di oltre 2 anni. Ci sono i pressuposti per una visione rialzista?

Commodities ai massimi di oltre 2 anni. Ci sono i pressuposti per una visione rialzista?

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Ole Hansen

Head of Commodity Strategy

Punti chiave

  • L'ampia forza, guidata dai metalli preziosi e dall'agricoltura, ha spinto il commodities index ai massimi di 26 mesi.
  • L'oro e l'argento hanno attirato la maggior parte dell'attenzione mentre continuano a salire mentre gli investitori cercano protezione.
  • In agricoltura spicca il caffè, mentre il settore dei cereali ha iniziato a riprendersi dopo uno scivolone di quasi tre anni
  • I fattori chiave alla base di una potenziale visione rialzista a lungo termine sulle commodities includono la deglobalizzazione, la difesa, la decarbonizzazione, la de-dollarizzazione e la demografia.

Un forte inizio d'anno ha visto uno dei principali indici delle commodities raggiungere un massimo di 26 mesi, segnalando potenzialmente un breakout di un intervallo orizzontale di due anni emerso dopo la pandemia del 2020-2022 e l'impennata causata dalla guerra in Ucraina e la successiva correzione. Nel complesso, l'Indice Bloomberg Commodity Total Return (BCOMTR) è salito del 5,9% quest'anno e ha guadagnato il 13,5% nell'ultimo anno. L'Indice, che è monitorato da numerosi exchange-traded fund, scambia un paniere di 24 principali futures su materie prime suddivise quasi equamente tra energia, metalli e agricoltura.

Mentre l'oro e l'argento hanno attirato la maggior parte dell'attenzione, data la recente impennata tra la rigidità del mercato cash e una corsa dei lingotti fisici ai caveau monitorati dal COMEX negli Stati Uniti, tutti i settori stanno mostrando rialzi. In agricoltura, il settore dei cereali ha iniziato a riprendersi dopo uno scivolone di quasi tre anni, con mais e soia che guidano i guadagni. Altre commodities in movimento nel settore agricolo includono il caffè Arabica, in aumento del 123% nell'ultimo anno, oltre a forti guadagni tra il bestiame in mezzo alla tensione del mercato della carne negli Stati Uniti.

L'attuale attenzione rivolta ai dazi e al loro potenziale impatto negativo sulla crescita globale ha finora pesato principalmente sui settori dell'energia e dei metalli industriali. Tuttavia, i metalli industrali stanno assistendo a una divergenza tra la resistenza del rame e dell'alluminio – due metalli di transizione energetica – e la debolezza dello zinco e del nichel, due metalli utilizzati per trattare il ferro per la produzione di acciaio inossidabile.

Come riportato nel grafico, l'Invesco Bloomberg Commodity UCITS ETF, uno dei numerosi exchange-traded fund che ha l'obiettivo di replicare il rendimento del BCOMTR, dopo un periodo di due anni di andamento laterale ha nuovamente ripreso a sfidare la resistenza.

Fonte: Saxo

Fattori a sostegno di una visione rialzista a lungo termine sulle commodities

Resta da vedere se questi forti guadagni potranno essere mantenuti nel breve termine, ma nel complesso ci sono i presupposti per visione rialzista. Diversi temi principali supportano questa convinzione, creando potenziali opportunità nelle commodities come investimento.

Tra gli altri, ci concentriamo su:

Deglobalizzazione: l'evoluzione del panorama geopolitico è sempre più definita dalla competizione tra Stati Uniti e Cina, una rivalità che abbraccia domini economici, militari, tecnologici e ideologici. Questa lotta di potere ha portato a un cambiamento nelle strategie della supply chain globale, con i governi e le aziende che danno priorità alla sicurezza e alla resilienza rispetto all'efficienza dei costi. Una conseguenza chiave è la crescente importanza delle commodities, poiché le nazioni cercano di garantire l'accesso a materie prime critiche, fonti energetiche e forniture alimentari. La spinta verso l'autosufficienza e il "friendshoring" – favorire il commercio all'interno delle nazioni alleate – potrebbe portare a un aumento delle barriere commerciali, a una riduzione dell'efficienza globale e, in ultima analisi, a costi più elevati. Queste pressioni inflazionistiche, insieme agli sforzi per la produzione onshore, probabilmente rafforzeranno la domanda a lungo termine di metalli industriali, energia e commodities agricole.

Difesa: le crescenti tensioni geopolitiche hanno già portato a un'impennata delle spese militari globali. I governi stanno aumentando gli investimenti nelle capacità di difesa, dall'hardware militare tradizionale ai campi emergenti come la sicurezza informatica, la tecnologia spaziale e la guerra guidata dall'intelligenza artificiale. Questa tendenza si estende oltre la produzione di armi allo stoccaggio strategico di materie prime critiche, tra cui terre rare, nichel, rame e alluminio, essenziali per i moderni sistemi di difesa. Date le catene di approvvigionamento complesse e spesso vulnerabili di questi materiali, le nazioni si stanno assicurando sempre più contratti di fornitura a lungo termine e diversificando le strategie di approvvigionamento, rafforzando ulteriormente la domanda.

Decarbonizzazione: la transizione verso fonti energetiche più pulite e la spinta alla mitigazione del cambiamento climatico stanno rimodellando i mercati delle materie prime. I governi e le aziende di tutto il mondo stanno investendo in infrastrutture per le energie rinnovabili, veicoli elettrici (EV) e tecnologie ad alta efficienza energetica. Questo cambiamento sta guidando la domanda di metalli di transizione chiave come:

  • Rame, essenziale per le reti elettriche, i veicoli elettrici e lo stoccaggio delle batterie.
  • Alluminio, ampiamente utilizzato nei trasporti leggeri e nei telai dei pannelli solari.
  • Litio, cobalto e nichel, fondamentali per le tecnologie delle batterie.
  • Argento ed elementi delle terre rare, vitali per i pannelli solari, le turbine eoliche e l'elettronica avanzata.

Inoltre, l'aumento delle temperature globali sta aumentando la domanda di tecnologie di raffreddamento, come l'aria condizionata, e insieme alla crescente domanda di energia da parte dei data center che gestiscono l'intelligenza artificiale e il cloud computing e l'elettrificazione industriale, questi sviluppi aumenteranno ulteriormente il consumo di energia e con tale domanda di uranio e gas naturale per garantire carichi di base stabili.

De-dollarizzazione: è in corso un allontanamento dal dominio del dollaro USA, poiché le nazioni cercano di ridurre la loro dipendenza dal dollaro per il commercio e le riserve valutarie. Questa tendenza è particolarmente evidente tra i paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa), che stanno espandendo i regolamenti in valuta locale e aumentando i loro acquisti di oro come copertura contro l'instabilità finanziaria. Dopo le sanzioni del 2022 contro la Russia e il congelamento delle sue riserve estere, molte banche centrali hanno accelerato le loro acquisizioni di oro, con acquisti superiori a 1.000 tonnellate negli ultimi tre anni, secondo il World Gold Council. Questo cambiamento strutturale sta sostenendo la domanda di oro e altre commodities stabili, poiché i paesi cercano alternative alle valute fiat in un sistema finanziario frammentato e multipolare.

Rischi per il debito e la stabilità fiscale: l'impennata dei livelli di debito globale e il persistere dei disavanzi di bilancio destano preoccupazioni per la stabilità economica a lungo termine. I governi hanno aumentato significativamente l'indebitamento per sostenere la ripresa dalla pandemia, i programmi sociali e la spesa per la difesa, portando a tassi di interesse a lungo termine più elevati e pressioni inflazionistiche. Gli investitori cercano sempre più rifugio in hard asset come oro, argento, rame e platino, storicamente considerati riserve di valore durante i periodi di incertezza finanziaria. Il rischio di crisi del debito sovrano, svalutazioni della valuta e instabilità finanziaria sistemica potrebbero rafforzare ulteriormente questa tendenza, rendendo i metalli una copertura interessante contro le turbolenze economiche.

Demografia: i cambiamenti demografici stanno rimodellando i mercati del lavoro, i modelli di crescita economica e la domanda di materie prime. In molte parti del mondo, l'invecchiamento della popolazione e il calo dei tassi di natalità stanno riducendo le dimensioni della forza lavoro, aumentando al contempo il numero dei cosiddetti baby boomer che vanno in pensione con risparmi significativi e la prospettiva di un'aspettativa di vita più lunga. Questa dinamica crea diverse sfide economiche:

  • Meno lavoratori sostengono un numero crescente di pensionati, con conseguente carenza di manodopera e crescenti pressioni salariali.
  • Aumento della spesa sanitaria e delle infrastrutture per far fronte all'invecchiamento della popolazione.
  • Maggiore domanda di tecnologia medica, prodotti farmaceutici e modifiche agli alloggi, che richiedono tutte materie prime.

Allo stesso tempo, nelle economie emergenti con popolazioni più giovani, la rapida urbanizzazione e l'aumento dei consumi della classe media stanno guidando la domanda di energia, trasporti e sviluppo delle infrastrutture. È probabile che la combinazione di queste tendenze demografiche opposte sostenga la domanda a lungo termine di commodities, in particolare in settori come la sanità, l'edilizia, la produzione industriale e persino la domanda di carburante come baby boomer

Cambiamento climatico: il cambiamento climatico sta diventando sempre più un fattore rialzista per le commodities agricole, con molte regioni agricole che sperimentano siccità più frequenti, ondate di calore e precipitazioni imprevedibili, portando a condizioni di crescita più volatili per diverse commodities alimentari chiave. Soprattutto quelli che dipendono fortemente da specifiche condizioni geografiche e climatiche, come il cacao e il caffè.

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