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Rapida panoramica del mercato – 1 aprile 2025

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BG SAXO

Rapida panoramica del mercato – 1 aprile 2025

Fattori trainanti e catalizzatori di mercato

  • Azioni: USA +0,5% grazie alle speranze di un allentamento dei dazi; Europa in netto calo; debolezza del settore tecnologico
  • Volatilità: VIX a 22,28; impennata dello skew; si avvicina la “Giornata della liberazione” di Trump
  • Asset digitali: BTC +0,9%, ETH +1,4%; in calo i titoli delle società di mining; nuova azienda legata a Trump nel mondo BTC
  • Valute: JPY volatile nell’ultimo giorno dell’anno fiscale giapponese (ieri) – rimbalzo nella notte contro il dollaro USA
  • Obbligazioni: i rendimenti dei Treasury USA a lungo termine sono scesi dopo un rialzo intraday nella giornata di ieri
  • Materie prime: crescono i rischi sull’offerta di petrolio. Il mais è la coltura preferita dagli agricoltori statunitensi. L’oro distacca nettamente argento e platino
  • Eventi macro: CPI preliminare della zona euro (marzo), ISM manifatturiero USA, Offerte di lavoro JOLTS USA (febbraio)

BG SAXO Colazione con i mercati è una panoramica concisa sui mercati finanziari, con riferimenti alle principali notizie ed eventi.


Dati macro e titoli principali

La Reserve Bank of Australia ha lasciato invariato il tasso di riferimento al 4,10%, come previsto dalla maggior parte degli analisti, continuando a definire il livello attuale della politica monetaria come restrittivo. L’inflazione sta rallentando, mentre il mercato del lavoro rimane rigido. Il consiglio direttivo si è mostrato cauto sulle prospettive, pur prevedendo un'ulteriore moderazione dell’inflazione, ma ha espresso preoccupazione per le incertezze internazionali e per l’impatto delle politiche tariffarie del presidente USA Trump sulla fiducia. I rendimenti a breve termine australiani sono scesi di due punti base e l’AUD è rimasto stabile, mentre il mercato prezza ancora due tagli dei tassi da parte della RBA entro fine anno.

Il presidente Trump sta spingendo per l’introduzione di dazi significativi, con minacce nei confronti dell’Iran e tariffe secondarie sul petrolio russo. Il portavoce della Casa Bianca ha dichiarato che i dazi mirano a porre fine a pratiche commerciali scorrette, colpendo i paesi che trattano ingiustamente gli Stati Uniti. Trump sta valutando diversi piani tariffari in vista di quella che ha definito la “Giornata della liberazione”, prevista per domani. Alcuni funzionari della Fed hanno raccomandato di valutare l’impatto delle tariffe prima di modificare l’orientamento di politica monetaria.

L’indagine Tankan della Bank of Japan sui grandi produttori manifatturieri è scesa a 12 all’inizio del 2025, il livello più basso da un anno, a causa delle preoccupazioni legate ai dazi USA. Il calo della fiducia è stato particolarmente evidente tra i produttori di tessili, petrolio e carbone, acciaio, materiali di base e carta e cellulosa. Gli indici Tankan del settore non manifatturiero, sia per le piccole che per le grandi imprese, hanno invece toccato nuovi massimi del ciclo.

Il CPI tedesco è aumentato del 2,2% su base annua nel marzo 2025, il livello più basso da novembre 2024, trainato da un rallentamento dell’inflazione dei servizi (3,4%) e da un calo più marcato dei costi energetici (-2,8%). L’inflazione alimentare è salita al 2,9%, mentre l’inflazione core (escludendo alimentari ed energia) è scesa al 2,5%, il livello più basso da giugno 2021.


Calendario macroeconomico (orari in GMT)

  • 09:00 – CPI preliminare della zona euro (marzo)
  • 12:30 – Intervento di Christine Lagarde, Presidente della BCE
  • 14:00 – Offerte di lavoro JOLTS USA (febbraio)
  • 14:00 – ISM manifatturiero USA (marzo)

Trimestrali

  • Oggi: Walgreens Boots Alliance
  • Giovedì: Constellation Brands, Conagra Brands, Lamb Weston Holdings

Azioni

Stati Uniti: rimbalzo dei titoli nonostante i timori commerciali; il Q1 si chiude con forti perdite nella tecnologia.

L’S&P 500 è salito dello 0,55% e il Dow Jones dell’1% lunedì, mentre il Nasdaq ha sottoperformato (-0,14%) a causa delle persistenti pressioni sulle azioni tecnologiche. Apple (+1,9%) è stato l’unico elemento positivo tra i “Mag-7”, mentre Tesla (-1,7%) e Nvidia (-1,2%) hanno chiuso in calo. Nonostante i guadagni di lunedì, il primo trimestre si è concluso come il peggiore dal 2022 per il Nasdaq (-10,5%) e per l’S&P 500 (-4,6%). Il presidente Trump dovrebbe annunciare domani nuovi dazi reciproci su larga scala, aumentando i timori di recessione. Goldman Sachs ha rivisto al rialzo le probabilità di recessione negli Stati Uniti al 35% su 12 mesi. Il settore dei beni di consumo primari ha guidato i rialzi, mentre Moderna (-8,9%) e Novavax (-8,4%) hanno pesato sul comparto sanitario.

Europa: la pressione dei dazi pesa sui mercati; forti ribassi per CAC, DAX e FTSE.

Gli indici europei hanno chiuso in forte calo lunedì. Il CAC 40 francese ha perso l’1,58%, il DAX tedesco l’1,33% e il FTSE 100 britannico lo 0,88%, in un contesto di crescenti tensioni commerciali con gli Stati Uniti. Il piano di Trump di introdurre nuovi dazi verso tutti i paesi ha scosso la fiducia degli investitori alla vigilia dell’annuncio, ribattezzato “Giornata della liberazione”. In Germania, BASF (-3,3%) e Volkswagen (-3,5%) sono scese nettamente, mentre in UK International Airlines Group ha perso il 6,7%. L’inflazione è rallentata in tutta l’Eurozona, con l’indice armonizzato tedesco sceso al 2,3%, in linea con le attese. I Future segnalano un lieve rimbalzo questa mattina, ma la volatilità resta elevata in attesa di dettagli sulle misure commerciali USA.

Asia: i dati cinesi migliorano il sentiment, ma persistono timori commerciali.

I mercati azionari asiatici sono rimbalzati martedì, seguendo la ripresa di Wall Street. L’Hang Seng ha guadagnato l’1,3%, sostenuto dai titoli tecnologici e farmaceutici dopo che il PMI Caixin cinese ha superato le attese (51,2). Anche il KOSPI della Corea del Sud è salito dell’1,9% e il Nikkei giapponese dello 0,3%. La RBA ha mantenuto i tassi al 4,10%, come previsto. Nonostante i buoni dati cinesi, permane la cautela in vista dell’annuncio di Trump sui dazi. Gli analisti considerano l’annuncio del 2 aprile come un evento di rischio chiave per la regione, soprattutto per gli esportatori. L’Hang Seng chiude il Q1 con un +17%, ma la dinamica si sta attenuando, mentre crescono le preoccupazioni per il rallentamento dello stimolo cinese e le nuove tensioni geopolitiche.


Volatilità

La volatilità aumenta in attesa dei dazi della “Giornata della liberazione”.

Il VIX è salito a 22,28 (+2,9%) mentre i mercati si preparano all’annuncio delle tariffe da parte di Trump. Nonostante i guadagni di lunedì, i Future indicano una rinnovata cautela: VIX9D +10,8%, future sul VIX questa mattina +2,2%. I Future sull’S&P 500 sono leggermente in calo (-0,23%). Il mercato sta prezzando un rischio evento a breve termine, con alcuni che si aspettano un calo della volatilità dopo l’annuncio. Tuttavia, persistono rischi strutturali. L’indice SKEW è salito del 6,9% e i market maker nelle opzioni affrontano crescenti squilibri dovuti alla scadenza delle coperture. Un ampio rolling di collar da parte di JPMorgan e letture elevate del VVIX indicano turbolenze persistenti nel corso della settimana.


Asset digitali

Le criptovalute salgono leggermente, ma le società di mining crollano a causa dei rischi macroeconomici.

Il Bitcoin è salito a 83.272 $ (+0,88%), l’Ether a 1.848 $ (+1,42%) e il XRP ha guadagnato l’1,28%. Solana ha guidato gli altcoin con un +1,7%. Nonostante il rimbalzo, permane la cautela in vista dei dazi del 2 aprile. I titoli delle società di mining hanno sottoperformato: MARA -7,8%, RIOT -3,9%, CLSK -6,5%, dopo che MARA ha annunciato un piano per raccogliere 2 miliardi di dollari per aumentare le sue riserve in BTC. Il CEO di BlackRock, Larry Fink, ha avvertito che l’aumento del debito pubblico statunitense potrebbe rafforzare l’attrattiva delle criptovalute a scapito del dollaro. Nel frattempo, i figli di Trump hanno lanciato una nuova impresa di mining BTC con Hut 8. Il protocollo DeFi SIR.trading ha subito un attacco hacker da 355.000 $, alimentando la diffidenza del mercato verso la finanza decentralizzata.


 

Obbligazioni

I rendimenti dei Treasury statunitensi sono risaliti leggermente ieri dopo il forte calo registrato nella seduta di venerdì, ma il decennale di riferimento è tornato al 4,19% nelle prime ore di scambio di oggi, dopo aver toccato un massimo intraday del 4,26% nella giornata di ieri.

In Europa, i rendimenti sono scesi lunedì seguendo l’andamento dei Treasury USA a fine seduta di venerdì, ma sono rimbalzati con decisione più tardi nella giornata. Il Bund tedesco a 10 anni ha chiuso a 2,74%, dopo aver toccato un minimo di 2,66% in precedenza.


Materie prime

  • Petrolio: i prezzi del greggio sono balzati ai massimi da cinque settimane dopo aver inizialmente risentito delle tensioni commerciali, poi superate dal rinnovato focus sull’offerta. Gli Stati Uniti minacciano di imporre dazi secondari agli acquirenti di petrolio russo, mentre crescono anche le tensioni con l’Iran. Il Brent è tornato a 75 USD, centro della sua fascia di oscillazione di lungo periodo.
  • Oro: l’oro ha registrato un nuovo record storico nella notte, toccando i 3.148 USD, sostenuto dall’imminente annuncio dei dazi da parte di Trump, che alimenta l’attuale momentum positivo. La domanda di beni rifugio rimane forte, mentre gli investitori cercano diversificazione in un mercato azionario instabile. Intanto, l’argento si avvicina ai minimi di tre anni rispetto all’oro, e lo sconto del platino si amplia su nuovi minimi storici.
  • Mais: i Future sul mais a Chicago sono scesi per poi rimbalzare dopo che un report USA ha mostrato che gli agricoltori prevedono di piantare il 5% in più di mais questa primavera, a scapito di una riduzione del 4% della soia e di una minore superficie destinata al grano. Il rimbalzo è sostenuto dalla contrazione delle scorte, che incoraggia i coltivatori a puntare sul mais.

Valute

Reazione contenuta alla decisione della RBA di mantenere i tassi invariati, come previsto. L’AUD è rimasto stabile e la coppia AUDNZD si trova intorno all’area tecnica cruciale di 1,1000.

Il rally dello yen di venerdì e nelle prime ore di lunedì si è parzialmente invertito, con USDJPY risalito da un minimo di 148,70 fino a 150,27 nella tarda serata di ieri, ultimo giorno dell’anno fiscale in Giappone. Il rialzo si è poi moderato durante la sessione asiatica, con USDJPY scambiato a 149,60 nelle prime ore della sessione europea.

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