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Rapida panoramica del mercato – 12 giugno 2025

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Rapida panoramica del mercato – 12 giugno 2025


Fattori trainanti e catalizzatori del mercato

  • Azioni: l’inflazione statunitense rallenta; incertezza sugli accordi commerciali; l’Europa cala; il Regno Unito sovraperforma

  • Volatilità: il VIX sale, ma la calma persiste; coperture leggere in vista della Fed; movimenti guidati dal macro

  • Asset digitali: Bitcoin stabile; forti afflussi ETF su IBIT ed ETHA; sentiment rialzista

  • Obbligazioni: rally dei Treasury grazie a un CPI USA debole

  • Valute: il dollaro USA cala, lo yen si rafforza per effetto del CPI debole che spinge i bond

  • Materie prime: la minaccia di Teheran spinge in alto petrolio e oro; gli agricoli in attesa del report sulle colture USA

  • Eventi macro: PPI USA di maggio, richieste settimanali di sussidi di disoccupazione USA, asta USA a 30 anni


Dati macro e principali notizie

  • Trump ha dichiarato che stabilirà unilateralmente le tariffe entro due settimane. L'accordo precedente con la Cina aveva fissato le tariffe al 55%: 30% da dazi reciproci e 25% dal fentanyl.

  • Il CPI USA di maggio è salito al 2,4% su base annua, sotto le attese del 2,5%. Aumenti significativi nei prezzi di alimentari (2,9%), servizi di trasporto (2,8%), auto usate e camion (1,8%) e veicoli nuovi (0,4%). Il core CPI è aumentato del 2,8%, leggermente al di sotto della stima del 2,9%. Gli aumenti mensili sono stati dello 0,1% sia per il dato headline che core, contro attese dello 0,2% e 0,3%.

  • Stati Uniti e Cina hanno raggiunto un accordo preliminare sull’approvvigionamento di terre rare e sull’allentamento delle restrizioni per i visti studenteschi, ma le incertezze su tariffe e controlli all’export hanno smorzato l’ottimismo degli investitori. Trump ha affermato che l’accordo è “fatto”, in attesa dell’approvazione sua e del presidente Xi; una decisione è attesa a breve.

  • Gli Stati Uniti hanno registrato un deficit di bilancio di 316 miliardi di dollari a maggio, in calo del 9% su base annua, spinto da entrate doganali record di 23 miliardi derivanti dalle nuove tariffe. Le entrate doganali lorde sono salite dai 6 miliardi del maggio 2024 grazie all’aumento dei dazi.

  • L’Iran ha minacciato di colpire le basi americane in Medio Oriente se i colloqui sul nucleare fallissero e il Paese venisse attaccato. Gli Stati Uniti hanno ordinato l’evacuazione parziale del personale della loro ambasciata a Baghdad per via dei crescenti rischi di sicurezza, mentre la marina britannica ha emesso un raro avviso ai marittimi circa il possibile impatto delle tensioni sulla navigazione, incluso lo Stretto di Hormuz, il punto di transito petrolifero più critico al mondo, attraverso cui passano oltre 20 milioni di barili al giorno.

  • Secondo Bloomberg, il dipartimento della difesa USA sta riesaminando il patto AUKUS per lo sviluppo di sottomarini a propulsione nucleare con Australia e Regno Unito, firmato nel 2021. Alcuni esponenti dell’amministrazione Trump mettono in dubbio la coerenza del patto con l’agenda “America First”.


Principali appuntamenti macro (orari GMT)

  • 06:00 – Produzione industriale e manifatturiera UK (aprile)

  • 12:30 – PPI USA (maggio)

  • 12:30 – Richieste iniziali di sussidi di disoccupazione

  • 14:30 – Variazione delle scorte di gas naturale EIA

  • 16:00 – WASDE (World Agriculture Supply and Demand Estimates)

  • 17:00 – Asta USA di bond trentennali per USD 22 miliardi

Trimestrali

  • Oggi: Adobe

  • La prossima settimana:

  • Lunedì: Lennar

  • Mercoledì: Carnival Corporation

  • Giovedì: Accenture, Kroger, Darden Restaurants


Azioni

  • USA: le borse USA sono scese dopo che gli investitori hanno valutato i dati sull’inflazione di maggio più deboli e le incertezze sul commercio con la Cina. L’S&P 500 ha perso lo 0,3%, il Nasdaq lo 0,5%, e il Dow ha chiuso piatto. Il CPI più basso ha raffreddato i timori di rialzi Fed, ma tariffe e controlli all’export hanno frenato l’ottimismo. Un accordo preliminare con la Cina su terre rare e visti studenteschi resta in attesa dell’approvazione formale. GameStop è crollata dell’11% after hours dopo l’annuncio di un'emissione di obbligazioni convertibili. Oracle è salita di oltre il 7% grazie a utili positivi.

  • Europa: le borse europee hanno chiuso in calo mentre l’ottimismo iniziale sul commercio USA-Cina si è affievolito. Lo Stoxx 50 ha perso l’1%, il DAX lo 0,2% e il CAC 40 lo 0,4%. Le autorità UE restano caute sui colloqui commerciali con gli USA, suggerendo che un accordo potrebbe richiedere fino a luglio o oltre. I titoli retail hanno zavorrato i listini, con Inditex in calo del 4% per vendite deboli, mentre auto e risorse di base hanno guadagnato. Le azioni svizzere hanno seguito la regione verso il basso; l’SMI ha perso lo 0,3%, nonostante Julius Baer in rialzo dell’1,7% dopo un’emissione obbligazionaria. Il FTSE 100 UK ha sovraperformato, chiudendo vicino a un record storico grazie ai piani di spesa del Labour che hanno sostenuto difesa e sanità.

  • UK: il FTSE 100 è salito dello 0,13% al secondo miglior close della sua storia, sostenuto da ottimi piani di spesa pubblica e aggiornamenti positivi sul commercio USA-Cina. I titoli finanziari e della difesa hanno guidato i rialzi, con BT Group in rialzo del 2,5% su voci di takeover. BP ha chiuso in positivo e Burberry è salita grazie alla prospettiva di recupero dei margini secondo gli analisti. L’indice segna un +8% da inizio anno, a soli 0,08% dal record storico.

  • Asia: i mercati asiatici hanno chiuso contrastati mentre Trump ha riacceso le minacce tariffarie e sono aumentate le tensioni in Medio Oriente. Nikkei e TOPIX giapponesi in calo, penalizzati da tecnologia ed esportatori, solo parzialmente compensati da energia. L’ASX 200 australiano ha chiuso in rialzo grazie ai titoli oro ed energia. L’Hang Seng di Hong Kong ha ripiegato dai massimi di tre mesi, con tecnologia e terre rare in calo nonostante le speranze su una distensione USA-Cina. Il KOSPI sudcoreano ha guadagnato lo 0,5% grazie alla stabilità politica e all’ottimismo sugli utili.


Volatilità

La volatilità è salita leggermente ma rimane contenuta. Il VIX è salito a 17,26 (+1,8%), con i Future a un mese sul VIX vicini a 18,25, segnalando coperture leggere in vista della riunione Fed della prossima settimana. Skew e VVIX restano piatti, senza segnali di tensione profonda, mentre i volumi sulle opzioni VIX sono aumentati, suggerendo un posizionamento su rischio macro più che su eventi specifici di singoli titoli. L’indice resta sotto la media di lungo termine: la cautela di mercato persiste, ma senza segnali di stress.


Asset digitali

Gli asset digitali si sono mantenuti stabili nonostante leggere correzioni nei prezzi. Bitcoin si aggira attorno a $108.600 (-0,8%), Ethereum appena sotto i $2.800, e gli altcoin mostrano debolezza diffusa. Forte l’interesse istituzionale: l’ETF IBIT di BlackRock ha assorbito oltre 3.000 BTC, portando gli asset a quasi 72 miliardi di dollari, mentre ETHA ha registrato afflussi netti per 163 milioni, con AUM a 4,4 miliardi. Flussi ETF costanti e prezzi resilienti indicano un’adozione in crescita, nonostante la volatilità di breve si stia raffreddando. Il sentiment social resta rialzista, ma aumenta l’“avidità”; gli analisti monitorano nuovi massimi.


Obbligazioni

I rendimenti dei Treasury USA sono scesi su tutta la curva a seguito dei dati deboli sull’inflazione di maggio e di un’asta a 10 anni molto forte, con oltre il 90% dell’offerta assorbita da soggetti non dealer. Il rendimento del benchmark a 2 anni è sceso di circa 8 punti base a 3,94% stamattina, mentre quello a 10 anni è sceso meno, trattando intorno al 4,41% in Europa. Oggi il Tesoro USA collocherà bond trentennali per 22 miliardi di dollari.


Materie prime

  • Il Bloomberg Commodity Index si aggira sui massimi da tre mesi, sostenuto da guadagni settimanali dei pesi massimi dell’indice, dal petrolio al oro, fino a argento e alluminio. L’indice è in rialzo del 7% da inizio anno, mantenendo il vantaggio sugli indici azionari principali e anche rispetto all’MSCI World.

  • I prezzi del greggio sono balzati ai massimi da due mesi mercoledì, sostenuti dall’accordo commerciale USA-Cina e, soprattutto, dalle crescenti tensioni in Medio Oriente dopo le minacce iraniane contro basi USA. Il Brent ha superato brevemente i 70 dollari, con gli spread a breve termine che segnalano tensioni, specie sul WTI dopo che l’EIA ha riportato un calo delle scorte superiore alle attese, con le raffinerie che hanno processato più greggio dal dicembre 2019.

  • L’oro è salito grazie ai dati sull’inflazione USA più deboli, che rafforzano le aspettative di tagli ai tassi da parte della Fed entro l’anno. I dati hanno indebolito il dollaro e fatto scendere i rendimenti dei bond a breve. In seguito, le minacce iraniane hanno dato un ulteriore slancio al metallo, ma per ora i prezzi restano bloccati: servirà una rottura oltre i 3.400 USD per cambiare trend.

  • I Future su soia e mais CBOT sono scesi mercoledì, poiché l’ottimismo iniziale sull’accordo USA-Cina si è attenuato per la mancanza di dettagli sui prodotti agricoli, con l’attenzione concentrata sulle terre rare. Gli operatori si sono quindi concentrati sul clima mite e sull’atteso rapporto mensile USA con le nuove stime sulla produzione di grano.


Valute

  • Il dollaro USA si è indebolito dopo i dati del CPI di maggio più morbidi del previsto, con l’EURUSD che ha superato 1,1500 per la prima volta da aprile, puntando ai massimi pluriennali a 1,1573. Lo USDJPY è tornato a scendere con maggior forza rispetto ad altri cross USD, scambiando sotto quota 144,00.

  • Nonostante la debolezza del dollaro, l’Aussie non è riuscito a mantenere il rally contro il biglietto verde: un rialzo intraday che ha portato l’AUDUSD brevemente oltre 0,6540, nuovo massimo dell’anno, è stato respinto, con il cambio ora a 0,6500 in Europa.

Crediti e Disclaimer

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