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Rapida panoramica del mercato – 14 novembre 2025

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Rapida panoramica del mercato – 14 novembre 2025


Fattori trainanti e catalizzatori di mercato

  • Azioni: Vendite negli Stati Uniti guidate dall'AI con la probabilità di un taglio Fed a dicembre scesa a un testa o croce; l’Europa scende dai massimi storici, mentre l’Asia resta resiliente con Hong Kong ai massimi da un mese
  • Volatilità: skew orientato verso le put ribassiste
  • Asset digitali: Ethereum e le principali altcoin sotto pressione, si modifica il pattern di dominanza
  • Obbligazioni: I Treasury USA non funzionano come bene rifugio
  • Valute: USD più debole, non funge da bene rifugio. GBP ai nuovi minimi contro EUR
  • Materie prime: Grano e petrolio in rialzo dopo attacco a porto russo. Rialzi generalizzati portano le materie prime ai massimi di ciclo
  • Eventi macro: interventi di funzionari della Fed

Notizie macro principali

  • I mercati azionari sono scesi giovedì dopo che i funzionari della Fed hanno espresso cautela riguardo a ulteriori tagli dei tassi, portando la probabilità di un taglio a dicembre sotto il 50%. Musalem (Fed) invita alla cautela citando investimenti aziendali deboli e pressioni inflazionistiche. Hammack suggerisce di mantenere una politica restrittiva per via delle preoccupazioni sull'inflazione nonostante la resilienza economica. Kashkari ritiene il 3% un livello d’inflazione ancora elevato, osservando tensioni sul mercato del lavoro e segnali contrastanti, restando indeciso sul taglio di dicembre. Daly respinge l’idea di alzare il target inflazionistico al 2%, segnalando un leggero sbilanciamento a favore dell’occupazione.
  • Ieri sera il FT ha riportato che il Cancelliere Reeves e il Primo Ministro Starmer intendono abbandonare i piani di aumento dell'imposta sul reddito nella prossima legge di bilancio prevista per il 26 novembre, impattando l’outlook fiscale del Regno Unito e pesando sulla sterlina.
  • L’attività economica cinese ha rallentato più del previsto all’inizio del quarto trimestre, con un crollo senza precedenti negli investimenti e una crescita più lenta della produzione industriale. Gli investimenti in immobilizzazioni sono scesi dell’1,7% nei primi 10 mesi dell’anno, mentre la produzione industriale è cresciuta del 4,9% rispetto all’anno precedente, il ritmo più basso da inizio anno.
  • L’economia del Regno Unito è cresciuta dello 0,1% nel Q3 2025, in calo rispetto allo 0,3% del Q2 e sotto la previsione dello 0,2%. Il settore produttivo è sceso dello 0,5%, con un calo dell’industria manifatturiera dello 0,8% anche a causa di un cyberattacco che ha colpito Jaguar Land Rover. I servizi sono cresciuti dello 0,2%, sostenuti da arti e immobiliare, mentre le costruzioni sono salite dello 0,1%. Il PIL annuale è aumentato dell’1,3%, leggermente sotto l’1,4% previsto.
  • La produzione industriale dell'Eurozona è aumentata dello 0,2% su base mensile a settembre 2025, dopo il calo dell’1,1% di agosto, ma sotto le attese dello 0,7%. Sono saliti beni energetici, capitali e intermedi, mentre i beni di consumo durevoli e non durevoli sono scesi.

Evidenze dal calendario macro (orari in GMT)

I dati del governo USA sono influenzati dai blocchi e potrebbero subire ritardi
17: 00 – USDA: World Agricultural Supply & Demand Estimates (prima pubblicazione da settembre)
 

Trimestrali della settimana

  • Oggi: Compagnie Financière Richemont
  • Gio: Walmart, Intuit
 

Azioni

  • USA: Le azioni statunitensi sono crollate giovedì poiché gli investitori hanno ridotto le scommesse su tagli dei tassi e sono usciti dalle posizioni affollate legate all’AI. L’S&P 500 è sceso dell’1,7%, il Nasdaq 100 ha perso il 2,1% e il Dow ha ceduto l’1,7%, registrando la peggior giornata da circa un mese. I future indicano ora una probabilità del 50% per un taglio a dicembre di 25 pb, in calo rispetto al 70% della scorsa settimana e oltre il 95% di un mese fa, mentre i funzionari della Fed mettono in guardia contro decisioni troppo rapide dopo i 43 giorni di blocco governativo. I titoli dei chip e software sono stati i più colpiti: Nvidia -3,6%, Broadcom -4,3%, Oracle -4,2%, Palantir -6,5%, con preoccupazioni crescenti su una bolla valutativa nell’AI. Disney ha perso il 7,8% dopo risultati contrastanti e segnali deboli nello streaming, mentre Applied Materials è scesa in after hours nonostante risultati leggermente sopra le attese a causa dei timori sui ricavi dalla Cina. Tutta l’attenzione resta ora sui dati inflazionistici e i discorsi Fed imminenti.
  • Europa: Le azioni europee si sono ritirate dai massimi storici giovedì per via di prese di profitto e un quadro industriale debole. Il DAX ha perso l’1,4%, l’Euro Stoxx 50 lo 0,8% e lo Stoxx 600 lo 0,6%, mentre gli investitori digeriscono l’accordo sullo shutdown USA e attendono dati chiave. Siemens ha pesato sul comparto dopo utili record nel 2025 ma con outlook 2026 più debole e un piano per ridurre la propria partecipazione in Siemens Healthineers, causando vendite anche su Siemens Energy e Healthineers. Merck KGaA si è distinta in positivo grazie a risultati Q3 sopra le attese e guidance solida, sottolineando l’attrattiva difensiva del settore sanitario di qualità. Il FTSE 100 è sceso dell’1,1% per l’adeguamento delle attese sui tassi e la forza della sterlina che ha pesato sugli esportatori.
  • Asia: Sessione più resiliente in Asia giovedì, con diversi mercati in lieve rialzo grazie alla fine dello shutdown USA e attenuazione dei timori sulla crescita globale. L’Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato lo 0,6% a 27.073 punti, lo Straits Times di Singapore è salito dello 0,2% a 4.575,9. A Hong Kong, viaggi e tecnologia hanno sovraperformato: Samsonite ha registrato solidi risultati Q3 e guidance positiva, mentre Baidu ha presentato nuovi chip AI domestici per contenere costi e aggirare le restrizioni alle esportazioni. Tencent ha rafforzato il tema AI con un aggiornamento Q3 che mostra ricavi in crescita del 15% a 192,9 miliardi di yuan, trainati da gaming e pubblicità potenziata dall’intelligenza artificiale.

Volatilità

  • La volatilità torna in primo piano con l’S&P 500 in calo dell’1,6% e il VIX intorno a 20, segnalando nervosismo nel breve termine. Tra i driver chiave: vendite al dettaglio USA, dati sui prezzi alla produzione e discorsi Fed, che potrebbero ridefinire le aspettative sui tassi e sulla forza economica.
  • Movimento giornaliero implicito SPX: ±54 punti (≈0,8%).
  • Intanto lo skew delle opzioni in scadenza settimanale mostra un modesto spostamento verso le put ribassiste, più costose delle call equivalenti — segnale che prevale una certa cautela tra gli operatori.

Asset digitali

  • Il mercato cripto è sotto pressione con Bitcoin in calo verso quota 97.000 USD, il livello più basso da mesi, in un contesto di flussi istituzionali negativi e indebolimento degli asset rischiosi.
  • Anche l’ecosistema Ethereum è debole — ETH in ribasso, scambiato intorno ai 3.000 USD, colpito dall’umore risk-off. Tra gli strumenti tipo ETF come IBIT (collegato a Bitcoin), i deflussi sono aumentati, indicando un calo della domanda istituzionale.
  • Le principali altcoin come Solana, XRP e Binance Coin seguono il ribasso, e segnali tecnici suggeriscono che la dominanza di Bitcoin potrebbe essere in fase di rottura — una condizione che storicamente può anticipare un cambiamento nella leadership di mercato.

Obbligazioni

  • I Treasury USA hanno subito vendite ieri, forse per via dei segnali del Segretario al Tesoro Bessent su possibili assegni di stimolo per famiglie a basso reddito finanziati con i dazi, piuttosto che una gestione fiscale prudente. I Treasury non hanno offerto rifugio durante il sell-off azionario. Il rendimento del Treasury a 2 anni è salito di qualche punto base, trattando intorno al 3,58%, mentre il decennale è salito di cinque punti base, arrivando al 4,115% stamattina.
  • Il rendimento del JGB a 10 anni giapponese è salito durante la notte vicino ai massimi post-2008 di lunedì, trattando poco sotto l’1,71%.
  • Nonostante il forte calo delle azioni USA, il debito corporate high yield ha subito pressioni più contenute: lo spread Bloomberg tra high yield e Treasury è salito di 8 punti base a 291 (rispetto ai massimi della scorsa settimana a 296).

Materie prime

  • Il Bloomberg Commodity Total Return Index si avvia alla settimana migliore da giugno, in rialzo del 2,7% ai massimi da 3 anni e mezzo, con un +15% da inizio anno. Tutti i settori contribuiscono: metalli preziosi +6%, cereali +2,9%, energia +2,2%. Tra i singoli asset: argento +10%, gas naturale +4,8%, oro +4,6%, soia +3,1%; Brent e WTI restano piatti.
  • Futures su grano e petrolio in rally dopo un attacco con droni ucraini al porto russo di Novorossiysk, snodo chiave per esportazioni di grano e petrolio. Eventuali interruzioni prolungate potrebbero spingere i trader a cercare altre fonti, sostenendo i prezzi. Brent inizialmente è salito del 3% prima di ritracciare.
  • I future CBOT sulla soia hanno raggiunto massimi da 17 mesi in attesa del rapporto USDA WASDE di oggi, il primo dalla fine dello shutdown. I dati aggiornati sull’export potrebbero chiarire la domanda cinese. Un sondaggio Reuters prevede un taglio alle stime di rendimento USA per mais e soia.

Valute

  • Il dollaro USA si è indebolito ieri nonostante la pressione sulle azioni, una divergenza rispetto a regimi precedenti dove forti cali degli asset rischiosi portavano a un rafforzamento del dollaro. EURUSD è salito fino a 1,1656 prima di consolidare. USDJPY ha reagito meno, forse perché anche i Treasury USA non hanno fatto da rifugio. EURJPY ai nuovi massimi storici vicino a 180,00.
  • La sterlina ha registrato un forte calo ieri sera dopo le notizie del FT sul ritiro dei piani di aumento dell’imposta sul reddito da parte del governo UK. La prospettiva di maggiori deficit fiscali ha spinto EURGBP fino a 0,8859 nella notte.
  • L’AUD, inizialmente forte per via dei solidi dati occupazionali, ha invertito rotta dopo il cambio di sentiment sul rischio. AUDNZD è sceso sotto 1,1500, dopo aver superato 1,1600 nella giornata precedente.

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