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Rapida panoramica del mercato – 16 maggio 2025

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Rapida panoramica del mercato – 16 maggio 2025


Fattori e catalizzatori di mercato

  • Azioni: andamento misto negli Stati Uniti; ripresa in Europa; forte crescita del PIL nel Regno Unito; calo in Asia per dati sul PIL e trimestrali

  • Volatilità: VIX sotto 18; mercato calmo; attesa prudente

  • Asset digitali: BTC stabile; ottimismo sugli ETF ETH; impatto dell’attacco informatico su Coinbase

  • Obbligazioni: i rendimenti dei Treasury USA sono scesi bruscamente ieri dopo un forte rialzo nei giorni precedenti

  • Valute: lo JPY si è ulteriormente rafforzato durante la notte, mentre l’USD si è indebolito nella sessione asiatica

  • Materie prime: l’oro rimbalza mentre i rendimenti obbligazionari scendono a causa di dati macroeconomici deboli negli USA

  • Eventi macroeconomici: Housing Starts USA (aprile) e dati preliminari del Consumer Sentiment Univ. of Michigan (maggio)


Dati macroeconomici e notizie principali

  • Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha avvertito dei rischi legati a tassi d’interesse a lungo termine elevati e alla volatilità dell’inflazione causata da shock dell’offerta, sottolineando l’importanza di aspettative ben ancorate per la crescita e ribadendo l’obiettivo d’inflazione al 2 % per evitare la perdita di posti di lavoro.

  • I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono scesi inaspettatamente ad aprile, segnando la flessione più ampia degli ultimi cinque anni, a causa soprattutto della contrazione dei margini, suggerendo che le imprese stanno assorbendo l’impatto dei dazi. Il producer price index è sceso dello 0,5 % dopo essere rimasto invariato a marzo, in contrasto con un aumento previsto dello 0,2 %. Escludendo alimentari ed energia, il core PPI è calato dello 0,4 %, il ribasso più marcato dal 2015.

  • La crescita delle vendite al dettaglio negli USA ha subito un brusco rallentamento in aprile, poiché i consumatori hanno ridotto la spesa per auto, articoli sportivi e altre importazioni a causa delle preoccupazioni legate ai prezzi influenzati dai dazi. Gli acquisti al dettaglio, non corretti per l’inflazione, sono aumentati dello 0,1 % (contro 0 % atteso), dopo un incremento rivisto dell’1,7 % in marzo, il più alto degli ultimi due anni.

  • La produzione industriale statunitense è calata dello 0,4 % ad aprile, il primo calo in sei mesi, a causa dell’aumento dei dazi all’importazione e di altre sfide. La flessione è stata guidata da veicoli a motore, computer e abbigliamento, mentre la produzione di attrezzature aziendali è cresciuta leggermente. L’utilizzo della capacità produttiva è sceso al 76,8 % e l’attività manifatturiera è rimasta in territorio negativo.

  • L’economia giapponese si è contratta dello 0,7 % su base annua nel primo trimestre, registrando il primo calo in un anno, a causa della riduzione delle esportazioni, dell’aumento delle importazioni e della stagnazione dei consumi. Questo solleva preoccupazioni sulla resilienza dell’economia e potrebbe portare a discussioni su tagli fiscali o sussidi diretti in vista delle elezioni estive.

  • Le tariffe per il trasporto marittimo dei container sono aumentate del 7,6 % questa settimana, con il Drewry Composite Index che ha raggiunto il massimo di quattro settimane, guidato da forti aumenti del 15,6 % e 19,3 % sulle rotte Shanghai–Los Angeles e Shanghai–New York. Ciò riflette una nuova ondata di esportazioni anticipate, mentre esportatori e importatori in Cina e negli USA sfruttano la tregua commerciale di 90 giorni.


Prossimi eventi macroeconomici (orari in GMT)

  • 12:30 – Housing Starts USA (aprile)

  • 14:00 – University of Michigan Consumer Sentiment preliminare (maggio)

Trimestrali

  • Oggi: Richemont

  • Settimana prossima:

  • Lunedì: Ryanair

  • Martedì: Home Depot, Palo Alto Networks

  • Mercoledì: TJX Companies, Lowes, Medtronic, Snowflake, Target

  • Giovedì: Intuit, Analog Devices, Workday, Autodesk, Copart

 

Azioni

  • USA: i mercati azionari statunitensi hanno chiuso contrastati giovedì. L’S&P 500 è salito dello 0,41 %, sostenuto da utilities e beni di consumo primari, mentre il settore tech ha faticato, con il Nasdaq piatto a causa delle perdite di Amazon e Meta. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,65 %, grazie al +2,8 % di GE dopo che il Qatar ha scelto i suoi motori per gli aerei Boeing. UnitedHealth è crollata dell’11 % a causa di indagini federali, pesando sul settore sanitario. I dati sulle vendite al dettaglio hanno deluso, l’inflazione all’ingrosso è calata inaspettatamente e i commenti prudenti di Powell hanno mantenuto un sentiment cauto, nonostante l’ottimismo commerciale.

  • Europa: i mercati europei sono rimbalzati giovedì, con lo STOXX 50 (+0,16 %) e lo STOXX 600 (+0,5 %) sostenuti dal recupero del settore sanitario, in particolare Bayer (+3 %) e Sanofi (+1 %), dopo i recenti cali dovuti alle indicazioni sui prezzi dei farmaci negli Stati Uniti. Anche le utilities sono salite, mentre Siemens e Allianz hanno perso terreno dopo trimestrali deludenti. Il CAC 40 francese ha guadagnato lo 0,2 %, sostenuto dalle prospettive positive di Engie (+3,6 %), anche se i titoli del lusso hanno sofferto a causa di risultati deboli nel settore.

  • Regno Unito: il FTSE 100 è salito dello 0,57 %, interrompendo una serie di due sedute negative, spinto dalla solida crescita del PIL (+0,7 %) e da buoni risultati societari. National Grid (+3 %) e AstraZeneca hanno guidato i rialzi, mentre 3i Group (-4,4 %) e BP (-3,4 %) sono scesi a causa delle pressioni nel settore petrolifero e di guidance aziendali più deboli.

  • Asia: i mercati asiatici sono stati per lo più in calo venerdì. Il Nikkei giapponese (-0,5 %) ha sofferto a causa del dato negativo sul PIL (-0,7 % a/a). L’Hang Seng di Hong Kong (-0,8 %) ha registrato un calo significativo, guidato da Alibaba (-4,9 %), che ha deluso le attese sui ricavi trimestrali, e da crescenti tensioni tecnologiche USA-Cina. Anche i mercati della Cina continentale hanno chiuso in calo, con un sentiment debole nonostante le recenti riduzioni tariffarie.


Volatilità


Il VIX è sceso bruscamente a 17,83 (-4,2 %), chiudendo per la prima volta sotto quota 18 da inizio marzo, segno di un calo delle preoccupazioni di mercato. Anche gli indicatori di volatilità a breve termine (VIX1D, VIX9D) sono diminuiti significativamente. I mercati sembrano a proprio agio nonostante le incertezze macro, in attesa di eventi chiave come i verbali del FOMC e i risultati di Nvidia.


Asset digitali


Il Bitcoin è salito dello 0,18 % a 103.961 USD, mantenendo la stabilità sopra livelli psicologici chiave, sostenuto dagli afflussi istituzionali negli ETF spot BTC (+114,9 milioni USD). Ethereum è cresciuto leggermente a 2.596 USD (+1,86 %), grazie al sentiment positivo sulla negoziazione di opzioni sull’ETF ETH di BlackRock. Tuttavia, i titoli legati alle criptovalute hanno sofferto: Coinbase è crollata del 7,2 % a seguito di un grave attacco informatico.


Obbligazioni

I rendimenti dei Treasury USA sono scesi giovedì. Il decennale, dopo aver chiuso mercoledì ai massimi di tre mesi, è sceso di circa 10 punti base ed è ulteriormente in calo nella sessione asiatica, scambiando al 4,42 %, dopo la discesa dei rendimenti dei titoli di stato giapponesi causata da un PIL deludente. Anche il rendimento del biennale statunitense è sceso, da oltre il 4,05 % di ieri al 3,94 % odierno.


Materie prime

  • La più ampia correzione dell’oro dal 2023, dal massimo storico del mese scorso di 3.500 USD fino a 3.121 USD, è stata parzialmente recuperata dopo che deboli dati macro USA hanno provocato il calo del dollaro e dei rendimenti obbligazionari, riaccendendo la domanda di oro, che aveva sofferto durante il rally pro-risk legato alla tregua USA-Cina.

  • Il Bloomberg Commodity Index è in calo dell’1 % nella settimana (+4,6 % da inizio anno), penalizzato principalmente dalla debolezza di due componenti principali: gas naturale (-9 %) e oro (-3,5 %). In generale, settimana positiva per i pro-ciclici, guidati da diesel, benzina, alluminio e zinco, mentre il settore agricolo è stabile nonostante il rimbalzo del prezzo del grano.


Valute

  • Lo yen giapponese ha continuato a rafforzarsi ieri e durante la notte, nonostante il dato debole sul PIL. USDJPY ha toccato brevemente quota 145,00 prima di rimbalzare, mentre EURJPY è sceso nettamente sotto 165,00, tornando in range dopo aver tentato una rottura a metà settimana. Questa mattina è scambiato sotto 163,00, dopo aver toccato un minimo a 162,46 nella notte.

  • Il dollaro USA si è indebolito durante la notte: EURUSD è tornato sopra 1,1200 dopo aver toccato un minimo di 1,1170 ieri, con resistenza chiave a 1,1266 (precedente supporto). AUDUSD è salito sopra 0,6430 dopo aver testato il livello di 0,6400, mentre USDCAD ha respinto per la terza volta in settimana il tentativo di superare quota 1,4000, scambiando stamattina a 1,2940.

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