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Rapida panoramica del mercato – 17 giugno 2025

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Rapida panoramica del mercato – 17 giugno 2025


Fattori trainanti e catalizzatori di mercato

  • Azioni: rimbalzo negli Stati Uniti ed Europa; tecnologia e banche in forte crescita; oil/energy in ritardo

  • Volatilità: il VIX scende, ma il rischio rimane superiore alla norma; coperture più costose

  • Asset digitali: BTC stabile, ETH punta al breakout; forti flussi su ETF IBIT/ETHA

  • Obbligazioni: i rendimenti USA si sono mossi poco in vista del FOMC di domani

  • Valute: Yen giapponese si rafforza dopo che la BoJ annuncia un rallentamento più graduale del tapering QE

  • Materie prime: prezzi del petrolio fluttuano con le notizie dal Medio Oriente

  • Eventi macro: conferenza stampa della Bank of Japan, sondaggio ZEW tedesco di giugno, vendite al dettaglio USA di maggio


Dati macro e notizie principali

  • Il Presidente USA Trump ha lasciato anticipatamente il vertice G-7 a Toronto, saltando una serie di incontri previsti per oggi, presumibilmente per gestire la crisi Iran-Israele, come dichiarato dopo aver chiesto all’Iran di evacuare Teheran e aver incontrato i suoi consiglieri per la sicurezza nazionale.

  • I leader del G7 hanno concordato lunedì di andare avanti con una dichiarazione congiunta che delinea una strategia per proteggere la fornitura di minerali rari con applicazioni industriali critiche, dopo la recente decisione della Cina di limitare la propria offerta dominante di questi minerali e dei componenti chiave che li contengono, in particolare i magneti.

  • L’indice Empire State Manufacturing degli Stati Uniti è sceso a -16 a giugno 2025 da -9,2 di maggio, sotto le attese di -5,5, segnalando un peggioramento delle condizioni aziendali. Si tratta del livello più basso da marzo (-20), con cali negli ordini, nelle spedizioni, peggioramento della disponibilità delle forniture e tempi di consegna invariati.

  • La Bank of Japan ha lasciato invariato il tasso d’interesse di riferimento, come previsto, annunciando che ridurrà il ritmo degli acquisti obbligazionari mensili a riduzioni trimestrali di 200 miliardi di JPY dal livello attuale di 400 miliardi di JPY, a partire dal prossimo anno.


Principali appuntamenti macro (orari GMT)

  • 06:30 – Conferenza stampa del Governatore della Bank of Japan Ueda

  • 08:00 – Rapporto mensile IEA sul mercato del petrolio

  • 09:00 – Sondaggio ZEW Germania giugno

  • 12:30 – Vendite al dettaglio USA maggio

  • 13:15 – Produzione industriale e utilizzo capacità produttiva USA aprile

  • 14:00 – Indice NAHB mercato immobiliare USA giugno

Trimestrali

  • Giovedì: Accenture, Kroger, Darden Restaurants


Azioni

  • USA: le azioni statunitensi sono rimbalzate nettamente lunedì, con S&P 500 in rialzo dello 0,9%, Nasdaq +1,5% e Dow +0,8%, recuperando le perdite di venerdì. Le speranze di una de-escalation tra Israele e Iran e la ripresa dei negoziati nucleari hanno sostenuto l’appetito per il rischio, con i titoli tecnologici e consumer in testa ai rialzi: Meta (+2,9%), Palantir (+3%), Tesla (+1,2%). US Steel ha guadagnato il 5,1% dopo l’approvazione da parte di Trump dell’acquisizione da parte di Nippon Steel, mentre AMD è salita del 9% grazie a una raccomandazione rialzista degli analisti. I titoli energetici sono rimasti indietro, complice un calo di quasi il 2% del prezzo del petrolio. Gli investitori ora si concentrano sui dati sulle vendite al dettaglio di oggi e sulla decisione della Fed di domani, entrambi indicatori che orienteranno la direzione di breve termine.

  • Europa: le borse europee hanno chiuso in rialzo, interrompendo una serie di cinque sedute negative: DAX (+0,8%), Stoxx 600 (+0,4%) e CAC 40 (+0,8%), grazie al ridimensionamento delle paure in Medio Oriente e alla disponibilità dell’Iran a riprendere i colloqui sul nucleare. Banche e tech hanno guidato il rimbalzo, con Santander (+3,9%) e Adyen (+2%). Tra i migliori anche Siemens Energy (+4,6%), Sartorius (+4,1%) e Kering (+12,9%). Ora l’attenzione si sposta sulle riunioni chiave delle banche centrali di questa settimana, in particolare Fed e Bank of England, che potrebbero influenzare l’outlook sulle politiche monetarie.

  • Regno Unito: il FTSE 100 è salito dello 0,3%, avvicinandosi ai massimi storici ma sottoperformando il resto d’Europa, a causa delle perdite nei settori energia e minerario compensate dal forte rialzo di Entain (+11%). I riflettori si sono concentrati sulle notizie commerciali, con USA e Regno Unito che hanno raggiunto un accordo per eliminare i dazi sull’aerospazio e ridurli sulle auto, mentre rimangono irrisolti quelli su acciaio e farmaceutico. Gli investitori britannici attendono dati sull’inflazione, aggiornamento della politica BoE e vendite al dettaglio – tutti in uscita questa settimana.

  • Asia: i mercati asiatici hanno chiuso misti, appesantiti dall’allarme evacuazione lanciato da Trump su Teheran che ha pesato sul sentiment e controbilanciato il rimbalzo di Wall Street di lunedì. Il Nikkei giapponese (+0,6%) è salito dopo che la BoJ ha mantenuto i tassi invariati e annunciato una riduzione graduale degli acquisti di bond. Indici Cina e Hong Kong in leggero calo tra tensioni geopolitiche e dati economici contrastanti. Il KOSPI sudcoreano ha toccato i massimi pluriennali, trainato dall’ottimismo su nuovi accordi commerciali e dalla forza del settore tecnologico.


Volatilità

La volatilità si è ridotta ma resta su livelli superiori alla norma. Il VIX è sceso a 19,1, dopo il picco di 20,8 di venerdì, ma rimane comunque sopra il tipico range “calmo” di 15–18. Nonostante gli shock geopolitici recenti e i rischi di dazi abbiano mantenuto la volatilità implicita elevata, i mercati restano ordinati e i costi di copertura sono solo leggermente più alti. Gli analisti avvertono che gli indicatori di volatilità potrebbero sottostimare la possibilità di movimenti improvvisi, dati i continui fattori di incertezza.


Asset digitali

I mercati crypto continuano a salire grazie alla domanda di ETF che sostiene i flussi. Bitcoin si aggira attorno a 107.100 USD (+0,3%), Ether a 2.579 USD (+1,4%), con gli ETF spot su Ethereum che registrano afflussi costanti—il nuovo ETHA ETF di iShares è salito del 5,3% a 20,16 USD. L’IBIT ETF di BlackRock ha guadagnato il 3,5%, avvicinandosi a 70 miliardi di dollari di masse grazie ai forti afflussi recenti. Gli investitori trattano gli asset digitali sempre più come diversificatori e parziali coperture, riflettendo un cauto ottimismo anche in presenza di rischi macro.


Obbligazioni

  • I rendimenti dei Treasury USA sono rimasti sostanzialmente stabili dopo il rimbalzo di ieri, con il decennale vicino al 4,43%, al centro dell’intervallo visto da oltre un mese. Stesso discorso per il biennale, qualche punto base sotto il 4,00%, mentre il mercato attende la riunione FOMC di domani e le eventuali nuove indicazioni dalla Fed.

  • I rendimenti dei JGB decennali giapponesi sono saliti di quattro punti base dopo che la Bank of Japan ha annunciato un rallentamento più graduale degli acquisti di titoli di Stato, una mossa ampiamente prevista. Il decennale JGB è arrivato all’1,48%, mentre sulle scadenze più lunghe l’aumento è stato più contenuto, il trentennale è salito di un solo punto base a 2,92% verso fine seduta, in attesa della conferenza stampa del Governatore Ueda.


Materie prime

  • I prezzi del greggio hanno restituito quasi tutto il rialzo legato alla guerra Israele/Iran grazie all’ottimismo su un possibile accordo di pace, salvo poi risalire dopo l’appello di Trump all’evacuazione di Teheran. In assenza di interruzioni dell’offerta, il Brent potrebbe scendere sotto i 70 dollari, mentre il contrario potrebbe portarlo sopra gli 80 dollari, a conferma di un mercato in cui la volatilità resta protagonista.

  • L’oro ha perso gran parte della domanda di “bene rifugio” tornando sotto quota 3.400 USD sull’onda dell’ottimismo in Medio Oriente, salvo poi risalire durante la notte, ma con meno urgenza, segnale di un mercato in consolidamento che resta per ora in un intervallo definito. L’attenzione resta puntata su Medio Oriente, dati USA e tempistica del prossimo taglio dei tassi USA.


Valute

  • Il dollaro USA si è mosso in modo misto, rimbalzando leggermente contro l’Euro dopo che EURUSD non è riuscito a superare 1,1600 per il terzo giorno consecutivo ieri, scambiando a 1,1567 questa mattina al momento della scrittura.

  • USDJPY si è rafforzato dopo la debolezza diffusa dello yen in vista della riunione della Bank of Japan durante la notte, portando USDJPY brevemente sopra 145,00. Questo dopo l’annuncio della BoJ che ridurrà gli acquisti mensili di JGB di 200 miliardi di JPY a partire dal prossimo anno fiscale, rispetto agli attuali 400 miliardi mensili. La reazione del mercato suggerisce che la mossa fosse ampiamente attesa. In rapporto al PIL, il bilancio dei JGB continua a ridursi lentamente mentre l’economia nominale giapponese cresce, così che il bilancio BoJ si è chiuso al Q1 al 118% del PIL rispetto al picco del 133% di inizio 2024. Il Governatore della Bank of Japan Ueda tiene una conferenza stampa alle 06:30 GMT di questa mattina.

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