Dimensioni personalizzate 1920x1280 px

Rapida panoramica del mercato – 18 giugno 2025

Macro 3 minutes to read
bgsaxo square no frame2
BG SAXO

 

Rapida panoramica del mercato – 18 giugno 2025


Motori e catalizzatori di mercato


Azioni: il conflitto Israele-Iran pesa sui mercati, retorica di Trump, energia in rialzo, attenzione rivolta alla decisione della Fed
Volatilità: VIX sopra 21, forti coperture di breve periodo, Fed e geopolitica rappresentano i principali rischi
Asset digitali: Bitcoin/ETH in calo, afflussi su IBIT/ETHA, notizie sulla regolamentazione, mercato cauto
Obbligazioni: rendimenti dei Treasury USA restano bloccati a metà del range
Valute: USD si rafforza in vista del meeting FOMC di oggi. Sterlina in forte calo
Materie prime: rialzi diffusi guidati da energia, oro, argento e cereali spingono il settore al massimo dal 2022
Eventi macro: CPI di maggio nel Regno Unito, Housing Starts di maggio negli USA, riunione del FOMC e conferenza stampa del presidente Powell


Dati macro ed eventi principali


Trump ha invocato la "resa incondizionata" dell’Iran, minacciando il leader supremo prima di incontrare il suo team di sicurezza nazionale per discutere dell’escalation in Medio Oriente, alimentando le speculazioni su un possibile coinvolgimento degli USA nell’attacco israeliano contro l’Iran, aumentando i timori per un’interruzione dell’offerta di greggio dalla regione. Sia Israele che Iran hanno indicato l’intenzione di intensificare il conflitto.
Il CPI di maggio nel Regno Unito è uscito a +0,2% su base mensile come previsto e +3,4% su base annua (contro attese di +3,3% e +3,5% di aprile). L’indice core su base annua è sceso a +3,5% da +3,8% di aprile, come atteso, mentre i servizi core sono scesi a +4,7% (contro attese di +4,8% e +5,4% di aprile).
Le vendite al dettaglio USA sono scese dello 0,9% a maggio 2025 su base mensile destagionalizzata, il calo maggiore in quattro mesi, dopo una revisione al ribasso di aprile (-0,1%) e oltre il -0,7% previsto. I consumatori hanno ridotto la spesa in previsione di nuovi dazi; i concessionari auto hanno registrato i cali maggiori.
L’indice NAHB/Wells Fargo del mercato immobiliare è sceso di due punti a 32 a giugno 2025, il livello più basso da dicembre 2022 e il terzo più basso dal 2012, deludendo le attese di un rimbalzo a 36. Questo riflette tassi d’interesse elevati e una domanda dei consumatori pessimista a causa di dazi e incertezze economiche che aumentano i costi dei mutui.
La produzione industriale USA è scesa dello 0,2% a maggio 2025, contro attese di un aumento dello 0,1%, dopo un +0,1% ad aprile. La produzione manifatturiera è salita dello 0,1%, sotto il +0,2% previsto.
I prezzi all’importazione negli USA sono rimasti invariati a maggio 2025, sfidando le attese di un calo dello 0,2%, dopo un +0,1% ad aprile. I prezzi delle importazioni non energetiche sono saliti dello 0,3%, dopo un +0,4% – l’aumento più marcato in un anno – mentre le aziende estere hanno mantenuto i prezzi nonostante i dazi aggressivi.


Eventi macro in evidenza (orari GMT)


06:00 – CPI UK maggio
09:00 – CPI finale Eurozona maggio
12:30 – Housing Starts USA e permessi di costruzione maggio
12:30 – Richieste iniziali e continuative di sussidi di disoccupazione USA
14:30 – Report settimanale scorte di greggio e carburanti
18:00 – Comunicato politica monetaria FOMC e documentazione (proiezioni staff)
18:30 – Conferenza stampa del presidente Fed Powell
01:30 – Dati occupazionali Australia maggio

Giovedì: mercati USA chiusi per la festività del Juneteenth


Trimestrali


Venerdì: Accenture, Kroger, Darden Restaurants
Per tutti gli eventi macro, trimestrali e dividendi consultare il calendario Saxo.


Azioni


USA: le azioni statunitensi sono scese martedì a causa dell’escalation tra Israele e Iran e dei dati deboli sulle vendite al dettaglio. L’S&P 500 ha perso lo 0,8%, il Dow lo 0,7% e il Nasdaq lo 0,9%. La minaccia di Trump all’Iran ha aumentato la cautela tra gli investitori, mentre il calo delle vendite retail di maggio (-0,9%) suggerisce l’impatto dei dazi. L’energia ha sovraperformato grazie al rally del petrolio; ExxonMobil e Chevron hanno guadagnato oltre il 2%. In calo i titoli aerei e dei consumi. T-Mobile è scesa dopo la riduzione della quota da parte di SoftBank. L’attenzione ora si concentra sulla decisione della Fed e sulle indicazioni di Powell.
Europa: i mercati azionari europei hanno chiuso in forte calo martedì a causa delle tensioni in Medio Oriente e della linea dura di Trump sull’Iran. Lo Stoxx Europe 600 ha perso lo 0,8%, il DAX l’1,1% e il CAC 40 lo 0,8%. L’energia è stato l’unico settore in rialzo, sostenuto dal prezzo del petrolio. Banche e tecnologia hanno appesantito gli indici, con SocGen, Kering e Deutsche Telekom tra i principali ribassi. Il mercato attende i dati sull’inflazione UK e la decisione sui tassi della Svezia, restando cauto su ulteriori escalation.
UK: il FTSE 100 ha perso lo 0,46% a 8.834 punti per via delle tensioni geopolitiche e dell’incertezza sugli accordi commerciali, mantenendo gli investitori difensivi. La forza dell’energia è stata compensata dai cali nei titoli industriali e dei consumi. Ashtead ha guadagnato dopo i risultati, mentre Unilever e Informa hanno perso terreno. Le nuove sanzioni UK alla Russia e i nuovi termini commerciali USA-UK hanno avuto scarso impatto. Le previsioni di crescita economica per il 2025 sono state riviste al ribasso all’1,2%. Gli operatori ora attendono l’aggiornamento della politica della Bank of England.
Asia: i mercati asiatici si sono mossi in modo divergente, con l’ottimismo su tech e crypto che ha compensato le incertezze regionali. Il KOSPI sudcoreano è salito dello 0,7% grazie ai guadagni nel settore AI e semiconduttori, mentre Cina e Hong Kong hanno chiuso in calo per l’assenza di nuove misure nei forum politici. I negoziati commerciali tra Corea e USA hanno sostenuto il sentiment, ma il conflitto Israele-Iran ha limitato l’appetito per il rischio. In Cina, la mancanza di supporto politico e la pressione sui titoli EV a Hong Kong hanno pesato, mentre i mercati valutari e obbligazionari sono rimasti stabili.


Volatilità


La volatilità è aumentata martedì per effetto delle notizie di guerra e delle incertezze sulla Fed. Il VIX è salito del 13% a 21,60, con gli indici VIX a 1 e 9 giorni anch’essi oltre 21. I volumi sulle opzioni sono aumentati, segnalando una crescente domanda di coperture. I future indicano una fase ancora incerta, ma senza forti aumenti ulteriori. Per gli investitori buy-and-hold, i recenti movimenti hanno riportato la volatilità su livelli medi a 3 mesi – non in zona panico, ma un richiamo alla prudenza visto l’avvicinarsi del meeting Fed e il rischio geopolitico.


Asset digitali


I mercati crypto hanno seguito l’andamento dei mercati azionari, indebolendosi dopo il rimbalzo di lunedì. Bitcoin è sceso dell’1,6% a 105.400 USD e Ether è sceso a 2.535 USD. Sia IBIT (-3,7%) che ETHA (-5%) hanno seguito il calo, nonostante forti afflussi istituzionali all’inizio della settimana. Altcoin e titoli legati alle crypto sono stati misti. L’approvazione al Senato USA del GENIUS Act (normativa sugli stablecoin) rappresenta un passo avanti, ma non ha sostenuto il sentiment a causa dei timori geopolitici. Tuttavia, gli afflussi continui negli ETF segnalano una costante adozione istituzionale anche in fase di consolidamento.


Obbligazioni


I rendimenti dei Treasury USA restano bloccati a metà del range lungo tutta la curva, dopo i dati deboli sulle vendite al dettaglio di maggio e in attesa delle richieste di sussidio odierne e della riunione FOMC di stasera, con i dati sulle nuove costruzioni che potrebbero attirare maggiore attenzione vista la debolezza del mercato immobiliare. Il rendimento del Treasury USA a 2 anni si attesta stamattina intorno al 3,95%, mentre il mercato osserva segnali da Powell su un possibile taglio dei tassi a luglio (attualmente le probabilità sono solo del 15% per luglio e poco sopra il 55% per un singolo taglio entro metà settembre).
Gli spread dei titoli high yield USA si sono leggermente ampliati ieri in un contesto di maggiore avversione al rischio, in parte causata dal rialzo del greggio per via del conflitto Iran-Israele. L’indice Bloomberg sugli spread high yield rispetto ai Treasury USA è salito dai 297 punti base di lunedì (minimo di diversi mesi) a 304 punti base.


Materie prime


I forti guadagni dell’ultima settimana hanno spinto il Bloomberg Commodity Index Total Return ai massimi da settembre 2022. L’indice, che traccia 24 contratti future principali, è salito del 3,7% in una settimana, portando il guadagno da inizio anno al 10,4%, grazie a rialzi in greggio, carburanti, oro, argento, soia e grano.
Il petrolio ha registrato un altro rally tra i timori di un coinvolgimento diretto degli USA negli attacchi a Teheran, con conseguente rischio di escalation e interruzione delle forniture – incluso un possibile blocco dello Stretto di Hormuz, lo scenario peggiore. Le opzioni sul petrolio ora segnalano una posizione più rialzista rispetto al periodo successivo all’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, segno di un mercato nervoso.
L’argento ha raggiunto un nuovo massimo di 13 anni sopra i 37 USD, mentre l’oro resta bloccato sotto i 3.400 USD – un metallo giallo in consolidamento, ancora in fase laterale. Il focus resta su Medio Oriente, dati economici USA e tempistica del prossimo taglio dei tassi USA.
Cereali: la forza dei mercati energetici ha sostenuto mais e soia, vista la loro importanza nella produzione di biocarburanti, mentre il grano CBOT ha toccato il massimo di una settimana a causa dell’inizio lento del raccolto invernale USA, che ha innescato coperture di posizioni short da parte degli speculatori, in posizione net short da tre anni per l’ampia offerta.


Valute


• Il dollaro USA si è rafforzato ieri nonostante i dati deboli sulle vendite retail, probabilmente per via della chiusura di posizioni short in vista del meeting FOMC di stasera. Tuttavia, è difficile immaginare uno scenario particolarmente hawkish dato che le aspettative per un taglio a luglio sono basse. Il mercato potrebbe reagire in modo più marcato ai dati sui sussidi di disoccupazione dopo tre letture consecutive elevate.
• L’EURUSD ha testato il supporto appena sotto 1,1500, ma per un’inversione più marcata dovrebbe scendere sotto l’area 1,1450–1,1400 – si attende la reazione post-FOMC.
• Lo yen si è rafforzato leggermente ieri con il peggioramento del sentiment globale, riducendo l’appeal per operazioni di carry trade. Il GBPJPY ha registrato il calo più significativo dopo aver testato il massimo di un range plurimensile. La resistenza USDJPY intorno a 145,00 ha tenuto, con un picco a 145,44 durante la notte e successivo ritorno verso 145,00.
• La sterlina ha subito un forte calo ieri su tutti i fronti, probabilmente sensibile al deterioramento del sentiment di rischio. Il GBPUSD è sceso fino a 1,3422 durante la notte dopo aver toccato 1,3591 ieri; l’EURGBP è salito sopra 0,8550 per la prima volta da aprile.

Crediti e Disclaimer

Nessuna delle informazioni e analisi qui contenute costituisce un consiglio di investimento o un'offerta o sollecitazione ad acquistare o vendere qualsiasi valuta, prodotto o strumento finanziario, effettuare investimenti o partecipare a una particolare strategia di trading. Invitiamo gli utenti ad approfondire attentamente le proprie conoscenze e a comprendere appieno le caratteristiche e i rischi degli strumenti con cui operano prima di fare trading. Il trading può generare sia profitti che perdite. L'investitore si assume la responsabilità di valutare, in modo indipendente, la precisione e la completezza delle informazioni e il relativo utilizzo. La presente comunicazione di marketing non è assimilabile ad alcuna forma di produzione o diffusione di ricerca in materia di investimenti e pertanto non è stata preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l'indipendenza della ricerca. Eventuali informazioni riportate che si riferiscano a rendimenti, non devono essere interpretate come indicazioni di rendimenti futuri o di garanzia di conservazione del capitale investito ma come indicazioni di rendimenti realizzati in passato. Con strumenti finanziari "più negoziati in piattaforma" si fa riferimento al controvalore nominale negoziato su tutte le piattaforme del Gruppo Saxo.