Rapida panoramica del mercato – 19 giugno 2025

BG SAXO
Rapida panoramica del mercato – 19 giugno 2025
Motori e catalizzatori di mercato
• Azioni: Fed prudente, tecnologia stabile, Europa/Asia deboli, geopolitica dominante
• Volatilità: il VIX cala prima della festività, “triple witching” venerdì, rischi di breve termine
• Asset digitali: Bitcoin/Ethereum stabili, IBIT/ETHA in calo, Coinbase in forte rialzo
• Obbligazioni: messaggio misto dalla riunione del FOMC, rally iniziale dei Treasury seguito da ritracciamento
• Valute: USD e JPY si rafforzano dopo la riunione del FOMC
• Materie prime: aumenti per grano e platino, contribuendo alla solida performance complessiva delle materie prime
• Eventi macro: riunione della BNS in Svizzera, Riunione della Norges Bank in Norvegia, Riunione della Bank of England nel Regno Unito, mercati USA chiusi oggi
Dati macro e titoli principali
• Il presidente degli Stati Uniti Trump ha dichiarato che “potrebbe o meno” colpire l'Iran, mentre asset militari chiave degli Stati Uniti, incluso il gruppo portaerei Nimitz, hanno cambiato rotta dal Mar Cinese Meridionale verso il Medio Oriente.
• La riunione del FOMC ha fornito un messaggio misto, con lievi modifiche alla dichiarazione di politica monetaria che suggeriscono una preoccupazione leggermente inferiore per le prospettive economiche rispetto alla precedente dichiarazione (del 7 maggio, poco dopo il crollo dei mercati e del sentiment del Giorno della Liberazione). Le nuove proiezioni economiche dello staff indicano una revisione al ribasso della crescita per quest'anno e il prossimo, con l'inflazione rivista al rialzo per il periodo 2025–2027 e il tasso di disoccupazione anch'esso leggermente più alto (al 4,5% per il 2025 e il 2026 rispetto al 4,4% e 4,3%). Questo scenario suggerisce un contesto stagflazionistico difficile da affrontare per la Fed, motivo per cui i mercati obbligazionari hanno reagito con moderazione: inizialmente i Treasury sono saliti, ma hanno chiuso la giornata per lo più invariati. Il “dot plot” delle previsioni della Fed evidenzia due correnti di pensiero: una favorevole al mantenimento dei tassi invariati fino a fine anno, l’altra che prevede almeno due tagli. In conferenza stampa, il presidente Powell ha sottolineato l’incertezza e la necessità di pazienza, mantenendo basse le aspettative di un taglio a luglio.
• Le nuove costruzioni abitative negli Stati Uniti sono diminuite del 9,8% a maggio 2025, scendendo a 1,256 milioni di unità rispetto alle attese di 1,36 milioni, toccando il livello più basso da maggio 2020. Tassi ipotecari elevati e un’offerta eccessiva di case hanno frenato il sentiment dei costruttori e l'attività edilizia.
• Le richieste iniziali settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono scese di 5.000 unità a 245.000 nella settimana terminata il 14 giugno, in linea con le attese e in calo rispetto alle 250.000 della settimana precedente (riviste da 248.000). La media a quattro settimane ha raggiunto 245.000, il massimo da agosto 2023. Le richieste continuative sono scese a 1.945.000, in calo di 6.000 unità rispetto al picco di tre anni della settimana precedente, segnalando un indebolimento del mercato del lavoro in un contesto di incertezza economica.
Eventi macro in calendario (orari in GMT)
• 07:30 – Annuncio del tasso della BNS (Svizzera)
• 08:00 – Annuncio del tasso della Norges Bank (Norvegia)
• 11:00 – Annuncio del tasso della Bank of England (Regno Unito)
• 11:00 – Annuncio del tasso a una settimana (Turchia)
• Mercati USA chiusi oggi per la festività di Juneteenth
• 23:30 – CPI nazionale di maggio (Giappone)
Trimestrali
• Oggi: Accenture, Kroger, Darden Restaurants
La prossima settimana:
• Lunedì: Prosus, Naspers
• Martedì: Fedex, Carnival Corporation
• Mercoledì: Micron Technology, Paychex, Alimentation Couche-tard, General Mills
• Giovedì: Nike, Hennes & Mauritz
Azioni
• USA: i mercati azionari statunitensi hanno chiuso contrastati mercoledì, dopo che la Fed ha mantenuto i tassi invariati e il presidente Powell ha adottato un tono cauto. L’S&P 500 e il Dow hanno chiuso leggermente in calo, mentre il Nasdaq ha registrato un modesto rialzo, trainato dal settore tecnologico. Powell ha evidenziato rischi inflazionistici persistenti legati ai dazi imposti da Trump e ha tagliato le previsioni di crescita, prevedendo solo due tagli dei tassi nel 2025. Le tensioni in Medio Oriente e l’incertezza sull’azione militare statunitense contro l’Iran hanno mantenuto gli investitori prudenti. Visa, Mastercard e PayPal sono scese di oltre il 4% dopo l'approvazione del “Stablecoin Act” da parte del Senato; Coinbase è balzata del 16% grazie all’ottimismo normativo.
• Europa: i mercati europei hanno chiuso in calo mercoledì, penalizzati dai segnali cauti delle banche centrali e dall’intensificarsi delle tensioni tra Israele e Iran. Lo Stoxx 50 e lo Stoxx 600 sono scesi dello 0,4%, guidati dai ribassi nei settori tecnologico e industriale. Il DAX tedesco ha perso lo 0,5%, mentre il FTSE 100 è salito dello 0,1% grazie al rallentamento dell’inflazione nel Regno Unito, che tuttavia resta sopra il target. L’attenzione si sposta sulla decisione odierna della Bank of England, dove non si prevedono variazioni, e sui movimenti dei tassi in Svizzera e Norvegia. Il sentiment rimane fragile, con la geopolitica e la politica monetaria a guidare i mercati.
• Regno Unito: le azioni britanniche hanno chiuso mercoledì in lieve rialzo, con il FTSE 100 in aumento dello 0,1% dopo che l’inflazione di maggio è scesa al 3,4%. Nonostante resti sopra il target del 2% della Bank of England, i trader non si aspettano modifiche ai tassi nella riunione di oggi. La lettura più alta dell’inflazione ha penalizzato i costruttori di case e i fornitori, ma i titoli tecnologici hanno beneficiato di accordi di licenza e notizie di settore. Geopolitica e politica monetaria restano i temi chiave per il mercato britannico nella seconda metà della settimana.
• Asia: i mercati azionari asiatici sono scesi su ampia scala giovedì, con l’Hang Seng di Hong Kong in calo dell’1,9% e il Nikkei giapponese dello 0,7%, a causa delle notizie su una possibile azione militare degli Stati Uniti contro l’Iran. I titoli tecnologici e dei consumi hanno guidato le perdite, mentre l’ASX 200 australiano è rimasto pressoché invariato dopo dati occupazionali deboli. L’appetito per il rischio resta contenuto nella regione, mentre gli investitori valutano l’impatto delle decisioni sui tassi a livello globale e l’aggravarsi delle tensioni in Medio Oriente. I mercati cinesi hanno seguito la tendenza generale, chiudendo in calo in assenza di nuovi stimoli e con persistenti timori commerciali.
Volatilità
La volatilità si è leggermente ridotta mercoledì, con il VIX sceso a 20,14 (–1,46) dopo la decisione della Fed e in vista della chiusura dei mercati USA per la festività di Juneteenth. Il VVIX è calato dell’8% a 106,20. Con la liquidità ridotta per la festività, le oscillazioni realizzate dovrebbero restare contenute fino alla scadenza delle opzioni del “triple witching” di venerdì, che potrebbe generare rumore di breve termine con oltre 6 trilioni di dollari in contratti in scadenza. L’incertezza geopolitica e il posizionamento in opzioni potrebbero portare a una sessione volatile alla riapertura dei mercati.
Asset digitali
I mercati crypto sono rimasti in range ristretti mentre Wall Street si è fermata per Juneteenth. Bitcoin è rimasto sopra i 104.900 USD ed Ethereum ha scambiato intorno a 2.523 USD, entrambi in calo di meno dell’1%, in un contesto di cautela a causa della Fed e delle tensioni in Medio Oriente. I flussi degli ETF spot sono stati deboli: IBIT di BlackRock è sceso dello 0,6% e ETHA dell’1,3%, restando comunque in forte rialzo da inizio anno. Le azioni crypto hanno registrato performance contrastanti: Coinbase è balzata del 16% grazie ai progressi normativi, mentre MicroStrategy ha perso l’1,6%. Le dichiarazioni di Trump a favore di una regolamentazione rapida delle stablecoin e la limitata presa di profitto indicano che la fiducia di lungo termine resta solida, ma la volatilità potrebbe aumentare se i rischi macro si intensificassero.
Obbligazioni
• I Treasury USA hanno inizialmente cercato di salire dopo la pubblicazione della dichiarazione del FOMC e delle nuove proiezioni economiche dello staff, ma il quadro leggermente stagflazionistico (con crescita al ribasso e inflazione e disoccupazione al rialzo) ha mantenuto i rendimenti invariati.
• I titoli di Stato giapponesi sono saliti nella notte sulla scia del calo dei rendimenti dei Treasury USA, con il rendimento decennale sceso di tre punti base sotto l’1,43%.
Materie prime
• Il grano CBOT è salito del 4,4% mercoledì, toccando un massimo di due mesi e sfidando una tendenza ribassista durata tre anni. I fattori scatenanti includono il rischio geopolitico in Medio Oriente e le preoccupazioni meteorologiche negli Stati Uniti, Europa e Russia, ma il motore principale è la copertura di posizioni short da parte degli hedge fund, che detengono una posizione netta short da un periodo record di tre anni.
• I Future sul gas naturale statunitense sono saliti del 13% su base settimanale, grazie alle previsioni di un’ondata di caldo sull’est degli Stati Uniti che potrebbe incrementare la domanda di raffreddamento. Un incremento settimanale degli stoccaggi di 95 bcf porta il totale a 2.802 bcf, circa il 6% sopra la media quinquennale.
• Il guadagno da inizio anno del platino ha raggiunto il 45%, con i prezzi ai massimi da 11 anni dopo aver superato il picco del 2021 a 1.340 USD. I prezzi sono aumentati in modo deciso da fine maggio, a seguito di segnalazioni di un mercato sempre più teso e di una domanda crescente da parte degli investitori, in un contesto in cui l’oro mostra segnali di debolezza, rompendo una tendenza ribassista durata 17 anni.
• Il petrolio mantiene un premio di rischio tra i 5 e i 10 dollari che potrà essere eliminato solo se e quando il mercato si sentirà rassicurato sul fatto che la crisi in Medio Oriente non inciderà sull’offerta dalla regione, in particolare attraverso lo stretto di Hormuz, dove al momento non si registrano segnali di interruzione. L’attenzione è ora su Washington e se Trump deciderà di coinvolgere gli Stati Uniti nel conflitto.
Valute
• Il dollaro USA si è rafforzato ieri dopo la riunione del FOMC, quando un’interpretazione inizialmente dovish è stata rapidamente abbandonata, poiché le proiezioni economiche della Fed indicano chiaramente un contesto stagflazionistico, mantenendo elevati i rendimenti statunitensi. EURUSD è sceso fino a sfiorare quota 1,1450 durante la notte, mentre USDJPY è rimasto stabile intorno a 145,00 con lo yen più resiliente nel complesso.
• Il dollaro australiano è salito dopo un report misto sull’occupazione in Australia, che ha mostrato un calo generale dei posti di lavoro ma una crescita degli impieghi a tempo pieno. AUDNZD ha superato 1,0800, un livello che non chiudeva sopra da oltre tre settimane.
• Oggi tre riunioni di banche centrali, con quella della BNS in Svizzera che promette maggiore incertezza, poiché gli osservatori sono divisi tra un taglio di 50 o 25 punti base: un taglio maggiore porterebbe il tasso di politica monetaria a -0,25%, il primo tasso negativo dalla mossa della Bank of Japan verso un tasso positivo all’inizio dello scorso anno.