Rapida panoramica del mercato – 2 aprile 2025

BG SAXO
Rapida panoramica del mercato – 2 aprile 2025
Driver e catalizzatori di mercato
- Azioni: la tecnologia guida i rialzi; discorso di Trump sui dazi in arrivo; l’UE rimbalza ma apre in calo
- Volatilità: il VIX scende in attesa del discorso di Trump; trader cauti; oro e opzioni settoriali in movimento
- Asset digitali: BTC -1,2%; titoli crypto in rialzo; Circle ha presentato la documentazione per l’IPO; i ricavi da commissioni di ETH ai minimi
- Valute: le valute pro-cicliche rimbalzano con il sentiment di rischio di ieri, mentre il dollaro resta laterale in attesa della serie di annunci sui dazi dagli USA previsto per oggi
- Obbligazioni: gli spread creditizi sul debito ad alto rendimento si sono ampliati in modo significativo nell’ultima settimana
- Materie prime: i trader dell’oro si interrogano su quanto sia già stato prezzato. Giornata positiva per gli agricoli
- Eventi macro: variazione dell’occupazione ADP di marzo (USA), annunci di Trump sui dazi per il “Giorno della Liberazione” (USA)
BG SAXO Colazione con i mercati è una panoramica concisa sui mercati finanziari, con riferimenti alle principali notizie ed eventi.
Dati macro e notizie
- Due seggi alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti sono rimasti ai Repubblicani dopo le elezioni suppletive indette per sostituire due esponenti nominati nell’amministrazione Trump. Tuttavia, il margine di vittoria si è dimezzato in entrambe le circoscrizioni, passando da 33-34 punti nelle elezioni di novembre a 16-17 punti, suggerendo che il presidente Trump sta perdendo terreno tra gli elettori centristi.
- Per gli annunci tariffari del “Giorno della Liberazione” previsti oggi in un evento nella Rose Garden alle ore 20:00 GMT, il presidente Trump sta valutando tre strategie: una tariffa uniforme del 20% per tutti i partner commerciali, dazi a livelli progressivi e dazi specifici per paese, con un focus su quest’ultima opzione. È probabile che vengano imposti ulteriori dazi su prodotti farmaceutici e semiconduttori, una revoca dei dazi legati al fentanyl per Canada e Messico, e sanzioni secondarie nei confronti del Venezuela. Complessivamente, i dazi potrebbero superare per portata quelli famigerati del 1930 noti come dazi Smoot-Hawley.
- I dati JOLTS di febbraio mostrano un calo delle offerte di lavoro negli Stati Uniti pari a 194.000 unità, scendendo a 7,568 milioni, sotto le attese di 7,63 milioni. Le diminuzioni hanno riguardato commercio al dettaglio, finanza e assicurazioni, sanità e assistenza sociale, tempo libero e ospitalità, e il settore manifatturiero.
- Il PMI manifatturiero ISM di marzo negli Stati Uniti è risultato inferiore alle attese, attestandosi a 49 contro il 49,5 previsto, mentre l’indice dei prezzi dell’ISM manifatturiero è salito a 69,4, ben oltre le aspettative di 64,6. Il report segnala che “la crescita dei prezzi si è accelerata a causa dei dazi, causando arretrati nei nuovi ordini, ritardi nelle consegne da parte dei fornitori e un aumento delle scorte nel comparto manifatturiero”.
Calendario macro – principali appuntamenti (orari GMT)
- 12:15 – Variazione occupazione ADP (marzo, USA)
- 14:00 – Ordini alle fabbriche (febbraio, USA)
- 14:30 – Scorte settimanali di petrolio e derivati (DoE, USA)
- 20:00 (stimato) – Conferenza stampa del presidente Trump nel Rose Garden per annunciare i dazi
- 01:45 – PMI servizi Caixin (marzo, Cina)
Trimestrali
- Giovedì: Constellation Brands, Conagra Brands, Lamb Weston Holdings
Azioni
- Stati Uniti: i titoli azionari statunitensi hanno chiuso in leggero rialzo in attesa dei dazi del “Giorno della Liberazione” annunciati da Trump. L’S&P 500 è salito dello 0,38%, il Nasdaq ha guadagnato +0,82%, mentre il Dow Jones ha perso lo 0,03%, con gli investitori in attesa dei dettagli su ampi dazi all’importazione. I settori tecnologico e dei beni discrezionali hanno guidato i rialzi, con Tesla +3,6%, Nvidia +1,6% e MicroStrategy +6,2% tra i migliori performer. I dati macro restano deboli: l’attività manifatturiera si è contratta a marzo e le offerte di lavoro sono scese a 7,57 milioni, sotto le attese. Johnson & Johnson ha perso il 7,6%, pesando sul Dow, dopo il fallimento di un tentativo di bancarotta legato alle cause sul talco. I Future sono piatti questa mattina, con gli investitori che attendono gli annunci sui dazi previsti poco dopo la chiusura dei mercati.
- Europa: i mercati europei hanno rimbalzato martedì ma aprono in calo oggi, con i dazi statunitensi all’orizzonte. Lo Stoxx 50 è salito dell’1,4%, il DAX del 1,7% e il CAC 40 dell’1,1%, interrompendo una serie negativa di quattro sedute, grazie a solidi dati manifatturieri tedeschi (indice PMI della produzione a 52,1) e a un rallentamento dell’inflazione nell’eurozona (2,2% a marzo). I principali rialzi sono arrivati da Thyssenkrupp (+7%) e Airbus (+3,2%). Tuttavia, l’apertura di mercoledì è debole per via della cautela sui dazi di Trump, che potrebbero includere un’imposta universale del 20%. Il FTSE è salito dello 0,6% nonostante dati deboli per il comparto manifatturiero del Regno Unito (PMI a 44,9). I Future indicano un lieve ritracciamento oggi, senza pubblicazioni macroeconomiche rilevanti in agenda.
- Asia: i mercati asiatici trattano con cautela mentre si avvicina il momento dell’annuncio dei dazi di Trump. I listini si sono mossi senza una direzione chiara: Giappone invariato, Cina +0,2%, Hong Kong -0,2%. L’ottimismo iniziale sostenuto dai buoni dati manifatturieri cinesi è svanito man mano che si avvicinava il discorso sui dazi previsto oggi alle 15:00 ET. Xiaomi ha perso il 2,9%, toccando il minimo a sei mesi dopo un incidente legato a un veicolo elettrico. Il KOSPI sudcoreano ha sovraperformato con un +1,7%, dopo che la corte ha confermato la sentenza del 4 aprile sull’impeachment del presidente Yoon, portando chiarezza ai mercati. I trader attendono segnali su nuove misure di stimolo in Cina e possibili ritorsioni, aumentando l’incertezza nella regione.
Volatilità
La volatilità si è leggermente ritirata ma resta elevata. Il VIX ha chiuso a 21,77 (-2,3%), con i Future sul VIX a 21,00 (+0,58%). La volatilità a brevissimo termine (VIX1D -8%) è calata nettamente dopo il picco di lunedì, ma riflette ancora la tensione legata agli annunci sui dazi. Lo SKEW è sceso del 3,75% e il VVIX dell’1,6%, indicando una leggera riduzione nella copertura contro rischi di coda. JPMorgan prevede un movimento di circa il 1,6% sull’S&P 500 in reazione alle notizie tariffarie di oggi, e segnala opportunità nei gold straddles e nella rotazione settoriale tramite opzioni. Nonostante l’allentamento, la mancanza di acquisti di put sul VIX suggerisce che i trader non sono ancora pronti a scommettere su un calo del rischio.
Asset digitali
Il Bitcoin si stabilizza mentre il rischio tariffario frena il sentiment. Il BTC è sceso dell’1,2% a 84.141 $, mentre ETH ha perso il 2,5% a 1.856 $ e SOL l’1,8%. Anche XRP ha sottoperformato con un -2,6%. La cautela ha dominato in attesa dell’annuncio di Trump. Le azioni legate alle crypto sono salite con forza: MSTR +6,2%, RIOT +5%, CLSK +12,5% e IBIT +3,2%. Intanto Circle ha presentato richiesta per un’IPO da 5 miliardi di dollari, puntando a unirsi a Coinbase e MicroStrategy tra le crypto quotate. I ricavi di Ethereum derivanti dalle “blob fees” di livello 2 sono scesi ai minimi del 2025, segnalando fragilità nella nuova struttura delle commissioni. Binance ha rimosso le coppie in USDT nell’UE, in conformità al regolamento MiCA.
Obbligazioni
Gli spread di credito per le obbligazioni high yield sono aumentati in modo significativo nell’ultima settimana. Secondo un indicatore di Bloomberg, lo spread tra obbligazioni high yield e Treasury statunitensi ha raggiunto i 347 punti base lunedì, prima di ridursi di due punti ieri. Si tratta del livello più ampio registrato dal picco di inizio agosto dello scorso anno, quando un’improvvisa impennata dello yen giapponese aveva destabilizzato i mercati globali. Questo allargamento degli spread riflette un aumento delle preoccupazioni sui rischi di default e arriva dopo un periodo – da novembre a febbraio – in cui gli spread erano vicini ai minimi storici.
I rendimenti dei Treasury statunitensi sono rimasti all’interno di un range ristretto: il decennale di riferimento ha toccato nuovi minimi su più settimane, vicino al 4,13%, prima di rimbalzare al 4,19% questa mattina. Il minimo di ciclo per questo benchmark, da ottobre scorso, è 4,10%.
I rendimenti a breve termine in Europa sono rimasti stabili dopo che la stima flash del CPI dell’Eurozona è risultata inferiore alle attese, al 2,4% (contro il 2,5% previsto e il 2,6% di febbraio). Si tratta del livello più basso degli ultimi tre anni per questa lettura. Sulla parte lunga della curva, il rendimento del Bund tedesco a 10 anni è sceso di cinque punti base, chiudendo al 2,69%, il livello più basso da quando Friedrich Merz – futuro cancelliere – ha promesso un massiccio piano di stimolo fiscale in Germania.
Materie Prime
- I prezzi dell’oro hanno subito un calo improvviso di 50 USD lunedì dopo aver toccato un nuovo record, per poi trovare supporto e rimbalzare da quota 3.100 USD. I trader guardano ora all’annuncio sui dazi previsto per oggi, cercando di capire quanto dell’impatto economico sia già stato prezzato.
- L’argento spot è tornato sotto i 34 USD, mentre si amplia lo sconto rispetto ai Future COMEX a causa dell’incertezza legata ai dazi. Il rame HG quotato a New York tratta più debole, pur mantenendo un premio del 14% rispetto alla quotazione di Londra.
- I prezzi del greggio hanno interrotto il rally dello scorso mese: il Brent ha trovato una resistenza sopra i 75 USD. L’attenzione, almeno per ora, si è spostata dalla riduzione dell’offerta dovuta alle sanzioni all’annuncio dei dazi di Trump e al loro potenziale impatto negativo su crescita e domanda.
- Il comparto delle soft commodities ha registrato ampi guadagni martedì, con caffè e cacao in rialzo a causa delle crescenti preoccupazioni sull’offerta nei principali paesi produttori – Africa Occidentale e Brasile. La forza si è estesa anche allo zucchero e soprattutto al succo d’arancia, che è balzato del 6%, con nuovi acquirenti emersi dopo che i prezzi si erano dimezzati negli ultimi tre mesi.
Valute
Il rimbalzo del sentiment di rischio registrato ieri ha favorito le valute pro-cicliche come i commodity dollars (AUD, CAD e NZD) e le valute scandinave (NOK e SEK), con EURSEK ed EURNOK tornati ai minimi di ciclo.
USDJPY resta bloccato intorno a quota 150,00, mentre EURUSD si mantiene vicino a 1,0800 in attesa dell’annuncio dei dazi da parte di Trump previsto per oggi. Ieri è stato l’ottavo giorno consecutivo in cui EURUSD ha oscillato attorno a questo livello, a riflesso dell’incertezza degli investitori sull’impatto dei nuovi stimoli fiscali europei, dei dazi USA e delle ricollocazioni globali di portafoglio innescate dalle politiche dell’amministrazione Trump.