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Rapida panoramica del mercato – 9 maggio 2025

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Rapida panoramica del mercato – 9 maggio 2025


Fattori e catalizzatori di mercato

  • Azioni: l’accordo UK-USA sostiene le borse globali; le speranze di riduzione dei dazi trainano tech e auto

  • Volatilità: il VIX scende; persiste l’incertezza, ma senza una direzione definita

  • Asset digitali: BTC consolida vicino a 104.000 USD; ETH in rally dopo l’aggiornamento; rally dei titoli crypto

  • Obbligazioni: i rendimenti USA salgono su tutta la curva grazie al sentiment positivo e a un’asta a 30 anni debole

  • Valute: il USD si rafforza con il sentiment di rischio e speranze su accordi commerciali, ma cede dai massimi locali nella notte

  • Materie prime: la distensione sulle tensioni commerciali migliora il sentiment, guidato dal comparto energia

  • Eventi macro: interventi da parte di esponenti di BOE e FED


Dati macroeconomici e principali notizie

  • Il presidente Trump ha annunciato un quadro commerciale con il Regno Unito, definendolo uno storico traguardo, pur senza raggiungere un accordo completo. Il patto offre agli USA un migliore accesso al mercato e procedure doganali più rapide per le esportazioni, mentre il Regno Unito ottiene un parziale alleggerimento dei dazi su auto, acciaio e alluminio.

  • L’avanzo commerciale della Cina ad aprile è aumentato dell’8,1% su base annua, molto oltre il +2,0% atteso. L’avanzo mensile ha raggiunto i 96,1 miliardi USD, nonostante i dazi annunciati da Trump per il Giorno della Liberazione siano entrati in vigore a inizio mese. Le esportazioni cinesi verso gli USA sono calate del 17,6% rispetto a marzo, mentre sono aumentate verso il resto del mondo.

  • I family office in Asia stanno riallocando i portafogli, con alcuni che escono completamente dagli USA in favore di Asia ed Europa, in particolare Hong Kong e Cina continentale, a causa di incertezza e timori di recessione. Si tratta di un’inversione rispetto alla tendenza precedente che vedeva gli USA come principale destinazione d’investimento.

  • L’attenzione si sposta ora sugli accordi con Corea del Sud e Giappone, ma il Segretario al Commercio Howard Lutnick ha avvertito che servirà più tempo rispetto al quadro con il Regno Unito. Resta anche aperta la possibilità di un’intesa con l’India, sebbene richiederà molto lavoro. L’attenzione immediata si concentra ora sui colloqui USA-Cina previsti per il weekend, con Trump che invita gli investitori a comprare azioni prima dell’incontro, alimentando le speculazioni su una possibile riduzione dei dazi.

  • La produttività del lavoro non agricolo è calata dello 0,8% nel primo trimestre, mentre i costi del lavoro sono saliti del 5,7%. Oxford Economics attribuisce il calo della produttività a fattori atipici e non a un cambiamento strutturale, e afferma che l’aumento dei costi non implica una crescita più rapida dei salari.

  • Le richieste di sussidio di disoccupazione sono scese a 228.000, sotto le attese, con richieste continue a 1,879 milioni. I dati restano stabili nonostante i dazi, e il rialzo della settimana scorsa è legato alle vacanze scolastiche nello stato di New York. La situazione del mercato del lavoro sarà più chiara entro la riunione FOMC di luglio, rendendo poco probabile un taglio a giugno.


Prossimi eventi macro (orario GMT)

  • 06:00 – Norvegia: CPI aprile

  • 08:40 – UK: intervento del Governatore della BOE Bailey

  • 11:15 – UK: intervento dell’economista capo della BOE Pill

  • 12:30 – USA: intervento di Williams (Fed)

  • 12:30 – Canada: dati sull’occupazione di aprile


Trimestrali

Oggi: Enbridge

Settimana prossima:

  • Lunedì: Constellation Software

  • Martedì: Softbank, Nu Holdings

  • Mercoledì: Tencent, Cisco Systems, Sony

  • Giovedì: Walmart, Deutsche Telekom, Allianz, Mitsubishi Financial, Deere, Applied Materials

  • Venerdì: Richemont 


Azioni

  • USA: Wall Street ha chiuso in rialzo giovedì, sostenuta dall’ottimismo per l’accordo commerciale con il Regno Unito e le prospettive positive sui colloqui con la Cina. S&P 500 +0,58%, Nasdaq +1,07% e Dow Jones +0,62%, trainati da tecnologia e industriali. Boeing (+3,3%) ha beneficiato di un ordine da 10 miliardi USD dal Regno Unito; Tesla (+3,1%) e Palantir (+7,9%) hanno spinto il Nasdaq. I titoli a bassa capitalizzazione hanno sovraperformato, con il Russell 2000 a +1,85%. In after hours, cali per Affirm e Coinbase dopo le trimestrali. Trump ha confermato che sono in arrivo altri accordi commerciali, lasciando intendere che una riduzione dei dazi sulla Cina potrebbe essere imminente dopo i colloqui in Svizzera nel weekend.

  • Europa: i mercati europei hanno chiuso in rialzo giovedì e apriranno ancora positivi, sostenuti dall’accordo USA-UK e dall’ipotesi di un allentamento delle tensioni USA-Cina. STOXX 50 +1,1%, DAX +1,02% e CAC 40 +0,89%, con forti performance per tech, banche e auto. UniCredit, ASML e Stellantis in evidenza. La BOE ha tagliato i tassi al 4,25%, mentre Riksbank e Norges Bank sono rimaste ferme. Le perdite nei titoli svizzeri e nel settore farmaceutico UK (Novo Nordisk -4%, Mercedes Benz -6%) hanno limitato i guadagni. L’attenzione si sposta sulla produzione industriale e sui risultati di Commerzbank e Mediobanca.

  • UK: il FTSE 100 -0,32% ha sottoperformato nonostante l’accordo commerciale con gli USA, penalizzato dal taglio della BOE e dal clima di cautela economica. Rolls-Royce e Melrose hanno beneficiato dell’allentamento dei dazi sull’acciaio, ma i titoli energetici e utilities sono arretrati. La BOE ha tagliato i tassi di 25 punti base e segnalato rischi a lungo termine dalle tensioni sul commercio globale. La sterlina ha ceduto lievemente contro il dollaro. Riflettori ora puntati sui colloqui USA-Cina e sui risultati locali di IAG e Rightmove.

  • Asia: mercati asiatici misti. Nikkei +1,5%, Hang Seng +0,3%, Shanghai -0,3%, tra ottimismo per l’accordo USA-UK e cautela in vista dei colloqui con la Cina. Il Giappone guida i rialzi grazie al momentum commerciale e alla debolezza dello yen. In Cina, esportazioni +8,1%, ben oltre le attese; importazioni -0,2%. Nonostante i buoni dati, le borse di Hong Kong e Cina continentale faticano a mantenere i guadagni. I titoli dei semiconduttori hanno pesato su Shanghai dopo le trimestrali deboli di Hua Hong.


Volatilità

La volatilità è ulteriormente scesa. Il VIX -4,54% a 22,48, il VIX1D -8,44%, e i Future (VIX1) scendono a 22,10. Nonostante le incertezze, i trader restano ottimisti in vista dei colloqui USA-Cina. Il volume delle opzioni sul VIX supera la media, con l’82,5% in call. Nessun dato macro rilevante oggi. Il VIX continua a comportarsi più come indicatore di incertezza che come guida direzionale, evidenziando la resilienza del mercato di fronte alle notizie sui dazi.


Asset digitali

Il Bitcoin si mantiene poco sotto 104.000 USD (-0,21%), consolidando dopo il rally iniziale sostenuto dall’ottimismo commerciale. L’Ethereum guadagna +1,6% a 2.243 USD, dopo un balzo del 20% a seguito dell’aggiornamento Pectra e di un aumento dell’open interest. Coinbase scende dopo i risultati, ma annuncia l’acquisizione di Deribit per 2,9 miliardi USD, puntando a dominare il mercato dei derivati crypto. Rally degli altcoin: MARA +7,2%, RIOT +7,65% e MSTR +5,6%. Il mercato crypto resta fortemente orientato al rischio, sostenuto dalle aspettative macro e da una forte dinamica di operazioni istituzionali.


Obbligazioni

  • I rendimenti dei Treasury USA sono saliti ieri con il sentiment positivo, salvo poi ritracciare nella sessione asiatica. L’asta a 30 anni ha mostrato una domanda debole, con il rendimento salito di 10 punti base. L’intera curva si è alzata, con il rendimento a 2 anni in salita di 9 punti base, vicino ai massimi recenti a 3,87%.

  • I rendimenti dei titoli di stato giapponesi a 10 anni sono saliti di altri 3 punti base, toccando un nuovo massimo di tre settimane a circa 1,37%, dopo una debole asta il giorno precedente.

  • Gli spread sul credito corporate si sono ridotti bruscamente, con lo spread Bloomberg High Yield sui Treasury USA in calo di 14 punti base a 342 pb. Per confronto, lo spread era a 334 pb prima dell’annuncio dei dazi del Giorno della Liberazione, quindi quasi tornato ai livelli iniziali.


Materie prime

  • Il Bloomberg Commodity Index si avvia verso un piccolo guadagno settimanale, nonostante un dollaro più forte, grazie all’ottimismo commerciale che sostiene l’energia. I metalli preziosi, inclusi argento e oro, continuano ad attirare domanda. I metalli industriali sono in calo, guidati dal rame HG, mentre il premio tariffario rispetto a Londra è sceso al 6,5% dal 15% della scorsa settimana. Il settore agricolo è debole, con cali nei raccolti USA a causa di condizioni meteo favorevoli.

  • Il petrolio è risalito nella parte centrale della sua fascia di 10 USD, con il WTI a circa 60 USD e il Brent a 63 USD. Supportato dal rallentamento della produzione USA, dall’ottimismo sui colloqui commerciali e da ulteriori sanzioni indirette di USA e UK verso le esportazioni di petrolio iraniano e russo.

  • L’oro appare stabile in una fase laterale dopo aver faticato sopra i 3.400 USD a inizio settimana, in un contesto di miglioramento del sentiment sul rischio grazie alla distensione sui dazi, che ha sostenuto borse, USD e rendimenti USA.


Valute

  • Il dollaro USA si è rafforzato in diversi mercati locali con il miglioramento del sentiment e la percezione che l’accordo UK-USA possa aprire la strada a intese meno dure con altri partner. L’EURUSD ha testato l’area chiave di 1,1200 (massimo 2024 a 1,1214), mentre l’USDJPY ha toccato un picco notturno a 146,19 prima di ridiscendere a 145,50 in apertura europea. Il livello 146,54 resta tecnico chiave, minimo di marzo prima della discesa verso 140,00.

  • In vista dei colloqui USA-Cina del weekend, l’USDCNH è risalito sopra 7,22, segnalando una pressione ribassista limitata.

  • La sterlina è rimasta stabile dopo la riunione della BOE, sostenuta lievemente da due voti contrari al taglio dei tassi. L’accordo USA-UK sembra già scontato, con EURGBP bloccato nell’intervallo 0,8450–0,8500.

  • Le decisioni di Riksbank e Norges Bank hanno avuto scarso impatto su SEK e NOK. La Riksbank ha assunto un tono più accomodante e ha aperto a un possibile taglio più avanti nel 2025, portando giù i rendimenti a breve. Norges Bank ha ripetuto il suo messaggio precedente su tagli possibili entro fine anno.

 

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