Recessione o inflazione, BCE al bivio Recessione o inflazione, BCE al bivio Recessione o inflazione, BCE al bivio

Recessione o inflazione, BCE al bivio

Obbligazioni
Althea Spinozzi

Fixed Income Strategist

Riassunto:  la BCE per ora mantiene il suo orientamento da falco nonostante i recenti dati economici dell'Eurozona indichino un rapido deterioramento dell'economia. Il symmetrical inflation target introdotto nel 2021, spingerà la BCE ad agire con forza solo in caso di recessione. Probabilmente, entro settembre o ottobre, il tasso sui depositi sarà portato al 4%, il suo ciclo di tagli potrebbe prendere il via dal secondo trimestre del 2024.


Seppure il rialzo dei tassi della BCE di quest’ultima riunione è dato per scontato, il mercato sta iniziando a dubitare che la banca centrale europea sarà in grado di aumentare nuovamente i tassi in autunno.
I dati indicano che stiamo andando verso una recessione. Il PMI manifatturiero tedesco di lunedì è sceso ai minimi del 2008. L'indagine sul credito bancario della BCE ha mostrato che gli standard creditizi si sono ulteriormente inaspriti e che la domanda di prestiti è diminuita drasticamente nel secondo trimestre del 2023.
Tuttavia, l'inflazione rimane un problema con il CPI core al 5,5%. Non solo, ora, gli economisti si aspettano che il CPI mensile tedesco mostri un aumento dello 0,3% dei prezzi a luglio, che, se annualizzato, restituisce una cifra quasi doppia rispetto all'obiettivo della banca centrale.
La domanda è se il Consiglio Direttivo dell’istituto europeo si sentirà fiducioso di continuare ad aumentare i tassi anche nei prossimi mesi, portando quello sui depositi al picco del 4%.
Quindi, vediamo tre possibili scenari che si potrebbero verificare:

  1. Riunione neutrale: rialzo dei tassi di 25 punti base, politiche di bilancio invariate. Indicazioni di un altro rialzo dei tassi dipendente dai dati e quindi se necessario.
  2. Riunione da falco: rialzo dei tassi di 25 punti base, politiche di bilancio invariate. La governatrice Lagarde concentrata sui salari e che indica come almeno un altro rialzo dei tassi sia giustificato per combattere l'inflazione.
  3. Riunione accomodante: rialzo dei tassi di 25 punti base, politiche di bilancio invariate. La governatrice Lagarde segnala che questo potrebbe essere l'ultimo rialzo dei tassi e che l'inflazione continuerà a scendere con il rallentamento dell'attività economica.

Il mercato si aspetta ampiamente che la BCE rimanga neutrale e dipendente dai dati (opzione 1). Tuttavia, c'è la possibilità che la BCE viri su un messaggio da falco (opzione 2).
La ragione di ciò risiede nel concetto di “medium-term symmetrical inflation target” (inflazione simmetrica a medio termine) introdotto dalla BCE nel 2021. Secondo tale quadro, l'inflazione è ugualmente indesiderabile quando sale al di sopra o scende al di sotto dell'obiettivo del 2%. Con "medio termine", la banca centrale si riferisce al fatto che non si concentrerà sulle dinamiche dell'inflazione a breve termine, in cui le deviazioni sono inevitabili.
Sebbene l'obiettivo di inflazione della BCE sia stato trasformato all'interno del nuovo quadro (in precedenza, l'obiettivo di inflazione era "inferiore, ma vicino al 2%"), l'adozione di tale strategia è stata essenzialmente una mossa accomodante. In effetti, sta cambiando il modo in cui la banca centrale guarda al tasso limite inferiore effettivo – il concetto che i tassi di riferimento non possono spostarsi troppo in territorio negativo, mentre non vi è alcun limite per quanto riguarda quanto in alto la BCE possa aumentarli. Riassumendo: la BCE ha assicurato che in mezzo ad una recessione, in cui la ripresa è lenta, può forzatamente tagliare i tassi e prolungare le politiche monetarie accomodanti per evitare un'inflazione persistentemente bassa, come abbiamo sperimentato negli ultimi dieci anni. Quanto sopra ci porta a pensare che la BCE potrebbe preferire alzare i tassi ora e tagliare aggressivamente in seguito perché va risolto un problema prima di affrontarne un altro. Quindi, a meno che l'economia non sia in uno stato disastroso, un picco dei tassi al 4% rimane una forte possibilità e la BCE preferirà orientarsi verso una posizione da falco piuttosto che mostrare i suoi timori accomodanti.

Source: Bloomberg.

Quali sono le conseguenze a breve termine di una BCE aggressiva?

Certamente un ulteriore appiattimento della curva dei rendimenti tedesca. Se la BCE manterrà la sua posizione da falco, il mercato sconterà un altro rialzo dei tassi a settembre o ottobre. Ciò significa che i rendimenti Schatz a 2 anni riprenderanno il loro aumento verso il 3,5%. Tuttavia, la pancia della curva e i rendimenti a lungo termine potrebbero adeguarsi al ribasso con l'aumentare delle probabilità di un'imminente recessione. I futures obbligazionari dovranno anticipare le aspettative di taglio dei tassi, spostando il primo taglio dei tassi da giugno ad aprile del prossimo anno.

Quali sono le obbligazioni che perfomano meglio?

Analogamente a quanto abbiamo fatto con i Treasury USA, calcoliamo la performance totale delle obbligazioni governative dell'UE considerando le plusvalenze derivanti dalla detenzione di questi titoli fino alla fine di questo e dell'anno successivo. Per fare ciò, assumiamo che le previsioni di rendimento medio ponderate degli economisti siano realizzate (fonte: Bloomberg).
Considerando un periodo di detenzione da oggi fino alla fine del 2023, si stima che i Bonos spagnoli a 10 anni restituiranno oltre il 4%. Guardando ai titoli governativi UE a 2 anni, i BTP italiani dovrebbero restituire il 2,7% entro la fine dell'anno, grazie alla cedola di quasi il 3%.
Tuttavia, se il periodo di detenzione venisse aumentato fino alla fine del prossimo anno, i BTP a 2 anni dovrebbero sovraperformare i peers  rendendo oltre il 7% grazie alla loro elevata cedola. Se si guarda al debito sovrano a 10 anni, i Bonos spagnoli rimangono i più redditizi, con unrendimento previsto superiore al 10%.

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