Rapida panoramica del mercato – 6 ottobre 2025

BG SAXO
Rapida panoramica del mercato – 6 ottobre 2025
Fattori trainanti e catalizzatori di mercato
- Azionario: Mercati USA contrastati venerdì, con il settore tecnologico più debole nonostante l’S&P 500 abbia chiuso a un nuovo record
- Volatilità: Volatilità laterale.
- Asset digitali: Bitcoin ha toccato un nuovo record nel weekend prima di ritracciare.
- Valute: JPY crollato dopo la notizia shock dell’elezione di Takaichi
- Materie prime: Oro a nuovi massimi storici, greggio stabile dopo un modesto aumento di produzione da parte dell’OPEC+
- Obbligazioni: La curva dei rendimenti in Giappone si è impennata in modo significativo
- Eventi macro: Vendite al dettaglio dell’Eurozona di agosto
Titoli macro principali
Le elezioni per la leadership del LDP in Giappone hanno portato a una vittoria a sorpresa della candidata conservatrice e colomba fiscale Sanae Takaichi, pochi giorni dopo che i pronostici sembravano favorire un altro candidato. Takaichi ha proposto l’aumento dei sussidi ai governi locali, l’eliminazione della tassa extra sulla benzina e la riduzione dei costi del diesel. Sta valutando la possibilità di abbassare l’IVA e ha promesso di rispettare gli accordi con gli Stati Uniti. La notizia ha scatenato un forte deprezzamento dello yen giapponese, un’impennata nella parte lunga della curva dei rendimenti dei titoli di Stato giapponesi e un rally imponente del mercato azionario nipponico, con gli indici principali ai massimi storici e il Nikkei in rialzo fino al 5% in un momento della giornata.
L’OPEC+ aumenterà la produzione di petrolio a partire da novembre di 137.000 barili al giorno, optando per lo stesso modesto incremento mensile di ottobre, in un contesto di persistenti timori per un possibile eccesso di offerta nel 2026. Prima del meeting, secondo alcune fonti, Russia (più prudente) e Arabia Saudita (più favorevole all’aumento), i due maggiori produttori dell’OPEC+, avevano posizioni divergenti.
Il più grande rally dell’oro dagli anni '70 è alimentato da investitori preoccupati di perdere rendimenti e dall’inflazione, che aggiungono l’asset prezioso ai loro portafogli. Il prezzo dell’oro è balzato di quasi 50% quest’anno, raggiungendo un record vicino a USD 4.000 l’oncia troy, in seguito alla guerra commerciale avviata dal presidente USA Donald Trump che ha spinto verso asset rifugio e indebolito il dollaro.
L’ISM Services PMI di settembre negli Stati Uniti è sceso a 50 da 52 di agosto, al di sotto della previsione di 51,7, segnalando una fase di stallo. L’attività aziendale è rimasta stabile, i nuovi ordini sono rallentati e le scorte sono diminuite. L’occupazione è rimasta in contrazione a causa di assunzioni posticipate e difficoltà nel reperire personale. Le pressioni sui prezzi si sono intensificate, con l’indice a 69,4, il secondo valore più alto da ottobre 2022. I tempi di consegna dei fornitori sono stati i più lenti da febbraio, mentre la contrazione dell’arretrato si è attenuata. Dieci settori hanno registrato crescita, due in meno rispetto ad agosto, mentre quelli in contrazione sono saliti a sette.
Il presidente USA Trump ha attribuito ai Democratici la colpa dello shutdown del governo e delle potenziali ondate di licenziamenti, mentre il direttore del NEC Hassett ha dichiarato che inizieranno licenziamenti di massa se Trump riterrà improduttivi i negoziati sullo shutdown.
Calendario macroeconomico (orari in GMT)
I dati governativi statunitensi sono soggetti a ritardi a causa dello shutdown
07:30 – Germania: PMI costruzioni di settembre
09:00 – Eurozona: vendite al dettaglio di agosto
Trimestrali di questa settimana
- Oggi: Constellation Brands
- Giovedì: Pepsico, Progressive Corporation, Delta
- Venerdì: Blackrock
Azionario
- USA: S&P 500 e Dow hanno chiuso venerdì a nuovi massimi (S&P poco sopra la parità; Dow +0,5%), mentre il Nasdaq è sceso dello −0,3% a causa della debolezza tecnologica che ha limitato i guadagni; il report sui posti di lavoro, ritardato dallo shutdown, ha mantenuto incertezza macro ma non ha intaccato il sentiment. Utilities in rialzo; Energia in calo con il greggio più debole. Titoli rilevanti: Applied Materials −2,7%, Tesla −1,4% hanno pesato sul Nasdaq; UnitedHealth e Caterpillar hanno sostenuto il Dow.
- Europa: Lo STOXX 600 ha chiuso venerdì a +0,5%, registrando la settimana migliore da aprile (+2,8%), con banche e minerari a trainare; il settore sanitario è rimasto il migliore della settimana dopo notizie favorevoli. Tra i titoli singoli: Raiffeisen +6–7% su voci che l’UE possa sbloccare asset legati a Deripaska; ABN AMRO +2% grazie a un upgrade da parte di un broker. Il FTSE 100 ha toccato un nuovo massimo intraday grazie a finanziari e minerari.
- Asia: Rally in Giappone dopo lo shock Takaichi: Nikkei +4,9% (record nel pomeriggio a Tokyo), Topix +3,3%, con la vittoria nella leadership LDP che ha alimentato speranze di stimoli fiscali in stile Abenomics e una BOJ meno aggressiva. Hanno sovraperformato difesa/industria/auto/semi (es. Mitsubishi Heavy in rialzo a doppia cifra), mentre le banche hanno sottoperformato con minori aspettative di inasprimento monetario. In altre aree dell’Asia, mercati chiusi o ridotti per festività (Cina continentale chiusa; Corea e Taiwan chiuse oggi), Hong Kong leggermente debole, Australia mista con i titoli auriferi in rialzo a compensare i tecnologici.
Volatilità
- Il VIX ha chiuso venerdì pressoché invariato, ancora vicino ai massimi da inizio settembre, con volatilità marcata su alcuni titoli speculativi singoli, nonostante il mercato nel complesso abbia chiuso in leggero rialzo.
Asset digitali
- Bitcoin ha toccato un nuovo massimo storico nel weekend, salendo brevemente sopra 125k domenica prima di ritracciare e tentare un nuovo rally durante la notte in Asia – ma ha fallito vicino a 124k. Ethereum ha registrato solo un leggero nuovo massimo locale sopra 4.600 domenica prima di tornare verso l’area 4.500.
Obbligazioni
- I rendimenti dei Treasury USA sono risaliti leggermente venerdì e sono aumentati ulteriormente durante la notte a causa dell’impennata dei rendimenti giapponesi (vedi sotto). Il rendimento benchmark del Treasury a 2 anni è salito di meno di un punto base dopo il +3 pb di venerdì, attestandosi a 3,58%, mentre il rendimento del decennale è salito di altri 3 pb nella notte dopo +4 pb venerdì, ora a 4,15%.
- In Giappone si è registrato un drammatico irripidimento della curva dei rendimenti dei titoli governativi dopo l’elezione di Sanae Takaichi alla guida del LDP e sua possibile nomina a primo ministro. Ha espresso posizioni contrarie a un inasprimento della BOJ e favorevoli a ulteriori stimoli fiscali. Il rendimento del JGB a 2 anni è sceso di 3 pb rispetto alla chiusura di venerdì, attestandosi a circa 0,91%. All’estremo lungo della curva, il rendimento del titolo a 40 anni è salito di 16 pb rispetto a venerdì, raggiungendo 3,56% nel pomeriggio a Tokyo, vicino ai massimi dalla fiammata di maggio che lo portò fino a 3,69%.
Materie prime
- Il Brent è tornato sopra USD 65 dopo che l’OPEC+ ha concordato un modesto aumento della produzione di 137.000 barili al giorno a partire da novembre – ben al di sotto di quanto temuto prima del meeting. La decisione ha solo parzialmente compensato il calo del 7% della scorsa settimana, con persistenti timori sull’eccesso di offerta nel 2026 che continuano a pesare sul sentiment.
- L’oro continua a correre verso nuovi record, avvicinandosi alla soglia di USD 4.000 per oncia, portando il rialzo da inizio anno a quasi 50%. Investitori retail e istituzionali continuano ad aumentare l’esposizione tramite ETF garantiti da oro fisico, spinti dal timore di perdere un rally annuale sostenuto da rischi fiscali e geopolitici persistenti, tra cui dubbi sull’indipendenza della Federal Reserve e lo shutdown del governo USA.
- La scarsità di offerta ha spinto in alto anche argento e platino, rispettivamente di 64% e 92% da inizio anno. I trader di argento ora puntano al record del 2011 vicino a USD 50, mentre il divario del platino rispetto all’oro continua a ridursi. Il rapporto oro–platino è sceso da 3,54 in aprile a 2,43, pur restando sopra la media decennale intorno a 1,8.
- I future sul cacao sono crollati del 10% la scorsa settimana, ai minimi da un anno e mezzo, sotto la pressione delle aspettative che prezzi agricoli più alti in Ghana e Costa d’Avorio possano sbloccare scorte precedentemente trattenute, favorendo una maggiore offerta futura.
Valute
- Lo yen giapponese è crollato dopo la notizia shock che Sanae Takaichi guiderà il LDP ed è destinata a diventare la prossima premier del Giappone, date le sue posizioni favorevoli a nuovi stimoli fiscali e contrarie a un irrigidimento della BOJ. Il cambio USDJPY è balzato di quasi 2% nella notte, superando nettamente 150,00 dopo aver chiuso a 147,50 venerdì; l’EURJPY ha toccato un record oltre 176,00 dopo aver chiuso poco sopra 173,00.
- Altrove, il dollaro USA è risultato leggermente più forte, in rialzo contro euro e sterlina e stabile rispetto al dollaro australiano.