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Rapida panoramica del mercato – 8 ottobre 2025

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Rapida panoramica del mercato – 8 ottobre 2025


Fattori trainanti e catalizzatori di mercato

  • Azioni: La debolezza del settore tecnologico pesa su Wall Street; Europa stabile grazie alla ripresa della Francia; Asia mista in un contesto di festività e sentiment cauto.
  • Volatilità: VIX stabile. Attesa per i verbali del FOMC. La bassa correlazione maschera movimenti rilevanti a livello di singoli titoli.
  • Asset digitali: BTC vicino ai massimi storici. ETH stabile.
  • Valute: JPY in forte calo dopo la rottura della soglia di 150,00 su USDJPY – tocca 152,50+ in scia alla forza diffusa del dollaro. Il forte taglio dei tassi da parte della RBNZ indebolisce il NZD.
  • Materie prime: Oro sopra i 4.000 USD con il platino che beneficia dell’effetto traino.
  • Obbligazioni: Rally dei Treasury USA in un contesto di sentiment negativo verso gli asset rischiosi.
  • Eventi macro: Il Tesoro USA metterà all’asta titoli decennali.

Notizie macroeconomiche principali

  • La Reserve Bank della Nuova Zelanda ha tagliato il tasso di riferimento di 50 punti base al 2,50%, più dei 25 punti base attesi dalla maggior parte degli analisti, segnalando la disponibilità a ulteriori tagli per sostenere l’economia neozelandese in difficoltà.
  • Produzione industriale tedesca di agosto: -4,3% su base mensile e -3,9% su base annua, ben peggio del -1,0%/-0,9% atteso rispettivamente.
  • Inflazione CPI in Svezia (settembre): headline 0,0% MoM e 0,9% YoY (vs attese +0,1%/1,0%); inflazione core CPIF +0,1% MoM e 3,1% YoY (vs +0,2%/3,2% atteso).
  • USA – Aspettative d’inflazione dei consumatori: in rialzo al 3,4%, massimo da cinque mesi (dal 3,2% di agosto). Attese in aumento per cibo, carburante, cure mediche e affitti; attese in calo per i costi universitari. Le previsioni sui prezzi delle case restano stabili al 3% per il quarto mese consecutivo. Le aspettative a cinque anni salgono al 3% (dal 2,9%), quelle a tre anni restano al 3%. Attese di crescita dei salari in calo al 2,4%; attese di disoccupazione in aumento al 41,1%. Attese di crescita del reddito familiare ferme al 2,9%.
  • Indice di ottimismo economico RealClearMarkets/TIPP (USA): scende a 48,3 in ottobre 2025, sotto le attese e sotto la soglia neutra di 50, segnalando pessimismo persistente tra i consumatori. L’outlook economico a sei mesi scende a 42,8, la fiducia nelle politiche economiche federali cala a 46,4. In controtendenza, migliora l’outlook finanziario personale: 55,6 (da 53,4 a settembre).
  • Indice Manheim dei veicoli usati (USA): -0,2% a settembre, terzo mese consecutivo di cali. Prezzi in calo per veicoli di lusso, pickup, SUV e compatte; in aumento dello 0,2% per berline medie. Valori EV +0,8%; non-EV -1%. Su base annua, prezzi in aumento del 2%, trainati da lusso ed EV. Nonostante i cali, i valori all’ingrosso restano elevati (Cox Automotive).
  • Canada – Deficit commerciale: sale a 6,3 miliardi CAD in agosto (da 3,8 miliardi in luglio), oltre i 5,6 miliardi attesi. Esportazioni -3% a 60,6 miliardi CAD, colpite dai dazi USA (minerali e legname); importazioni +0,9% a 66,9 miliardi CAD spinte dai metalli. Il surplus con gli USA scende a 6,4 miliardi (da 7,4 miliardi).
  • Logistics Manager’s Index (USA): scende a 57,4, minimo da sei mesi (da 59,3), indicando rallentamento del settore. Utilizzo trasporti a 50, minimo storico per settembre. Prezzi trasporto (54,2) sotto la capacità (55,1). Inventari rallentano (55,2), costi restano alti (75,5). Utilizzo magazzini (65,3) e capacità (51,6) in aumento, ma i prezzi scendono bruscamente a 66.

Eventi macro in calendario (orari in GMT)

I dati governativi USA sono influenzati dallo shutdown e potrebbero essere ritardati.
13:20 – Intervento di Musalem (Fed)
13:30 – Intervento di Barr (Fed)
14:00 – Intervento di Goolsbee (Fed)
170:0 – Asta del Tesoro USA: titoli decennali

Trimestrali

  • Giovedì: Pepsico, Progressive Corporation, Delta
  • Venerdì: Blackrock
 

Azioni

  • USA: L’S&P 500 ha perso lo 0,4%, il Nasdaq lo 0,7% e il Dow lo 0,2% dopo che il rally trainato dall’AI ha perso slancio. Tesla -4,9% dopo la presentazione dei nuovi Model 3/Y a prezzi più bassi che ha deluso gli analisti. Ford -6,0% per un’interruzione nella catena di fornitura causata da un incendio in uno stabilimento di alluminio. AMD +3,8% grazie alla partnership con OpenAI; PayPal +5% dopo il lancio della propria piattaforma pubblicitaria. Focus sui dati macro (ritardati dallo shutdown) e sulle previsioni delle trimestrali.
  • Europa: Lo STOXX 600 -0,1% con la debolezza dell’healthcare che ha compensato la forza di lusso ed energia. DAX piatto, CAC stabile dopo il calo di lunedì, FTSE 100 invariato. Novo Nordisk -2,0% per un contenzioso legale negli USA sui prezzi Medicare; Bayer -3,9% per segnali di utile deboli. LVMH +2,2% e Kering +4,4% dopo upgrade degli analisti. Shell +1,5% grazie a previsioni positive sul GNL. Incertezza politica in Francia limita l’appetito per il rischio.
  • Asia: Mercati misti in un contesto di scambi ridotti per festività. Nikkei 225 +0,1% grazie al comparto auto, nonostante la volatilità dello yen. Hang Seng -0,9% per la debolezza di tech e immobiliari. ASX 200 -0,1%: i titoli difensivi non sono bastati a bilanciare la debolezza di discrezionali e tech. Cina e Corea del Sud chiuse. Oro sopra i 4.000 USD e notizie sullo shutdown USA limitano il sentiment.

Volatilità

  • La volatilità degli indici resta contenuta, nonostante segnali contrastanti. Il VIX sale moderatamente a 17,24 (+5,3%). Gli indici a breve termine come VIX1D e VIX9D salgono a doppia cifra, indicando tensione in vista dei verbali del FOMC e dell’asta sui Treasury decennali.
  • Alta dispersione: secondo Cboe, la volatilità dei singoli titoli resta ben più elevata rispetto agli indici. L’indice di correlazione COR3M resta basso a 14,5, segnalando movimenti poco sincronizzati tra titoli. L’indice appare stabile, ma i titoli singoli restano volatili.
  • SPX – Movimento atteso per oggi: ±29 punti (~0,43%) secondo i prezzi degli straddle 0DTE.

Asset digitali

  • Bitcoin vicino a 121.000 USD, in lieve discesa dai massimi storici. Ethereum stabile a 4.450 USD. Flussi negli ETF rallentano. IBIT -3%, ETHA -5%, ma restano in forte rialzo da inizio mese. Altcoin contrastate: SOL -0,2%, XRP -0,04%, mentre CIFR e CLSK salgono grazie al sentiment positivo sui miner.
  • Il clima resta propenso al rischio ma con cautela, in un contesto di numerose nuove richieste di ETF e sviluppi regolamentari. La licenza VARA a Dubai ottenuta da BitGo rafforza la fiducia istituzionale; l’investimento da 2 miliardi USD di ICE in Polymarket evidenzia il crescente legame tra finanza tradizionale e cripto.
  • Le azioni tokenizzate attirano attenzione: le autorità lanciano avvisi su carenze nella protezione degli investitori.

Obbligazioni

  • I rendimenti dei Treasury USA sono calati ieri in scia al calo del sentiment verso gli asset rischiosi. Il rendimento a 2 anni è sceso di poco oltre 2 punti base al 3,56%, mentre il decennale ha perso 3 punti base chiudendo vicino al 4,12%, in attesa dell’asta odierna.
  • I rendimenti dei titoli di Stato giapponesi sono stati misti. La debolezza dello yen ha fatto salire i rendimenti a breve per aspettative su una possibile stretta da parte della BoJ. Il rendimento a 2 anni JGB è salito di 2 punti base a 0,93%. Stabili o leggermente in calo i rendimenti a 30 e 40 anni.
  • Lo spread decennale tra Francia e Germania resta stabile vicino ai massimi da inizio anno, a 86 punti base.
  • Il sentiment negativo di ieri ha ampliato gli spread delle obbligazioni high yield USA: secondo Bloomberg, lo spread rispetto ai Treasury è salito di 6 punti base a 271 pb, massimo dal 10 settembre.

Materie prime

  • La corsa dell’oro, iniziata da inizio anno, ha raggiunto nuovi massimi: il prezzo spot ha superato i 4.000 USD nonostante la ripresa del dollaro e la cautela della Fed su eventuali tagli. Il platino ha toccato il massimo a 52 settimane, favorito dagli investitori che cercano alternative più accessibili. Le tensioni geopolitiche, l’incertezza economica e la sfiducia nelle valute fiat sostengono la domanda di metalli preziosi. Performance da inizio anno: oro +51%, argento +64%, platino +86%.
  • Il petrolio greggio rimbalza, sostenuto da ricoperture short dopo il sell-off della scorsa settimana, nonostante l’aumento della produzione OPEC+ e la revisione al rialzo delle stime EIA per la produzione USA, che alimentano timori di eccesso di offerta nel 2026. Dati API: +2,8 milioni di barili nelle scorte USA.

Valute

  • Il calo dello yen giapponese è proseguito bruscamente dopo la rottura della soglia 150,00 su USDJPY: ieri ha chiuso sopra 152,00, toccando un massimo notturno di 152,65 prima di trovare resistenza. Il JPY è rimasto debole in generale, ma ha recuperato leggermente durante la sessione di Tokyo.
  • Altrove, forza diffusa del dollaro USA: EURUSD è sceso fino a 1,1612, minimo da inizio settembre, avvicinandosi al supporto chiave a 1,1574 (minimi da inizio agosto).
  • NZD in forte calo dopo il taglio RBNZ di 50 pb. AUDNZD torna sopra 1,1400, con lo spread sui rendimenti a 2 anni AU-NZ in allargamento verso 85 pb, massimo dal 2012.

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