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Rapida panoramica del mercato – 10 settembre 2025

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Rapida panoramica del mercato – 10 settembre 2025


Fattori e catalizzatori di mercato

  • Azioni: nuovi record negli USA grazie alle aspettative di tagli dei tassi da parte della Fed; l’Europa è rimasta piatta, con l’attività M&A che ha compensato le tensioni politiche in Francia; l’Asia ha chiuso in rialzo con Hong Kong e il comparto dei semiconduttori in evidenza
  • Volatilità: VIX sui livelli medi di 15, deflussi dagli ETF, movimento dell’SPX di ±24 punti, attenzione rivolta al PPI
  • Asset digitali: BTC a $111.000, ETH a $4.300, flussi ETF contrastanti, futures Cboe, tokenizzazione su Nasdaq
  • Obbligazioni: i rendimenti dei Treasury USA in rialzo; per la prima volta nell’era moderna, i rendimenti decennali italiani hanno brevemente superato quelli francesi
  • Valute: il dollaro USA si rafforza mentre euro e yen si indeboliscono; AUD in buona forma
  • Materie prime: gli acquisti sulla debolezza sostengono l’oro mentre il petrolio estende i guadagni su sanzioni e rischi geopolitici
  • Eventi macro: PPI USA di agosto e asta di titoli decennali

Notizie macroeconomiche

  • Il Presidente USA Trump ha dichiarato di essere disposto a imporre nuove tariffe a India e Cina per l’acquisto di greggio russo, ma solo a condizione che anche l’UE faccia lo stesso, chiedendo al blocco di introdurre dazi fino al 100%.
  • Un giudice ha temporaneamente bloccato il tentativo del Presidente Trump di rimuovere la governatrice della Fed Lisa Cook.
  • L’economia statunitense ha creato 911.000 posti di lavoro in meno fino a marzo 2025 rispetto alle stime iniziali, secondo il BLS, la revisione più ampia dal 2000. Questo aggiustamento pari a -0,6% contrasta con la media decennale dello 0,2%. Le revisioni più consistenti si sono registrate nei settori dell’ospitalità, dei servizi professionali, del commercio al dettaglio e all’ingrosso, mentre trasporti e utilities hanno visto lievi aumenti. I dati indicano un mercato del lavoro più debole del previsto.
  • Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha chiesto alla Federal Reserve di tagliare i tassi dopo la revisione negativa dell’occupazione, affermando: “A quanto pare non avevamo dati affidabili” e che “il Presidente Trump ha ereditato un’economia ben peggiore di quanto riportato; ha ragione a dire che la Fed sta soffocando la crescita con tassi elevati.”
  • L’indice Reuters Tankan per i produttori giapponesi è salito a +13 a settembre 2025, il livello più alto da agosto 2022, in seguito a un accordo tariffario con gli Stati Uniti. Il sentiment è migliorato nei settori automobilistico e delle macchine per il trasporto, nonostante la produzione interna debole, dopo che un patto commerciale ha ridotto i dazi USA su esportazioni chiave.
  • Il Presidente francese Macron ha nominato il Ministro della Difesa Sébastien Lecornu come nuovo Primo Ministro, in seguito alle dimissioni di François Bayrou dopo un voto di sfiducia. Lecornu dovrà ottenere il sostegno dell’Assemblea Nazionale per il bilancio e garantire la stabilità politica, puntando sull’indipendenza e il servizio ai cittadini.
  • Secondo Bloomberg, la BoJ potrebbe considerare un aumento dei tassi entro l’anno, nonostante le incertezze politiche, ma probabilmente manterrà i tassi invariati nella riunione del 19 settembre. Alcuni funzionari vedono progressi verso l’obiettivo di inflazione e ritengono che l’accordo commerciale con gli USA abbia ridotto i rischi per la crescita, aprendo la strada a un possibile aumento entro ottobre.

Principali eventi macroeconomici (orari in GMT)

06:00 – CPI Norvegia agosto
11:00 – USA, richieste mutui MBA settembre
12:30 – USA, PPI agosto
14:30 – Report settimanale EIA su scorte greggio e carburanti
17:00 – Asta USA: titoli decennali per USD 39 miliardi

Trimestrali

Nota: le date delle trimestrali possono cambiare senza preavviso. Consultare altre fonti per confermare le pubblicazioni in avvicinamento.

Trimestrali della settimana

  • Oggi: Inditex
  • Giovedì: Adobe, Kroger 

Azioni

  • USA: S&P 500 +0,3%, Nasdaq 100 +0,4%, Dow +0,4% grazie alla persistente speranza di tagli dei tassi in vista dei dati CPI/PPI. Apple -1,5% dopo un evento iPhone deludente in termini di domanda, mentre Alphabet +2,4% grazie al momentum in pubblicità e cloud. UnitedHealth è balzata dell’8,6% grazie a segnali positivi su Medicare Stars e iscrizioni. Oracle ha guadagnato ~28% nell’after hours grazie alla forza delle prenotazioni cloud, sostenendo il comparto software per oggi.
  • Europa: STOXX 50 +0,1%, STOXX 600 +0,1%, con le risorse di base a sostenere il mercato nonostante il rumore politico francese, mentre l’attività M&A ha contribuito ai guadagni; FTSE 100 +0,2%. ASML +1,0% dopo un investimento strategico in Mistral che mette in luce i temi di sovranità AI per litografia e software, mentre Siemens -0,9% ha sottoperformato in un contesto di rotazione industriale; BP +1,3% sulla scia del greggio. Anglo American +9% grazie a un accordo da $20,2 miliardi per l'acquisizione di Teck Resources, mentre le banche italiane hanno beneficiato del rafforzamento della partecipazione di Banca MPS in Mediobanca al 62,3% in una transazione da €16 miliardi. L’attenzione si sposta ora sulla BCE di domani e sul rimpasto di governo in Francia.
  • Asia: tono più solido in vista dei dati sull’inflazione cinese e delle decisioni della Fed. Nikkei 225 +0,5%, Hang Seng +1,2% trainato dalla tecnologia; CSI 300 continentale +0,2%. Samsung Electronics +1,4% ha esteso i guadagni nel comparto chip mentre la Corea ha sovraperformato; sentiment positivo a Hong Kong sulle speranze di ulteriori stimoli di politica economica.

Volatilità

  • La volatilità resta contenuta nonostante i dati macro in arrivo. Il VIX ha chiuso a 15,04, ancora in area “mid-teens”, con l’S&P 500 in rialzo dello 0,27%. Il rischio a brevissimo termine appare ancora più contenuto: il VIX1D è sceso sotto 9, tipico di giornate con poche notizie rilevanti. La curva del VIX, in salita, segnala poca urgenza nel coprirsi a breve. Degni di nota i forti deflussi dagli ETF legati al VIX (-80 milioni USD), a indicare un ritiro dalla protezione contro la volatilità. Per oggi, i prezzi delle opzioni implicano un movimento atteso sull’SPX di ±24 punti (~0,37%), mantenendo la volatilità sotto controllo mentre i trader seguono il PPI e le aste obbligazionarie USA.

Asset digitali

  • Bitcoin resta stabile vicino a $111.900, con Ethereum a $4.314, in un mercato crypto ordinato. Gli ETF spot su Bitcoin negli USA hanno registrato afflussi (+23 milioni USD), guidati da IBIT, mentre i flussi su Ethereum sono stati più contrastanti dopo un ampio deflusso da parte di ETHA all’inizio della settimana. Gli altcoin mostrano forza disomogenea: Solana +1%, XRP stabile. Sul fronte strutturale, Cboe ha annunciato il lancio a novembre di Future “continuativi” a 10 anni su Bitcoin ed Ethereum, portando contratti in stile perpetual in un quadro regolamentato USA. Contestualmente, la richiesta del Nasdaq per consentire il trading di titoli tokenizzati evidenzia lo sforzo di integrazione tra regolamento blockchain e mercati tradizionali. Queste mosse segnalano come la regolamentazione stia aprendo lo spazio a una convergenza più profonda tra crypto e finanza tradizionale (TradFi).

Obbligazioni

  • I Treasury USA hanno registrato vendite ieri nonostante la revisione negativa dei dati sull’occupazione (vedi sopra), interrompendo una recente fase positiva. Questo è avvenuto malgrado un’asta molto forte sui titoli triennali, con domanda estera significativa. Il rendimento del Treasury a 2 anni è salito di sei punti base al 3,5%, mentre il decennale è salito di quattro punti base al 4,08%.
  • Short JGB (titoli di stato giapponesi) in rialzo a inizio seduta a Tokyo dopo un report della Bank of Japan secondo cui potrebbe esserci spazio per un rialzo dei tassi quest’anno, anche grazie all’accordo commerciale con gli USA che ha ridotto i rischi di crescita. Il rendimento del JGB a 2 anni è salito di 2 pb in apertura, per poi tornare a +1 pb a fine sessione.
  • Lo spread decennale tra Germania e Francia si è ampliato ieri, toccando anche oltre 5 punti base a 84 punti prima di scendere a 81. Ancora più significativo, il rendimento del decennale italiano ha brevemente superato quello del titolo francese per la prima volta da quando è stato introdotto l’euro.

Materie prime

  • Oro in calo di 50 USD martedì per segnali di esaurimento del rally e prese di profitto pre-CPI. Il ribasso segue un’impennata ininterrotta di 350 USD dal 22 agosto, suggerendo il rischio di una correzione. Tuttavia, durante la notte è riemersa la domanda in acquisto, sostenuta dalle aspettative di tagli dei tassi, preoccupazioni sull’indipendenza della Fed e rischi geopolitici persistenti.
  • Argento e platino hanno sottoperformato rispetto all’impennata dell’oro di questo mese, poiché i futuri tagli dei tassi, sebbene positivi per l’oro, sono visti come risposta a una debolezza economica, penalizzando le prospettive dei metalli a uso industriale.
  • Petrolio in rialzo per il terzo giorno consecutivo, spinto dalla minaccia di Trump di imporre tariffe a India e Cina, se accompagnato dall’UE, come leva contro la Russia, e da un attacco israeliano a Doha contro i vertici di Hamas che ha aumentato le tensioni in Medio Oriente. I guadagni sono avvenuti nonostante l’aumento della produzione OPEC+, con il mercato che dubita della piena attuazione del piano a causa di limiti produttivi e necessità di compensazione per eccessi precedenti.
  • Future sul diesel a New York e Londra sono i secondi migliori performer del mese dopo l’oro, sostenuti da scorte limitate nel nord Europa, backwardation nei contratti benchmark e stock ARA ben al di sotto della media stagionale a 10 anni.

Valute

  • Il dollaro USA si è leggermente rafforzato ieri dopo aver toccato nuovi minimi e nonostante la revisione negativa dei dati occupazionali da parte del BLS, che ha mostrato un sovrastima di 911.000 posti di lavoro fino a marzo. USDJPY è risalito da 146,31 a un massimo notturno di 147,50, per poi scendere leggermente. EURUSD ha brevemente scambiato sotto 1,1700 dopo un massimo di 1,1778, per poi risalire a 1,1715 nelle prime ore europee.
  • AUD più resiliente rispetto alle principali valute: AUDUSD ha minacciato i massimi dell’anno a 0,6625 ieri ed è risalito dopo un sell-off nella sessione USA per tornare sopra 0,6600. EURAUD ha toccato un minimo a quattro settimane durante la notte a 1,7722 dopo un massimo mensile di 1,8158.
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