Rapida panoramica del mercato – 11 giugno 2025

BG SAXO
Rapida panoramica del mercato – 11 giugno 2025
Fattori trainanti e catalizzatori del mercato
• Azioni: ottimismo sul commercio; il tech guida; banche europee in difficoltà; rally dei costruttori di case nel Regno Unito
• Volatilità: il VIX scende sotto 17; calma sui mercati; attenzione rivolta alla Fed
• Asset digitali: Bitcoin stabile; afflussi negli ETF su ETH; IBIT ed ETHA sovraperformano
• Obbligazioni: rendimenti laterali in attesa del CPI USA e dell’asta dei Treasury decennali di oggi
• Valute: USD stabile in attesa del CPI USA. Sterlina più debole dopo i deboli dati sull’occupazione di maggio
• Materie prime: il greggio fatica vicino alla resistenza; l’oro sale in attesa dei dati sull’inflazione
• Eventi macro: CPI USA di maggio e asta dei Treasury USA a 10 anni
Dati macroeconomici e principali notizie
• Stati Uniti e Cina hanno raggiunto un accordo preliminare sull’attuazione del consenso di Ginevra sulle relazioni commerciali. I negoziatori statunitensi si dicono fiduciosi nella risoluzione delle questioni riguardanti minerali rari e magneti. Le delegazioni presenteranno la proposta ai rispettivi leader per l’approvazione e l’implementazione. I colloqui di Londra miravano a consolidare l’impegno della Cina a facilitare le esportazioni di terre rare, promesso durante i colloqui di Ginevra dello scorso mese.
• La Banca Mondiale ha ridotto le previsioni di crescita globale per il 2025 al 2,3%, il livello più basso da 17 anni (esclusi i periodi di recessione). La previsione per il 2026 è stata abbassata al 2,4%. La crescita è ostacolata da barriere commerciali e politiche incerte. Una riduzione delle tariffe del 50% entro maggio 2025 potrebbe aumentare la crescita di 0,2 punti percentuali nel 2025 e nel 2026.
• Stati Uniti e Messico stanno negoziando per ridurre o eliminare i dazi del 50% sull’acciaio imposti dall’ex presidente Trump. È probabile che si raggiunga un accordo su un sistema di quote che consenta una certa quantità di acciaio messicano di entrare senza dazi o con dazi ridotti, mentre l'eccedenza sarà soggetta al dazio pieno.
• Secondo l’EIA (U.S. Energy Information Administration), la produzione di petrolio negli Stati Uniti calerà nel 2026 per la prima volta dalla pandemia, scendendo a 13,3 milioni di barili al giorno dai 13,5 milioni attesi quest’anno, a causa dei prezzi più bassi che scoraggiano il completamento di nuovi pozzi.
Principali appuntamenti macroeconomici (orari in GMT)
12:30 – CPI USA di maggio
14:30 – Rapporto settimanale EIA su scorte di greggio e carburanti
17:00 – Asta USA di titoli decennali per USD 39 miliardi
18:00 – Bilancio federale USA di maggio
Trimestrali
• Oggi: Oracle, Inditex
• Giovedì: Adobe, Kroger
Azioni
• USA: i mercati azionari statunitensi hanno esteso la loro serie positiva grazie all’ottimismo sui colloqui commerciali USA-Cina. Lo S&P 500 (+0,55%) e il Nasdaq (+0,63%) hanno registrato il terzo giorno consecutivo di guadagni, trainati da Tesla (+5,7%), Meta (+1,2%) e Alphabet (+1,3%). La maggior parte dei settori ha chiuso in rialzo, guidati da energia e tecnologia, in attesa dei nuovi dati sull’inflazione. Il Segretario al Commercio Lutnick ha segnalato progressi nei negoziati, ma i trader restano cauti in vista del rilascio del CPI. Il mercato obbligazionario si prepara a una possibile volatilità dovuta alle aste di Treasury e ai dati sull’inflazione che potrebbero influenzare le aspettative sulla politica della Fed.
• Europa: i mercati europei hanno chiuso in modo contrastato: l’ottimismo sui colloqui commerciali è stato compensato dalla debolezza del settore bancario. Lo STOXX 50 ha perso lo 0,4%, penalizzato dal crollo di UBS (-7%) a causa di nuovi requisiti patrimoniali che hanno spaventato gli investitori. Anche Societe Generale, BNP Paribas e Santander sono scesi. Novo Nordisk ha sovraperformato (+2%) dopo che il fondo attivista Parvus ha assunto una partecipazione. Il DAX è sceso dello 0,77% a causa della debolezza di Siemens Energy e Rheinmetall, mentre il CAC 40 francese ha chiuso in rialzo dello 0,2% grazie alle speranze su un accordo commerciale e alla forza di Stellantis (+5,1%).
• Regno Unito: i mercati britannici si sono avvicinati ai massimi storici, con il FTSE 100 in aumento dello 0,2%. Dati deboli sul lavoro (disoccupazione al 4,6%) hanno rafforzato le aspettative di un taglio dei tassi da parte della BoE a settembre, sostenendo i costruttori di case come Bellway (+7,9%) e Persimmon (+6%). I titoli energetici hanno beneficiato dei prezzi del greggio, mentre i minerari di metalli preziosi hanno sottoperformato. La sterlina si è indebolita con il rallentamento della crescita salariale. Gli investitori si concentrano sull’esito dei colloqui USA-Cina e sulle potenziali misure del governo britannico a sostegno del settore immobiliare.
• Asia: i mercati asiatici sono saliti dopo che USA e Cina hanno raggiunto un accordo preliminare sul commercio, con l’Hang Seng (+0,9%) ai massimi da quasi tre mesi e i mercati cinesi continentali in rialzo. Il Nikkei giapponese ha guadagnato lo 0,5%, sostenuto dal calo delle preoccupazioni sull’inflazione, mentre il KOSPI sudcoreano ha toccato il massimo da 11 mesi grazie alla forza dei titoli dei semiconduttori. Tuttavia, la mancanza di dettagli concreti dai colloqui ha limitato ulteriori rialzi e il mercato resta cauto in vista dei dati sull’inflazione USA.
Volatilità
La volatilità di mercato rimane contenuta. Il VIX è sceso a 16,95, il livello più basso da marzo, mentre il VIX1D a breve termine è tornato verso quota 15 dopo i recenti timori legati al CPI. I Future segnalano solo una preoccupazione moderata in vista della riunione della Fed della prossima settimana. L’attività sulle opzioni si è spostata da coperture sugli indici a call su singoli titoli tech. In generale, gli investitori sembrano moderatamente ottimisti, aspettandosi oscillazioni gestibili piuttosto che shock improvvisi.
Asset digitali
Il Bitcoin è rimasto stabile appena sotto i $110.000, in rialzo di circa il 60% da inizio anno, mentre l’ETF IBIT di BlackRock ha chiuso a un nuovo record di $62,29, con asset totali superiori a $69 miliardi. Ethereum è salito a $2.796 (+7% per ETHA), sostenuto da forti afflussi negli ETF e da un volume in derivati in crescita, ora superiore a quello del Bitcoin. Gli investitori di lungo termine guidano gli afflussi reali, con l’attività crescente su DeFi e ETF che rende Ethereum un protagonista. I titoli legati alle criptovalute hanno mostrato andamenti contrastanti, con MARA (+1,35%) e IBIT (+0,84%) in sovraperformance.
Obbligazioni
• I rendimenti dei Treasury USA si sono mantenuti in un intervallo ristretto dopo la forte reazione al report sul lavoro di venerdì. Ieri si è registrato un lieve rally nei titoli a lunga scadenza, ma la tendenza si è neutralizzata in vista del dato sul CPI di oggi. Il Tesoro USA emetterà anche titoli decennali nel corso della giornata.
• I rendimenti dei Gilt a 2 anni nel Regno Unito sono scesi di circa otto punti base ieri dopo i deboli dati sui salari di maggio, mentre il mercato ha prezzato ulteriori tagli della BoE entro dicembre, con due tagli da 25 punti base già incorporati.
Materie prime
• I prezzi del greggio sono scesi martedì per prese di profitto sul Brent vicino alla resistenza chiave sopra i 68 USD, mentre il WTI ha faticato a stabilizzarsi sopra i 65 USD. Sebbene la distensione commerciale USA–Cina resti al centro dell’attenzione, i trader hanno anche considerato l’aggiornamento dell’EIA che prevede un lieve calo della produzione USA il prossimo anno, una domanda estiva al picco e un potenziale eccesso di offerta guidato dall’OPEC+ entro fine anno, oltre alla proposta dell’UE di un embargo più severo sul carburante russo.
• L’oro è in rialzo nonostante l’accordo tra USA e Cina per attenuare le tensioni commerciali, con l’attenzione rivolta ai dati sull’inflazione USA di oggi, alla domanda degli investitori per i titoli decennali in asta, alla domanda persistente delle banche centrali e all’interesse continuo per i metalli da investimento, testimoniato dai recenti rally di platino e argento.
Valute
• Il dollaro USA ha mostrato movimenti laterali ieri, con l’EURUSD che non è riuscito a superare la resistenza locale oltre 1,1440, mentre lo USDJPY ha superato di poco l’area critica di 145,00 senza una spinta significativa. I trader USD restano concentrati sul CPI di maggio per ulteriori segnali.
• La sterlina si è indebolita ieri a causa dei deboli dati occupazionali di maggio, con l’EURGBP salito oltre 0,8460 per la prima volta da quasi un mese, mentre i rendimenti a breve termine nel Regno Unito sono calati bruscamente. Il GBPUSD è sceso sotto 1,3500, chiudendo al livello più basso degli ultimi otto giorni.