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Rapida panoramica del mercato – 12 dicembre 2025

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BG SAXO

Rapida panoramica del mercato – 12 dicembre 2025


Fattori trainanti e catalizzatori di mercato

  • Azioni: gli USA si spostano verso i titoli value dopo un taglio dei tassi da parte della Fed; in Europa salgono i titoli ciclici; in Asia prevale la debolezza a causa di SoftBank e delle preoccupazioni sulla Cina
  • Volatilità: VIX sui livelli medi, calendario macro leggero, interventi da parte di esponenti Fed, sensibilità degli investimenti AI
  • Asset digitali: Cripto stabili, i flussi ETF indicano rotazione più che propensione al rischio
  • Valute: JPY ancora debole, USD in lieve rafforzamento
  • Materie prime: il crollo del gas naturale alimenta il divario settimanale tra l’energia debole e i metalli in forte rialzo
  • Obbligazioni: rimbalzano i rendimenti dei Treasury USA e dei titoli di Stato giapponesi
  • Eventi macro: nessun dato rilevante oggi; attesa per Bank of England e BCE giovedì prossimo, e Bank of Japan venerdì

Notizie macro

  • Le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione negli USA sono aumentate di 44.000 a 236.000 nella settimana terminata il 6 dicembre 2025, oltre le attese di 220.000 e rappresentano il maggiore aumento settimanale dal marzo 2020. Le richieste continuative sono scese a 1.838.000, il livello più basso da aprile 2025, sotto la previsione di 1.950.000.
  • La Banca nazionale svizzera ha mantenuto il tasso di riferimento allo 0%, confermando una penalizzazione di 0,25 punti sui depositi a vista in eccesso e restando pronta a intervenire sul mercato valutario. L’inflazione è scesa allo 0,0% a novembre. Le proiezioni SNB prevedono un'inflazione dello 0,2% nel 2025, 0,3% nel 2026 e 0,6% nel 2027 se il tasso resta invariato. Nonostante la forte crescita globale nel Q3, il PIL svizzero è calato per via del calo delle esportazioni farmaceutiche. La SNB prevede una crescita del PIL inferiore all’1,5% nel 2025 e attorno all’1% nel 2026, con un leggero aumento della disoccupazione.
  • Il deficit commerciale degli Stati Uniti è sceso a 52,8 miliardi di dollari, il minimo da giugno 2020, rispetto ai 59,3 miliardi di agosto. Le esportazioni sono aumentate del 3% a 289,3 miliardi, spinte da oro non monetario e farmaceutica. Le importazioni sono cresciute dello 0,6% a 342,1 miliardi, con aumenti nei settori farmaceutico e dell’oro non monetario. I maggiori deficit si registrano con Irlanda (18,2 miliardi), Messico e UE (17,8 miliardi ciascuno), mentre il disavanzo con la Cina è sceso a 11,4 miliardi.

Principali appuntamenti macro (orari in GMT)

07:00 – Bilancia commerciale UK ottobre
07:00 – Produzione manifatturiera UK ottobre
13:30 – Permessi di costruzione Canada ottobre
Interventi Fed: Paulson (1300), Hammack (1330), e Goolsbee (1535)

Trimestrali

Trimestrali della prossima settimana:

  • Martedì: Lennar
  • Mercoledì: Micron, Jabil, General Mills
  • Giovedì: Accenture, Nike, Cintas, Fedex, Heico, Darden Restaurants
  • Venerdì: Paychex
 

Azionario

  • USA: il Dow guadagna l’1,3%, l’S&P 500 sale dello 0,2%, mentre il Nasdaq chiude in calo dello 0,3% in un contesto di rotazione dai tecnologici ai titoli ciclici dopo il taglio dei tassi di 25 punti base da parte della Fed. Visa guida il movimento con un +6,1% dopo un upgrade, mentre i titoli finanziari sensibili ai tassi beneficiano. Il settore tech è in ritirata: Oracle perde il 10,8% su ricavi deludenti, mentre i produttori di chip sono generalmente in calo. Dopo la chiusura, Broadcom scivola di circa il 4,5% nel trading after hours per l’allarme sui margini legati all’AI, mentre Lululemon vola del 10,7% grazie a un outlook sui ricavi annui rivisto a 11 miliardi di dollari. Ora l’attenzione è sui dati di inflazione e crescita per valutare la tenuta della rotazione.
  • Europa: il DAX tedesco guadagna lo 0,7% a 24.278 punti con il taglio della Fed che sostiene il sentiment e con gli investitori che preferiscono esposizione industriale rispetto ai titoli growth costosi. Daimler Truck sale del 4,8% dopo una raccomandazione ‘Buy’ da parte di Bank of America e un piano di taglio costi da 1 miliardo di euro. Bene anche Brenntag (+3,8%) tra i titoli ciclici. Munich Re sale del 2,2% dopo la conferma del target di utile, mentre E.ON perde il 3,5% su notizie regolamentari e il comparto tech europeo cede leggermente. I trader ora guardano alla prossima comunicazione della BCE e ai dati macro per capire se il rialzo è più di un semplice rimbalzo tecnico.
  • Asia: il Giappone scivola con il Nikkei 225 in calo dello 0,9% a 50.149 e il Topix in ribasso dello 0,9% a 3.357, appesantiti da SoftBank e dalle attese di un rialzo da parte della Bank of Japan la prossima settimana. SoftBank perde oltre il 7%, mentre la debolezza di Oracle accentua il clima di avversione al rischio. A Hong Kong, l’Hang Seng cede lo 0,5% a 25.530 punti tra dazi del Messico sui prodotti cinesi (da gennaio 2026) e scarsa fiducia nei sostegni al settore immobiliare; SMIC perde il 2,7%. I prossimi dati chiave saranno credito in Cina a novembre e occupazione e produzione industriale a Hong Kong.

Volatilità

  • La volatilità continua a calare verso fine settimana, con il VIX a 14,85 (-5,83%) e le misure a breve termine in discesa ancora più marcata (VIX1D a 10,70, VIX9D a 12,46), indicando una minore preoccupazione per shock imminenti. Con un calendario macro leggero, l’attenzione resta sui messaggi della Fed (molti interventi previsti) e su eventuali nuove notizie positive sull’AI, dopo che i risultati di Oracle hanno ricordato agli investitori l'importanza di ritorni credibili sugli investimenti in capex.
  • Movimento atteso sull’SPX per la settimana (secondo le opzioni): ~±33 punti (0,48%). Lo skew delle opzioni in scadenza oggi mostra una predominanza al rialzo, con le call prezzate più care delle put comparabili intorno all’area 6900, segnale che gli investitori sono disposti a pagare di più per partecipare ai rialzi rispetto a proteggersi da ribassi nel breve.

Asset digitali

  • Le criptovalute restano stabili ma selettive: bitcoin intorno a 92.500 e ether a 3.250 mantengono i guadagni, mentre i nomi a beta più elevata trainano la performance, con solana in rafforzamento e XRP in lieve rialzo. I flussi negli ETF mostrano ancora una rotazione piuttosto che un’ondata generalizzata di propensione al rischio: l’11 dicembre IBIT ha raccolto +76,7 milioni di dollari, ma l’intero comparto degli ETF USA sul bitcoin ha segnato -77,5 milioni complessivi, segno che gli investitori stanno ribilanciando attivamente le esposizioni.
  • Per gli ETF su ether, i flussi sono stati più deboli, con un totale di -42,3 milioni e ETHA invariato, in linea con il tono più cauto di ETH. Un elemento strutturale positivo per la narrativa sulla "tokenizzazione" arriva dalla lettera di non-intervento della SEC, che consente a DTC di DTCC di offrire un servizio di tokenizzazione per alcuni asset custoditi, con il lancio previsto per il secondo semestre del 2026.

Obbligazioni

  • I Treasury USA sono stati venduti e la curva dei rendimenti si è leggermente inclinata, toccando quasi il livello più ripido dal 2022. Il rendimento del Treasury a 2 anni è risalito dai minimi di ieri, attestandosi intorno al 3,53% questa mattina, mentre il rendimento del 10 anni è salito più bruscamente di 6 punti base, arrivando vicino al 4,16% nelle prime ore europee di venerdì.
  • I titoli di Stato giapponesi sono tornati a scendere dopo il modesto rally del giorno precedente: il rendimento del JGB a 2 anni si è riportato verso i massimi di ciclo, intorno all’1,075% a fine giornata a Tokyo, mentre il rendimento del 10 anni è salito di altri 2 punti base a 1,954%, avvicinandosi al massimo dal 1999 appena sopra il 2,00%.

Materie prime

  • Il Bloomberg Commodity Index si avvia verso una perdita settimanale di circa l’1,5%, riducendo il guadagno da inizio anno al 16,1%. La settimana ha nuovamente evidenziato una forte divergenza tra i settori: l’energia ha mostrato debolezza, con un crollo del gas naturale del 18% – la peggior flessione in nove mesi – e cali generalizzati per petrolio e derivati, a causa delle persistenti preoccupazioni su un eccesso di offerta. All’opposto, i metalli hanno registrato un’altra performance straordinaria.
  • L’argento ha esteso il suo rally con un guadagno dell’8,7% (+116% da inizio anno); il rame LME è salito del 2,7% (+36% YTD), segnando nuovi massimi storici, mentre l’oro ha ripreso la corsa verso i massimi di ottobre dopo aver consolidato intorno ai 4.200 dollari. Il comparto agricolo è in leggero calo, con nuova debolezza nei cereali compensata dalla forza dei soft commodities e del bestiame. Nel frattempo, il cacao, che tornerà a far parte del BCOM index nel 2026, segna un +10,5%.

Valute

  • Il dollaro è rimbalzato dopo il calo di ieri, con EURUSD tornato a 1,1735 nella sessione asiatica di venerdì, dopo un massimo a 1,1763 ieri. La nuova salita dei rendimenti dei Treasury USA e dei titoli di Stato giapponesi ha messo sotto pressione lo JPY, con USDJPY risalito fino a 155,82 nelle prime ore europee, rispetto al minimo di ieri appena sotto 155,00.
  • Il dollaro australiano ha improvvisamente perso terreno a causa di dati sull’occupazione sorprendenti: i posti di lavoro a tempo pieno sono diminuiti, mentre il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 4,3% solo grazie a un calo del tasso di partecipazione. Dopo essere salito a 0,6679 con l’indebolimento del dollaro USA post-FOMC, AUDUSD è sceso a 0,6635.

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