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Rapida panoramica del mercato – 12 novembre 2025

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Rapida panoramica del mercato – 12 novembre 2025


Fattori trainanti del mercato

  • Azioni: Il Dow ha toccato un nuovo massimo grazie ai titoli sanitari, chiusura record per l’Europa, Asia contrastata
  • Volatilità: Resta contenuta in attesa dei dati sull'inflazione statunitense che potrebbero definire la direzione
  • Asset digitali: Mercati cripto stabili, investitori prudenti in vista del CPI
  • Obbligazioni: Rendimenti dei Treasury USA in calo dopo deboli dati ADP. I Gilt UK a 2 anni toccano i minimi da oltre un anno per dati deboli sul mercato del lavoro.
  • Valute: Debolezza dello JPY al centro della scena, EURJPY ai massimi storici.
  • Materie prime: I metalli preziosi consolidano i guadagni recenti. Il greggio attende i report mensili
  • Eventi macro: Asta decennale USA, diversi interventi da parte di membri del FOMC

Titoli macroeconomici

  • Gli occupatori privati statunitensi hanno tagliato in media 11.250 posti a settimana nelle ultime quattro settimane fino al 25 ottobre 2025, secondo ADP Research, segnalando un rallentamento nel mercato del lavoro. Lo shutdown in corso ha posticipato la pubblicazione dei dati sull’occupazione di settembre del Dipartimento del Lavoro. Challenger, Gray & Christmas ha inoltre riportato 153.074 tagli a ottobre, il numero mensile più alto dal 2003.
  • Il consigliere economico della Casa Bianca Kevin Hassett prevede una crescita USA del 3%-4% all’inizio del 2026, nonostante lo shutdown possa ridurre il PIL di 1-1,5 punti. Alcuni danni sarebbero permanenti, ma la crescita dovrebbe tornare l’anno prossimo. Gli economisti avvertono su consumi deboli e inflazione elevata, ma un aumento degli investimenti aziendali potrebbe compensare.
  • La Svizzera è vicina a un accordo tariffario del 15% con gli USA, in calo rispetto al 39% imposto dall’amministrazione Trump all'inizio dell’anno. L’intesa potrebbe essere finalizzata entro giovedì o venerdì, con l’approvazione del presidente Trump.
  • Un ricercatore senior di DeepSeek ha avvertito che l’automazione potrebbe causare una grave crisi occupazionale, “scuotendo la società alle fondamenta,” secondo il South China Morning Post. Ha esortato le aziende AI a fungere da “whistleblower” su quali lavori spariranno per primi, osservando che siamo ancora in una “fase di luna di miele.” Mentre i leader tech occidentali da tempo avvertono di un'apocalisse lavorativa, soprattutto nei ruoli impiegatizi, in Cina la crisi tra i neolaureati è già tangibile.

Calendario macro (orari in GMT)

I dati USA potrebbero subire ritardi a causa dello shutdown governativo

07:00 – Germania PPI ottobre
12:00 – USA richieste mutui MBA novembre
18:00 – Asta decennale USA da 42 miliardi di USD

Interventi Fed (membri votanti evidenziati): Williams (1420), Paulson (1500), Waller (1520), Bostic (1715), Miran (1730), Collins (2100)

Trimestrali

  • Oggi: Cisco Systems, Hon Hai Precision, Infineon
  • Giovedì: Siemens, Walt Disney, Applied Materials, Deutsche Telekom, Brookfield, Nu Holdings
  • Venerdì: Compagnie Financière Richemont
 

Azioni

  • USA: Lo S&P 500 ha guadagnato lo 0,2%, il Dow +1,2% toccando un nuovo massimo, mentre il Nasdaq ha perso lo 0,3%. Il sentiment è migliorato grazie ai progressi per porre fine allo shutdown, ma il tech ha sottoperformato dopo la vendita di Nvidia da parte di SoftBank. I big pharma hanno trainato il Dow con Merck +4,8%, Amgen +4,6% e Johnson & Johnson +2,9%. I titoli AI in calo: Nvidia -3,0%, Micron -4,8%. L’attenzione si sposta sul voto alla Camera sul disegno di legge sui finanziamenti e sulla nuova ondata di trimestrali retail.
  • Europa: I mercati hanno esteso il rally di lunedì raggiungendo nuovi massimi. L’Euro Stoxx 50 ha chiuso a +1,1%, lo Stoxx 600 a +1,3%. Adyen è salita dell’8% dopo aver fissato obiettivi di crescita a lungo termine del 20% e margini più elevati. Supporto anche da lusso e auto, con Hermès +3,7% e Stellantis +4,1%. Il FTSE 100 ha chiuso su un nuovo record a +1,2% grazie a dati UK deboli che hanno rafforzato le aspettative di tagli dei tassi. I titoli svizzeri del lusso in rialzo sulla speranza di un accordo tariffario: Swatch +4,2%, Richemont +2,0%.
  • Asia: Tono contrastato tra notizie su politica monetaria e AI. Il Nikkei 225 ha perso lo 0,1% a causa della debolezza nei semiconduttori. L’Hang Seng ha guadagnato lo 0,2% (trainato da immobiliari e finanziari), il CSI 300 ha ceduto lo 0,9%. Notevole lo slancio EV: Xpeng +17,9% grazie a consegne record e nuovi prodotti. SMIC -2,9% per rinnovate preoccupazioni sulle AI-chip.

Volatilità

  • La volatilità di mercato resta contenuta, con il VIX in calo verso quota 17, in attesa dei dati CPI USA previsti per domani, evento chiave per definire la traiettoria di fine anno. Nonostante il trend rialzista degli indici, il mercato delle opzioni prezza movimenti moderati: circa $30–35 sull’S&P 500 oggi, e circa $60 in vista della scadenza di venerdì, indicando aspettative calme, ma non compiacenti.
  • La skew resta lievemente orientata verso le call nella catena SPX a breve termine, segnalando che gli investitori si stanno posizionando per sorprese positive più che per coprirsi dal rischio ribassista. Con l’asta del decennale prevista oggi e l’attenzione sui dati in aumento, il mercato attende la conferma dell’inflazione per validare la pazienza della Fed sui tassi.

Asset digitali

  • I mercati crypto si muovono lateralmente in vista del CPI, con Bitcoin vicino a $103k ed Ethereum intorno a $3,4k. L’attività sugli ETF spot si raffredda: IBIT in calo del 3% circa, ETHA continua a registrare deflussi, riflettendo cautela dopo i recenti movimenti macro. Gli altcoin come Solana e XRP mostrano acquisti selettivi, segno di rotazione del capitale più che di nuovo appetito per il rischio. Intanto, nuove richieste di ETF su XRP e Chainlink alimentano un certo ottimismo per un ampliamento dell’accesso istituzionale.
  • In generale, lo spazio cripto resta guidato dai dati e sensibile alla liquidità, in linea con l’attesa dei mercati in vista dell’inflazione di domani.

Obbligazioni

  • I rendimenti dei Treasury USA sono scesi ieri dopo i dati deboli sull’occupazione ADP, che contrastano con il report precedente di ottobre. Ieri erano in negoziazione solo i future, ma oggi il rendimento del 2 anni viaggia in Asia intorno al 3,56%, tre punti base sotto la chiusura di lunedì. Il rendimento del decennale si attesta vicino ai minimi recenti, intorno al 4,09% (dopo un minimo notturno a 4,07%).
  • I rendimenti dei titoli di Stato UK sono crollati ieri a causa dei dati deludenti sul lavoro. Il Gilt a 2 anni ha toccato un nuovo minimo da agosto 2024 a 3,72%, in calo di 8 pb, con il mercato che anticipa un allentamento della BoE. Anche il rendimento del Gilt a 10 anni è sceso bruscamente, fino a 4,374%, a un solo punto base dai minimi del 2025.

Materie prime

  • Oro e argento hanno rallentato dopo tre giorni di rally, in un contesto risk-on sui mercati azionari. Gli operatori attendono la riapertura del governo e il rilascio di dati economici che potrebbero rafforzare le aspettative per un ulteriore taglio dei tassi a dicembre, vista la persistente debolezza del mercato del lavoro. Le preoccupazioni fiscali statunitensi continuano a sostenere la domanda di asset difensivi, ma dopo un anno fortissimo, i metalli preziosi potrebbero entrare in una fase di consolidamento.
  • I prezzi del greggio si sono rafforzati martedì grazie alla solidità dei prodotti raffinati, sostenuti dalle sanzioni USA contro i principali produttori russi, che hanno compensato i segnali deboli sul greggio. L’attenzione si concentra ora sui report mensili: oggi tocca a OPEC ed EIA, domani all’IEA. Potrebbero fornire indicazioni più chiare su tempi e dimensioni del surplus globale atteso. I dati settimanali sulle scorte dell’EIA saranno pubblicati con un giorno di ritardo.

Valute

  • Tra le major, l’USD ha avuto una performance neutra, mentre la debolezza dello JPY ha dominato, con USDJPY che ha toccato nuovi massimi locali sopra 154,50, ignorando le prime dichiarazioni di intervento verbale da parte del Ministro delle Finanze Katayama. EURJPY ha registrato nuovi massimi storici.
  • Sterlina ancora sotto pressione: EURGBP è tornato sopra 0,8800 dopo i dati deludenti sul lavoro nel Regno Unito, che hanno spinto i rendimenti UK ai minimi da oltre un anno, rafforzando le attese di un allentamento da parte della BoE.
  • Il franco svizzero ha esteso il suo rally sull’aspettativa (secondo fonti stampa) che gli USA ridurranno le tariffe dal 39% al 15%, in linea con la maggior parte dei partner commerciali. EURCHF è sceso fino a 0,9266 prima di trovare supporto, dopo i recenti massimi ben oltre 0,9300.

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