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Rapida panoramica del mercato – 15 dicembre 2025

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Rapida panoramica del mercato – 15 dicembre 2025


Fattori trainanti e catalizzatori di mercato

  • Azioni: Wall Street scivola su timori legati ai margini dell’intelligenza artificiale, l’Europa arretra a causa del comparto tecnologico, mentre l’Asia si rafforza grazie alle speranze di un sostegno fiscale in Cina
  • Volatilità: VIX sui valori medi, settimana densa di eventi, riflettori su macroeconomia e banche centrali
  • Asset digitali: BTC/ETH stabili, ETHA più debole, regolamentazione crypto nel Regno Unito, pressioni su MSTR
  • Obbligazioni: La curva dei rendimenti USA si inclina verso l’alto raggiungendo nuovi estremi del 2025, sotto pressione i Treasury a lunga scadenza
  • Valute: Yen in rafforzamento lunedì in vista della cruciale riunione della BoJ di venerdì. Dollaro USA stabile
  • Materie prime: I metalli rimbalzano dopo la correzione guidata dall’equity; il petrolio si stabilizza sopra un supporto chiave
  • Eventi macro: Empire Manufacturing USA di dicembre e NAHB Housing Market Index

Notizie macroeconomiche 

  • La fiducia tra i grandi produttori giapponesi ha raggiunto il massimo da quattro anni, con l’indice dell’indagine trimestrale Tankan della BoJ salito a 15 da 14 di settembre, mentre il dato per i grandi non-manifatturieri resta stabile a 34, vicino ai massimi dei primi anni ’90. Un risultato che rafforza l’ipotesi di un rialzo dei tassi da parte della BoJ questa settimana.
  • Il calo dei prezzi delle abitazioni in Cina, in atto da quattro anni, che ha pesato sul sentiment dei consumatori e ostacolato la crescita economica, è proseguito a novembre, con cali sia nelle vendite di nuove abitazioni che nei prezzi delle case esistenti. Le autorità stanno valutando misure come sussidi sui mutui e sgravi fiscali per affrontare la crisi. Le vendite al dettaglio e la produzione industriale di novembre sono cresciute meno del previsto, rispettivamente dell’1,3% e del 4,8% su base annua contro attese del 2,9% e del 5%.
  • Trump ha dichiarato di propendere per Kevin Warsh o Kevin Hassett come prossimo presidente della Fed, e ritiene che il futuro presidente debba consultarlo in merito ai tassi d’interesse.
  • Commenti della Fed sul recente taglio dei tassi: Goolsbee si è opposto al taglio della scorsa settimana, preferendo attendere ulteriori dati sull’inflazione nonostante preveda tagli nel 2026, mentre Paulson si è mostrato più accomodante, dando priorità ai rischi per il mercato del lavoro e prevedendo un calo dell’inflazione l’anno prossimo. Hammack della Fed di Cleveland ha invece affermato che la politica è vicina alla neutralità, ma preferirebbe un atteggiamento leggermente più restrittivo per mantenere la pressione sull’inflazione, ancora sopra il target e bloccata vicino al 3%. Daly della Fed di San Francisco ha infine sostenuto il taglio nonostante l’abbia definito una decisione difficile.

Principali appuntamenti macro (orari in GMT)

13:30 – Empire Manufacturing USA di dicembre
13:30 – CPI Canada novembre
15:00 – NAHB Housing Market Index USA dicembre
16:00 – Intervista a Miran della Fed su CNBC
22:00 – PMI Australia dicembre

Trimestrali

  • Martedì: Lennar
  • Mercoledì: Micron, Jabil, General Mills
  • Giovedì: Accenture, Nike, Cintas, FedEx, Heico, Darden Restaurants
  • Venerdì: Paychex
 

Azioni

  • USA: L’S&P 500 ha perso l’1,1% chiudendo a 6.827,41, il Dow è sceso dello 0,5% a 48.458,05 e il Nasdaq ha perso l’1,7% attestandosi a 23.195,17. Il settore tech ha guidato i ribassi tra i timori che l'espansione dell’AI stia comprimendo i margini invece di aumentarli. Broadcom ha ceduto l’11,4% dopo aver avvertito che maggiori vendite di sistemi AI significano margini più ridotti, mentre Oracle è scesa del 4,6% a causa di preoccupazioni su tempistiche e spese nei data center. Nvidia ha perso il 3,3% nella flessione dei chip, mentre Lululemon è salita del 9,6% grazie a guidance positiva e al cambio di CEO. Prossimo focus: i dati macro in uscita il 16 dicembre, tra cui le vendite al dettaglio USA.
  • Europa: Lo STOXX 600 ha perso lo 0,5% a 578,24 e l’Euro STOXX 50 lo 0,6% a 5.720,71, mentre il FTSE 100 è sceso dello 0,6% a 9.649,03. I guadagni mattutini si sono dissolti quando la debolezza tech USA ha riacceso i timori sulle valutazioni dell’AI. ASML ha perso l’1,7%, Schneider Electric l’1,6%, mentre UBS è salita del 2,5% sulle speranze di un allentamento delle regole di capitale svizzere e Lufthansa ha guadagnato il 4,8% dopo un upgrade da parte di un broker. L’attenzione si sposta ora sulle decisioni di BCE e BoE attese per questa settimana.
  • Asia: Seduta positiva venerdì in Asia: il Nikkei 225 giapponese ha guadagnato l’1,4% a 50.836,55, l’Hang Seng di Hong Kong è salito dell’1,8% a 25.976,79 e il CSI 300 cinese dello 0,6% a 4.580,95. Il sentiment è migliorato dopo che Pechino ha segnalato un approccio fiscale più proattivo per il 2026 e i mercati hanno digerito il recente taglio dei tassi da parte della Fed. Alibaba ha guadagnato il 2,3%, Xiaomi l’1,9% grazie al rimbalzo tech, mentre China Life Insurance ha registrato un +5,5% con i finanziari in testa. I focus di questa settimana saranno i nuovi dati cinesi e la riunione della BoJ del 18–19 dicembre.

Volatilità

  • Leggera ripresa della volatilità mentre gli investitori si preparano a una settimana macro intensa. Il VIX è salito del 5,99% a 15,74, mentre gli indicatori di breve termine come VIX1D (+16,07%) e VIX9D (+8,19%) hanno registrato aumenti più marcati, segnalando nervosismo a breve termine. Nonostante il calo dell'SPX (-1,07% a 6.827), la posizione sugli opzioni indica preparazione, non panico.
  • Il movimento atteso dell’SPX per la scadenza del 19 dicembre è di ±96,5 punti (~1,41%), secondo il pricing delle straddle intorno allo strike 6.825. La skew della catena opzioni resta moderatamente invertita, con le call at-the-money più care delle put, segno potenziale di coperture al rialzo o di strategie di call overwriting.
  • I driver macro includono: CPI USA (giovedì), core PCE (venerdì) e quattro decisioni sui tassi (BoE, BCE, BoJ, e la reazione alla Fed). Con liquidità in calo verso fine anno, anche sorprese modeste potrebbero generare movimenti amplificati. Attenzione al tono delle banche centrali e alle sorprese sull’inflazione per eventuali picchi di volatilità.

Asset Digitali

  • Bitcoin ha tenuto quota $89.600 (+1,63%), mentre Ether è risalito a $3.123 (+1,97%), mostrando resilienza nonostante il calo più ampio dei titoli crypto. Solana ha sovraperformato con un +2,05%, mentre XRP è stato più contenuto (+0,93%). Il movimento si inserisce in un contesto in cui la politica domina sempre più il panorama crypto, con il Regno Unito che punta a integrare il settore nella finanza tradizionale entro il 2027.
  • Sentiment divergente sugli ETF: IBIT -1,73%, ETHA -4,55%, nonostante afflussi netti recenti (+$51 mln IBIT, +$23 mln ETHA il 12 dicembre). Questo indica rotazione, non capitolazione. I titoli crypto-centrati come MSTR (-3,74%) e CIFR (-9,69%) hanno sottoperformato, riflettendo la debolezza degli ETF. Preoccupazioni per la permanenza di MSTR nel Nasdaq 100 data la sua elevata esposizione a BTC.
  • Politica, liquidità e regolamentazione, non solo i cicli di halving, stanno definendo il tono verso il 2026.

Obbligazioni

  • Il focus sui Treasury USA è sulla crescente inclinazione della curva dei rendimenti, dato che si prevede una serie di tagli ai tassi nel 2026, con il rendimento del 2 anni ancorato vicino al 3,50%, mentre il decennale è salito di qualche punto base venerdì nonostante le vendite sugli asset rischiosi, segnalando che i Treasury non stanno fungendo da bene rifugio. Lunedì in Asia, il decennale è sceso al 4,17% dopo aver chiuso sopra il 4,18% venerdì, vicino ai massimi di tre mesi oltre il 4,20%. Lo spread 2-10 anni ha superato i 66 punti base per la prima volta nel 2025, ai massimi dal 2022.
  • I titoli di stato giapponesi si sono mossi in un range ristretto a inizio settimana, con attenzione sul rendimento del decennale, che è salito leggermente verso l’1,96% a Tokyo lunedì, mentre si guarda con attenzione alla soglia del 2,00%, massimo dal 1999.

Materie Prime

  • Il petrolio è in leggero rialzo con il Brent che tiene il supporto chiave nella zona USD 60-61 dopo la seduta “risk-off” di venerdì. Il rimbalzo è sostenuto da segnali di forte domanda cinese a novembre e dai persistenti rischi geopolitici lato offerta. Tuttavia, l’attesa di un surplus crescente, con OPEC+ e altri produttori in aumento di output a fronte di una domanda debole, pesa sul sentiment e potrebbe limitare il potenziale rialzista salvo interruzioni rilevanti, in particolare da Russia o Venezuela.
  • L’argento ha subito un brusco calo del 6% da massimo a minimo venerdì, scendendo da un nuovo record vicino a USD 64,5 in seguito alla svendita nei titoli AI sopravvalutati che ha impattato il sentiment di rischio. Nonostante il calo, l’argento ha chiuso la settimana con un +5% e ha rimbalzato in Asia a USD 63,2. Come il platino, che ha toccato un nuovo massimo a 14 anni sopra USD 1.800, anche l’argento è sostenuto dalla domanda per beni rifugio e da un outlook di offerta stretta e favorevole ai prezzi.
  • L’oro scambia a meno dell’1% dal record di ottobre a USD 4.380 dopo il calo di venerdì, che ha attirato nuovi acquisti. Sebbene il taglio dei tassi di mercoledì abbia acceso dibattito sulla traiettoria futura dei tassi nel 2026, l’oro continua a essere sostenuto dagli acquisti delle banche centrali non occidentali — non più solo come copertura dal dollaro, ma sempre più come sua alternativa.

Valute

  • Il dollaro USA ha aperto la settimana in un range ristretto, con i riflettori puntati sullo yen giapponese. Venerdì è stata una seduta piatta anche per il biglietto verde, senza ulteriore spinta ribassista dopo la lettura “dovish” della Fed mercoledì scorso.
  • Questa settimana il focus sarà sulla sterlina giovedì, mentre il mercato si attende un nuovo taglio da parte della Bank of England, ma resta incerta la direzione futura della politica monetaria. Tuttavia, l’attenzione principale sarà sulle indicazioni della Bank of Japan, che potrebbe alzare i tassi venerdì per la prima volta da gennaio, dopo la recente debolezza dello yen.
  • Lo yen ha trovato supporto durante la notte grazie ai solidi dati Tankan sul sentiment e a indiscrezioni riportate da Bloomberg secondo cui la BoJ sarebbe pronta a iniziare a vendere i suoi ETF, dando il via a un processo di dismissione pluridecennale. USDJPY è sceso sotto quota 155,00 nella sessione asiatica di lunedì, dopo aver chiuso venerdì a 155,80, mentre EURJPY è scambiato vicino a 182,00 dopo aver chiuso la settimana poco sotto i 183,00.

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