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Rapida panoramica del mercato – 16 giugno 2025

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Rapida panoramica del mercato – 16 giugno 2025


Driver e catalizzatori di mercato

Azioni: tensioni Israele-Iran, tecnologia/compagnie aeree in calo, energia/difesa in rialzo, attesa per Fed e trimestrali
Volatilità: VIX balza a 20,8, future elevati, rischi geopolitici alimentano l’instabilità
Asset digitali: Bitcoin sopra i 106.000 USD, ETH stabile, IBIT/ETHA in calo, attenzione sulla FOMC
Obbligazioni: i rendimenti sono saliti venerdì a causa dell’aumento del prezzo del petrolio legato al conflitto Iran-Israele
Valute: il sell-off sul dollaro USA si è fermato venerdì, yen debole su rendimenti più alti e prezzi del greggio
Materie prime: volatilità del greggio ancora elevata per l’esito binario dei prezzi dovuto alla guerra in Medio Oriente
Eventi macro: Empire Manufacturing di giugno negli USA, riunione della Bank of Japan (martedì)

Dati macro e principali notizie

• Iran e Israele si sono scambiati nuovi attacchi durante la notte, con Israele che si è concentrata sui siti di lancio missilistico iraniani, uccidendo un altro ufficiale militare, mentre l’Iran ha lanciato ulteriori droni e missili. Israele ha evitato di colpire giacimenti petroliferi e impianti di esportazione di greggio, ma l’Iran ha segnalato un’esplosione in un impianto di trattamento di gas naturale collegato al gigantesco giacimento South Pars sabato. I prezzi del greggio sono risaliti di oltre quattro dollari al barile durante la notte, ma si sono poi riportati vicini ai livelli di chiusura di venerdì, con Brent di agosto in rialzo di meno di un dollaro.
• Un alto funzionario statunitense ha dichiarato che il presidente USA Trump ha posto il veto a un piano israeliano per uccidere la Guida Suprema dell’Iran, l’Ayatollah Khamenei.
• L’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan per gli USA è salito a 60,5 da 52,2 tra maggio e aprile, superando le attese di 53,5. È il primo aumento in sei mesi, con miglioramenti sia nelle condizioni attuali che nelle aspettative Future. Tuttavia, la fiducia resta il 20% sotto i livelli di dicembre 2024, quando l’ottimismo era salito temporaneamente dopo le elezioni.
• Le vendite al dettaglio in Cina sono aumentate del 6,4% a maggio, il ritmo più rapido da dicembre 2023, superando tutte le aspettative e dando slancio alla fiducia di Pechino. Tuttavia, i consumi sono stati sostenuti da un festival annuale di shopping e da sussidi governativi, sottolineando il rischio che non rappresenti un reale cambio di sentiment.

Principali eventi del calendario macro (orari GMT)

10:00 – Rapporto mensile OPEC sul mercato petrolifero
12:15 – Avvio nuovi cantieri abitativi in Canada (maggio)
12:30 – Empire Manufacturing USA (giugno)
17:00 – Asta di Treasury USA a 20 anni
02:30-03:30 – Annuncio tassi Bank of Japan
04:30 – Conferenza stampa del governatore Ueda (Bank of Japan)

Trimestrali

Oggi: Lennar
Giovedì: Accenture, Kroger, Darden Restaurants

Azioni

USA: le azioni statunitensi sono scese bruscamente venerdì con l’acuirsi delle tensioni Israele-Iran. L’S&P 500 ha perso l’1,13%, il Nasdaq l’1,3% e il Dow l’1,79%, con i maggiori ribassi nei titoli tecnologici, finanziari e dei viaggi (Nvidia -2,1%, Apple -1,4%, Visa, Mastercard -4%). Difesa ed energia hanno sovraperformato, con Lockheed Martin, RTX, Northrop Grumman ed Exxon in rialzo grazie all’aumento del petrolio di quasi il 7%. Nonostante il sell-off di venerdì, l’S&P 500 resta positivo per giugno e per il 2025. Questa settimana l’attenzione si sposta sulla riunione della Fed, sulle vendite al dettaglio e sulle trimestrali di Accenture e Kroger.
Europa: i mercati europei hanno chiuso la settimana ai minimi da un mese. Lo STOXX 50 ha perso l’1,4%, il DAX l’1,07%, il CAC 40 l’1,04%, con gli investitori rifugiatisi in asset sicuri per il conflitto in Medio Oriente. Auto e compagnie aeree hanno guidato i ribassi, mentre titoli petroliferi, del gas e della difesa hanno guadagnato terreno (Shell, Eni, Rheinmetall). L’escalation delle tensioni Israele-Iran ha fatto salire la volatilità e innescato vendite sugli asset rischiosi. I rischi sull’offerta energetica e le imminenti riunioni delle banche centrali mantengono cauto il sentiment.
Regno Unito: il FTSE 100 ha perso lo 0,4% venerdì, arretrando dai massimi storici, ma resta in rialzo dello 0,1% sulla settimana. Compagnie aeree, titoli consumer e tech in calo, mentre petrolio, gas e difesa hanno sovraperformato (BAE Systems +3,3%, BP +2%). Il mercato resta sensibile alle notizie geopolitiche e alle oscillazioni dei prezzi energetici. Tutti gli occhi sono puntati sulla decisione sui tassi della Bank of England di giovedì.
Asia: i listini asiatici sono rimasti deboli, con il Nikkei giapponese a +1,2% prima della decisione della BoJ. L’Hang Seng di Hong Kong è salito dello 0,16%, mentre il CSI 300 cinese è rimasto stabile dopo dati economici misti. Le tensioni in Medio Oriente e le riunioni globali delle banche centrali hanno pesato sul sentiment. Il KOSPI sudcoreano ha sovraperformato (+1,34%), mentre l’ASX australiano è rimasto stabile.

Volatilità

La volatilità è balzata venerdì, con il VIX in rialzo del 15,5% a 20,82, massimo di un mese, sullo sfondo del conflitto Israele-Iran e dell’impennata del petrolio. Il VIX1D ha toccato 21,67 prima di ritracciare, riflettendo un panico di breve durata. I Future sul VIX restano elevati in area 21-22, segnalando aspettative di mercati turbolenti. Per gli investitori di lungo periodo, questo suggerisce prudenza più che panico, con la volatilità che probabilmente reagirà agli sviluppi geopolitici e ai commenti della Fed in settimana.

Digital assets

Bitcoin si è stabilizzato sopra i 106.000 USD dopo un weekend volatile, recuperando da un calo del 4% innescato dalle tensioni in Medio Oriente. Ether è rimasto vicino ai 2.600 USD, sostenuto dall’ottimismo sugli ETF spot. IBIT ed ETHA hanno registrato lievi deflussi venerdì, ma tre settimane di afflussi suggeriscono che gli investitori istituzionali stanno comprando sui ribassi. I titoli crypto come MARA e RIOT sono scesi, mentre i principali token hanno oscillato in un range ristretto in attesa della decisione FOMC.

Obbligazioni

I rendimenti globali sono saliti venerdì e durante la notte sull’impennata dei prezzi del greggio dovuta al conflitto Iran-Israele; il rendimento del Treasury USA a 10 anni stamattina è al 4,43%, sette punti base sopra la chiusura di giovedì scorso (pre-conflitto) al 4,36%. Il rendimento del Bund tedesco a 10 anni ha chiuso venerdì in rialzo di sei punti base al 2,54%.
I rendimenti dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni sono saliti di qualche punto base lunedì, in attesa della riunione della Bank of Japan di martedì, dove l’attenzione è sul possibile rallentamento del tapering degli acquisti di bond, senza aspettative di variazioni sui tassi.

Materie prime

• Il greggio è tornato a impennarsi nelle prime contrattazioni mentre Israele e Iran proseguivano gli attacchi, per poi ridimensionare i rialzi dopo che Brent e WTI si sono fermati poco sotto i massimi toccati venerdì (rispettivamente 78,50 USD e 77,60 USD). Finora Israele ha evitato di colpire giacimenti petroliferi e terminal di esportazione, sottolineando l’esito binario dei prezzi: un’interruzione dell’offerta dall’Iran o attraverso lo Stretto di Hormuz potrebbe far salire rapidamente le quotazioni, mentre una soluzione o l’assenza di impatti sull’energia potrebbe farle scendere del 5-10%. Oggi l’OPEC pubblicherà il suo rapporto mensile sul mercato petrolifero, mentre l’IEA lo farà domani.
• L’oro ha beneficiato del classico effetto rifugio venerdì, in concomitanza con l’escalation del conflitto Israele-Iran, mentre argento e soprattutto platino, due dei migliori performer recenti, hanno ceduto a prese di profitto. L’oro è rimasto sopra i 3.400 USD nonostante un dato migliore del previsto sulla fiducia dell’Università del Michigan, che segna il primo rialzo in sei mesi e accentua i timori di inflazione legati ai rincari energetici.

Valute

• Il dollaro USA è salito venerdì, dopo aver ceduto terreno il giorno prima contro l’euro e sull’indice del dollaro, movimento altalenante che complica le prospettive. Il livello psicologico chiave di EURUSD è vicino a 1,1500, testato e mantenuto venerdì come supporto tecnico.
• Lo yen giapponese resta debole a causa del balzo dei prezzi petroliferi, dato che il Paese dipende completamente dalle importazioni di greggio, e dei rendimenti in rialzo, con il conseguente ampliamento degli spread rispetto al Giappone.

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