Rapida panoramica del mercato – 2 dicembre 2025
BG SAXO
Rapida panoramica del mercato – 2 dicembre 2025
Fattori trainanti e catalizzatori di mercato
- Azionario: Inizio di dicembre con tono risk-off: Wall Street in calo, Europa in pausa dopo il rally di novembre, mentre Hong Kong rimbalza moderatamente
- Volatilità: VIX torna in area alta tra i 17-19; settimana ricca di dati; le opzioni sull’SPX prezzano un movimento di circa ±1,1%
- Asset digitali: Bitcoin si stabilizza vicino agli 87.000 dollari dopo la svendita; IBIT ed ETHA in forte calo
- Valute: Torna la domanda di USD mentre si attenua il rimbalzo dello JPY
- Materie prime: Correzione dell’argento dopo l’impennata; petrolio sostenuto dal crescente premio per il rischio
- Obbligazioni: Forte asta JGB sostiene il sentiment di rischio
- Eventi macro: CPI dell’Eurozona di novembre
Notizie macro principali
- L'ISM Manufacturing PMI degli Stati Uniti è sceso a 48,2 a novembre 2025, il livello più basso da quattro mesi, segnalando una contrazione più profonda del settore. Calo marcato nelle consegne dei fornitori, nei nuovi ordini e nell’occupazione, mentre la gestione del personale si concentra sul mantenimento dell’organico.
- L'S&P Global US Manufacturing PMI ha raggiunto quota 52,2 a novembre 2025, leggermente sopra le stime ma in calo rispetto al 52,5 di ottobre, indicando un miglioramento del settore in rallentamento. Forte crescita della produzione, supportata da nuovi ordini, mentre la domanda resta moderata in un contesto di incertezza. L’aumento record delle scorte riflette vendite più deboli.
In evidenza sul calendario macro (orari in GMT)
07:00 – UK: Prezzi delle case Nationwide di novembre
10:00 – Eurozona: CPI di novembre
10:00 – OECD: pubblicazione delle ultime prospettive economiche
Trimestrali
- Martedì: CrowdStrike Holdings, Marvell
- Mercoledì: Salesforce Inc, Dollar Tree
- Giovedì: Kroger, Hewlett-Packard, Ulta Beauty, Dollar General
Azionario
- USA: Le azioni statunitensi hanno aperto dicembre in calo: S&P 500 -0,5%, Nasdaq -0,4% e Dow Jones -0,9%, con i trader più cauti in attesa del report PCE di settembre (in ritardo) e della riunione Fed della prossima settimana. Il forte calo del Bitcoin verso quota 86.000 ha colpito l’appetito per il rischio, penalizzando i titoli legati alle criptovalute come Coinbase (-4,8%). Presa di profitto su alcuni titoli AI: Broadcom -4,2%, Microsoft, Alphabet e Meta in calo di circa l’1%, mentre Nvidia +1,7% e Synopsys +4,9% dopo l’annuncio di un investimento strategico da parte di Nvidia. I rivenditori si sono comportati meglio, con Home Depot e Walmart leggermente in rialzo grazie al sostegno degli acquisti natalizi, ancora chiave nel breve termine per i consumi USA.
- Europa: Le borse europee hanno aperto dicembre con cautela: l’Euro Stoxx 50 è rimasto sostanzialmente stabile intorno a 5.669 punti, mentre lo Stoxx 600 ha perso lo 0,2% dopo un forte novembre. Il settore industriale ha pesato, con Airbus in calo di circa il 5,8% a seguito di nuove segnalazioni di problemi di qualità sugli aerei della famiglia A320. Anche i titoli della difesa (Rheinmetall, Rolls-Royce e BAE Systems) hanno registrato ribassi, mentre gli investitori hanno brevemente scommesso su possibili progressi nei colloqui di pace in Ucraina. A compensare parzialmente il calo, ASML +2,6% grazie a un aggiornamento positivo del rating, e i titoli minerari di metalli preziosi hanno sovraperformato (Fresnillo, Anglo American, Glencore in rialzo). Ora l’attenzione è sui dati d’inflazione dell’Eurozona e sui segnali delle banche centrali per capire se il rally di novembre possa proseguire fino a fine anno.
- Asia: Mercati asiatici misti, ma l’Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato lo 0,7% a 26.033 punti, recuperando parte delle perdite della sessione precedente. Gli investitori scommettono su futuri tagli dei tassi USA e ulteriori stimoli cinesi dopo i deboli PMI manifatturieri di novembre. I titoli immobiliari hanno sostenuto il rimbalzo, con Sun Hung Kai Properties +1,9%, mentre ZTE è balzata del 13,9% grazie a nuovi contratti per reti 5G in Vietnam. Al contrario, Meituan -2,9% dopo la prima perdita trimestrale dal 2022, segnalando ancora una domanda debole nel settore dei consumi e delle piattaforme cinesi. L’attenzione ora si sposta sui dati di attività dalla Cina e sulla riunione Fed per valutare la solidità del recente rimbalzo di Hong Kong e dei mercati continentali.
Volatilità
- La volatilità azionaria torna a salire dopo il calo di lunedì sui mercati USA e l’avvio incerto di dicembre per le criptovalute. Il VIX è tornato in area alta, mentre le misure a breve termine (VIX1D, VIX9D) sono più toniche, segnalando acquisti di copertura nel breve, ma senza indicazioni di stress eccessivo.
- Focus della settimana sul CPI dell’Eurozona oggi e sui dati USA nei prossimi giorni (JOLTS, ISM servizi, ADP e payrolls di venerdì), che orienteranno le aspettative sui tagli della Fed nei primi mesi del 2026.
- Le opzioni sull’S&P 500 indicano un movimento atteso di circa ±76 punti (±1,1%) in vista della scadenza del 5 dicembre. Indicatore di skew (scadenza 0DTE odierna): skew moderato verso i put – la protezione al ribasso costa più dell’upside, ma i mercati restano ordinati.
Asset digitali
- I mercati crypto cercano una base dopo un forte scossone a inizio dicembre. Bitcoin è tornato vicino agli 87.000 dollari dopo essere sceso sotto gli 84.000 lunedì, il punto più debole da oltre quattro anni. Novembre ha visto forti vendite e deflussi consistenti dagli ETF spot. L’IBIT di BlackRock è crollato quasi del 6% ieri, ETHA quasi del 10%, segnalando quanto i prodotti quotati restino sensibili al sentiment e alla liquidità.
- Le principali criptovalute sono miste stamattina: Ethereum intorno a 2.800 dollari, Solana vicino a 127 dollari e XRP poco sopra i 2,00 dollari, mentre titoli collegati come COIN e MSTR restano sotto pressione. Nel lungo periodo, due forze contrapposte: da un lato, incertezze e regolamentazioni; dall’altro, supporto strutturale come l’apertura di Vanguard agli ETF crypto sulla propria piattaforma.
Obbligazioni
- I titoli di Stato giapponesi a 10 anni sono saliti dopo che i rendimenti ai massimi da 17 anni hanno attratto una forte domanda all’asta odierna, nonostante le crescenti attese di un rialzo dei tassi da parte della BoJ il 19 dicembre. Il rendimento del JGB a 10 anni è all’1,86%, mentre quello a 2 anni è stabile poco sopra l’1%.
- I Treasury si sono stabilizzati dopo il calo di lunedì su tutta la curva, influenzati dalla debolezza di altri principali mercati obbligazionari e in attesa dell’emissione di quasi 16 miliardi di dollari di nuove obbligazioni, guidate dall’offerta da 8 miliardi di dollari in otto tranche da parte di Merck. Il rendimento del Treasury a 10 anni è salito di 8pb al 4,09%, sottoperformando marginalmente i Bund e i Gilt.
Materie prime
- L’argento si indebolisce dopo un’impennata di quasi il 21% in sette sedute, alimentata da speculazioni su scorte in calo e possibili short squeeze. Le prese di profitto sono emerse con il ritorno della stabilità nel sentiment di rischio – anche grazie allo JPY più debole dopo l’asta JGB – penalizzando i titoli più volatili. Da notare anche: il rapporto XAUXAG è rimbalzato di nuovo vicino a quota 73, livello che in due occasioni negli ultimi quattro anni ha segnalato un passaggio alla forza relativa dell’oro.
- L’oro, che ha seguito più che guidato l’ultimo rialzo, è tornato a scendere dopo non aver attratto domanda sopra il massimo di novembre a 4.245 USD.
- Il rame ha toccato un nuovo record a Londra mentre continuano le preoccupazioni sull’offerta. Il metallo, centrale per l’elettrificazione e la transizione energetica, ha raggiunto brevemente 11.334 USD/t al LME, prima di ritracciare insieme ad altri metalli recentemente molto richiesti. Negli USA, il contratto HG ha sfiorato la resistenza a 5,35 USD prima di ridurre i guadagni a causa degli acquisti guidati dai dazi.
- Prezzi del petrolio in rialzo grazie alle tensioni geopolitiche che hanno aggiunto un nuovo premio per il rischio, compensando parzialmente i timori legati all’eccesso di offerta. I trader valutano l’impatto dei danni a un terminal di esportazione nel Mar Nero e le prossime mosse di Trump sul Venezuela.
Valute
- Il dollaro rimbalza dopo il calo di lunedì, innescato dalla debolezza contro EUR e soprattutto JPY, entrambi poi tornati indietro dai massimi, con EURUSD ora vicino a 1,16 (dopo il picco a 1,1660 di lunedì).
- Lo yen perde quota dopo il rally di lunedì legato all’ipotesi di rialzo tassi: USDJPY a 155,75 ha recuperato gran parte delle perdite della seduta precedente, quando i trader avevano aumentato le scommesse su un rialzo della BoJ il 19 dicembre.