Rapida panoramica del mercato – 27 giugno 2025

BG SAXO
Rapida panoramica del mercato – 27 giugno 2025
Driver di mercato e catalizzatori
Azionario: rally di tech USA e banche; titoli della difesa in forte rialzo; rischi dazi in calo
Volatilità: il VIX scende; ambiente stabile; attenzione a eventuali cambiamenti improvvisi
Asset digitali: BTC stabile; afflussi in IBIT/ETHA; si espande l’offerta di ETF crypto; il settore mining si consolida
Obbligazioni: i rendimenti USA si ammorbidiscono sulle continue speculazioni riguardo al Presidente della Fed
Valute: il USD consolida dopo aver toccato il minimo a tre anni
Materie prime: forte calo settimanale guidato da energia, cereali e oro in affanno
Eventi macro: sondaggi sulla fiducia di giugno nell’Eurozona & inflazione PCE USA di maggio
Dati macro e principali notizie
L’economia statunitense si è contratta dello 0,5% nel primo trimestre 2025, il primo calo in tre anni, a causa della riduzione dei consumi e delle esportazioni. I consumi sono cresciuti solo dello 0,5%, il ritmo più lento dal 2020, mentre le esportazioni sono aumentate dello 0,4%.
Secondo Reuters, Trump ha annunciato mercoledì la firma di un accordo con la Cina e ha accennato a un possibile prossimo accordo con l’India, aggiungendo che la Cina sta iniziando ad aprirsi.
I prezzi al consumo core dell’area di Ku a Tokyo sono aumentati del 3,1% a giugno 2025, in calo rispetto al 3,6% di maggio e sotto le attese del 3,3%. Si tratta del primo rallentamento da febbraio, ma il dato resta superiore all’obiettivo del 2% fissato dalla Bank of Japan.
Le vendite al dettaglio giapponesi sono cresciute del 2,2% a maggio 2025, meno delle attese (+2,7%) e in rallentamento rispetto al 3,5% rivisto di aprile. Si tratta del 38° mese consecutivo di crescita, sostenuta dall’aumento dei salari.
Il tasso di disoccupazione in Giappone è rimasto al 2,5% a maggio 2025 per il terzo mese consecutivo, in linea con le aspettative. Il numero dei disoccupati è sceso di 40.000 unità a 1,72 milioni, mentre gli occupati sono saliti di 33.000, raggiungendo il record di 68,37 milioni.
Il Primo Ministro spagnolo Pedro Sanchez rischia ritorsioni da parte dell’amministrazione Trump per aver scelto di non aderire all’impegno NATO firmato questa settimana dagli Stati membri europei per aumentare la spesa per la difesa al 5% del PIL. Trump ha affermato che la Spagna sta cercando di “approfittare” e che pagherà il doppio delle tariffe rispetto agli altri paesi UE, cosa teoricamente non possibile se gli Stati Uniti raggiungeranno un accordo con l’UE nel suo complesso.
Principali eventi del calendario macro (orari GMT)
Orario | Evento |
---|---|
06:45 | Francia, stima flash CPI giugno |
07:00 | Spagna, stima flash CPI giugno |
09:00 | Eurozona, sondaggi sulla fiducia giugno |
12:30 | Canada, PIL aprile |
12:30 | USA, inflazione PCE maggio |
14:00 | USA, fiducia finale Università del Michigan giugno |
Trimestrali:
Martedì: Constellation Brands
Azionario
USA: i titoli statunitensi sono saliti ancora, con lo S&P 500 in aumento dello 0,8% a un nuovo record di 6.141 punti, mentre il Nasdaq ha guadagnato quasi l’1%. L’ottimismo è cresciuto sulle attese di fino a tre tagli dei tassi da parte della Fed quest’anno, sostenuto da dati macro misti e dal raffreddamento dell’inflazione. Tech e banche hanno trainato, con JPMorgan e Goldman Sachs su nuovi massimi dopo la proposta della Fed di allentare le regole sulla leva finanziaria. I timori sui dazi sono diminuiti dopo che la Casa Bianca ha mostrato flessibilità sulle scadenze e si è intensificata la speculazione su una possibile nomina di un nuovo Presidente della Fed da parte di Trump entro fine anno.
Europa: i mercati europei hanno chiuso contrastati, mentre gli investitori hanno bilanciato il momentum positivo della tecnologia USA, i rally del settore difesa e le trattative in corso sui dazi. Il DAX tedesco ha sovraperformato (+0,64%), trainato da titoli difensivi e industriali come Rheinmetall (+7,3%) e Airbus. Il CAC 40 francese è rimasto stabile poiché i guadagni nel settore difesa hanno compensato la debolezza del retail. Il FTSE 100 inglese è salito dello 0,19%, sostenuto da titoli minerari e petroliferi, con BAE Systems in rialzo di quasi il 4% dopo l’impegno della NATO ad aumentare la spesa per la difesa. Nonostante i forti movimenti settoriali, la fiducia dei consumatori rimane debole e le scadenze sulle trattative commerciali USA-UE limitano i guadagni complessivi.
UK: il FTSE 100 è salito dello 0,19% a 8.735 punti, grazie al rialzo dei minerari (Anglo American +7%) e dei titoli difesa (BAE Systems +3,8%) sostenuti dai prezzi delle materie prime e dall’obiettivo NATO del 5% del PIL per la difesa. Gli esportatori hanno sottoperformato per la forza della sterlina. Il sentiment nel retail resta debole, proseguendo una flessione di nove mesi. Shell e BP sono salite, con Shell che ha smentito voci su una possibile acquisizione di BP. Gli investitori restano concentrati sulla tregua Israele-Iran e sulle prossime scadenze tariffarie USA-UE, mantenendo un approccio prudente.
Asia: i mercati asiatici hanno chiuso perlopiù in rialzo, guidati dal Nikkei giapponese, salito dell’1,6% ai massimi da cinque mesi grazie al rally dei tecnologici e all’indebolimento dell’inflazione, che riduce la pressione per aumenti dei tassi. Le borse cinesi e di Hong Kong sono risultate più stabili ma si avviano a una settimana positiva, sostenute dall’ottimismo per un accordo USA-Cina sulle terre rare e per la tregua Israele-Iran. Il KOSPI sudcoreano ha ceduto terreno per prese di profitto dopo i recenti rialzi. Nell’intera regione, gli investitori rimangono cauti in vista della scadenza tariffaria USA del 9 luglio.
Volatilità
La volatilità di mercato continua a scendere, con il VIX, il barometro della paura di Wall Street, tornato sui livelli precedenti alle tensioni in Medio Oriente. Questo contesto più tranquillo ha sostenuto la salita degli indici, offrendo agli investitori maggior fiducia nel mantenere o costruire posizioni.
Per chi investe nel lungo periodo, significa un ambiente più stabile per strategie buy-and-hold. Ma è anche un promemoria importante: i periodi di calma non durano per sempre, quindi rimanere diversificati e preparati resta fondamentale.
Asset digitali
Bitcoin resta stabile vicino a 107.500 dollari, mentre Ether si mantiene intorno a 2.437 dollari.
La domanda istituzionale rimane forte: l’ETF IBIT di BlackRock è attivo con oltre 70 miliardi di dollari in gestione, mentre ETHA, seppur in calo del 27% da inizio anno, continua ad attrarre afflussi.
Recenti decisioni giudiziarie tengono Ripple sotto i riflettori, mentre Invesco è diventato il nono operatore a presentare domanda per un ETF spot su Solana, segno dell’espansione degli ETF crypto.
I grandi player come Tether e Hut 8 stanno potenziando le operazioni di mining di bitcoin, orientando il settore verso operatori più grandi e centralizzati.
Obbligazioni
I rendimenti dei Treasury USA sono calati ieri su tutta la curva, per poi recuperare leggermente nella sessione notturna, con il rendimento decennale di riferimento al 4,26% dopo il minimo delle ultime sette settimane a 4,24% registrato ieri. Il benchmark biennale, particolarmente colpito dalle speculazioni sull’eventualità che Trump nomini in anticipo un presidente della Fed “colomba” al posto di Powell il prossimo maggio, è risalito a 3,74% dopo essere sceso fino a 3,71%.
I rendimenti dei titoli di Stato giapponesi sono saliti nonostante i dati CPI di Tokyo di giugno abbiano mostrato headline e core CPI leggermente più morbidi delle attese. Il benchmark JGB a due anni è salito di un punto base sopra 0,74%, mentre il decennale è cresciuto leggermente a 1,43%.
Materie prime
Dopo un mese forte, il Bloomberg Commodity Index ha subito una netta inversione questa settimana, perdendo circa il 4%, trascinato dalla debolezza dell’energia (-9,7%) per il venir meno del premio al rischio medio-orientale, dal meteo favorevole alle colture che ha pesato sul comparto cereali (-5,2%) e dalla correzione in corso sull’oro (-2,2%). In parte hanno compensato i metalli industriali, con una settimana molto positiva guidata dalla carenza di offerta sul rame (+4,8%).
L’incapacità dell’oro di reagire a notizie favorevoli, come il calo di dollaro e rendimenti questa settimana, mette in luce un mercato in consolidamento e aumenta il rischio di una correzione più profonda in un contesto risk-on, grazie alla tregua in Medio Oriente e al focus degli operatori sui possibili accordi commerciali USA con Cina e altri dieci partner. La debolezza dell’oro frena ulteriori rialzi per l’argento e il platino, che perdono terreno nelle prime ore di venerdì.
Valute
Il dollaro USA ha recuperato parte delle perdite di ieri, con l’EURUSD tornato sotto quota 1,1700 nella notte dopo il massimo intraday a 1,1744. USDJPY è risalito fino a 144,80 durante la notte dopo il minimo a 143,75 di ieri, scambiando stamane intorno a 144,50.
Il dollaro canadese è stato tra le valute più forti ieri, con USDCAD sceso fino al minimo di 1,3618 prima di risalire verso 1,3650. La forza potrebbe riflettere segnali di aumento della spesa pubblica del nuovo governo guidato da Mark Carney, impegnato a gestire un’economia più debole a causa dei dazi imposti da Trump. Ieri i revisori del bilancio del parlamento canadese hanno chiesto a Carney di fornire un aggiornamento sui conti pubblici, e Carney ha accelerato una legge per sbloccare rapidamente importanti progetti di energia e minerari che presto diventeranno legge.