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Rapida panoramica del mercato – 4 agosto 2025

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Rapida panoramica del mercato – 4 agosto 2025



Fattori trainanti e catalizzatori di mercato

Azioni: Dati occupazionali USA deludenti; dazi imposti da Trump; Amazon -8%; titoli svizzeri sotto pressione
Volatilità: VIX a 20,38; movimento atteso per l'SPX ±58 punti; volatilità di breve periodo elevata
Asset digitali: BTC stabile; ETH in ripresa; IBIT/ETHA in calo; il prossimo driver sarà il CPI
Obbligazioni: Venerdì, i rendimenti dei Treasury USA sono crollati dopo i deboli dati sul lavoro
Valute: Il dollaro USA ha subito un crollo venerdì a seguito del report sul lavoro, in particolare contro lo yen
Materie prime: Oro in rimbalzo grazie a uno scenario “Goldilocks”. L’aumento di produzione OPEC+ pesa sul greggio
Eventi macro: CPI in Svizzera, ordini industriali USA di giugno


Dati macro e principali notizie

I deboli dati occupazionali USA hanno innescato la correzione più marcata da maggio a Wall Street, dopo che i nonfarm payrolls hanno mostrato solo 73.000 nuovi posti di lavoro a luglio, ben al di sotto delle previsioni e alimentando i timori di recessione. Le forti revisioni al ribasso dei dati dei mesi precedenti (maggio e giugno rivisti per un totale di -258.000) hanno portato gli investitori ad aumentare le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed il mese prossimo, ora superiori all’80%.

Il presidente USA Trump ha licenziato il direttore del Bureau of Labor Statistics (BLS), l’agenzia federale incaricata, tra le altre cose, della raccolta e pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro. Trump sostiene che il BLS abbia manipolato i dati sulla crescita dell’occupazione in vista delle elezioni USA per far apparire l’economia più forte, a vantaggio dei Democratici.

Adrian Kugler, governatrice della Fed, ha annunciato le dimissioni anticipate dal Consiglio dei Governatori della Federal Reserve, con effetto da venerdì 8 agosto. Nominata da Biden, Trump ha dichiarato che nominerà questa settimana un nuovo governatore – presumibilmente molto accomodante – per sostituirla.

Un articolo esclusivo del Wall Street Journal (dietro paywall) sostiene che la Cina stia rallentando la fornitura di minerali critici ai produttori di difesa occidentali, ritardando la produzione e costringendo le aziende a cercare approvvigionamenti alternativi. Di recente, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha annunciato una partnership pubblico-privata con MP Materials per garantire un prezzo minimo su alcune terre rare e magneti correlati per i prossimi anni.


Eventi macro in calendario (orari in GMT)

  • 06:30 – CPI Svizzera, luglio

  • 14:00 – Ordini di fabbrica USA, giugno

  • 14:00 – Ordini beni durevoli USA (finale), giugno


Trimestrali

Nota: le date di pubblicazione delle trimestrali possono cambiare senza preavviso. Verificare tramite altre fonti prima della pubblicazione.

Oggi: Palantir, Berkshire Hathaway, MercadoLibre, Vertex Pharmaceuticals
Martedì: AMD, Caterpillar, Amgen, Eaton, Arista Networks, Pfizer, Transdigm, Supermicro
Mercoledì: Novo Nordisk, McDonalds, Disney, Uber, Shopify, AppLovin, DoorDash
Giovedì: Eli Lilly, Toyota, Siemens, Deutsche Telekom, Allianz, Sony, Gilead, Conoco Philips, Softbank Group, Constellation Energy, Rheinmetall

Per tutti gli eventi macro, trimestrali e dividendi, consultare il calendario Saxo.


Azioni

USA: I titoli statunitensi hanno registrato venerdì il calo più marcato da aprile. L’S&P 500 ha perso l’1,6%, il Nasdaq il 2,2% e il Dow Jones l’1,2%, a causa dei dati occupazionali deludenti (+73.000) e dei nuovi dazi imposti da Trump, che hanno scosso il sentiment. Amazon ha perso l’8,3%, trascinando il settore tech in basso dopo previsioni deludenti per il cloud, mentre Apple ha ceduto il 2,9% nonostante i buoni risultati. Le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed a settembre sono balzate sopra l’85%. I future sono rimbalzati leggermente nella notte di domenica, dopo che Trump ha annunciato cambi di leadership alla Fed e al BLS, cercando un controllo più diretto sulla pubblicazione dei dati economici.

Europa: I mercati europei sono scesi venerdì, registrando la peggiore seduta da aprile. Lo STOXX 50 ha perso il 2,7%, il CAC 40 il 2,9% e il DAX il 2,7%, colpiti dai nuovi dazi USA e dai dati negativi sull’occupazione statunitense. I giganti farmaceutici Roche e Novartis sono scesi dopo che Trump ha richiesto prezzi più bassi per i farmaci, mentre AXA (-7,9%) e Saint-Gobain (-9,3%) hanno deluso con i risultati trimestrali. I mercati svizzeri potrebbero reagire bruscamente oggi in seguito al nuovo dazio del 39% imposto da Trump sulle esportazioni elvetiche. Sebbene l’Europa abbia negoziato un tetto del 15% sui dazi, il danno agli indici è stato diffuso, con forti perdite tra bancari e industriali.

UK: Il FTSE 100 ha perso lo 0,7% venerdì, interrompendo una striscia positiva di cinque settimane. Il clima negativo globale e l’effetto dazi hanno pesato, sebbene Pearson (+6,3%) e Melrose (+5%) siano salite grazie a risultati robusti. I prezzi delle case e l’indice PMI hanno mostrato timidi segnali di ripresa, ma il mercato del lavoro rimane fragile. L’indice resta vicino ai massimi storici, ma il sentiment si fa più prudente in vista delle possibili ritorsioni commerciali e della decisione sui tassi della BoE attesa per giovedì.

Asia: I mercati asiatici sono risultati contrastati. Il Nikkei giapponese ha perso l’1,5%, penalizzato da uno yen forte che ha danneggiato gli esportatori e dai timori di rallentamento globale. Al contrario, l’Hang Seng di Hong Kong (+0,6%) e il KOSPI coreano (+1%) sono rimbalzati dai recenti cali, trainati dai titoli tecnologici e dell’intelligenza artificiale. Gli indici cinesi sono rimasti piatti, ma gli investitori restano in allerta in vista del dato CPI di luglio e della scadenza del cessate il fuoco commerciale USA-Cina prevista per il 12 agosto. L’ottimismo per nuovi negoziati commerciali è attenuato dai dubbi sulla credibilità delle politiche economiche di Washington.


Volatilità

La volatilità è aumentata bruscamente venerdì, con il VIX in rialzo del 21,9% a 20,38 – il livello di chiusura più alto da fine giugno. Indicatori di breve termine come VIX1D (+18,9%) e VIX9D (+28,9%) segnalano un’elevata ansia a breve termine. Il VVIX è salito dell’11,6%, mentre i flussi sugli ETF legati al VIX hanno mostrato una forte domanda di copertura. Il rialzo è stato innescato dal calo di Amazon e dai dati deboli sull’occupazione. Tuttavia, i future sul VIX a 19,6 suggeriscono un parziale sollievo nel fine settimana. La struttura dei prezzi delle opzioni SPX implica oggi un movimento atteso di ±58 punti (circa 0,9%) – contenuto, ma la volatilità resta sensibile ai titoli macro.


Asset digitali

Bitcoin resta stabile sopra i 114.000 USD, grazie al rimbalzo dal calo del fine settimana sostenuto dai flussi nei fondi spot ETF. Ethereum +1,0% a 3.532 USD, ma ETHA è sceso del 6,7% a causa di deflussi dai mercati ETF. XRP è salito dell’1,1%, mentre Solana ha registrato un lieve rialzo. Tuttavia, i titoli legati alle criptovalute sono crollati: IBIT -3,2%, COIN -16,7%, RIOT -8,1%, in risposta ai deboli dati macro e a prese di profitto. Gli operatori ora guardano al rilascio del CPI USA di mercoledì come prossimo grande driver macro, mentre il sentiment di lungo periodo resta positivo grazie all’adozione istituzionale e alle riforme normative in ambito crypto.


Obbligazioni

I rendimenti dei Treasury USA sono crollati lungo tutta la curva venerdì, con un forte movimento bull steepener, poiché le revisioni al ribasso dei dati sull’occupazione hanno spinto il mercato a rivalutare la reale debolezza del mercato del lavoro USA. Il rendimento del Treasury a 2 anni è sceso fino a 3,66% nella sessione asiatica (dal massimo intraday di 3,96%), prima di risalire sopra 3,70%. Le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed a settembre sono salite da meno del 40% a oltre l’85%. Il rendimento del decennale USA è sceso a 4,20% venerdì, in calo di 17 punti base rispetto alla chiusura precedente, prima di rimbalzare verso 4,25% nella sessione asiatica.

Con la vendita di asset rischiosi causata dal report sul lavoro, gli spread degli high yield USA si sono ampliati nettamente: l’indice Bloomberg degli spread degli high yield rispetto ai Treasury è aumentato di 23 punti base a 301, il livello più alto da oltre un mese.


Materie prime

L’oro ha confermato il suo comportamento laterale, rimbalzando bruscamente da sotto i 3.300 USD venerdì dopo il deludente report sul lavoro USA, che ha fatto crollare i rendimenti obbligazionari e il dollaro, aumentando la probabilità di un taglio dei tassi a settembre. Inoltre, l’entrata in vigore dei nuovi dazi dal 1° agosto ha riacceso i timori su inflazione e recessione. Per ora, è necessaria una rottura sopra i 3.450 USD per uscire dal trend laterale attivo da aprile.

I prezzi del greggio scambiano in lieve calo dopo che otto paesi dell’OPEC+, come previsto, hanno concordato un aumento di produzione di 547.000 barili al giorno a partire da settembre, completando così il ripristino dei tagli del 2023 per un totale di 2,2 milioni di barili al giorno, incluso un incremento di 300.000 da parte degli Emirati. Il nodo cruciale resta ora se i prezzi potranno reggere nei mesi autunnali, considerato il rallentamento della domanda globale e l’impatto delle politiche commerciali statunitensi.

Nonostante il rimbalzo dei metalli preziosi venerdì, il Bloomberg Commodity Index ha perso il 2,7% nella settimana (YTD: +4,5%), con cali diffusi nella maggior parte dei settori, tranne l’energia. Il maggiore contributo negativo è venuto dal crollo del 23,3% del rame a New York, dopo che Trump ha abbandonato i piani per l’introduzione di dazi sulle importazioni di rame raffinato. Altrove, la prospettiva di un raccolto abbondante nell’emisfero settentrionale continua a pesare sui prezzi dei cereali, in particolare mais e grano.


Valute

Le ampie revisioni al ribasso della crescita occupazionale nei mesi di maggio e giugno hanno colpito duramente il dollaro USA venerdì, mentre i rendimenti dei Treasury a breve sono crollati, prezzando una maggiore probabilità di allentamento da parte della Fed. L’EURUSD è risalito dai minimi di giornata appena sotto 1,1400 fino a 1,1588, per poi consolidare e risalire ulteriormente dopo l’annuncio del licenziamento del capo del BLS da parte di Trump, che lo ha accusato di manipolare i dati in vista delle elezioni del 2024.

Lo yen giapponese è stata la valuta più forte venerdì, beneficiando del forte calo dei rendimenti USA. Il cambio USDJPY è passato da un massimo intraday di 150,90 a un minimo di 147,30. Nella notte, USDJPY ha toccato quota 147,06 prima di rimbalzare.


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