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Rapida panoramica del mercato – 4 novembre 2025

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Rapida panoramica del mercato – 4 novembre 2025


Fattori trainanti e catalizzatori di mercato

  • Azioni: i titoli legati all’AI hanno spinto in rialzo l’S&P 500 e il Nasdaq, l’Europa in lieve rialzo grazie al settore auto, l’Asia in miglioramento con Hong Kong in salita
  • Volatilità: il VIX si ammorbidisce, lo shutdown del governo statunitense ritarda la pubblicazione dei dati
  • Asset digitali: BTC/ETH in calo a seguito di liquidazioni per 1,3 miliardi di dollari, continuano i deflussi dagli ETF, altcoin in ribasso, CIFR si distingue grazie a un accordo con AWS
  • Obbligazioni: i Treasury registrano lievi guadagni mentre l’azionario mostra segnali di debolezza
  • Valute: l’euro scende ai minimi di tre mesi, lo yen si rafforza dopo interventi verbali
  • Materie prime: oro e argento in calo a causa del tono prudente della Fed e del rafforzamento del dollaro
  • Eventi macro: bilancia commerciale USA di settembre e JOLTS (offerte di lavoro)

Titoli macro

  • L’ISM Manufacturing PMI degli Stati Uniti di ottobre è sceso a 48,7, al di sotto delle attese, segnalando otto mesi consecutivi di contrazione. Produzione, ordini, scorte e occupazione sono in calo. Le pressioni sui prezzi si sono attenuate, ma i tempi di consegna si sono allungati. Solo due settori, Prodotti alimentari, bevande e tabacco e Attrezzature per il trasporto, hanno registrato una crescita.
  • In ottobre, l’S&P Global Canada Manufacturing PMI è salito a 49,6 da 47,7, segnalando una lieve contrazione – la più contenuta da gennaio. Output e nuovi ordini in calo più contenuto, influenzati da dazi e problematiche commerciali. L’occupazione è diminuita leggermente, con un rallentamento nelle perdite di posti di lavoro. L’inflazione dei costi di input è aumentata, ma le imprese sono riuscite ad aumentare più facilmente i prezzi di vendita. La fiducia è migliorata, ma resta sotto la media a causa dell’incertezza legata alle politiche commerciali.
  • La RBA australiana ha mantenuto invariato il tasso d’interesse chiave – come previsto – al 3,6%, a fronte di persistenti pressioni inflazionistiche e un mercato del lavoro stabile, che alzano l’asticella per un eventuale allentamento monetario. Si prevede che l’inflazione core superi il limite superiore del target 2-3% fino alla metà del 2026.

Prossimi eventi macro (orari in GMT)

I dati del governo statunitense sono influenzati dallo shutdown e potrebbero subire ritardi
13:30 – Bilancia commerciale USA (settembre)
15:00 – Offerte di lavoro JOLTS (settembre)

Trimestrali di questa settimana

  • Oggi: Palantir, Vertex Pharmaceuticals
  • Martedì: AMD, Shopify, Arista, Uber, Amgen, Eaton, Pfizer, Spotify, Ferrari
  • Mercoledì: Toyota, Novo Nordisk, McDonalds, AppLovin, Qualcomm, Robinhood, DoorDash
  • Giovedì: AstraZeneca, Rheinmetall
  • Venerdì: Constellation Energy, ConocoPhillips, KKR

Azioni

  • USA: l’S&P 500 è salito dello 0,2% e il Nasdaq dello 0,5%, grazie ai titoli AI-capex che hanno compensato l’indebolimento dell’ISM manifatturiero a 48,7; il Dow Jones è sceso dello 0,5%. Amazon ha guadagnato il 4% in seguito a un accordo pluriennale da 38 miliardi di dollari con OpenAI che utilizzerà AWS; Nvidia +2,2%; Microsoft -0,2% nonostante un’intesa da 9,7 miliardi di dollari con IREN per il calcolo AI e piani per 7,9 miliardi di dollari di data center negli Emirati. I beni di consumo di base hanno frenato, con Kimberly-Clark in calo del 14,6% dopo l’acquisizione di Kenvue (+12,3%). Palantir ha registrato una crescita del 63% nei ricavi del Q3, battendo le stime, e ha rivisto al rialzo le previsioni per il 2025 a 4,4 miliardi di dollari. Tuttavia, le azioni sono scese del 5,8% after hours a causa di timori sulla valutazione. L’attenzione si sposta ora sull’ISM servizi di mercoledì e sui risultati di Qualcomm.
  • Europa: lo STOXX 50 è salito dello 0,3% e lo STOXX 600 dello 0,1%, con i titoli auto in evidenza grazie a segnali di allentamento delle tensioni commerciali con la Cina. Volkswagen +2,3%, Mercedes-Benz +2,0% e BMW +1,0%; la difesa in rialzo con Rheinmetall +4,2% in vista delle trimestrali. Tra i titoli in calo: Ferrari -2,0% per downgrade degli analisti, Campari -2,4% a causa di un’indagine fiscale e BNP Paribas -1,6% per i piani sul capitale. Il Regno Unito ha chiuso in linea con l’Europa, con gli investitori cauti in vista del fitto calendario di trimestrali e della riunione della Bank of England di giovedì.
  • Asia: chiusure miste ma tono positivo a Hong Kong. L’Hang Seng è salito dell’1,0% a 26.158 punti, sostenuto dai settori bancario e tecnologico: AIA +6,0%, ICBC +2,5%, Xiaomi +3,5%, favoriti da un’intesa preliminare USA-Cina sul commercio e da un probabile stop ai dazi portuali USA dalla prossima settimana. I dati macro hanno contribuito: il PIL di Hong Kong è cresciuto del 3,8% su base annua nel Q3 e le vendite al dettaglio di settembre del 4,8% a/a. Il Nikkei giapponese è rimasto stabile con i guadagni nel settore chip che si sono attenuati.

Volatilità

  • La volatilità si è leggermente attenuata lunedì, con gli investitori che si adattano allo shutdown del governo USA, che continua a ritardare la pubblicazione di dati chiave come i JOLTS e potrebbe avere effetti anche sui dati del lavoro di venerdì. Il VIX è sceso a 17,17 (-1,6%), mentre l’indice a breve termine VIX1D è crollato (-27%) in una sessione tranquilla. I future sul VIX sono rimasti ancorati intorno a 19,9 USD, segnalando un livello contenuto di timore, ma non piena fiducia. L’attenzione si concentra ora sui prossimi dati ADP e ISM, che potrebbero influenzare le aspettative sui tassi e il sentiment in vista dell’<strong’indice> di venerdì.</strong’indice>
  • Movimento atteso: le opzioni indicano un range SPX di ±1,4% (≈ ±95 punti) per la settimana.
  • Indicatore di skew (scadenza odierna): leggera inclinazione verso le call, suggerendo che gli investitori istituzionali preferiscono coprirsi contro rialzi piuttosto che ribassi.

Asset digitali

  • I mercati crypto hanno aperto novembre sotto rinnovata pressione, con il sentiment di rischio in peggioramento e una ondata di liquidazioni da 1,3 miliardi di dollari sui future a leva. Bitcoin è sceso sotto i 105.000 USD (-1,8%) e Ethereum a 3.500 USD (-2,6%), toccando i minimi da metà ottobre. I flussi ETF riflettono il clima prudente: IBIT -1,8% ed ETHA -2,7%, prolungando i deflussi di ieri. Gli altcoin hanno seguito il trend: SOL -4,4%, XRP -1,5%, ADA e MATIC in calo di oltre il 5% ciascuno.
  • Un’eccezione positiva è Cipher Mining (+22%), spinta dal nuovo accordo con AWS – dimostrando che le sinergie tra AI e infrastruttura continuano ad attrarre capitale, anche in un contesto debole per le crypto.
  • Il settore resta sensibile ai dati e alla liquidità, seguendo i cambiamenti nella retorica della Fed e nella forza del dollaro.

Obbligazioni

  • I rendimenti dei Treasury statunitensi sono aumentati lunedì dopo l’annuncio da parte di Alphabet di una maxi emissione obbligazionaria da 17,5 miliardi di dollari in otto tranche, incluse scadenze a 30 e 50 anni, prima di tornare a scendere con l’ISM manifatturiero inferiore alle attese e ulteriori segnali di debolezza nel pre-market a seguito della flessione dell’S&P 500. Il rendimento dei Treasury a 2 anni è sceso di qualche punto base al 3,58% dal picco del 3,61% di lunedì, mentre quello a 10 anni si è attestato al 4,08% (dal massimo di 4,12%).

Materie prime

  • Oro e argento in flessione con il dollaro che ha toccato un massimo di tre mesi dopo che diversi membri del FOMC hanno evitato di sostenere esplicitamente un taglio dei tassi a dicembre, prolungando la fase di consolidamento in corso. Le prospettive ora dipendono dall’appetito per il rischio: è probabile che i supporti a breve termine vengano testati. Il governatore Lisa Cook ha sottolineato che il rischio di un indebolimento del mercato del lavoro è superiore a quello di una nuova fiammata inflazionistica, ma non ha appoggiato esplicitamente un taglio, in linea con i recenti commenti di Mary Daly e Austan Goolsbee. L’attenzione si sposta ora sui dati ADP di mercoledì. Il supporto chiave per l’oro si colloca nell’area USD 3.845–3.850.
  • I prezzi del petrolio si sono attenuati dopo un rally di quattro giorni, con i trader che valutano il piano dell’OPEC+ di sospendere gli aumenti produttivi previsti per l’inizio del 2026, a fronte di segnali contrastanti sull’offerta. WTI e Brent trattano sotto i 61 e 65 USD rispettivamente, con il sentiment influenzato dall’appetito per il rischio e dalla debolezza dei mercati azionari.

Valute

  • Il Bloomberg Dollar Index ha esteso i guadagni per il quinto giorno consecutivo, con il dollaro in rafforzamento contro la maggior parte delle valute del G10, ai massimi da agosto. Supportato da segnali contrastanti dai membri della Fed, dopo che il presidente Powell ha dichiarato la scorsa settimana che un taglio a dicembre non è scontato.
  • EUR: in calo ai minimi di tre mesi a 1,15, penalizzato dalla forza del dollaro e da dati PMI manifatturieri poco brillanti nell’UE, con Germania, Francia e Italia in contrazione.
  • JPY: si è rafforzato dopo che la Ministra delle Finanze giapponese Katayama ha lanciato un avvertimento verbale sui movimenti del cambio, dopo che lo yen ha toccato 154,5 contro il dollaro. Dopo le dichiarazioni, lo yen si è rafforzato a 153,50.
  • AUD: leggermente in calo a 0,6505 dopo che la RBA ha lasciato invariati i tassi, affermando che la crescita salariale ha superato il picco.

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