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Rapida panoramica del mercato – 6 giugno 2025

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Rapida panoramica del mercato – 6 giugno 2025


Fattori trainanti e catalizzatori di mercato


Azioni: scontro Trump-Musk colpisce Tesla; la BCE taglia i tassi; gli investitori attendono i dati sul lavoro USA
Volatilità: il VIX rimbalza a 18,5; aumentano le coperture a breve termine in vista dei dati
Asset digitali: BTC ed ETH in calo; deflussi su IBIT; l’attività sulla rete rimane solida
Obbligazioni: i tassi europei salgono dopo le indicazioni della BCE
Valute: il rally dell’euro post-BCE si affievolisce; USD per lo più laterale in attesa dei dati sull’occupazione
Materie prime: settimana solida per energia e metalli; l’argento tocca il massimo da 13 anni
Eventi macro: Nonfarm Payrolls USA e tasso di disoccupazione


Dati macro e principali notizie

Il sentiment di rischio è stato messo sotto pressione da uno scontro pubblico tra il presidente USA Trump e Elon Musk, iniziato dopo che Musk ha spinto per “eliminare” la firma legislativa di Trump, il “Big Beautiful bill”. Dopo una serie di scambi accesi giovedì, con Musk che ha chiesto l’impeachment di Trump e quest’ultimo che ha minacciato di revocare i contratti governativi alle aziende di Musk, Musk ha infine mostrato disponibilità a calmare i toni e fare un passo indietro.
Trump ha annunciato una telefonata positiva con il presidente cinese Xi, incentrata principalmente sul commercio. I rispettivi team si incontreranno presto in una località ancora da definire. La chiamata è durata circa un’ora e mezza.
La BCE ha tagliato i tassi di riferimento di 25 punti base, citando previsioni aggiornate. L’inflazione è vicina all’obiettivo del 2%, con stime al 2,0% nel 2025, 1,6% nel 2026 e 2,0% nel 2027. Le indicazioni della presidente Lagarde che la BCE è vicina alla fine del ciclo di tagli hanno portato a un rialzo dei tassi a breve termine in Europa, poiché il mercato ha iniziato a scontare una minore probabilità di ulteriori allentamenti, prevedendo una possibile pausa a luglio e indicando che il prossimo taglio potrebbe essere l’ultimo.
Le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate di 8.000 a 247.000 nella settimana conclusa il 31 maggio, superando le attese (235.000) e segnando il livello più alto da ottobre 2024, segnalando un possibile indebolimento del mercato del lavoro.
• Il Dipartimento del Tesoro USA, nel suo primo rapporto semestrale sulle pratiche valutarie dei partner commerciali dall’insediamento di Trump, non ha designato alcun paese come “manipolatore valutario”, anche se la Cina è stata citata per la sua “mancanza di trasparenza”. Il rapporto ha avvertito che il Tesoro sarà più vigile in futuro sulle politiche valutarie, con il Segretario Scott Bessent che ha dichiarato: “Continueremo a rafforzare la nostra analisi delle pratiche valutarie e ad aumentare le conseguenze di eventuali designazioni di manipolazione.”


Principali dati macro in calendario (orari in GMT)

06:00 – Produzione industriale e bilancia commerciale tedesca di aprile
09:00 – PIL Eurozona Q1
12:30 – USA: variazione Nonfarm Payrolls di maggio, tasso di disoccupazione
12:30 – USA: retribuzione media oraria di maggio
12:30 – Canada: tasso di disoccupazione di maggio

Interventi BCE: Holzmann (08:00), Lagarde (08:30), Simkus (08:45), Centeno (10:00)

Trimestrali

 

Prossima settimana


Mercoledì: Oracle, Inditex
Giovedì: Adobe, Kroger


Azioni

USA: i titoli azionari statunitensi hanno chiuso in calo con l’ottimismo commerciale in calo e tensioni politiche in aumento. L’S&P 500 ha perso lo 0,5%, il Dow ha chiuso in calo di 107 punti e il Nasdaq 100 è sceso dello 0,8%, trainato dal crollo del 14% di Tesla dopo le minacce di Trump di revocare i contratti governativi alle aziende di Musk. La telefonata Trump-Xi non ha prodotto progressi concreti, lasciando gli investitori cauti. Lululemon e Docusign sono scese nell’after hours dopo previsioni deludenti. Le richieste di sussidio sono salite al massimo da otto mesi, aumentando i timori per un indebolimento del mercato del lavoro prima del report di maggio, atteso in rallentamento.
Europa: i titoli europei hanno registrato movimenti contenuti, con gli investitori che hanno digerito il taglio dei tassi di 25pb da parte della BCE e la forte revisione al ribasso dell’inflazione prevista per il 2026. Il DAX è salito dello 0,19%, mentre il CAC 40 ha perso lo 0,18%. Il sentiment è rimasto cauto vista la mancanza di chiarezza sugli scambi dopo la chiamata Trump-Xi e i nuovi dati che mostrano debolezza nel settore edilizio della zona euro. Ordini industriali tedeschi migliori delle attese e Wise in rialzo del 7% dopo risultati positivi e un annuncio di quotazione negli USA hanno fornito supporto. L’attenzione resta sui dati occupazionali USA come potenziale catalizzatore per la politica della Fed.
Regno Unito: il FTSE 100 ha guadagnato lo 0,11%, raggiungendo la seconda chiusura più alta di sempre, sostenuto dai titoli minerari e dal rally di Wise. I titoli a media capitalizzazione hanno però sottoperformato con Wizz Air in calo di quasi il 28% dopo un profit warning. Le immatricolazioni di nuove auto sono aumentate e i dati PMI edilizi hanno mostrato la contrazione più contenuta da gennaio, fornendo un certo sollievo. Gli investitori sono rimasti prudenti in attesa dei dati sul lavoro USA e in risposta alle incertezze sul commercio globale, con lo sguardo già rivolto ai nuovi catalizzatori della prossima settimana.
Asia: i mercati asiatici si sono mossi lateralmente in attesa di maggiore chiarezza sui colloqui commerciali USA-Cina. Il Nikkei giapponese è salito dello 0,4% dopo dati deboli sulla spesa delle famiglie che hanno ridotto i timori di rialzi dei tassi, mentre l’Hang Seng di Hong Kong è sceso dello 0,4% dopo la deludente chiamata Trump-Xi. Il crollo di Tesla ha pesato sui fornitori asiatici. I mercati cinesi sono rimasti stabili in attesa di dati economici interni, mentre i titoli indiani sono saliti dopo un taglio dei tassi da parte della RBI superiore alle attese. Il sentiment in Asia resta fragile, sensibile sia alle notizie commerciali che alle politiche delle banche centrali.


Volatilità


La volatilità è aumentata con l’avvicinarsi del report sui salari USA. Il VIX è salito del 4,9% a 18,48, rimbalzando dai minimi recenti ma ancora sotto i livelli della scorsa settimana. Anche misure a breve termine come il VIX9D sono salite, e il VVIX a 93 segnala un aumento delle coperture ma non panico. Il mercato resta vigile sui dati economici e le notizie commerciali, con l’attività sulle opzioni che mostra investitori preparati sia a picchi di volatilità che a un possibile ritorno alla calma se i dati sull’occupazione saranno in linea con le attese.


Asset digitali


I prezzi delle criptovalute sono scesi insieme ai titoli azionari, con Bitcoin a $103.135 (-1,5%) ed Ether a $2.463 (-1,9%). L’ETF spot IBIT è sceso del 3% dopo il primo deflusso significativo da aprile, e ETHA ha perso il 3,7%. Nonostante la correzione, il mercato delle opzioni resta positivo—i premi delle call su IBIT continuano a superare quelli delle put, indicando che la maggior parte degli operatori considera il movimento una normale pausa e non l’inizio di una fase ribassista. Intanto, i dati on-chain mostrano una solida attività della rete Bitcoin, con aumenti nella creazione di wallet e nell’accumulazione da parte dei grandi detentori, segno di un interesse degli investitori che rimane solido sotto la superficie.


Obbligazioni


• I tassi a breve termine europei sono saliti nettamente dopo le indicazioni della BCE che il ciclo di tagli è vicino alla fine. Il rendimento del Schatz tedesco a 2 anni è salito di 7 punti base a 1,87%. Anche i rendimenti a lungo termine sono saliti dopo un calo iniziale: il Bund decennale ha chiuso in rialzo di 5 punti base a 2,58%, massimo delle ultime due settimane.
I rendimenti dei Treasury USA sono inizialmente scesi ai minimi da inizio maggio dopo il dato negativo sulle richieste di disoccupazione, ma hanno poi recuperato lungo tutta la curva nel tardo pomeriggio, con il decennale che ha chiuso in rialzo a 4,39% dopo un minimo intraday al 4,31%.


Materie prime


Il settore si avvia a chiudere la miglior settimana degli ultimi cinque mesi in vista del report sul lavoro USA, con il Bloomberg Commodity Index in rialzo del 3%, trainato da forti guadagni nei settori energia, metalli preziosi (dove l’argento e il platino sono saliti), e metalli industriali grazie al balzo del rame HG.
• L’argento è salito del 9% nella settimana, toccando il livello più alto dal 2012, spinto da acquisti tecnici sopra i 35 dollari, forza diffusa nei metalli industriali per fondamentali in miglioramento, e crescente interesse degli investitori per la sua recente sottovalutazione rispetto all’oro.
• Il platino ha ripreso il suo rally, salendo anch’esso del 9% nella settimana, raggiungendo un massimo triennale grazie a prospettive di offerta più contenute che supportano un interesse crescente da parte degli investitori per un metallo che in dieci anni è passato dalla parità a un rapporto di 3 a 1 rispetto all’oro.
• Anche il rame HG ha chiuso una settimana forte, supportato da un ampliamento del premio USA su Londra legato ai dazi, con le scorte monitorate dal LME in calo del 50% da inizio anno e segnali timidi di miglioramento delle relazioni commerciali tra USA e Cina.


Valute


L’euro si è rafforzato bruscamente dopo le indicazioni della BCE che il ciclo di tagli è vicino alla conclusione, ma il rally si è interrotto nel corso della sessione, in particolare contro il dollaro USA. Dopo un picco vicino a 1,1500 post-BCE, l’EURUSD è tornato stamattina in area 1,1430 in Europa.
• L’USDJPY ha cambiato direzione per quattro giorni consecutivi; ieri il cambio è risalito verso 144,00 dopo aver trovato nuovamente supporto sotto 143,00.
• L’AUDUSD ha testato i massimi a sei mesi a 0,6537 prima di ritracciare verso 0,6500, muovendosi da oltre sei settimane in un canale debolmente rialzista.

Crediti e Disclaimer

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