Figma: standard o scomparsa

Ruben Dalfovo
Investment Strategist
Punti chiave
- Le azioni sono scese del 14% after hours nonostante una guidance in linea, aumento degli investimenti in AI e possibile rilascio anticipato del lock-up
- Ricavi in crescita del 41%; margine di free cash flow rettificato al 24%, a dimostrazione della solidità della generazione di cassa
- Prossimo obiettivo: dimostrare espansione della penetrazione enterprise e del Net Dollar Retention (NDR)
Dove nascono i prodotti
Figma è il punto di riferimento per il design dei prodotti. È in tempo reale e basato su browser, il che consente ai team di iniziare rapidamente e scalare in modo naturale. La suite copre tutte le fasi: Ideazione (FigJam, Slides, Make), Design (Figma Design, Draw), Passaggio (prototipi, Dev Mode) e Lancio (Sites, Buzz). Ogni fase mantiene il lavoro centralizzato, aumentando la densità per utente e riducendo il bisogno di cambiare piattaforma. Questa diffusione bottom-up diventa spesso lo standard aziendale.
I numeri confermano la portata: 13 milioni di utenti mensili, 450.000 clienti e un Net Revenue Retention del 129%. Due terzi degli utenti non sono designer, e circa il 30% sono sviluppatori. L’elevato margine lordo riflette l’economia tipica del software. I ricavi provengono da postazioni a pagamento e piani premium. Il Net Dollar Retention (NDR) misura quanto crescono le spese dei clienti esistenti. Con una valutazione pari a circa 35 volte l’EV/S 2026, esecuzione e crescita saranno determinanti.
Lettura del mercato e segnali dal management
Una guidance "in linea" si è scontrata con una valutazione premium. Dopo i risultati del 3 settembre 2025, le azioni sono scese di circa il 14% after hours. Le previsioni sono in linea con il consensus. Il management ha segnalato un incremento degli investimenti in AI che potrebbe comprimere i margini nel breve termine. Inoltre, il possibile rilascio anticipato del lock-up previsto per il 5 settembre aumenterebbe il flottante. Precedenti recenti sono rilevanti: CoreWeave ha subito un forte calo dopo la scadenza del proprio lock-up, complice una pesante vendita da parte degli insider e un’improvvisa impennata delle azioni negoziabili.
I risultati sono stati solidi ma non eccezionali. I ricavi sono cresciuti del 41% raggiungendo i 249,6 milioni di USD. Il margine operativo è stato dell’1%. Il flusso di cassa operativo ha raggiunto i 62,5 milioni di USD, con un notevole margine FCF rettificato del 24%. La guidance per il Q3 è compresa tra 263 e 265 milioni di USD; quella per l’intero anno tra 1,021 e 1,025 miliardi di USD, con un utile operativo tra 88 e 98 milioni di USD. Il management ha lanciato Make, Draw, Sites e Buzz, puntando su Dev Mode per rafforzare il flusso di lavoro dal design allo sviluppo. In sintesi: crescita e cassa sono intatte, ma gli investitori vogliono prove più chiare che la penetrazione enterprise e l’attach possano superare la spesa in AI e il rischio di diluizione. Con un multiplo elevato, anche piccole delusioni pesano molto.
Il panorama competitivo
Canva. Sta scalando verso l’alto del mercato. Ha acquisito Affinity (la suite professionale di Serif per foto, vettoriali e layout) per servire i designer professionisti, non solo i prosumer. Ha inoltre lanciato Canva Enterprise con funzionalità come SSO, SCIM, sicurezza di livello ISO, amministrazione centralizzata e controlli multi-team per conquistare clienti di grandi dimensioni. Lo strato AI (strumenti Magic) è integrato in questa strategia, ma il cambiamento è evidente: strumenti professionali e governance aziendale.
Adobe. Punta tutto sul bundle. L’intelligenza artificiale generativa Firefly è integrata in tutte le app di Creative Cloud e ora sfrutta anche Gemini 2.5 Flash Image di Google all’interno di Firefly e Adobe Express. Le funzionalità generative sono misurate tramite crediti e si estendono a Photoshop, Illustrator, Premiere, Substance 3D e altro ancora. L’effetto netto: creazione nativa più potente, AI su larga scala, il tutto all’interno di un abbonamento consolidato.
Google. Sta integrando Gemini in tutta la suite Workspace. Docs, Slides, Sheets, Gmail, Meet e il nuovo Google Vids offrono funzionalità di scrittura, sintesi e creazione. Questo rende la produzione di contenuti “abbastanza buoni” economica e vicina ai flussi di lavoro esistenti, limitando la domanda di strumenti di brainstorming al di fuori dei team di design specializzati.
La strategia di Figma: bundle, integrazione, fidelizzazione
Figma sta puntando verso il segmento enterprise. La composizione della clientela si sta spostando verso grandi aziende nei settori finanza, farmaceutico, automotive e telecomunicazioni. La strategia è: suite + integrazione. Si entra con il design, poi si aggiunge FigJam per i workshop e Dev Mode per il passaggio allo sviluppo. Si integrano funzionalità di governance, amministrazione e audit per soddisfare i team di controllo del rischio. Un solo fornitore, una sola fattura, una sola revisione di sicurezza. L’ufficio acquisti favorisce la consolidazione quando gli utenti apprezzano già lo strumento.
Essere apprezzati dai team tecnici è un vantaggio competitivo. I designer difendono i componenti e i token. Gli sviluppatori difendono specifiche pulite e minori passaggi. I dirigenti difendono cicli di rilascio più rapidi. Questa coalizione è difficile da sostituire. Si può definire “diventare lo standard del flusso di lavoro”: un vantaggio competitivo silenzioso.
AI: minaccia e opportunità
L’AI ha due facce. Le suite da ufficio continueranno a offrire funzionalità “abbastanza buone”. Figma vince gestendo l’intero flusso, non con una singola funzione appariscente. Utilizza l’AI per redigere sezioni, suggerire layout, mappare stili e scrivere specifiche in automatico. Mantiene un piano gratuito per attrarre utenti, e fa pagare i controlli enterprise.
Cosa osservare:
- Più clienti enterprise e contratti di maggiori dimensioni
- Maggiore integrazione di FigJam e Dev Mode
- Passaggio più rapido da progetti pilota a standard aziendali
Se questi elementi crescono, i margini si ampliano. Se l’attach rallenta, l’NDR cala. Se Figma diventa la “base operativa”, i team iniziano e concludono lì il lavoro. Altri strumenti si integrano in Figma. Questo consente il controllo del flusso di lavoro, più utenti per cliente, maggiore integrazione (FigJam, Dev Mode), potere di pricing e rinnovi più stabili.
Se invece Figma viene inglobata nella suite di un altro (Adobe, Microsoft, Google), sarà quella suite a controllare il flusso. Figma diventa un componente sostituibile. I bundle guidano le decisioni d’acquisto, il numero di postazioni cala, l’integrazione si indebolisce, l’NDR si riduce e il potere di prezzo svanisce.
Manuale per gli investitori
- Guidance e tempistiche: ponte per il Q4, probabilità di revisione al rialzo dell’anno fiscale, andamento della spesa in AI
- Salute dell’espansione: postazioni enterprise, tendenza NDR, integrazione di FigJam e Dev Mode
- Adozione del prodotto: utilizzo di Make/Draw/Sites/Buzz nei grandi clienti; penetrazione nei flussi di lavoro
- Prezzi e mix: upgrade di fascia, sconti sulla suite, densità di postazioni tra utenti non-designer
- Cassa e flottante: conversione del FCF rispetto all’OPEX AI; impatto del rilascio anticipato del lock-up sul flottante
Dove va la storia
I risultati indicano che il motore gira ancora: crescita veloce, margini positivi e utilizzo crescente di più prodotti. Ora la narrazione si sposta dalla promessa alla trazione; i rischi sono cicli decisionali più lunghi, pressione da parte dei bundle e diluizione dovuta a un flottante più ampio.
Se l’integrazione resta solida e Make/Dev Mode rafforzano il flusso design-to-dev, la durata si estende. Se l’integrazione rallenta, sarà l’NDR a segnalarlo per primo, e il multiplo reagirà immediatamente. Controllare il flusso di lavoro guida la valutazione; perderlo significa lasciare spazio alla suite.